Ci sono molte tecniche, più o meno complesse, per ottimizzare un contenuto pubblicato che non ha ottenuto il rendimento sperato, e varie strade per scoprire quali sono le pagine che hanno un potenziale inespresso, e che quindi necessitano solo di una “piccola spinta” per spiccare il volo nelle SERP. Oggi lasciamo da parte i tool di SEOZoom, però, per seguire i consigli che arrivano direttamente da Google, che nella serie approfondisce l’utilizzo di Google Search Console per migliorare i contenuti e renderli in linea con le query di ricerca degli utenti e soddisfino la crescente domanda.
I tre modi per migliorare i contenuti pubblicati
A guidarci in questa attività, che può portare benefici diretti e abbastanza rapidi al nostro traffico, è Martin Splitt di Google, host della serie su YouTube, che ci descrive alcuni trucchi per usare i dati della Google Search Console per migliorare il contenuto delle pagine e renderlo più utile e pertinente per le persone che cercano sul Web.
Il Search Advocate si concentra in modo specifico sulla individuazione delle pagine ad alto numero di impressioni e con pochi clic, ovvero contenuti che stanno andando relativamente bene in termini di visibilità su Google perché appaiono nei risultati di ricerca, ma ottengono pochissimi clic, probabilmente perché tali contenuti potrebbero non corrispondere alle aspettative che le persone hanno sul tema trattato. Per dirla in altre parole, ciò succede se i nostri contenuti non sono realmente allineati all’intento di ricerca, e serve quindi del lavoro di correzione per renderli più pertinenti agli occhi degli utenti e del motore di ricerca.
- Trovare le pagine che hanno pochi clic, ma impressioni elevate
Lo strumento che ci viene in supporto è il Rapporto sul rendimento, che permette appunto di trovare le pagine del nostro sito che compaiono spesso nei risultati di ricerca, ma non ricevono molti clic (facendo però attenzione a verificare che l’URL sia assoluto e non abbia parametri, come può capitare se un paragrafo del contenuto compare nelle feature di Google, ad esempio nella sezione delle Domande Correlate).
Apriamo la dashboard dello strumento, selezioniamo la tab “Pagine” e ordiniamo per clic, cercando una combinazione di numero basso di clic, ma di impressioni elevate, come quella mostrata nello screen.
- Ottimizzare i contenuti che hanno potenziale
Ora che abbiamo un elenco di pagine “con potenziale”, possiamo rimboccarci le maniche e lavorare per eliminare il mismatch tra i nostri contenuti e le richieste degli utenti.
Sempre partendo dalla dashboard precedente, clicchiamo sulla singola query per approfondire ciò che le persone hanno cercato su Google, e utilizziamo queste informazioni per riformulare o ristrutturare il contenuto, in modo che sia più pertinente alle domande e alle esigenze delle persone che usano il motore di ricerca.
Dopo aver apportato le modifiche e pubblicato i contenuti aggiornati, Splitt suggerisce di controllare lo strumento di ispezione URL per verificare se e quando Googlebot è passato nuovamente a visionare la pagina.
L’ultimo step fondamentale di questa fase è verificare se le modifiche hanno avuto un impatto. Per farlo, basta cliccare sulla stessa pagina e poi su data, selezionare “confronta” e fare una semplice comparazione per scoprire se i numeri sono migliorati dopo gli aggiornamenti, e se quindi abbiamo reso effettivamente i nostri contenuti più pertinenti per quelle determinate domande e se le nostre modifiche hanno avuto l’impatto positivo desiderato.
- Trovare idee per nuovi contenuti su domande in crescita
Il rapporto sul rendimento può infine aiutarci a pianificare anche quali nuovi contenuti potrebbe essere strategico realizzare.
Utilizzando l’elenco delle pagine e il confronto delle date, possiamo infatti cercare le query che hanno più impressioni rispetto al periodo precedente. Queste sono query che hanno una domanda crescente, per cui potrebbe essere opportuno pubblicare degli specifici contenuti adatti, restando sempre allineati all’intento.