Stagionalità SEO ed e-Commerce: cos’è e come anticipare i trend

Non basta solo curare il “cosa” e il “come”: in ogni tipo di attività, e il digital marketing non fa eccezione, è fondamentale anche prestare elevata attenzione al “quando”. Il tempo può infatti essere il nostro migliore alleato o il nostro più grande ostacolo: pubblicare un contenuto prima che il mercato sia pronto significa perdere interesse; pubblicarlo troppo tardi, significa essere esclusi dal traffico. E quindi, capire quando le persone stanno effettivamente cercando ciò che abbiamo da offrire fa la differenza tra crescita e invisibilità, perché ci permette di essere lì “al momento giusto”, quando gli utenti sono pronti a interagire con il nostro sito. È il senso della stagionalità, che in ambito digitale implica lavorare per anticipare opportunamente i trend, comprendere le ricerche che si alternano nel corso dell’anno e stare un passo avanti ai competitor. Facciamo quindi una immersione sul valore della stagionalità per la SEO e in particolare per gli e-Commerce, per scoprire quali strumenti utilizzare per prevedere e intercettare le fluttuazioni degli interessi di ricerca, così da non perdere occasioni di traffico e conversioni.

Che cos’è la stagionalità nel digital marketing

Il concetto di stagionalità nel digitale fa riferimento ai cambiamenti ciclici e prevedibili nel comportamento degli utenti online, che si verificano a seconda di specifici periodi dell’anno o in occasione di eventi particolari.

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Ogni settore subisce fluttuazioni di interesse, spinte da fattori esterni come festività, condizioni meteorologiche o rinnovati bisogni correlati a determinati momenti. In pratica, ci sono finestre di tempo in cui certe parole e temi diventano improvvisamente più ricercati rispetto al resto dell’anno, influenzando non solo il traffico online, ma anche le strategie di marketing digitale, le campagne pubblicitarie e la distribuzione dei contenuti.

Capire come si manifesta questo ciclo delle ricerche digitali permette ai brand di posizionarsi nel momento ideale, sfruttando i picchi di interesse per massimizzare traffico e conversioni. Che si tratti della crescente domanda per “regali di Natale” a dicembre o del boom di interesse per abbigliamento estivo nei primi mesi caldi, prevenire queste oscillazioni è essenziale per una strategia efficiente.

Che cos’è la stagionalità per la SEO

Ben più specifica è l’analisi della stagionalità per la SEO, che in inglese si chiama seasonal SEO ed è considerata una branca della SEO tradizionale: qui in Italia forse non abbiamo ancora un’espressione analoga – SEO stagionale non coglie a pieno le sfumature, forse va meglio con stagionalità della SEO o stagionalità delle keyword – ma comunque possiamo descriverne le caratteristiche principali.

In questo ambito, si manifesta come il cambiamento periodico dell’interesse verso determinate keyword in base al calendario o agli eventi specifici dell’anno: alcuni termini o frasi, solitamente caratterizzati da alti volumi di ricerca in specifici periodi dell’anno e da crolli in altri mesi, richiedono un approccio mirato e attento alla tempistica. Ad esempio, il volume di ricerca per parole come “costumi da bagno” aumenta esponenzialmente con l’avvicinarsi della stagione estiva, mentre crolla drasticamente con l’inizio dell’autunno.

Lo studio delle tendenze stagionali e la pianificazione in anticipo delle azioni SEO sono essenziali per cogliere a pieno i benefici della stagionalità, soprattutto per quei settori dove la domanda durante i picchi stagionali rappresenta una grossa fetta delle vendite annue.

Cosa significa stagionalità per e-Commerce

Ancora più specifica è l’applicazione della stagionalità agli e-Commerce. Le vendite online sono infatti uno dei settori più influenzati dalle oscillazioni di domanda legate ai cicli dell’anno, e saper gestire questi momenti di picco è cruciale per massimizzare le vendite nei periodi di massima attività, come le festività natalizie o campagne di sconto speciali come Black Friday o Cyber Monday.

In questi momenti chiave, le ricerche per particolari prodotti o categorie merceologiche possono crescere esponenzialmente, offrendo ai brand l’opportunità di posizionarsi al meglio per intercettare traffico massiccio pronto ad acquistare. Ma per sfruttare al massimo la SEO stagionale nell’e-Commerce non basta conoscere superficialmente il proprio serve: serve innanzitutto iniziare a comprendere quando gli utenti iniziano a cercare un determinato prodotto, con precisione i periodi di picco, pianificare contenuti aggiornati e iniziare a ottimizzare le pagine mesi prima che la competizione aumenti vertiginosamente. Prepararsi in largo anticipo e gestire efficacemente anche le long tail keyword legate a prodotti strettamente stagionali garantisce un vantaggio competitivo significativo, in grado di trasformare il traffico in vendite durante i momenti più cruciali.

Stagionalità e fluttuazioni nel mondo e-commerce

La stagionalità ha un impatto profondo sulle dinamiche dell’e-Commerce, influenzando pesantemente sia i volumi di ricerca che il comportamento di acquisto degli utenti. In molti casi, il successo di un negozio online è strettamente legato alla capacità di anticipare e gestire questi cambiamenti, sia nei periodi di alta domanda che durante i cicli di calo. Gli esempi più eclatanti di stagionalità sono legati a momenti come il Black Friday o i saldi stagionali, in cui i consumatori effettuano ricerche mirate e sono particolarmente sensibili alle offerte. Tuttavia, le fluttuazioni stagionali non si limitano solo a questi picchi di vendita a livello globale: anche settori specifici, come la moda, l’alimentare o l’elettronica, subiscono variazioni cicliche regolari che vanno interpretate con precisione.

Per un e-commerce, adattarsi alla stagionalità delle keyword significa poter intercettare i potenziali clienti al culmine del loro interesse, ossia quando sono più inclini a effettuare un acquisto. Non si tratta solamente di far fronte a picchi improvvisi di volume, ma di comprendere in anticipo quando i prodotti di maggior interesse nel nostro settore avranno il loro periodo di massima domanda e prepararsi con una strategia SEO mirata. È qui che l’uso di strumenti come SEOZoom diventa imprescindibile: attraverso analisi dettagliate dei volumi di ricerca, è possibile individuare non solo i periodi di alta stagione, ma anche pianificare le campagne di marketing per massimizzare le conversioni nelle finestre temporali corrette.

A tutto questo si aggiunge poi la necessità di gestire correttamente la logistica in funzione delle fluttuazioni stagionali. Prevedere i momenti di picco di interesse verso determinati prodotti consente non solo di ottimizzare le campagne pubblicitarie e il calendario editoriale, ma anche di garantire che il nostro magazzino sia pronto per soddisfare la domanda.

Le caratteristiche della SEO stagionale

La SEO stagionale va ben oltre l’ottimizzazione per specifiche feste come Natale o momenti di picchi di vendite come il Black Friday: si tratta piuttosto di sfruttare le fluttuazioni nelle ricerche degli utenti legate a periodi specifici dell’anno. Questi cambiamenti non riguardano solo gli e-Commerce, perché ogni settore subisce variazioni di interesse in momenti chiave.

L’analisi dei trend stagionali ci aiuta a capire quando e come il pubblico cerca certi prodotti o servizi, permettendoci di ottimizzare contenuti e strategie in modo da intercettare un traffico più mirato e pronto all’acquisto.

La SEO Stagionale richiede quindi un approccio alle attività di ottimizzazione che utilizza le stesse strategie di base della classica SEO, guardando però alle tendenze di ricerca variabili nel corso dei mesi e alla popolarità stagionale di diversi prodotti o servizi, per generare conversioni al momento opportuno anticipando i flussi degli utenti interessati a tali esigenze.

Per massimizzare i risultati e gli sforzi dobbiamo monitorare tutti questi fattori per individuare le giuste keyword da usare e, soprattutto, il periodo migliore per pubblicare o rinfrescare il contenuto, con l’obiettivo di ottenere vantaggi nel posizionamento e fornire alle persone un contenuto utile nel momento in cui realmente ne hanno bisogno.

A prima vista potremmo pensare che la stagionalità non riguardi tutti i modelli di business e sia di interesse solo di e-Commerce o al massimo siti di notizie: in realtà, se osserviamo bene praticamente tutte le keyword subiscono oscillazioni più o meno regolari nel corso dell’anno, con interesse delle persone che inizia a rallentare quando l’attenzione viene posta altrove. Quando ciò avviene, cambiano anche le SERP di Google, che cercano sempre di adattarsi rapidamente e proattivamente alle modifiche nella frequenza di ricerca degli utenti e nell’intento di ricerca.

Le due tipologie di stagionalità nella SEO

Quando si lavora con la SEO stagionale occorre partire da un punto cruciale: esistono due macro-tipologie di stagionalità che influenzano il comportamento delle ricerche online e, di conseguenza, l’efficacia della nostra strategia.

La prima, quella basata sul tempo, è la forma più tradizionale, legata essenzialmente alle stagioni, ai cambi meteorologici o ai cicli annuali. L’altra, la stagionalità basata sugli eventi, si riferisce invece a momenti specifici legati a festività, ricorrenze o manifestazioni che si ripetono con cadenza prevedibile, ma che hanno un impatto incisivo e determinato sui volumi di ricerca.

  • Stagionalità basata sul tempo

È la stagionalità nell’accezione più “pura”, che analizza e si concentra sulle stagioni dell’anno (come l’estate o l’inverno) o su un determinato lasso di tempo, come un mese o un trimestre.

Il più ovvio esempio di stagionalità basata sul tempo è legato al cambio delle stagioni: in estate, le ricerche associate a parole come “costumi da bagno” aumentano esponenzialmente, mentre in inverno vediamo un picco di termini come “sci”, “piumini” o “vacanze in montagna”. Questa forma di stagionalità si distribuisce in modo pressoché costante nell’arco di ogni anno solare e coinvolge settori come la moda, il turismo, l’alimentare e l’arredamento. Non è essenziale operare solo in una nicchia come i viaggi o l’abbigliamento: basta pensare a categorie ben più trasversali, come l’intrattenimento o persino la formazione, che vedono oscillazioni ben definite nei periodi dell’anno.

Per chi opera con la SEO, prevedere e sfruttare al meglio questa ciclicità permette di risultare più rilevanti nelle SERP nel momento in cui l’interesse generale aumenta. Ad esempio, possiamo analizzare come determinate keyword stagionali fluttuano in specifici mesi, individuando le finestre temporali più adatte per ottimizzare e riposizionare i nostri contenuti, garantendo loro la massima visibilità quando il volume di ricerca è ai massimi livelli.

  • Stagionalità basata sugli eventi

In questo caso, l’analisi si incentra su eventi specifici che si ripetono ciclicamente e che muovono l’interesse delle persone, sia in termini di ricerca di informazione che di acquisto. Esempi di eventi sono NataleBlack Friday, Halloween, San Valentino, ma anche il Festival di Sanremo, le elezioni politiche o, come vedremo, le vacanze al mare. Anche manifestazioni sportive – come i Mondiali o i Giochi Olimpici – possono stimolare picchi improvvisi di interesse in specifici settori, come l’abbigliamento sportivo, i gadget o persino viaggi a tema.

A differenza dei periodi stagionali “fissi” in cui le ricerche si concentrano attorno a una specifica stagione, qui parliamo di fenomeni più circoscritti e strettamente legati a eventi ricorrenti.

In questo caso, la tempistica con cui si agisce è fondamentale: sfruttare le keyword legate a questi eventi in anticipo è la chiave per riuscire a intercettare volumi di traffico significativi. Ad esempio, un e-commerce che si prepara al Black Friday non deve attendere la settimana immediatamente precedente per ottimizzare le sue pagine, ma deve impostare una strategia con largo anticipo, monitorando l’andamento delle query e garantendo che le pagine siano già indicizzate nel momento di picco.

La differenza con la stagionalità basata sul tempo risiede proprio nel carattere imprevedibile o più breve dell’evento.

È facile riconoscere i cicli tradizionali di una stagione, ma quando si tratta di eventi più limitati temporalmente, anticipare correttamente i trend può fare la differenza tra posizionarsi in prima pagina ed essere tagliati fuori dalla competizione. Comprendere e anticipare come cambieranno le SERP durante questi periodi stagionali e gli eventi ci aiuta a realizzare delle strategie SEO più informate e consapevoli per presidiare le ricerche e mantenere la visibilità del marchio online.

Come cambia l’intento di ricerca degli utenti nei cicli stagionali

A prescindere dalla tipologia, ciò che è importante valutare è che in ogni stagione e ciascun evento l‘intento di ricerca degli utenti si modifica. Quando avviene il cambio delle stagioni, non solo quel determinato abbigliamento o gadget resta correlato a un momento specifico, perché anche i bisogni informativi mutano. Le query legate all’inverno, ad esempio, cambieranno in ottiche non solo legate all’abbigliamento (cappotti, stivali), ma anche a interessi come arredamento stagionale o vacanze invernali. Comprendere quando e come gli utenti cercano una determinata parola chiave ci garantisce la possibilità di fornire contenuti in linea con l’esigenza del momento, senza disperdere traffico su intenzioni di ricerca inappropriati per il periodo.

In che modo la stagionalità influisce sulle SERP

La stagionalità impatta sulla SEO perché influisce anche sulle SERP di Google, che come sappiamo si adattano (tra gli altri fattori) anche alla cosiddetta freschezza, reagendo in pratica a un interesse mutato o in crescita delle persone.

Lo abbiamo detto tantissime volte: l’obiettivo finale di Google è fornire una SERP di alta qualità che soddisfi le esigenze degli utenti rispondendo a una query con la presentazione di risultati di alta qualità. Per questo, Google determina se una query richieda una modifica stagionale o temporanea che sia più efficace, vantaggiosa e utile per le persone in quel momento, e secondo quest’articolo di Search Engine Land potrebbe prendere in considerazione tra l’altro:

  • Incrementi delle ricerche per la query, confrontando il periodo Y con X.
  • Cambiamenti nel comportamento SERP dell’utente per la query, come modifiche nei pattern di clic, scorrimento, effetto pogo sticking.
  • Incremento degli utenti che eseguono ulteriori query per perfezionare la ricerca.
  • Cambiamenti nei termini aggiuntivi o nelle stop words introdotte nella query successiva.

Se Google rileva cambiamenti in questi pattern dell’utente, potrebbe scegliere di iniziare a sperimentare con la SERP e variare i risultati e i tipi di risorse, o addirittura introdurre nuovi tipi di risorse e funzionalità SERP, come già spiegavamo parlando di search journey applicata al motore di ricerca.

Nel corso del tempo, Google comprenderà tali pattern e perfezionerà gli aggiustamenti della SERP per restare sempre efficace.

Perché la seasonal SEO è importante per un brand

Per chi opera nel digital marketing, conoscere la stagionalità significa disporre di una base di dati previsionali o per meglio dire prevedibili, che ci può servire a pianificare attività di marketing, contenuti e risorse onpage, con uno step ulteriore che consiste nel valutare come cambieranno le SERP durante questi periodi stagionali, così da informare adeguatamente le nostre strategie SEO andando a determinare il tipo di contenuto e la tempistica di pubblicazione più adatti.

La SEO stagionale è quindi il modo in cui le prestazioni e l’attività di un sito Web sono influenzate da eventi annuali esterni prevedibili e ricorrenti, come Natale, Pasqua, estate, inverno e così via.

Una solida conoscenza della stagionalità delle keyword è essenziale per costruire una strategia SEO vincente, ottenere approfondimenti dai dati sulle prestazioni e, eventualmente, fornire report accurati ai clienti.

Se pensiamo a un e-Commerce, ad esempio, queste informazioni sono cruciali per aiutare il sito e l’azienda ad aumentare le conversioni: in maniera semplificata, commercializzare prodotti o servizi nel momento in cui servono davvero alle persone ci permette di aumentare le vendite (o almeno le chance di vendita) e può aprire nuovi flussi di entrate per l’attività, che bilanciano i mesi in cui le vendite dei prodotti sono inevitabilmente basse.

Col cambiare delle stagioni, infatti, cambiano anche gli interessi e i prodotti acquistati dal pubblico: alcuni articoli possono essere necessari tutto l’anno, ma altri oscillano in popolarità a seconda della stagionalità (per fare qualche esempio veloce, decorazioni natalizie, uova di pasqua, calendari eccetera sono tutti prodotti a forte stagionalità), e pertanto lavorare sulla seasonal SEO ci permette di sapere quando è più probabile che le persone cerchino ciò che abbiamo da offrire e, se lavoriamo bene e per tempo, raggiungerle con contenuti utili.

Comprendere la stagionalità delle keyword e della SEO è in sintesi importante perché:

  • Serve a vantaggio della nostra attività.
  • Aiuta a pianificare e decidere quali progetti SEO eseguire, su quali contenuti lavorare e quando.
  • Ci aiuta a navigare nel marketing in “bassa stagione”.
  • Può influenzare metriche SEO come clic, impressioni e ranking.

Come lavorare alla stagionalità: gli aspetti da valutare

Giocare d’anticipo: questa è la chiave giusta per vincere la competizione. Attendere che un trend stagionale si consolidi non è una scelta ottimale dal punto di vista del digital marketing e della SEO; al contrario, la proattività è la vera arma vincente.

Pianificare per tempo una strategia che catturi il giusto volume di ricerche nel momento esatto è ciò che permette di distanziarsi dalla concorrenza. Ad esempio, un e-commerce che si prepara per vendere prodotti legati all’estate, come costumi da bagno o attrezzature da campeggio, deve iniziare il processo di ottimizzazione delle pagine diverse settimane o addirittura mesi prima che il trend inizi a manifestarsi. Questo implica la costruzione di contenuti e landing page ottimizzati con largo anticipo, sfruttando dati concreti e storici sui volumi di ricerca.

Grazie all’uso dei giusti strumenti, come vedremo, possiamo essere in grado di prevedere le oscillazioni del traffico e non solo seguire i flussi degli utenti, ma indirizzarli esattamente nel periodo di massimo interesse.

L’impatto della stagionalità sul traffico organico e sulle conversioni

Un elemento spesso sottovalutato della stagionalità SEO è legato alle conversioni. Ogni azienda sa che esistono dei periodi dell’anno in cui le vendite o le conversioni calano fisiologicamente: se ci sono settori e nicchie di mercato che mantengono un andamento piuttosto costante, per molti altri momenti come estate o inizio gennaio rappresentano delle “basse stagioni”. Ciò rende vitale non solo preparare la nostra SEO per i picchi stagionali, ma anche pianificare strategie specifiche per attenuare i cali nei periodi di quiete.

La SEO stagionale, infatti, non si limita solo a sfruttare i periodi di maggiore fermento, con picchi di volume di ricerca. In modo altrettanto cruciale, la capacità di analizzare le tendenze del settore permette di individuare le nicchie o le keyword che potrebbero “sostenere” il traffico dell’intero sito anche durante i periodi di scarsa attività. Una gestione intelligente della stagionalità delle keyword consente di costruire una pianificazione misurata e calibrata su tutto l’anno, migliorando complessivamente non solo il numero di impressioni ma soprattutto il tasso di conversione durante i periodi di maggiore attività.

Un altro vantaggio della SEO stagionale è la capacità di creare una pianificazione flessibile per adattarsi rapidamente a eventuali cambiamenti, imprevisti o nuove opportunità. Ad esempio, durante una particolare festività o evento, come il Black Friday, le SERP cambiano rapidamente e l’interesse dei consumatori può crescere in breve tempo. Riesaminare regolarmente gli andamenti ci permette di rimodulare gli sforzi SEO rispetto agli eventi dinamici che possono influenzare sia la nostra visibilità che la nostra capacità di stare al passo coi competitor.

In questo modo, integrando una strategia SEO dinamica e basata sui dati, ottimizziamo non solo i nostri contenuti, ma ci rendiamo più agili e pronti a cogliere ogni opportunità che il mercato offre durante le oscillazioni stagionali.

Cosa fare nei periodi di bassa stagione

È necessario a questo punto capire bene come gestire i periodo di fluttuazioni fisiologiche nel corso dell’anno, quelli in cui le ricerche e gli acquisti crollano, facendo registrare quello che è noto come la bassa stagione. Durante questi periodi può sembrare che le attività SEO perdano d’impatto, ma in realtà è proprio in questi mesi che si nascondono significative opportunità da sfruttare. La chiave del successo sta nell’adottare strategie che capitalizzino su quelle che possono sembrare piccole nicchie di pubblico, garantendoci una continuità nel traffico e nelle conversioni.

Innanzitutto, è importante sfruttare la bassa stagione come momento di preparazione. Se nel pieno delle festività natalizie o durante eventi di rilievo è quasi impossibile introdurre importanti cambiamenti strutturali nel sito (a causa dell’alta affluenza di utenza), il periodo di quiete ci consente di ottimizzare elementi tecnici e lavorare su miglioramenti che potrebbero richiedere più tempo e risorse. Ad esempio, possiamo concentrarci su una revisione approfondita dell’architettura del sito o migliorare la velocità di caricamento, entrambi aspetti che possono rivelarsi fondamentali nel migliorare l’esperienza utente e il posizionamento.

Allo stesso tempo, la bassa stagione è un’occasione ideale per rivedere i contenuti evergreen già presenti e apportare aggiornamenti per mantenere la rilevanza a lungo termine. Quando non siamo pressati da picchi stagionali o eventi immediati, possiamo contestualizzare meglio questi contenuti, arricchirli di nuove informazioni, inserire link pertinenti e rafforzare il posizionamento per query stabili e meno competitive, ma che possono generare traffico continuo. Ad esempio, potremmo lavorare su una guida evergreen nel settore arredamento su “come scegliere il miglior materasso”, utile tutto l’anno e senza picchi definiti, ma che può essere ritoccata con elementi aggiornati per amplificare la sua capacità di convertire anche nei periodi di calma.

Un’altra tattica fondamentale nella bassa stagione è quella di approfittare di questo periodo per approfondire un’analisi dei dati su cosa ha funzionato nel passato e cosa può essere migliorato per i cicli stagionali futuri. Grazie a SEOZoom, possiamo monitorare performance pregresse, identificare gap nei contenuti e nei posizionamenti e lavorare su nuove long tail keyword che potrebbero intercettare un pubblico di nicchia. Queste keyword non hanno necessariamente un volume di ricerca elevato, ma durante le fasi di bassa attività possono rappresentare una risorsa preziosa per mantenere vivo il traffico organico in momenti di quiete.

Non sottovalutiamo, inoltre, il potenziale delle offerte e promozioni mirate durante la bassa stagione. Anche se i volumi di ricerca sono più bassi, c’è sempre una particolare fetta di utenti che potrebbe essere attratta da sconti, promozioni esclusive e programmi di fidelizzazione. L’obiettivo in questi periodi non è necessariamente quello di generare volumi di vendita elevati, ma piuttosto di ottenere clienti ricorrenti, che tornano a interagire con il nostro sito anche nei momenti di alta stagione. Creare offerte personalizzate basate sugli interessi specifici raccolti nel tempo ci permette quindi di differenziarci e mantenere l’engagement attivo.

Lavorare su una corretta gestione della newsletter o di altre forme di comunicazione diretta con l’utenza fidelizzata, come le campagne di e-mail marketing, è un’altra leva potentissima nei periodi considerati di bassa attività. Con contenuti curati e ben mirati, possiamo tenere alto l’interesse degli utenti e portarli verso contenuti specifici pensati per quei momenti: guide, post di approfondimento, offerte fuori tutto collegabili alla fine della stagionalità. Questo crea un ponte ideale verso le fasi successive ad alta conversione e ci consente di rimanere connessi al pubblico senza dover forzare contenuti fuori tempo.

Infine, non dimentichiamo l’importanza del monitoraggio del posizionamento e delle SERP anche nei momenti di minori ricerche. In questo modo, possiamo essere sicuri che il sito non subisca flessioni inattese e mantenere comunque una buona visibilità in SERP, preparandoci nel frattempo a ricatturare l’interesse nel momento in cui la stagionalità tornerà a nostro favore.

Il successo nei periodi di bassa stagione è quindi tutt’altro che scontato: si tratta di un’opportunità di consolidamento, miglioramento e preparazione strategica, che consente di mantenere alte le prestazioni SEO e rafforzare la presenza online anche quando sembra che nessuno stia cercando attivamente prodotti o servizi legati alla nostra offerta specifica.

Infografica sulle best practice ed errori per la SEO Stagionale

Comprendere la stagionalità significa controllare il tempo

Comprendere la stagionalità delle keyword significa controllare il tempo, o quanto meno ci aiuta a prevedere le mutazioni che si ripetono nel corso dell’anno e degli anni per attuare le adeguate strategie.

In ogni settore infatti esistono argomenti ricorrenti che vengono ricercati solo in periodi specifici dell’anno, e seguire attentamente tutte le tendenze del nostro settore ci può permette di ottenere il massimo del traffico disponibile mese per mese.

Lo ribadiamo anche se sembrare banale: gli utenti cercano determinati topic solo (o prevalentemente) in alcuni momenti e mesi dell’anno, e ciò vale anche per temi apparentemente evergreen, e quindi comprendere la stagionalità ci consente di migliorare le nostre performance e di lavorare in anticipo per mettere a punto una strategia adeguata a cogliere l’attimo e attrarre il pubblico al momento opportuno.

Topic e keyword stagionali sono argomenti, oggetti, festività che ricorrono in mesi specifici e possono destare interesse nel pubblico per periodi più o meno lunghi, ma sempre ricorrenti anno dopo anno: grazie a vari strumenti, e in particolare a SEOZoom, possiamo sapere a priori quante persone cercheranno sui motori di ricerca informazioni a riguardo, quando inizieranno a farlo e per quanto tempo lo faranno. In alcuni periodi, mesi o in occasione di particolari eventi e, appunto, ricorrenze è facile notare incrementi o crolli di interesse verso determinate keyword, che si traducono in aumenti o diminuzioni di visite al sito posizionato per tali parole chiave.

Ne consegue che chi conosce perfettamente il proprio settore, e il proprio sito web, riesce ad anticipare e comprendere esattamente cosa potrebbe accadere e quando, per non restare spiazzato e anzi muoversi prima dei competitor per intercettare il nuovo flusso.

Pianificazione SEO stagionale: come anticipare i competitor

Per riuscire davvero a emergere, però, non contano solo la reazione ai picchi di ricerca e la capacità di prevedere i movimenti degli utenti, ma anche l’abilità di anticipare i competitor. Chi riesce a pianificare una strategia SEO stagionale efficace ha un vantaggio strategico, tanto in termini di visibilità quanto sulle conversioni finali. Con i contenuti vengono rinnovati e lanciati con una rapidità costante, l’anticipo diventa l’elemento cruciale per riuscire a posizionarsi in cima alle SERP prima che la competizione diventi troppo agguerrita.

Il tempo di reazione è quindi un fattore determinante in qualsiasi approccio SEO: chi arriva prima ha maggiori probabilità non solo di indicizzare meglio i propri contenuti, ma anche di fidelizzare più utenti nel lungo periodo. La pianificazione SEO stagionale consente di lavorare sui contenuti chiave, selezionare le migliori keyword stagionali e intercettare i volumi di ricerca nel momento in cui cominciano a crescere, non dopo che il trend ha già raggiunto la massa critica.

In ottica di pianificazione, non si tratta solo di creare nuovi contenuti da zero: spesso, lavorando con una combinazione di aggiornamenti stagionali su articoli già esistenti e ottimizzati in precedenza, possiamo trasformare il nostro contenuto evergreen in un potente strumento per sfruttare i trend temporanei. L’obiettivo è massimizzare il potenziale dei contenuti nel lungo termine, selezionando con precisione i momenti più giusti per aggiornarli e dar loro un boost SEO grazie all’incremento naturale dell’interesse degli utenti.

La link building interna e la struttura delle pagine svolgono anch’esse un ruolo fondamentale nella pianificazione. Collegare una serie di articoli informativi — magari con keyword meno competitive — alle pagine chiave su cui vogliamo posizionare il sito ci permette non solo di distribuire l’autorevolezza nella nostra rete interna, ma di portare maggiore flusso di link juice alle landing page strategiche, rendendo il nostro sito più solido agli occhi dei motori di ricerca proprio nei momenti più trafficati. Tutto questo può essere pianificato in anticipo sfruttando i dati storici e le previsioni di SEOZoom, che indicano chiaramente come cambia l’interesse annuale verso determinate categorie merceologiche o prodotti.

Un altro aspetto essenziale della pianificazione SEO stagionale è la gestione proattiva delle pagine stagionali. Troppo spesso, vediamo e-commerce o siti di servizi lasciare invisibili, in 404 o non collegate le pagine stagionali fuori dal periodo di punta, perdendo così occasioni di mantenere traffico anche nei momenti di minori ricerche. Le pagine stagionali devono invece essere strutturate per essere riciclate e ottimizzate periodicamente, in modo che non perdano il loro potenziale SEO nel corso dell’anno.

Le tecniche di pianificazione anticipata per i picchi stagionali

Occorre quindi il giusto tempismo: pianificare in anticipo ci consente di essere pronti nel momento in cui le ricerche iniziano a salire, assicurando che i nostri contenuti siano già ben presenti nelle SERP quando il pubblico comincia a cercare prodotti, servizi o informazioni correlati a un determinato periodo dell’anno.

Anticipare i picchi stagionali non significa soltanto prevedere quando certi volumi di ricerca cresceranno, ma anche preparare il terreno migliorando aspetti tecnici, strategici e organizzativi con mesi di anticipo rispetto agli eventi chiave.

A partire da 3 o 6 mesi prima del picco stagionale è possibile mettere in atto una serie di azioni specifiche per garantire che il sito sia perfettamente ottimizzato e pronto ad accogliere una quantità crescente di traffico. Grazie allo strumento Previsione Trend di SEOZoom, ad esempio, possiamo identificare quando determinate parole chiave stagionali cominciano a mostrare segni di aumento, permettendoci di spingere contenuti mirati al momento giusto. Un esempio lampante è il settore del turismo: chi desidera catturare l’interesse degli utenti per destinazioni estive deve cominciare a pubblicare e promuovere i propri contenuti già in primavera, affinché le pagine siano indicizzate in tempi utili per sfruttare il massimo della visibilità.

Agire con largo anticipo permette anche di gestire con attenzione la filiera dei contenuti, riducendo i rischi legati a improvvisazioni all’ultimo momento. Creare un piano editoriale stagionale che riesca a integrare tanto i contenuti preesistenti quanto nuovi materiali consente non solo di raggiungere subito la prima pagina, ma anche di assicurarsi che i contenuti siano ben targetizzati e tradotti su vari livelli (social, e-mail marketing etc) prima che i picchi di ricerca diventino il campo di battaglia principale tra competitor. Così facendo, ci assicuriamo di intercettare le prime ricerche, aumentando la probabilità che gli utenti si integrino nel nostro funnel di conversione, anche prima che i concorrenti abbiano ottimizzato a dovere le loro pagine.

Un altro vantaggio della pianificazione anticipata è la manutenzione preventiva. Come detto, durante una fase di bassa stagionalità possiamo ottimizzare gli aspetti più tecnici del sito: migliorare i tempi di caricamento, risolvere possibili errori di indicizzazione, perfezionare la link building interna o revisionare le CTA. Quando i picchi stagionali sono in vista, il sito sarà non solo SEO-friendly, ma anche pronto a garantire un’esperienza utente fluida e una infrastruttura robusta. Questo significa entrare nei periodi di alta stagionalità con maggiori possibilità di scalare le SERP e convertire l’aumento del traffico in vendite o lead.

Come analizzare le tendenze stagionali

Chiariti i motivi teorici per cui è utile comprendere la stagionalità, dobbiamo trovare gli strumenti giusti per ottenere le informazioni di cui necessitiamo.

Prevedere e analizzare correttamente i trend stagionali è un passaggio vitale per ogni strategia SEO che voglia cogliere le opportunità generate da fluttuazioni cicliche previste. E sebbene molte delle tendenze siano facilmente intuibili, come l’aumento delle ricerche per “costumi da bagno” in estate o “regali di Natale” nel mese di dicembre, la vera differenza tra una gestione strategica e una reattiva sta nell’uso di strumenti avanzati che forniscono dati concreti e previsioni realistiche. In effetti, basarsi solo su intuizioni rischia di portarci a muoverci troppo tardi o con scarse informazioni.

Prima di concentrarci sui gioiellini di SEOZoom (perdonateci la scarsa modestia!), però, vediamo cosa ci mette a disposizione Google.

  • Google Trends

Google Trends è sicuramente un ottimo modo per vedere il cambiamento nei flussi di ricerche e comportamenti delle keyword nel tempo e i grafici ci fanno comprendere a colpo d’occhio quando storicamente un prodotto, un servizio o un topic è maggiormente ricercato per individuare il momento migliore per aggredire il mercato e le SERP.

Fondamentale per comprendere le oscillazioni temporali dell’interesse degli utenti, mostra un trend grafico delle query e ci consente di rilevare picchi specifici legati a micro-stagionalità (come eventi o festività annuali).

Nel settore food le tendenze stagionali sono molto evidenti: ad esempio, l’anguria è più popolare durante l’estate, mentre le zucche sono più ricercate durante l’autunno: con Google Trends possiamo vedere queste diverse fluttuazioni nella popolarità del prodotto e, contemporaneamente, avere un’idea di come le persone cercano termini diversi nel tempo, perfezionando anche le nostre indagini con gli appositi filtri (selezionando un periodo di tempo, specifici luoghi e città o tipologia di intento). Il limite di questo strumento è che offre solo una stima statistica e probabilistica e non dati numerici esatti sui volumi di ricerca, ma comunque il grafico relativo all’intensità delle ricerche rispetto al picco massimo ci può aiutare a identificare il momento giusto per potenziare i nostri contenuti.

  • Google Keyword Planner

Il Keyword Planner è una funzione integrata di Google Ads che serve di trovare termini pertinenti per gli annunci, spesso fondamentale per ottenere dati precisi sui volumi di ricerca mensili di ogni keyword. È essenzialmente utilizzato per la pianificazione delle campagne pubblicitarie, ma si rivela estremamente utile anche nell’ottimizzazione SEO a livello organico: inserendo una parola chiave in questo strumento, possiamo infatti scoprire un elenco di parole chiave correlate da considerare e anche l’interesse per i termini di ricerca, che ci aiutano a vedere come cambia nel tempo e a individuare anche i periodi e gli orari in cui è più probabile che tali termini vengano cercati. Il limite è che è maggiormente orientato all’advertising , quindi per sfruttarlo appieno a fini puramente SEO bisogna filtrare i dati forniti in base a un’ottica organica.

  • Google Search Console

Lavorando sulle nostre pagine, possiamo utilizzare i rapporti della Google Search Console per scoprire e monitorare le tendenze nelle visite e nelle interazioni sulle pagine anno per anno – con corredati i dati su clic, impressioni, posizione, dispositivi e altro – così da tentare di identificare i trend presenti sul sito. In ottica stagionale, Google Search Console permette di verificare in tempo reale come le nostre pagine stanno performando durante i periodi più trafficati, attraverso report dettagliati su clic e impressioni filtrabili su base temporale, utili per confrontare anno su anno come una data keyword o pagina si è comportata nel picco stagionale precedente. Possiamo inoltre analizzare quali pagine hanno bisogno di essere aggiornate durante i periodi di bassa stagione o capire se ci sono eventuali drop di traffico legati alla fine della stagionalità. Lo svantaggio è che non ci sono dati o informazioni previsionali e, quindi, possiamo al massimo preparare una strategia basata sulle tendenze vecchie, ma ad ogni modo ci aiuta a ottenere insights utili per orientare le strategie sulla scia della popolarità temporale delle parole chiave.

Gli strumenti di SEOZoom per analizzare la stagionalità

In ottica SEO, la stagionalità delle keyword e dei topic presenti nei contenuti di un sito è una delle possibili cause di cali di traffico organico, perché il posizionamento delle pagine è soggetto alle variazioni in termini di volumi di traffico legate al fattore tempo.

Dovrebbe a questo punto essere chiaro, ad esempio, che se analizziamo il traffico di un sito che si occupa della vendita di prodotti natalizi, il volume delle ricerche comincerà progressivamente ad aumentare verso ottobre e impennarsi verso l’alto nel mese di novembre; successivamente, il traffico raggiungerà il picco massimo nel mese di dicembre, comincerà a scemare dal mese di gennaio per poi raggiungere il volume minimo di traffico nei mesi estivi.

Per tenere sotto controllo tutti questi fattori, SEOZoom mette a disposizione una serie di strumenti per analizzare la tendenza stagionale, che si trovano nell’analisi della singola keyword, nell’analisi di un dominio e, in maniera più approfondita, nel monitoraggio a progetto: tutti concorrono a informarci se il traffico previsto subisce variazioni importanti in specifici momenti dell’anno e quando, offrendoci un supporto nelle valutazioni sulla tempistica di pubblicazione del contenuto.

funzionalità di previsione stagionalità per la keyword

 

Rispetto agli altri SEO tools, poi, SEOZoom utilizza un algoritmo innovativo che fornisce informazioni precise sui volumi di ricerca in tempo reale: come detto, si chiama Previsione Trend ed è già integrata all’interno del grafico della stagionalità nell’analisi keyword. In termini tecnici, questo algoritmo è in grado di proiettare l’interesse mostrato nei 12 mesi precedenti sullo scenario reale odierno utilizzando i trend di ricerca e permette a tutti di avere insights chiari, basati su dati veri, per capire cosa sta succedendo alle ricerche nell’attualità, e non sui canonici (e a volte superati) volumi di ricerca storici.

  1. La stagionalità in Analizza Keyword

Lanciando un’analisi di qualsiasi keyword possiamo vedere immediatamente se si tratta di una parola chiave soggetta a variazioni stagionali: sin dal primo box di risposta, infatti, SEOZoom indica il classico dato relativo al volume di ricerca medio mensile ma anche (tra parentesi) il range di variazione legata alla stagionalità, appunto, sotto forma di valore minimo e valore massimo che può raggiungere il volume in base ai vari periodi dell’anno.

Esempio di analisi keyword con valori stagionalità

 

Questa informazione di massima è approfondita nel successivo grafico, che riporta la variazione mensile storica del volume di ricerca della keyword analizzata e segnala, con i grafici di colore differente, anche il trend dell’anno precedente e il valore stimato da Zoom Trends, che ci servono per sapere quale sia davvero la tendenza di ricerca attuale. Cliccando su Mostra Trend possiamo indagare più a fondo l’analisi della tendenza, attivando un grafico pop-up che ci mostra il dettaglio del volume di ricerca nell’anno medio, anche in questo caso con la rappresentazione grafica dei volumi stimati in tempo reale.

Inoltre, in tutte le tabelle con le keyword è presente una colonna dedicata alla rappresentazione mensile della stagionalità, che ci permette di ottenere rapidamente informazione sulla variazione della tendenza delle ricerche.

Analisi keyword: colonna con i valori della stagionalità

 

  1. La stagionalità in Analizza Dominio

Indagando un sito web nella sua interezza, invece, possiamo scoprire subito se il suo traffico stimato si discosta o è in linea con il trend della stagionalità: basta cliccare su “Tendenza Stagionale” all’interno del grafico di andamento dominio e verificare le due diverse curve dei valori, che rappresentano il volume di ricerca effettivamente raggiunto dal sito (la linea blu) e quello previsto dalla stagionalità (rappresentato dalla curva riempita in azzurro) per ogni keyword.

Analisi sito web, il grafico con la tendenza stagionale (esempio su Wikipedia)

 

In questo modo il grafico è più attendibile e vicino al reale andamento del sito web in base alla stagionalità, per capire se le prestazioni del sito con il volume delle ricerche sono legate a fattori temporali (calo di ricerche su Google, in linea con il grafico azzurro) o se dipendano da altre cause. Di norma, l’andamento del traffico dovrebbe essere in linea con quello della tendenza stagionale: se notiamo che la linea di andamento della stagionalità subisce un’impennata in un dato periodo mentre il traffico cala, possiamo ipotizzare che il sito sta vivendo un qualche tipo di problema e sarebbe opportuno correre ai ripari effettuando delle analisi approfondite per individuare il motivo del calo.

  1. Il grafico sulla previsione del traffico (Progetto)

Già nella prima dashboard di progetto possiamo studiare il box di Previsione Traffico, che indica il “traffico previsto” che può raggiungere il sito nei successivi 12 mesi: una stima basata sui dati attuali dei posizionamenti e sulla stagionalità dei singoli mesi, nell’ipotesi che per i 12 mesi successivi i dati stimati restino invariati.

Le informazioni nel box Previsione Traffico

 

  1. Le keyword stagionali (Progetto)

Sempre nell’area dei progetti c’è una sezione specifica per analizzare le tendenze stagionali: si chiama semplicemente “Keyword Stagionali” e offre un report completo sui volumi stagionali delle parole chiave per cui è posizionato il sito web inserito a progetto. Dal selettore orizzontale in alto possiamo scegliere il mese da analizzare e vedere così nella tabella centrale un elenco di tutte le parole chiave che in quel mese hanno un incremento di almeno lo 0,25% rispetto al volume medio annuale.

Schermata delle keyword stagionali

 

Già a prima vista lo strumento ci offre quattro dati aggregati:

  • Traffico potenziale mese: il traffico stimato ipotizzando che le keyword elencate nella tabella (e non presenti in prima pagina su Google) raggiungano la quinta posizione in SERP.
  • Traffico attuale: il traffico stimato attuale, sulla base delle keyword stagionali già posizionate in TOP10.
  • Risultati ottenuti: una barra orizzontale che mostra a colpo d’occhio l’attuale percentuale del traffico delle keyword stagionali del sito a progetto rispetto al totale potenziale che potrebbero raggiungere.
  • Incremento: un selettore che consente, aumentando o diminuendo il valore sulla scala, di filtrare le keyword con una variazione stagionale sempre più marcata.

Tutte queste informazioni ci permettono di avere una visione d’insieme dell’andamento e delle potenzialità del sito web e di pianificare la revisione delle pagine, per sviluppare le nostre strategie di content creation o di link building.

  1. Il Piano Trimestrale per i contenuti (Progetto)

Il tool Piano Trimestrale, presente sempre all’interno del monitoraggio a Progetto, permette di eseguire un’analisi sul trimestre in arrivo, per scoprire quali parole chiave avranno tendenzialmente maggiore rilevanza e preparare quindi una strategia adeguata di ottimizzazione per migliorare la nostra presenza in SERP.

Esempio della funzione piano trimestrale

 

Grazie al filtro in alto a destra, possiamo selezionare le keyword in base a uno specifico range di volume di ricerca, così da lavorare in maniera più diretta e strategica su un più ristretto gruppo di keyword e pagine.

Come individuare le keyword stagionali e altalenanti nel settore e-Commerce

Nel settore e-Commerce, la capacità di riconoscere i momenti più opportuni in cui ottimizzare i contenuti è strettamente legata alla corretta individuazione delle keyword stagionali, termini che hanno delle oscillazioni regolari in base al periodo dell’anno e agli eventi speciali, che possono influenzare direttamente il comportamento di ricerca degli utenti.

Sapere quali parole chiave scegliere e anticipare le loro fluttuazioni ci permette di massimizzare il traffico organico e le opportunità di conversione: la chiave per intercettare utenti in fasi di alta domanda è proprio l’anticipazione, che ci permette di analizzare le tendenze storiche e monitorare le variazioni dei volumi di ricerca per fare azioni mirate nel momento giusto.

Per i settori più dinamici come moda, elettronica o arredamento, queste variazioni sono spesso legate a fenomeni stagionali classici (ad esempio, “scarpe invernali” o “luci di Natale”), mentre per altri business possono dipendere da eventi contingenti e temporanei, come fiere internazionali, lanci di prodotti o competizioni sportive. Un esperto nell’e-Commerce deve tenere in considerazione entrambe queste tipologie di oscillazioni.

Una parte importante del processo di individuazione delle keyword stagionali riguarda l’analisi delle long tail keyword, che tendono a catturare fluttuazioni specifiche dei mercati di nicchia. Questo tipo di parole chiave spesso non ha un volume di ricerca elevato tutto l’anno, ma acquisisce una rilevanza significativa durante momenti particolari. Identificare le long tail più performanti permette di diversificare la nostra presenza in SERP e garantire traffico più profilato su prodotti particolari o meno conosciuti. Anche qui SEOZoom si rivela essenziale, poiché il tool consente di esplorare le correlazioni semantiche e scoprire trend locali o tematici che altrimenti potrebbero sfuggire. Per esempio, nel periodo estivo possiamo scoprire che parole chiave di nicchia come “materassini gonfiabili per piscina” mostrano un picco sorprendentemente alto, utile per diversificare il nostro e-commerce da keyword più generiche come “lettini da spiaggia”. Anticipare questi trend è ciò che separa una presenza SEO reattiva da una proattiva.

Un altro fattore da considerare è come l’utilizzo di strumenti anche oltre Google Trends possa affinare la comprensione delle ranked keyword. All’interno di SEOZoom, la sezione keyword stagionali ci consente di selezionare mese per mese le parole chiave che mostrano un incremento netto rispetto al volume medio annuale, mettendoci a disposizione un report dettagliato sulle variazioni mensili. Questa possibilità ci permette di segmentare l’analisi non solo per periodo, ma anche per specifiche categorie merceologiche, aiutandoci a costruire una strategia dettagliata e personalizzata per i nostri prodotti in funzione del ciclo stagionale.

Infine, va ricordato che l’identificazione delle keyword stagionali non riguarda solo i picchi di ricerca, ma anche la capacità di sfruttare le basse stagioni a nostro vantaggio. In alcuni settori, come i viaggi o la ristorazione, identificare termini di ricerca con leggera crescita costante durante i periodi di “quiete” consente di mantenere viva la visibilità del sito e-commerce, migliorando l’autorità del dominio nel medio-lungo termine e stabilizzando il traffico. Gli insight che otteniamo da SEOZoom, uniti alla nostra analisi dei dati, ci danno la flessibilità per ottimizzare siti e contenuti in maniera strategica, non solo durante l’alta stagione, ma anche nei periodi in cui le vendite tradizionalmente calano.

Come ottimizzare i contenuti per le tendenze stagionali

Dopo aver reperito i dati, dobbiamo applicarli alle nostre strategie: il più immediato strumento per intercettare i trend è la creazione di contenuti, che sono la leva con cui il nostro sito e la nostra azienda possono guadagnare lead e conversioni di valore, indirizzando traffico interessato alle nostre pagine.

Per cogliere questi utenti interessati è appunto fondamentale lavorare su search intent (fattore chiave per tutti i contenuti) e sulle tendenze stagionali, cercando di restare in linea con ciò che è rilevante per le persone durante quella specifica stagione (o quella successiva, visto che idealmente tutta questa attività va pianificata ed eseguita in anticipo per risultare efficace).

Possiamo dire che il nostro obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra contenuti stagionali e contenuti evergreen, ossia quei materiali che restano rilevanti nel tempo indipendentemente dai cambiamenti temporali e dalle fluttuazioni in termini di ricerche. Ogni sito deve strutturare un mix efficace per assicurare una continuità nel traffico organico, massimizzando i risultati quando l’interesse degli utenti si sposta verso determinati trend specifici senza trascurare quelli che garantiscono stabilità nel lungo periodo.

Quando parliamo di contenuti stagionali, ci riferiamo a quei materiali che vedono un picco di traffico e ricerche in momenti particolare dell’anno, come ad esempio guide su “regali di Natale” o “look da spiaggia”, che esauriscono il loro massimo potenziale nei mesi immediatamente legati a quelle ricorrenze ma che, se non gestiti correttamente, rischiano di perdere visibilità e rilevanza subito dopo la fine della stagione. L’obiettivo qui è ottimizzare questi contenuti in modo anticipato, come detto, aggiustandoli con dati freschi e aggiornati poco prima che il periodo di interesse cominci, così da garantire che siano già pronti e indicizzati per raggiungere il massimo della visibilità quando le query stagionali cominciano a circolare su Google.

Ma come si fa a bilanciare questi trend con il lavoro sui contenuti evergreen? Un contenuto evergreen, contrariamente a quello stagionale, riguarda argomenti perennemente rilevanti: può trattarsi di guide su “come scegliere la giusta assicurazione”, oppure articoli di approfondimento su temi come “istruzioni per risparmiare energia in casa”. In questo caso, il nostro compito sarà quello di mantenere aggiornati tali contenuti nel tempo, rendendoli una risorsa utile per tutto l’anno, anche quando i trend stagionali non sono presenti. Integrare keyword stagionali nei contenuti evergreen è una delle chiavi per garantirci che questi materiali possano generare traffico non solo durante i picchi stagionali, ma anche in periodi meno affollati nel ciclo annuale, quando gli utenti cercano informazioni di base o approfondimenti senza essere spinti da eventi o scadenze immediate.

SEOZoom ci fornisce strumenti eccellenti per mantenere questo equilibrio in modo misurato e strategico. Innanzitutto, le funzionalità che permettono di schedulare la revisione e l’ottimizzazione dei contenuti quando ci avviciniamo a oscillazioni stagionali significative ci permettono di restare sempre un passo avanti. Un contenuto che diventa rilevante in previsione dell’estate, come “le migliori destinazioni per vacanze al mare”, può essere aggiornato con dati freschi già durante la primavera, in modo da risultare utile e pertinente in anticipo rispetto al picco di ricerche. Allo stesso modo, articoli evergreen come “come organizzare una vacanza low cost” possono essere rinforzati con keyword stagionali senza perdere la loro rilevanza a lungo termine.

Bilanciare queste due tipologie di contenuti implica quindi valutare continuamente quanto stagionalità e pertinenza continua interagiscono tra loro. Un errore comune è quello di creare contenuti esclusivamente stagionali che vedono una drastica caduta nelle ricerche una volta terminato un determinato periodo. Il rischio qui è che il nostro sito soffra di cali consistenti di traffico in periodi di bassa stagionalità. D’altra parte, concentrarsi solo su contenuti evergreen senza approfittare dei picchi di interesse portati dagli eventi stagionali significa perdere importanti opportunità di lead e conversioni. Ecco perché il trucco sta nel pensare in modo sincronico: un piano editoriale ben strutturato può includere contenuti evergreen arricchiti da aggiornamenti puntuali e pertinenti per catturare anche quelle fluttuazioni momentanee, garantendo così valore per tutto l’anno.

Un altro aspetto da considerare è l’importanza di una buona gestione dei link interni tra contenuti evergreen e stagionali. Integrare i due insieme nel sito attraverso una rete di collegamenti intelligenti permette di migliorare significativamente la user experience e mettere in evidenza i contenuti rilevanti durante la navigazione dell’utente. Immaginiamo un blog che pubblica guide turistiche evergreen legate a destinazioni popolari; durante l’estate, collegarli a contenuti stagionali, come “promozioni estive per vacanze last minute”, ci garantirà un aumento di traffico durante i mesi caldi senza perdere il valore del contenuto nel tempo.

In altre parole, la SEO stagionale e la SEO evergreen non vanno viste come due approcci separati, ma piuttosto come parti di un’unica strategia. SEOZoom ci permette di coordinare questi due elementi con efficacia: attraverso l’analisi dei trend, possiamo decidere quando e come aggiornare i nostri contenuti per far fronte a un mercato dinamico, assicurandoci, al contempo, che i materiali evergreen rimangano ancorati a keyword stabili e a query costanti durante tutto l’anno.

Come amplificare le performance con una campagna di contenuti stagionali

Una campagna di contenuti stagionali ben progettata rappresenta uno dei fattori chiave per garantire visibilità e successo durante quei periodi di alta richiesta, come le festività principali, gli eventi di forte interesse commerciale o i cambiamenti stagionali più evidenti. Costruire un piano di content marketing efficace richiede un mix di anticipazione, tempismo e ottimizzazione, che vanno allineati con precisione ai picchi di ricerca degli utenti. Il vero obiettivo non è soltanto quello di intercettare le ricerche nel momento giusto, ma anche di amplificare l’efficacia di tutti i contenuti — dall’ottimizzazione SEO, fino alla distribuzione su diversi canali di marketing.

Quando pianifichiamo una campagna di contenuti stagionali, il primo passo da compiere è definire chiaramente le keyword stagionali su cui concentrarsi. Abbiamo visto quali tool ci permettono di mappare con precisione quali keyword vedranno dei volumi aumentati in determinati periodi dell’anno, e di riconoscere quando è più opportuno iniziare a creare e pubblicare i contenuti relativi. Di fatto, il principio chiave alla base delle campagne di contenuti stagionali è la proattività: impostare i contenuti e lavorare sul loro posizionamento diverso tempo prima che la domanda degli utenti cominci a manifestarsi in SERP.

La creazione del contenuto non si limita esclusivamente agli articoli o ai post per il blog. Una campagna stagionale vincente deve includere una varietà di formati che possano coinvolgere gli utenti su più livelli. Questo significa strutturare una strategia multicanale, che includa contenuti per le pagine di destinazione, email marketing mirato, post sui social media e interazione tramite newsletter. L’idea è di accompagnare l’utente lungo il suo journey in modo coerente e fluido: dalla prima interazione sui canali social, al click su una campagna PPC o su un annuncio display, fino al completamento della conversione su landing page ottimizzate. Il successo di una campagna di contenuti stagionali si misura, infatti, sia dal volume di visite ottenute, sia dalla qualità delle conversioni che riusciamo a generare, assicurando una coerenza di messaggio tra tutti i touchpoint di marketing.

Un altro aspetto cruciale per amplificare le performance durante una campagna stagionale è legato al posizionamento dei contenuti esistenti, che può dare risultati eccellenti con un minore investimento in risorse. Ad esempio, un articolo evergreen legato a una risorsa “come organizzare una festa di Natale” può essere riaggiornato con nuove CTA, dati aggiornati o tendenze, rendendolo di nuovo rilevante per il momento specifico dell’anno senza dover ricorrere a un nuovo contenuto ex novo. Parallelamente, per aumentare l’efficacia della nostra campagna di contenuti stagionali non possiamo sottovalutare il ruolo della link building esterna e interna: creare una rete di link strategici verso pagine di forte interesse stagionale garantisce che queste ultime ricevano il giusto boost al momento del bisogno, consolidando la rilevanza del sito non solo agli occhi degli utenti, ma anche degli algoritmi di Google. Svolgere una dettagliata operazione di link building poco prima dei periodi di alta stagione (ad esempio, costruendo nuovi collegamenti verso pagine dedicate ai saldi o alle promozioni festive) aiuta a rafforzare il ranking complessivo delle nostre pagine principali.

Infine, non dimentichiamo l’importanza di mantenere la freschezza e la pertinenza dei contenuti durante tutto il ciclo stagionale. Una campagna ben strutturata non può essere lasciata in balia del tempo una volta pubblicata. È necessario monitorare costantemente le performance, ottimizzare le pagine in tempo reale e essere pronti a integrare aggiornamenti SEO rapidi nel corso del picco stagionale. Anche qui, la piattaforma SEOZoom ci sostiene con il monitoraggio delle keyword in tempo reale, essenziale per verificare che stiamo seguendo la traiettoria di crescita prevista o se è necessario implementare nuove ottimizzazioni o tattiche di amplificazione.

Un esempio di keyword stagionale: la tendenza di vacanze al mare

Per capire come applicare concretamente dati e insights ai contenuti possiamo ipotizzare di lavorare sulla keyword vacanze al mare, soggetta a forte stagionalità.

Riprendendo la similitudine usata nell’immagine (basata sulla risorsa trovata su cleanpng), possiamo pensare alla curva della stagionalità come alla crescita di un albero: il seme viene piantato, ovvero l’interesse inizia a salire, a dicembre, sia per chi inizia a pianificare i viaggi per l’estate successiva che per chi riesce a organizzare un viaggio invernale in mete esotiche; la pianta raggiunge l’apice verso luglio, per poi decrescere. Già questa è una informazione rilevante e non scontata: i mesi in cui gli italiani cercano maggiormente “vacanze al mare” sono giugno e luglio e non è agosto, perché in quel periodo le persone o si sono già organizzate o fanno ricerche differenti, e quindi nei vari momenti dell’anno cambiano utenti e search intent.

Analisi dettagliata della stagionalità e delle previsioni

 

Inoltre, l’approfondimento con i nostri algoritmi previsionali – zoom trends e trend anno precedente – ci rivela anche che i valori storici si discostano, seppur non sensibilmente, da quelli effettivi e attuali.

Se vogliamo fare traffico con il nostro contenuto, dobbiamo assicurarci di essere assolutamente posizionati al momento giusto, ma anticipando il lavoro per raggiungere questo obiettivo. Quindi, se la crescita della tendenza di ricerca è tra aprile e maggio (il momento in cui la nostra pagina DEVE essere visibile su Google), è nel trimestre precedente che dobbiamo iniziare a lavorare all’ottimizzazione del contenuto e del sito, ad esempio dando a quei contenuti la giusta visibilità, portandoli a pochi click dalla home page e nelle categorie di appartenenza quando utile.

In questo modo, comunichiamo a Google la rilevanza di quel contenuto anche con la struttura del sito e con i link interni. Strategia significa anche questo: consapevolezza del settore e del contesto, degli utenti e anche dei contenuti del nostro sito web, che quindi ci permette di sapere cosa potrebbe accadere e quando (lavorando per anticipare le tendenze stagionali)

Se riusciamo a impostare la giusta strategia possiamo:

  1. Creare risposte migliori e più utili, maggiormente a focus sugli intenti degli utenti.
  2. Colmare eventuali content gap e fornire risposte dove mancano.
  3. Essere “sul pezzo” e sfruttare il fattore tempo.
  4. Aumentare le visite giorno dopo giorno.
  5. Ottenere il massimo risultato da ogni singola visita, perché abbiamo fatto targeting dell’utente giusto che trova la pagina web che offre un contenuto di qualità.

Come curare la stagionalità

In altre parole, possiamo raggiungere l’obiettivo più desiderato da ogni sito: fare il traffico giusto, per gli utenti giusti, al momento giusto, studiando anche il funnel per intercettare il bisogno della persona nella maniera più appropriata, servendo la risposta più adatta.

Gli errori comuni da evitare nelle campagne stagionali

Sebbene le campagne SEO stagionali rappresentino un’opportunità incredibile per generare traffico e conversioni, ci sono anche numerosi errori comuni che rischiano di compromettere le performance globali, finendo per limitare i risultati di mesi di lavoro o addirittura causare un declino del traffico in un momento cruciale. Affrontare una campagna stagionale senza un’adeguata preparazione o sottovalutando certi aspetti chiave può farci perdere opportunità che, nei casi peggiori, potrebbero andare direttamente nelle mani dei nostri competitor.

Uno degli errori più diffusi è iniziare troppo tardi. Molte aziende o marketer pensano che le ottimizzazioni o le attività di content marketing possano essere avviate quando il trend è già evidente, ma questa è una strategia rischiosa e spesso inefficace. Le ottimizzazioni SEO richiedono tempo per produrre effetti, e se il nostro sito o i nostri contenuti non sono pubblicati e indicizzati con sufficiente anticipo, rischiamo di arrivare secondi nella corsa al posizionamento, il che ci mette automaticamente in una posizione di svantaggio. Pianificare e anticipare, come abbiamo visto sopra, è la chiave per cercare di posizionarsi in anticipo rispetto ai competitor. SEOZoom ci aiuta a evitare questo errore monitorando le tendenze previste con largo anticipo, permettendoci di pubblicare e ottimizzare i contenuti in tempi procedurali corretti.

Un altro errore frequente è sottovalutare l’importanza dei dati precedenti. Spesso, si tende a lanciare una campagna stagionale senza analizzare le performance storiche delle parole chiave o delle campagne precedenti. Ignorare ciò che ha funzionato (o non ha funzionato) negli anni precedenti significa non essere in grado di capitalizzare sui successi o di correggere gli insuccessi. L’utilizzo di strumenti come SEOZoom, con la sua funzione di analisi storica delle keyword e dei trend stagionali, può offrirci una panoramica essenziale sugli errori da non ripetere e sui progressi da fare rispetto agli anni precedenti. Non sfruttare questi dati e basarsi su intuizioni o analisi superficiali può vanificare gran parte dello sforzo.

Tra i più comuni errori troviamo anche il mancato utilizzo di landing page dedicate ai picchi stagionali. Molte aziende trascurano la creazione di pagine appositamente progettate per un certo evento o periodo dell’anno, come una sezione dedicata ai saldi invernali o alle offerte del Black Friday. L’assenza di queste pagine ci costringe a inserire contenuti rilevanti in sezioni meno performanti del sito, rendendo complessivamente più fragile e meno stabile il traffico legato a quelle specifiche keyword stagionali. Creare pagine di atterraggio studiate sia dal punto di vista SEO che dell’esperienza utente permette di centralizzare l’interesse e migliorare conversioni e tempo di navigazione sul sito.

Un errore altrettanto grave è non ottimizzare i contenuti esistenti. Spesso si tende a creare nuovi contenuti per ogni singolo ciclo stagionale, dimenticando o trascurando quelli che già esistono e che potrebbero essere aggiornati e riproposti per capitalizzare sulle tendenze emergenti.

Ultimo ma non meno importante, uno degli errori più comuni è ignorare la bassa stagione. Anche se sembra che tutto il traffico di ricerca sia orientato verso eventi come il Natale o il Black Friday, restare competitivi durante i periodi più “quieti” dell’anno è fondamentale per non disperdere l’autorità acquisita e mantenere la visibilità. Strutturare contenuti che possano intercettare ricerche meno dense, o capitalizzare su long tail keyword, sono pratiche che molti sottovalutano, ma che possono garantire un traffico di qualità anche nei momenti lontani dai cicli stagionali principali.

Monitorare le prestazioni: come leggere e studiare l’andamento SEO durante i cicli stagionali

Il monitoraggio delle prestazioni SEO è un’attività fondamentale durante tutto il corso dell’anno, ma diventa ancora più critico nei cicli stagionali, quando i volumi di ricerca subiscono variazioni significative. L’obiettivo principale non è solo tenere sotto controllo i flussi di traffico, ma comprendere se la nostra strategia SEO sia realmente efficace nell’intercettare le tendenze di ricerca tipiche di un determinato periodo. Un monitoraggio accurato ci permette di adattare rapidamente le nostre strategie e di correggere eventuali derive che potrebbero limitare il nostro posizionamento.

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Gli strumenti per la stagionalità in SEOZoom ti permettono di fare strategie perfette

Per leggere correttamente l’andamento SEO durante i cicli stagionali è cruciale avere sotto controllo tutti i fattori che influenzano le performance delle nostre pagine stagionali. In prima battuta, è indispensabile monitorare da vicino i volumi di ricerca delle keyword su cui abbiamo ottimizzato i contenuti, per intervenire se notiamo che le keyword strategiche non stanno performando come previsto o se emergono nuove parole chiave correlate, da includere per non perdere opportunità di search intent.

Un fattore critico da tenere sotto osservazione è il comportamento della concorrenza. Durante i cicli stagionali, anche i competitor aumentano l’intensità delle loro azioni SEO e controllare i loro progressi ci permette di essere pronti a reagire con ottimizzazioni tempestive. Questo ci consente di non perdere terreno nella lotta per le prime posizioni e di implementare correzioni immediate per migliorare il ranking.

Un altro parametro cruciale da monitorare è legato alle conversioni. Se da un lato osserviamo l’andamento delle keyword e del traffico organico, dall’altro non possiamo sottovalutare l’impatto che ciò ha sulle conversioni e sul raggiungimento degli obiettivi commerciali. Google Analytics ci offre una panoramica dettagliata su come i cambiamenti nelle SERP influenzano metriche cruciali come il tasso di conversione e il costo per acquisizione (CPA), per individuare il momento esatto in cui il traffico di qualità arriva sul sito e, soprattutto, capire quali query generano le conversioni migliori. Durante i cicli stagionali, monitorare questi valori diventa una leva indispensabile per ottimizzare le landing page e aumentare le probabilità che l’utente completi l’acquisto o lasci un contatto.

Interazione e stagionalità per siti business, studio sui trend negli USA

Sempre sul tema delle applicazioni pratiche delle informazioni sulla stagionalità all’attività quotidiana possiamo far riferimento a un interessante report condotta qualche tempo fa da Yext, società statunitense operante nel brand management online, che analizza il rapporto tra consumatori e siti di aziende, con indicazioni utili per chi lavora all’ottimizzazione SEO di progetti business.

Lo studio rivela che i consumatori stanno diventando più interattivi con i risultati di ricerca relativi a siti business, ma si sofferma anche sul rilevante impatto delle tendenze temporali su clic e interazioni.

I tre punti più interessanti dello studio

I dati sono ricavati da un’indagine eseguita su un campione di oltre 400.000 SERP business negli Stati Uniti e fanno emergere tre elementi principali:

  1. I consumatori stanno diventando sempre più attivi nella ricerca: sono cresciute del 17% nell’ultimo anno le azioni dirette dalle SERP, come clic su indicazioni stradali, clic per chiamare attività commerciali e altro ancora.
  2. La ricerca e i ricercatori stanno migliorando: nel corso dell’anno, le azioni dei consumatori sono cresciute più rapidamente rispetto alle impression sui siti (10%), e questo suggerisce che le persone stanno trovando più velocemente ciò che desiderano. Quindi i clienti impiegano meno tempo a cercare e più tempo a interagire con le aziende, e questo può dipendere sia dalla crescente familiarità delle persone con la Ricerca Google e con l’uso di query più specifiche, sia dalla maggiore capacità dei motori di ricerca di comprendere tali query.
  3. Le recensioni sono in aumento: i consumatori stanno lasciando sempre più recensioni sulle aziende. Il conteggio delle recensioni per business location è cresciuto del 27% nel corso dell’anno, e in particolare il volume delle recensioni di servizi finanziari è cresciuto del 91% per location, incremento maggiore di qualsiasi altro settore. Anche le aziende stanno diventando più consapevoli dell’importanza delle recensioni, rispondendo il 47% in più rispetto all’anno precedente, e la probabilità di esser letti e risposti può incentivare le persone a scrivere.

Comprendere la stagionalità per migliorare le prestazioni

Oltre alla fotografia attuale della situazione per i siti business, Yext ha anche provato a delineare dei punti chiave da seguire per massimizzare le opportunità di successo; come dice Zahid Zakaria, Senior Director of Insights and Analytics della compagnia, “alcuni settori sono naturalmente più popolari tra i consumatori in determinate stagioni, ma la necessità che le aziende di ogni categoria mantengano il controllo dei propri dati online rimane importante tutto l’anno”.

Ciò che resta fondamentale è “catturare l’ondata di clienti interessati a effettuare transazioni indipendentemente dal mese dell’anno”, e per questo le aziende devono prepararsi “assicurando che le loro informazioni siano accurate su tutti i canali, dai risultati di ricerca sul proprio sito Web a quelli su piattaforme di terze parti”.

Il grafico delle tendenze

Il calendario della stagionalità negli Stati Uniti

Ecco dunque il calendario delle tendenze stagionali per i siti business negli Stati Uniti (l’immagine è sempre presa dal sito yext.com e ovviamente fa riferimento ad abitudini pre-pandemia, anche se alcuni trend sono immutati o comunque sono rientrati quasi alla normalità):

  • Gennaio: occhio alla salute. Con i propositi per il nuovo anno ancora freschi in mente e nel pieno della stagione del freddo e dell’influenza, gli americani iniziano l’anno con visite dal medico; a gennaio, le organizzazioni sanitarie registrano un aumento del 17% dei clic rispetto al mese precedente.
  • Febbraio: attenzione al portafoglio. A febbraio e marzo si apre la stagione delle tasse: i consumatori interagiscono con risultati per enti di servizi finanziari fino all’11% in più rispetto alla media annuale.
  • Marzo: open house. La primavera è il periodo del rinnovamento anche per le case: le inserzioni di agenzie immobiliari per acquisti o cessioni registrano un aumento medio del 22% dei clic da febbraio a maggio.
  • Aprile: finisce la bolla telefonica. Si esaurisce l’onda lunga dell’interesse verso le ultime novità nel campo smartphone e affini, partita con l’inverno: i clic su risultati di gestori telefonici e fornitori di telecomunicazioni diminuiscono del 14% rispetto al mese precedente.
  • Maggio: rombano i motori. I consumatori cercano di massimizzare gli sconti del Memorial Day e prepararsi in anticipo per l’estate: i clic su fornitori di servizi automobilistici aumentano del 18% rispetto alla media annuale.
  • Giugno – luglio: tempo di divertimento. Nei mesi estivi gli utenti pensano allo svago fuori casa: i risultati per attività ricreative e intrattenimento online, inclusi cinema, strutture sportive, vita notturna e altro ancora, assistono a un aumento medio del 35% rispetto alla media annuale. Anche i clic sulle schede degli hotel aumentano fino al 20% in più rispetto alla media annuale durante questo periodo per le prenotazioni dei viaggi estivi.
  • Agosto: ritorno a scuola. In vista del nuovo anno scolastico, genitori e studenti non si limitano a fare scorta di vestiti, materiale didattico, gadget e altre necessità, ma anche a rimettere in sesto le loro auto: rispetto alla media annuale, i servizi automobilistici raggiungono il 21% in più, i clic su negozi aumentano del 18% e i servizi educativi, come tutor e biblioteche, vedono un incremento del 18%.
  • Settembre: torna la routine. Gli americani terminano le vacanze e tornano alla scuola e alle routine lavorative, e quindi calano sensibilmente i clic su attività ricreative e di intrattenimento (18% in meno rispetto alla media annuale), che raggiungono il picco negativo a novembre (meno 25%).
  • Ottobre: testa sui libri. L’anno scolastico è in pieno svolgimento e le famiglie iniziano a preoccuparsi di voti e prestazioni: i clic nella categoria istruzione crescono quasi del 10% rispetto a settembre.
  • Novembre: cene in casa. Il mese del Ringraziamento vede un calo dei clic verso ristoranti (13% in meno rispetto alla media annuale), segno che gli utenti preferiscono stare in casa per i pasti.
  • Dicembre: feste con i tuoi. Anche negli Stati Uniti le festività di fine anno si trascorrono in famiglia e si preferisce organizzarsi con i parenti anche per l’alloggio: le prestazioni organiche degli hotel calano del 26% rispetto alla media annuale.
  • Dicembre & Gennaio: la stagione del regalare e comprare. Lo shopping statunitense per i regali di Natale porta a un aumento dell’11% di clic su negozi di vendite rispetto alla media degli altri mesi, ma già a gennaio i consumatori si prendono una “pausa” dalle spese e pensano a rimettere in sesto il budget (e i clic precipitano del 25%).

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