Syndication è un termine utilizzato nel settore dell’editoria già nel XIX secolo per indicare un gruppo di giornali che condividono articoli e altri contenuti. Nel tempo, grazie anche alle evoluzioni tecnologiche, è diventato per estensione un concetto chiave nella distribuzione dei contenuti nel panorama moderno del digital marketing e del giornalismo online. La “syndication” rappresenta infatti una delle strategie più efficaci per ampliare la visibilità e l’influenza dei contenuti, ma non è esente da rischi. In questo articolo, esploreremo in dettaglio questo concetto, la sua evoluzione storica e le sue implicazioni nel mondo del web e della SEO.
Che cos’è la syndication
La syndication è il processo di autorizzazione e distribuzione di contenuti originali da una fonte principale a più piattaforme o siti web secondari. È una strategia particolarmente utilizzata nel digital marketing, nel giornalismo e in altre forme di pubblicazione online e offline, perché permette una diffusione più ampia delle informazioni, massimizza il potenziale di engagement e amplia l’audience del contenuto.
Parlare di syndication, quindi, significa che un contenuto – che può essere un articolo, un video o un’infografica – viene pubblicato su un sito principale e poi riproposto in maniera lecita e regolarizzata su altre piattaforme, con lo scopo di raggiungere un pubblico più vasto.
L’uso della syndication e della distribuzione dei contenuti non è moderno, ma risale alla fine del XIX secolo; in ambito web, questo concetto indica non solo la pratica di estendere la portata dei contenuti, ma anche un metodo strutturato e consensuale per garantire che l’informazione di qualità raggiunga un pubblico più ampio, enfatizzando la cooperazione e la condivisione di risorse informative e mantenendo al contempo la coerenza e l’integrità dei contenuti originali.
Definizione e significato di syndication
Dal punto di vista etimologico, syndication deriva dall’antico greco e dal latino, dove i termini syndikos e syndicus significavano rispettivamente “amministratore comune” e “cosa di competenza comune”.
Da questa origine, che riflette chiaramente il concetto di gestione e distribuzione condivisa di contenuti, la parola è poi entrata a far parte della lingua inglese e si è evoluta nel contesto delle sue specificità culturali e industriali.
Arriviamo così all’accezione contemporanea, in cui syndication si traduce con “distribuzione” o “diffusione”, ma con un’enfasi particolare sul riproporre contenuti attraverso diverse piattaforme con approvazione esplicita e benefici reciproci.
Questo processo è penetrato profondamente nel modo in cui le aziende e le piattaforme digitali oggi operano, rendendo più efficaci le strategie di content marketing. In un’epoca caratterizzata da una sovrabbondanza di informazioni, infatti, la capacità di raggiungere più utenti possibile può fare la differenza tra il successo e l’oblio di un contenuto. La syndication non si limita alla semplice ripubblicazione, ma spesso comporta anche l’ottimizzazione del contenuto per diverse piattaforme, garantendo che mantenga la sua rilevanza e attrattività indipendentemente da dove viene visualizzato.
Le caratteristiche della distribuzione dei contenuti
Un aspetto chiave della syndication è l’autorizzazione esplicita da parte del proprietario del contenuto originale. Questo distingue la syndication dalla pirateria o dalla riproduzione non autorizzata di contenuti, in quanto tutte le parti coinvolte traggono beneficio da una distribuzione più ampia. La piattaforma di origine ottiene maggiore visibilità e traffico, mentre le piattaforme secondarie arricchiscono la loro offerta di contenuti senza doverli necessariamente creare ex novo.
Bisogna anche considerare gli strumenti tecnologici e le piattaforme che facilitano la syndication. RSS feeds, aggregatori di notizie e software di automazione giocano un ruolo cruciale nel rendere possibile e gestione efficace la distribuzione dei contenuti. Questi strumenti permettono di mantenere la coerenza e la qualità del contenuto distribuito, indipendentemente dal numero di piattaforme alle quali viene condiviso. Di conseguenza, la syndication rappresenta non solo una strategia di distribuzione, ma anche un’ottimizzazione del ciclo di vita del contenuto.
Inoltre, la syndication crea un ecosistema in cui il contenuto ha la possibilità di essere visto, letto e condiviso da un pubblico vasto e diversificato, massimizzando così il potenziale di engagement e interazione. Questo la rende una strategia potente e, se ben gestita, capace di portare notevoli vantaggi in termini di traffico organico, autorevolezza del dominio e brand awareness.
L’evoluzione storica della syndication
Nel contesto dell’editoria giornalistica, il termine è diventato popolare alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo e le agenzie di stampa come Associated Press e United Press International hanno giocato un ruolo chiave in questo processo.
La storia della syndication affonda infatti le sue radici nell’editoria tradizionale, molto prima dell’era digitale: giornali e riviste usavano accordi in syndication per distribuire articoli, vignette e contenuti provenienti da agenzie di stampa o da altre testate giornalistiche, e questa pratica permetteva ai giornali locali di arricchire la propria offerta editoriale senza dover investire risorse in giornalisti o creatori di contenuti originali.
In pratica, agenzie come le citate Associated Press e United Press International raccoglievano notizie da diverse fonti e le distribuivano a vari giornali e altre pubblicazioni. Questo modello cooperativo permetteva ai giornali di ridurre i costi e migliorare la qualità e la varietà dei contenuti offerti.
Il termine ha visto una rinascita e un’espansione con l’avvento dell’Internet e della tecnologia digitale, grazie soprattutto all’invenzione degli RSS (Really Simple Syndication) alla fine degli anni ’90, che ha permesso una distribuzione automatizzata e standardizzata dei contenuti.
Nel 1999, in particolare, RSS viene utilizzato per la prima volta e Netscape lo implementa per permettere agli utenti di personalizzare i contenuti informativi che ricevevano. Questo è considerato il punto di partenza della moderna syndication dei contenuti sul web. Negli anni Duemila, poi, la distribuzione dei contenuti ha continuato a evolversi, con i nuovi standard come RSS 2.0 e Atom che hanno reso più semplice e efficace la distribuzione e la fruizione dei contenuti online.
Con l’arrivo dell’era digitale, il concetto di syndication si è evoluto significativamente. Nell’ecosistema web, la syndication ha iniziato a includere blog, siti di notizie, e persino piattaforme di social media. Questo ha aperto nuove opportunità per la distribuzione di contenuti, ma ha anche posto nuove sfide, come il controllo della qualità e la gestione dei contenuti duplicati. L’evoluzione è continuata con l’introduzione di moderne tecnologie e piattaforme, come gli aggregatori di notizie e le applicazioni di content management, che facilitano la syndication di contenuti testuali, visivi e multimediali. Oggi, la syndication è una pratica accettata e ampiamente utilizzata nel mondo del marketing digitale e della SEO, offrendo innumerevoli vantaggi sia per i creatori di contenuti originali che per le piattaforme che li redistribuiscono.
Differenze tra syndication e distribuzione di contenuti
In ambito digitale, la syndication e la distribuzione di contenuti online sono strategie spesso utilizzate in modo intercambiabile, ma presentano differenze sostanziali.
La syndication implica la ripubblicazione autorizzata e spesso invariata di contenuti esistenti su altre piattaforme: questo processo richiede accordi precisi che garantiscono benefici sia per il creatore del contenuto originale sia per i siti che li ripubblicano. La priorità è mantenere l’integrità e l’autenticità del contenuto, assicurando che venga riconosciuto il proprietario originario.
Al contrario, la distribuzione di contenuti online può assumere molte forme diverse, inclusi l’uso di social media, content marketing, e-mail marketing e altre strategie di diffusione. In questo caso, il contenuto può essere modificato, frammentato e adattato per meglio raggiungere specifici target di pubblico attraverso vari canali. La distribuzione è generalmente più flessibile e non richiede l’autorizzazione formale come nella syndication.
Un’altra differenza significativa sta nei fini e negli obiettivi. La syndication mira principalmente a estendere la portata di un contenuto attraverso la redistribuzione su piattaforme di terze parti, mentre la distribuzione di contenuti include tutte le attività mirate a far arrivare un messaggio specifico a un pubblico target attraverso il canale più appropriato. Inoltre, la syndication è una strategia particolarmente utile per aumentare la visibilità e ottenere backlink di qualità, due aspetti cruciali per migliorare la SEO di un sito web. La distribuzione di contenuti, invece, tende a essere più segmentata e mirata, concentrandosi sul coinvolgimento e la conversione del pubblico.
A cosa serve la syndication: funzioni e utilità
Ne abbiamo fatto cenno in precedenza, ma è il momento di capire bene perché la syndication può diventare una tattica utile per massimizzare l’efficacia di una campagna di content marketing.
In primis, serve a moltiplicare la visibilità dei contenuti, potenziandone il potenziale di reach e interazione. In un mondo digitale sempre più competitivo, dove la quantità di informazioni disponibili supera di gran lunga la capacità di consumo degli utenti, la syndication diventa uno strumento strategico per accrescere la brand awareness e incrementare il traffico organico verso il sito del contenuto originale.
La syndication permette di raggiungere un pubblico molto più ampio rispetto a quello che potrebbe essere raggiunto tramite un’unica piattaforma di pubblicazione. Questo è possibile grazie alla rilocalizzazione dei contenuti su svariate piattaforme di terze parti, come siti di notizie, blog partner e social media, che possono avere un proprio set di utenti che potrebbero non essere stati esposti al contenuto originale. Questa diffusione estesa non solo amplifica il messaggio, ma contribuisce anche a creare una rete di backlink di qualità che può migliorare significativamente l’autorevolezza del sito principale.
Oltre all’aumento della visibilità, la syndication facilita l’engagement con diverse audience. Ogni piattaforma secondaria può presentare il contenuto in modi che risuonano meglio con il suo specifico target di lettori, adattando magari il titolo o aggiungendo commenti contestuali. Questo tipo di personalizzazione non è solo consentita, ma spesso è incoraggiata per massimizzare l’interazione e la pertinenza.
Un altro aspetto fondamentale è l’efficienza. Creare contenuto originale richiede tempo e risorse: la syndication permette di ottimizzare questi sforzi, distillando valore aggiuntivo da contenuti già creati e massimizzandone il ritorno sull’investimento. Questo è particolarmente utile per le piccole aziende o i creatori di contenuti indipendenti, che possono così competere su un palcoscenico più ampio senza dover produrre continuamente nuovo materiale.
Infine, la syndication è strumentale nella costruzione dell’autorità e della credibilità del marchio. Essere presenti su piattaforme affidabili e riconosciute aumenta la percezione di autorevolezza del proprio contenuto. Questo effetto può essere ulteriormente amplificato se i contenuti sindacati vengono citati o linkati in altre pubblicazioni autorevoli, creando una sorta di eco mediatica che rinforza il messaggio originario.
L’impatto della Web syndication
Quanto scritto vale in particolare per la web syndication, che rappresenta un’evoluzione significativa della syndication tradizionale, chiaramente adattata alle dinamiche e alle esigenze del mondo digitale.
Questo processo permette di rendere disponibili articoli, blog post, video, podcast, infografiche e altri tipi di media digitali a un pubblico più ampio, sfruttando diverse piattaforme e canali. Ad esempio, nel giornalismo e nell’informazione permette di distribuire articoli e notizie attraverso varie testate giornalistiche e portali di notizie, ampliandone la portata. Nel content marketing, consente di ripubblicare blog post, whitepapers e altri materiali promozionali su blog partner e siti affiliati, aumentandone la visibilità e autorità. Anche nel campo dell’educazione, la web syndication trova applicazione nella distribuzione di materiali didattici e corsi online attraverso piattaforme educative multiple. Nel settore dell’intrattenimento, consente la condivisione di recensioni, interviste e contenuti legati a film, musica e spettacoli su vari portali e siti specializzati, aumentando l’esposizione e l’engagement del pubblico.
In questo contesto, la web syndication non solo amplia la portata dei contenuti, ma innova anche i metodi di distribuzione e fruizione delle informazioni, rendendo il processo più fluido e dinamico.
Uno degli strumenti cardine di questa evoluzione è il RSS feed. Attraverso flussi RSS, i lettori possono ricevere aggiornamenti automatici sui nuovi contenuti pubblicati, senza dover visitare manualmente ogni singolo sito. Questo rende la distribuzione e il consumo di contenuti più efficienti, migliorando al contempo l’esperienza utente. I creatori di contenuti possono utilizzare gli RSS per mantenere i loro lettori impegnati e informati in tempo reale, incrementando la fidelizzazione e l’engagement.
La web syndication ha impatti significativi anche sul mobile content consumption. Con la proliferazione degli smartphone, i contenuti devono essere accessibili e fruibili su dispositivi mobili: la syndication consente di distribuire contenuti ottimizzati per il mobile, garantendo che essi rimangano facilmente leggibili e coinvolgenti indipendentemente dal dispositivo utilizzato.
Inoltre, la web syndication ha rivoluzionato il modello economico della distribuzione dei contenuti. Ora, editori e creatori di contenuti possono monetizzare i loro materiali tramite modelli di licenze e partnership con piattaforme terze. Questi accordi non solo generano nuove entrate, ma permettono anche di costruire relazioni strategiche che possono essere leveraged per altre iniziative di marketing e distribuzione.
Un altro componente critico della web syndication è rappresentato dagli aggregatori di notizie. Strumenti come Google News e Feedly raccolgono e presentano contenuti sindacati da varie fonti, migliorando la scoperta e la visibilità. Gli aggregatori offrono una vetrina dove i contenuti sindacati possono competere per l’attenzione degli utenti in maniera organica, basata sulla rilevanza e la qualità.
Infine, uno degli impatti maggiori della web syndication riguarda la SEO. La distribuzione controllata e massiva dei contenuti crea numerosi backlink naturali verso il sito originale, migliorando l’autorevolezza del dominio e potenziando la visibilità nelle SERP. Questo però avviene solo se gestito correttamente, mettendo in atto strategie anti-duplicazione e garantendo che i contenuti sindacati rispettino le linee guida di Google, come vedremo più in avanti.
Quali sono i benefici della Syndication in ottica SEO e Content Marketing
Entrando ancora maggiormente nei dettagli, incorporare la syndication in una strategia di content marketing integrata offre vantaggi significativi, che impattano anche la SEO del sito da cui ha origine il contenuto. Uno dei benefici più evidenti è la capacità di ampliare l’audience potenziale creando sinergie tra diversi canali di comunicazione: si parte dalla creazione di un blog proprietario da cui i contenuti possono essere distribuiti su piattaforme terze, moltiplicando così le occasioni di engagement con il pubblico. Inoltre, ampliare le piattaforme significa anche raggiungere segmenti di pubblico che altrimenti potrebbero non venire mai a conoscenza del contenuto originale. Questo effetto espansivo è cruciale per aumentare la visibilità e il riconoscimento del brand.
La syndication contribuisce poi a ottimizzare il ciclo di vita del contenuto: utilizzando lo stesso contenuto su più piattaforme, si massimizza il ritorno su investimento per ogni contenuto creato. Questo approccio non solo è efficiente ma consente anche di mantenere una presenza costante e rilevante su vari fronti.
Un altro vantaggio significativo è la possibilità di ottenere effetti virali. Se il contenuto sindacato è di alta qualità e rilevanza, è più probabile che venga condiviso e discusso, generando un effetto a catena di visibilità. Questo tipo di marketing virale può portare a un’esposizione esponenziale e a un coinvolgimento che sarebbe difficile da ottenere attraverso canali tradizionali.
La syndication è anche uno strumento potente per raggiungere nuovi pubblici. Ogni piattaforma ha una sua base di utenti unica, e la syndication permette di toccare queste diverse demografie senza dover ricreare contenuti ex-novo per ogni canale. Questo approccio multipla non solo aumenta la visibilità ma migliora anche la brand awareness.
Oltre all’aumento dell’audience, la syndication contribuisce a migliorare l’autorevolezza. Essere attivamente ripubblicati da piattaforme autorevoli e riconosciute non solo espande la portata del messaggio, ma rafforza anche la percezione di competenza e autorità del creatore del contenuto. Questo rafforzamento della reputazione può avere un effetto positivo a lungo termine sulle opportunità di business e partnership.
Come fare syndication, le best practice
Fare syndication efficacemente richiede una combinazione di contenuti di alta qualità, tecnologie adatte e strategie di gestione accurate per garantire una distribuzione dei contenuti che sia efficiente per tutte le parti interessate al processo.
Il primo step sono gli accordi di syndication: stabilire partnership formali con altre piattaforme permette di garantire che i contenuti vengano ripubblicati in modo conforme alle aspettative del creatore. Gli accordi dovrebbero includere dettagli come la durata della ripubblicazione, le modifiche consentite e le modalità di attribuzione.
L’utilizzo delle tecnologie appropriate facilita la gestione e la distribuzione dei contenuti: implementare le funzionalità degli RSS feeds e utilizzare piattaforme di aggregazione di contenuti come Feedly o Google News rendono la distribuzione automatica e regolamentata del contenuto più semplice e efficiente.
Infine, il monitoraggio e l’analisi delle performance dei contenuti sindacati aiutano a valutare l’efficacia della strategia di syndication: strumenti come Google Analytics e Google Search Console sono indispensabili per monitorare l’incremento del traffico, il coinvolgimento degli utenti e l’acquisizione di backlink di qualità, permettendo di apportare eventuali aggiustamenti e ottimizzazioni alla strategia di distribuzione.
Creare contenuti per la syndication
Ci sono poi alcuni consigli specifici che possiamo fornire per chi si occupa di creare contenuti per la syndication, che dovrebbero cercare di rispettare i criteri di originalità, qualità e rilevanza.
Da questo punto di vista, il primo passo è scrivere contenuti di qualità: l’articolo da distribuire deve essere originale, rilevante, accurato e ben scritto, arricchito da dati, immagini o infografiche pertinenti e, soprattutto, privo di errori.. L’attenzione ai dettagli, l’arricchimento con dati ed elementi visivi significativi migliorano notevolmente l’attrattiva e l’efficacia del contenuto. Dobbiamo cercare di offrire informazioni nuove e utili, che non si limitino a ripetere quanto già disponibile online: questa cura testimonia professionalità e crea fiducia, e non solo aumenta le probabilità che altre piattaforme vogliano condividere il contenuto, ma anche che gli utenti trovino valore e interagiscano con esso.
Il contenuto deve poi essere pertinente per il pubblico target e rispondere a domande o problemi specifici: fare una buona ricerca sulle keyword e sugli interessi del pubblico può aiutare a creare articoli che attraggano l’attenzione giusta, e SEOZoom può ovviamente aiutarci a identificare le parole chiave più rilevanti e tematiche di tendenza.
Integrare link e call-to-action (CTA) è un must: i link non solo migliorano la SEO, ma guidano anche i lettori verso ulteriori approfondimenti, aumentando il tempo passato sul sito e migliorando il coinvolgimento. Le CTA attrattive come “Scopri di più”, “Iscriviti alla newsletter” o “Scarica il documento” incoraggiano l’interazione e guidano le conversioni. Le CTA devono essere ben posizionate e non invasive, per evitare di disturbare la lettura.
Assicurarsi che il contenuto sia facilmente modificabile e adattabile per diverse piattaforme di distribuzione può facilitare il processo.
Infine, è essenziale predisporre il contenuto per la syndication, includendo attributi SEO come il tag rel=”canonical” e meta descrizioni ottimizzate. Questi elementi aiutano i motori di ricerca a identificare la fonte primaria del contenuto, prevenendo problemi di contenuti duplicati e mantenendo il ranking SEO.
Che contenuti creare per la syndication: i più utili ed efficaci
La syndication si presta a vari tipi di contenuti, ciascuno con le sue peculiarità e vantaggi. Uno dei contenuti più comunemente sindacati sono gli articoli giornalistici, portano valore immediato grazie alla loro attualità e alla capacità di attrarre lettori interessati a notizie fresche e rilevanti.
Altri contenuti molto efficaci includono le recensioni. Recensioni di film, libri, musica e programmi televisivi offrono un’opinione esperta che può essere riproposta su diverse piattaforme, attirando così un pubblico specifico e appassionato.
Commenti su eventi culturali, politici e sociali rappresentano un’altra categoria popolare. Questi contenuti generano dibattito e coinvolgimento, il che li rende ideali per la syndication, anche perché gli utenti tendono a condividere e discutere questi articoli, ampliando ulteriormente la loro portata.
Analisi economiche e rapporti di settore sono particolarmente utili in contesti B2B. La ripubblicazione di questi contenuti su piattaforme specializzate può raggiungere decisori aziendali e professionisti del settore, aumentando la credibilità e l’autorità dell’autore.
Infine, articoli di viaggio e storie personali offrono un appeal emotivo che può catturare l’interesse di una vasta gamma di lettori. Questi contenuti sono spesso condivisi sui social media e possono diventare virali, ulteriormente amplificando la loro visibilità.
Ripubblicare contenuti in syndication
Cambiando prospettiva, dobbiamo rispettare alcune indicazioni anche quando decidiamo di ripubblicare contenuti in syndication.
Com’è facile intuire, è innanzitutto imperativo ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. La ripubblicazione senza esplicito consenso del creatore originale può portare a problematiche legali e di reputazione, sfociando in casi di plagio. Sottoscrivere accordi chiari, preferibilmente scritti, che delineino i termini di redistribuzione, l’attribuzione corretta e possibili restrizioni, è una buona prassi che garantisce correttezza e trasparenza tra le parti coinvolte.
Rispettare le linee guida per l’attribuzione e i riferimenti è fondamentale, non solo per rispettare il lavoro del creatore originale, ma anche per migliorare la fiducia tra le piattaforme coinvolte. L’attribuzione corretta dovrebbe includere il nome dell’autore, un link alla fonte originale e, se possibile, una breve descrizione che informa i lettori che il contenuto è stato sindacato.
La qualità del contenuto ripubblicato deve essere mantenuta, senza alterazioni che possano distorcere il messaggio originale. Se devono essere effettuate delle modifiche per adattare il contenuto a un pubblico specifico o a linee editoriali diverse, tali modifiche dovrebbero essere minime e concordate con il proprietario del contenuto.
La tecnologia offre strumenti utili per facilitare la syndication e garantire che i contenuti siano ripubblicati correttamente. Piattaforme come Outbrain e Taboola sono esempi di network di distribuzione che possono automatizzare parte del processo, rispettando al contempo le autorizzazioni e le attribuzioni necessarie. Utilizzare questi strumenti aiuta a coordinare meglio il processo di syndication, riducendo gli errori e migliorando l’efficienza.
I compensi nella syndication: accordi monetari, autoriali e altro
La syndication non è solo una questione tecnica ma anche un accordo strategico che coinvolge diverse modalità di compensazione; capire queste modalità permette di massimizzare i benefici di questo tipo di distribuzione.
Una delle forme di compensazione più dirette è quella monetaria. In molti casi, l’autore del contenuto riceve un pagamento per consentire la ripubblicazione su siti terzi. Questo tipo di accordo è comune in contesti editoriali, dove i contenuti di alta qualità sono monetizzabili per la loro capacità di attrarre e mantenere pubblico, ed è quello su cui si basano ad esempio le agenzie di stampa.
Un’altra forma di compensazione importante è il riconoscimento autoriale. Qui, l’autore ottiene visibilità aggiuntiva in cambio della concessione del contenuto. Questo è particolarmente rilevante nei casi di blog o articoli di opinione, dove il riconoscimento del nome dell’autore può contribuire ad accrescere la sua autorità e influenza nel settore.
I backlink sono un’altra modalità di compensazione cruciale, particolarmente importante in ottica di SEO. Quando il contenuto è ripubblicato con un link che rimanda all’articolo originale, si genera traffico verso il sito dell’autore, migliorando il posizionamento nei motori di ricerca grazie all’incremento dei link in entrata.
In alcuni casi, la popolarità e autorevolezza del sito che ripubblica il contenuto può essere già una ricompensa sufficiente: poter affermare che i propri contenuti sono stati pubblicati da una piattaforma riconosciuta può aumentare enormemente la propria reputazione e credibilità, senza bisogno di ulteriori compensazioni materiali.
Infine, esistono anche accordi più complessi, come collaborazioni a medio-lungo termine che prevedono una somministrazione periodica di contenuti. In questi casi, la compensazione può essere mista e coinvolgere diversi elementi, come pagamenti periodici accanto a riconoscimento autoriale e backlink stabili.
Google e i contenuti in syndication
Google è significativamente attento alla questione dei contenuti duplicati, dato che il suo obiettivo primario è fornire agli utenti i risultati più pertinenti e originali, e il modo in cui gestisce i contenuti in syndication è fondamentale per capire come sfruttare al meglio questa strategia senza incorrere in penalizzazioni o problemi di SEO.
Di base, Google non penalizza la syndication di per sé, né la ritiene una pratica vietata o sconsigliata.
Tuttavia, nell’ottica di evitare duplicazioni e di identificare e premiare il contenuto originale, potrebbe declassare potenzialmente i contenuti che considera di valore inferiore perché copiati.
Pertanto, quando un contenuto viene distribuito su più piattaforme, Google utilizza diversi meccanismi per identificare la versione originale e determinare quale versione mostrare nei risultati di ricerca. Fino a qualche tempo fa, la strategia più efficace era utilizzare il tag rel=”canonical” sulla pagina originale. Questo tag indica ai motori di ricerca quale versione del contenuto deve essere considerata primaria. Implementando correttamente l’istruzione, si evita di disperdere l’autorità del contenuto tra multiple copie, concentrandola invece sulla sorgente principale.
Ora, però, l’utilizzo del tag canonical per la syndication è sconsigliato da Google, in quanto le pagine dei partner di syndication spesso presentano contenuti significativamente diversi da quelli originali. La soluzione più efficace consigliata da Google per gestire la syndication è ora quella di chiedere ai partner di bloccare l’indicizzazione dei contenuti duplicati attraverso l’uso dei meta tag, e in particolare l’impostazione noindex sul contenuto in syndication.
Ad ogni modo, Google cercare di rilevare se un contenuto è distribuito lecitamente e di identificare la fonte originale attraverso una combinazione di segnali, incluse le date di pubblicazione e le citazioni/referenze incrociate da altri siti autorevoli. Tuttavia, è responsabilità del creatore di contenuti rendere esplicite queste indicazioni attraverso metodi tecnici appropriati, come i tag e gli attributi menzionati.
Google fa anche affidamento su segnali di ranking come il tempo di caricamento delle pagine, la qualità complessiva del sito e l’engagement dell’utente. Questi fattori aiutano a determinare quale versione del contenuto deve essere privilegiata nei risultati di ricerca. Ad esempio, se un sito secondario dove è pubblicato il contenuto sindacato ha problemi di velocità o un basso coinvolgimento degli utenti, è improbabile che la versione lì pubblicata superi quella originale nelle SERP.
La comunicazione è un altro aspetto chiave. Assicurarsi che i partner di syndication annotino adeguatamente la fonte originale del contenuto è essenziale per evitare confusione nei crawler di Google. Pratiche di buona condotta includono citare esplicitamente l’autore, includere link chiari e, ove possibile, un breve disclaimer che identifichi il contenuto come sindacato.
Syndication e SEO: evitare problemi di contenuti duplicati e penalizzazioni
E quindi, uno dei principali rischi associati alla syndication è la possibilità di incorrere in penalizzazioni SEO a causa di contenuti duplicati. I motori di ricerca come Google tendono a declassare i contenuti che appaiono identici su più piattaforme, favorendo l’indicizzazione e il posizionamento della versione originale. Tuttavia, bastano semplici accorgimenti per evitare questi problemi.
Come detto, possiamo ancora usare il tag rel=”canonical” se ripubblichiamo (o se il sito ospite pubblica) il contenuto senza modifiche: attraverso il tag segnaliamo ai motori di ricerca qual è la versione originale del contenuto e su quale URL specifico risiede, aiutando a evitare confusioni e garantendo che solo la fonte primaria venga considerata per il ranking.
Una seconda strategia è l’uso di attributi rel=”nofollow” sui link dei contenuti sindacati: questo segnala a Google che quei link non devono trasferire link juice, prevenendo così la dispersione dell’autorità del dominio originale.
La trasparenza e attribuzione corretta del contenuto originale sono cruciali. Ogni volta che si ripubblica un contenuto, è essenziale includere un chiaro riconoscimento dell’autore e un link alla fonte originale. Questo non solo migliora la SEO ma favorisce anche la fiducia tra gli utenti e i partner di syndication.
Un’altra prassi consigliata è quella di modificare parzialmente il contenuto sindacato per adattarlo a nuovi contesti o pubblici, minimizzando il rischio di essere considerato duplicato. Tuttavia, tali modifiche dovrebbero essere concordate con l’autore originale per mantenere la coerenza del messaggio. In questi casi, poi, il sito che ospita il contenuto originario dovrebbe aggiungere il noindex per evitare ambiguità, anche se ciò significa che non potrà “beneficiare” di eventuale posizionamento per quella pagina.