Sitemap HTML: che cos’è, a cosa serve e come crearla

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Non serve per comunicare direttamente con i motori di ricerca, come la versione XML, ma ha un compito specifico e utile ancora oggi: migliorare la navigazione degli utenti. La sitemap HTML è quasi letteralmente una mappa consultabile, che offre una panoramica chiara e accessibile delle sezioni e delle pagine di un sito web. Serve quindi a guidare l’utente attraverso il nostro sito in modo chiaro, semplice e strutturato, ed è particolarmente utile quando ci troviamo a gestire siti complessi o con una grande mole di contenuti, come ad esempio grandi portali informativi, eCommerce e blog con una lunga cronologia di post. Avventuriamoci quindi nel mondo delle sitemap HTML, delineando perché restano uno strumento utile, come si differenziano dalle più comuni sitemap XML e come possono facilitare non solo la navigazione, ma anche l’indicizzazione – e quindi, perché ha senso utilizzarle e che impatto hanno su SEO e UX.

Che cos’è la sitemap HTML

Una sitemap HTML è una mappa del sito scritta in formato HTML.

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Volendo aggiungere altri dettagli, è una sorta di indice grafico dei contenuti del sito, un elenco cliccabile delle pagine disponibili su un sito, ordinate secondo dei gruppi logici e una determinata gerarchia, che permette ai visitatori di poter accedere a percorsi specifici che, magari, non sono stati reperiti attraverso i menu a discesa.

A differenza della sitemap XML, destinata primariamente ai motori di ricerca e capace di facilitare l’indicizzazione dei contenuti, la sitemap HTML è principalmente progettata per supportare la navigazione degli utenti reali e per migliorare la user experience.

Si presenta, di fatto, come una pagina web visibile dove sono elencati i link di tutte (o di una selezione significativa) delle pagine di un sito, solitamente organizzati secondo la gerarchia e le relazioni logiche tra le varie sezioni. Oltre a fungere da guida utile per l’intera struttura del sito, la mappa ha un valore intrinseco anche in termini di usabilità: permette di avere una “vista d’insieme” del contenuto disponibile, un’opportunità preziosa soprattutto su siti di grandi dimensioni.

Le funzioni delle sitemap HTML

Le potenzialità di una sitemap HTML sono molteplici. Si tratta infatti di una risorsa d’uso misto che unisce benefici visibili per l’user experience e un potenziale contributo alla SEO.

Di base, una sitemap di questo tipo fornisce una struttura ordinata e navigabile del sito, che diventa essenziale per l’esperienza del visitatore, ma anche per facilitare l’accesso ai contenuti rilevanti, aiutando in qualche modo Google e i vari motori di ricerca a comprendere meglio la struttura del sito e agevolando la scoperta di contenuti profondi.

È per questo che, sebbene il suo sviluppo sia meno “obbligatorio” oggi rispetto a una sitemap XML, essa continua a essere uno strumento da considerare nel nostro arsenale quando lavoriamo all’ottimizzazione di un sito, con potenziali impatti positivi anche sulla SEO.

UX e SEO fanno spesso parte di un circolo virtuoso: migliorando un aspetto, si tende a migliorare anche l’altro. Ad esempio, con una sitemap HTML chiara e ben organizzata possiamo rendere più semplice il percorso di scansione non solo per gli utenti, ma anche per i crawler dei motori di ricerca che devono interpretare correttamente la struttura del nostro sito. Questo contribuisce indirettamente alla SEO, facilitando l’accesso del crawler a pagine profonde che potrebbero altrimenti risultare sepolte all’interno del sito.

E quindi, anche se il formato XML resta quello “prediletto” dai motori di ricerca, non è raro che una buona sitemap HTML venga fattivamente crawlerizzata e utilizzata se ben strutturata: in tal ottica, possiamo considerare le sitemap HTML come uno strumento ibrido, funzionale a migliorare sia l’esperienza utente che l’indicizzazione da parte dei bot dei search engine, pur mantenendo il focus sulla navigabilità per il pubblico umano.

Le differenze tra Sitemap HTML e Sitemap XML

È necessario a questo punto soffermarci a chiarire la differenza tra sitemap HTML e sitemap XML, due strumenti distinti che spesso vengono confusi proprio a causa dell’apparente somiglianza nel nome.

Entrambe svolgono il ruolo di mappare i contenuti di un sito, ma come accennato lo fanno in modi diversi, rivolgendosi a pubblici differenti e con obiettivi specifici.

La sitemap XML è prevalentemente dedicata ai motori di ricerca. In formato XML, questo file segnala direttamente a Google, Bing e altri motori di ricerca quali risorse sono contenute nel sito, quanto sono importanti, con quale frequenza vengono aggiornate e come sono strutturate. È come un invito formale rivolto ai crawler affinché indicizzino i contenuti nel miglior modo possibile. Grazie alla sitemap XML, assicuriamo che tutte le pagine, gli articoli o i prodotti importanti siano facilmente individuabili dai motori di ricerca, riducendo così la possibilità che parti rilevanti del sito vengano tralasciate durante la scansione.

Google dedica un limitato crawl budget a ogni sito, come sappiamo, e quindi presentare preventivamente un elenco delle pagine prioritarie del sito è un buon sistema per non sprecare il tempo di Googlebot su risorse poco utili e aiutare i crawler a trovare nuove pagine (anche se non assicura al cento per cento che tutte le pagine siano poi effettivamente sottoposte a scansione). La sitemap XML diventa semplicemente essenziale per chi intende agire in modo proattivo sull’indicizzazione, soprattutto per siti complessi che, senza questo supporto, rischierebbero di avere qualche pagina persa nell’architettura del sito.

D’altra parte, la sitemap HTML si rivolge direttamente agli utenti. Il suo scopo non è quello di “parlare” con Google, bensì di rendere il sito adeguatamente navigabile per gli esseri umani. Si presenta come una pagina visibile, contenente una lista organizzata di link che puntano a tutte o a buona parte delle risorse del sito. Attraverso essa, gli utenti possono orientarsi internamente, individuando immediatamente le sezioni o contenuti che li interessano, senza dover fare affidamento unicamente al menu di navigazione o alla barra di ricerca interna. In particolare, serve a minimizzare i “punti ciechi” che possono apparire all’interno della struttura di navigazione di un sito, facendo emergere pagine o categorie che potrebbero non essere facilmente accessibili.

Nonostante la differenza di obiettivi, esiste una sorta di sinergia tra le due tipologie. Un buon sito dovrebbe sfruttare sia le sitemap XML per facilitare il lavoro dei crawler, sia le sitemap HTML per sostenere gli utenti nel loro percorso di navigazione. Certo, oggi le sitemap HTML possono sembrare meno cruciali rispetto al passato, ma continuano a giocare un ruolo significativo in contesti dove la user experience deve essere fortemente curata. Un esempio pratico sono i siti di grandi dimensioni come giornali online o piattaforme di eCommerce, dove una sitemap HTML ben progettata può rendere la navigazione più fluida e abbattere il rischio di frustrazione per quegli utenti che non riescono a trovare facilmente ciò che cercano.

Le sitemap XML e HTML non si escludono, quindi, ma si completano. Mentre un sito agile e ben strutturato trova nei file XML la sua spina dorsale tecnica per mostrarsi pronto ai crawler, la presenza di una sitemap HTML consente agli utenti di sentirsi a casa, trovando facilmente ciò che cercano. Il mix di entrambi restituisce non solo un sito SEO-friendly, ma anche un ambiente ospitale per chi lo visita, aumentando così il valore complessivo della nostra strategia SEO e UX.

A cosa serve la sitemap HTML

La sitemap HTML può essere vista come una opportunità di creare ordine in un sito per il visitatore: se nella versione grezza è semplicemente un elenco caotico di tutte le pagine, dalle principali a quelle di livello inferiore, in una forma più elaborata e più orientata alla SEO e all’ottimizzazione può diventare una utile scorciatoia per utenti umani e robot, che possono trovare più in fretta il contenuto desiderato e le informazioni di interesse.

Sebbene l’impatto diretto sul ranking di una sitemap HTML è meno intenso rispetto a quello di una sitemap XML, il suo contributo indiretto alla SEO non va sottovalutato. Una struttura chiara e semplice, che lasci trasparire l’interezza del contenuto, può indurre i crawler dei motori di ricerca a esplorare meglio il nostro sito, facilitando una scansione più approfitta e (quando necessario) profonda. I benefici di una navigazione migliorata, uniti a un crescente coinvolgimento degli utenti, creano un ciclo virtuoso dove SEO e UX collaborano per migliorare la visibilità del sito e i risultati di ricerca complessivi.

Se ci troviamo di fronte alla gestione di un piccolo sito a pagina singola o di un blog aziendale con una decina di articoli, probabilmente non sentiremo il bisogno urgente di creare una sitemap HTML. Ma la situazione cambia sensibilmente quando le dimensioni del sito iniziano a crescere, e l’adozione di una sitemap HTML può risultare una scelta strategica ben precisa, cruciale soprattutto nella gestione di siti complessi.

Pensiamo a un grande portale informativo, popolato da migliaia di articoli organizzati in sezioni differenti, oppure a un e-Commerce con centinaia o migliaia di prodotti suddivisi in varie categorie e sottocategorie. In questi casi, la presenza di una mappa del sito visibile e accessibile aiuta moltissimo l’utente, che potrebbe trovarsi spaesato di fronte a una mole così ampia di contenuti. Un semplice menu di navigazione, per quanto ben strutturato, potrebbe non bastare per permettere a tutti i visitatori di orientarsi.

Ma non è solo una questione di dimensioni: anche la complessità della struttura del sito può influenzare la necessità di usare una sitemap HTML. In siti che prevedono molteplici livelli di categorizzazione – con pagine principali, sezioni, e infine sottosezioni e sotto-sottosezioni – una sitemap HTML diventa un vero e proprio strumento di supporto alla navigazione, che aiuta gli utenti a ottenere un quadro chiaro della struttura globale e permette loro di accedere a risorse profonde direttamente, senza dover passare attraverso troppi passaggi intermedi.

Si tratta di un vantaggio particolarmente evidente per chi visita il sito per la prima volta. Quando un nuovo utente atterra su un sito grande e articolato, una sitemap HTML ben progettata gli dà una sorta di “bussola” immediata per esplorare i contenuti senza difficoltà. Non di rado questi utenti possono sentirsi disorientati negli ambienti digitali complessi, specie se la struttura della navigazione non è del tutto intuitiva o se il motore di ricerca interno del sito non restituisce risultati ottimali. Una mappa visibile dell’intero sito, organizzata per argomenti, categorie e priorità, facilita dunque la ricerca e contribuisce a un’esperienza di navigazione più soddisfacente.

Un’altra ragione per cui considerare l’adozione di una sitemap HTML riguarda la gestione dei contenuti anziani. Molti siti di grandi dimensioni tendono a sviluppare problemi di contenuti poco evidenti o “sepolti” col passare del tempo. Ma avere ottimi contenuti non serve a nulla se gli utenti non riescono a trovarli: uno dei vantaggi principali di una sitemap HTML è proprio quello di “mettere in mostra” contenuti che magari si trovano ciclicamente spinti nelle profondità del sito. Per un utente che desidera esplorare il sito in modo approfondito, rispondere a questa esigenza si traduce in una navigazione più completa e appagante. E più una pagina è scoperta dagli utenti, più aumentano le opportunità di allungarne la durata della visita e migliorare il bounce rate, con effetti benefici anche a livello SEO.

Inserire una sitemap HTML può comunque essere utile anche per siti che hanno una forte vocazione alla cura dell’aspetto UX: in generale, un sito user-friendly che incentiva una navigazione fluida possiede un vantaggio competitivo in termini di conversioni e coinvolgimento. Una sitemap HTML ben strutturata e ben visibile aiuta a rafforzare questo aspetto. Anche i siti con una struttura di tassonomie complessa possono trarre grande beneficio da questo approccio: l’utente non deve ricostruire mentalmente il percorso da fare, ma ha subito a disposizione una visualizzazione sintetica e intuitiva attraverso cui può muoversi senza ostacoli.

In sintesi, quando scegliere di adottare una sitemap HTML? Dipende dalle dimensioni del sito, dal tipo di pubblico, ma soprattutto dalla nostra attenzione alla user experience e al coinvolgimento degli utenti: siti di grandi dimensioni, complessi o con una miriade di contenuti potrebbero trarre grande vantaggio da uno strumento ancora oggi rilevante per la navigabilità e per ottimizzare l’usabilità complessiva del sito.

Benefici SEO e usabilità di una sitemap HTML

Oltre a questi vantaggi in termini di navigabilità per gli utenti, una sitemap HTML offre anche un impatto positivo indiretto sulla SEO e l’usabilità del sito, come accennato, con benefici che vanno oltre la semplice organizzazione del contenuto e si intersecano con segnali di qualità che i motori di ricerca come Google utilizzano per valutare l’esperienza utente.

Capire che la SEO non riguarda solo il modo in cui i crawler leggono un sito, ma anche come gli utenti lo navigano, ci consente di riconoscere l’importanza di questo strumento.

Uno dei primi aspetti su cui la sitemap HTML agisce è l’organizzazione e l’accessibilità dei contenuti. Un sito ben strutturato si riflette in una mappa del sito pensata per facilitare l’accesso rapido a tutte le sezioni principali e ai contenuti rilevanti, riducendo la quantità di clic necessari per arrivare a destinazione. Questo approccio non solo migliora la navigazione per l’utente, che può trovare velocemente ciò di cui ha bisogno, ma segnala indirettamente anche ai motori di ricerca che il sito è pensato per essere user-friendly . Anche se Google non utilizza la sitemap HTML come una sitemap XML per l’indicizzazione primaria, riconosce che un sito progettato per offrire una navigazione chiara e semplificata offre una migliore esperienza ai visitatori.

L’esposizione delle pagine profonde è un’altra area in cui la sitemap HTML può giocare un ruolo fondamentale. Nei siti di grandi dimensioni o in quelli in cui i contenuti sono distribuiti su molte sottocategorie o sezioni, alcune pagine possono risultare difficili da raggiungere per gli utenti. Queste pagine, spesso denominate “deep content ” o “contenuti profondi”, possono sfuggire non solo agli utenti, ma anche a una scansione superficiale da parte dei motori di ricerca. Attraverso una sitemap HTML, possiamo evitare che questo accada. Mettendo in evidenza sezioni che altrimenti risulterebbero poco accessibili, riusciamo a dare visibilità a contenuti di valore, migliorando così la probabilità che siano effettivamente trovati, visti e indicizzati.

Un altro elemento che la sitemap HTML migliora notevolmente è l’esperienza utente nel suo complesso. Un utente che si trova di fronte a un sito dal contenuto dispersivo o mal organizzato può sentirsi disorientato e frustrato, portando a una frequenza di rimbalzo più elevata e una riduzione del tempo trascorso sul sito. Questi sono segnali negativi che i motori di ricerca prendono sempre più in considerazione per valutare la qualità dell’esperienza offerta da un sito. Con una sitemap HTML ben collegata, gli utenti non solo troveranno più velocemente quello che cercano, ma saranno anche portati a esplorare nuovi contenuti correlati, aumentando così l’engagement e riducendo il rischio che abbandonino il sito prematuramente.

Il contributo della sitemap HTML non si limita solo alla SEO e all’esperienza utente lato desktop, ma può essere estremamente utile per l’usabilità su dispositivi mobili: l’accessibilità e la semplificazione del percorso di navigazione sono ancora più critiche sui piccoli schermi, dove un’interfaccia dispersiva rende la navigazione particolarmente difficoltosa. Una sitemap ottimizzata può funzionare come una risorsa aggiuntiva per gli utenti mobile, che possono accedere velocemente a contenuti specifici senza dover scorrere troppo o cercare link nascosti in complessi menù a tendina. Anche in questo caso, facilitare l’interazione dell’utente migliora metriche importanti, come il tempo medio di permanenza sul sito o la quantità di pagine sfogliate per sessione, metriche che i motori di ricerca usano come segnali di qualità del contenuto.

Come una sitemap HTML impatta sull’UX del sito web

Parlare di user experience significa andare oltre la semplice estetica di un sito: implica analizzare la qualità della navigazione, l’accessibilità delle informazioni e la facilità con cui gli utenti possono raggiungere i contenuti che cercano. In questo contesto, la sitemap HTML può giocare un ruolo chiave, soprattutto per siti complessi o con numerose categorie, poiché agisce come uno strumento complementare che arricchisce l’esperienza utente e garantisce una navigazione più fluida.

Innanzitutto, una sitemap HTML funziona come una mappa logica del nostro sito. Gli utenti, specialmente se non hanno familiarità con il sito o se cercano qualcosa di specifico, potrebbero sentirsi disorientati e non riuscire a trovare facilmente le risorse che stanno cercando. Questa situazione diventa più evidente sui portali e-Commerce o nei siti con una vasta gamma di contenuti e informazioni. La sitemap HTML, infatti, offre un supporto in più alla navigazione, permettendo all’utente di scorrere in modo ordinato il contenuto del sito, senza dover affrontare menu fuori misura o sistemi di ricerca interna poco efficienti. Questo aiuto immediato e concreto può diventare particolarmente apprezzato dai visitatori, soprattutto in momenti in cui la ricerca diretta non restituisce i risultati desiderati.

Quando un sito è dotato di una struttura complessa, la sitemap HTML permette di avere una visione d’insieme ben organizzata. Creare una struttura navigativa logica e chiara attraverso una sitemap migliora la comprensibilità del sito per l’utente medio, che può trovare le sezioni principali e relative sottosezioni con pochi clic. Senza una sitemap HTML, gli utenti rischiano di rimanere bloccati in pagine secondarie o meno rilevanti, aumentando comprensibilmente il tasso di abbandono. Una sitemap ben costruita facilita la scoperta di contenuti “sepolti” o meno immediatamente visibili, dando agli utenti più modi per accedere a ciò che cercano e, di conseguenza, migliorando la loro permanenza sul sito.

Una buona usabilità si misura anche in termini di efficienza: un sito che offre percorsi ben definiti e chiari è più facilmente navigabile, soprattutto quando gli utenti cercano contenuti specifici. Avere una mappa HTML accessibile, che funziona come una “guida rapida”, consente di evitare percorsi frammentari o errati, riducendo la frustrazione e migliorando, al contempo, la soddisfazione generale. In particolare, una sitemap HTML si rivela utile per quegli utenti che preferiscono una navigazione più diretta, saltando i menu classici o i vari eventuali livelli di categorizzazione per fare un “salto” immediato verso l’obiettivo. Questo impatta positivamente sia sul tempo di risposta percepito del sito che sulla qualità generale dell’interazione.

Il posizionamento della sitemap HTML gioca un ruolo non indifferente quando si parla di UX. Generalmente, la mappa del sito è collocata nel footer, a fondo pagina, o nella barra di navigazione secondaria, in una posizione facilmente individuabile ma non invadente. Questo significa che gli utenti possono sempre trovarla in situazioni di emergenza o se hanno difficoltà a esplorare il sito tramite il percorso “classico”. Questo approccio permette di migliorare i flussi di navigazione senza sovraccaricare la schermata principale, tenendo la sitemap come strumento di supporto che emerge solo nel momento del bisogno. La disponibilità costante di uno strumento di guida come la sitemap HTML contribuisce a rassicurare l’utente: sa di poter contare su una risorsa in più se il percorso inizialmente intrapreso risulta complicato o porta a una strada senza uscita.

Un altro beneficio nel contesto dell’UX mobile è che la sitemap HTML può essere particolarmente utile su schermi piccoli, dove la navigazione attraverso menu a tendina o hamburger può diventare difficoltosa, specialmente se il sito è ricco di contenuti. Trovare uno specifico prodotto, categoria o articolo su uno schermo ridotto può presentare maggiori difficoltà rispetto alla versione desktop del sito. In tal senso, una sitemap HTML ben organizzata e ottimizzata per il mobile agevola il compito, offrendo un’alternativa più rapida e meno laboriosa, semplificando percorsi che potrebbero essere resi più macchinosi dai limiti di spazio delle interfacce mobile.

La trasparenza e la navigazione logica sono altri punti di forza che una sitemap HTML riesce a offrire. Quando la sitemap riflette con precisione la tassonomia del sito, fornendo un’organizzazione logica e intuitive delle sezioni, l’utente ha sempre una chiara comprensione non solo dei contenuti presenti, ma anche di come essi siano collegati e ordinati. Essere guidati attraverso percorsi chiari suscita una sensazione positiva per l’utente, che è portato a proseguire la sua visita esplorando altre sezioni o link correlati. Questo comportamento si traduce in dati di engagement migliori: gli utenti visitano più pagine, trascorrono più tempo sul sito e generano interazioni che inviano feedback di gradimento ai motori di ricerca, migliorando indirettamente anche il ranking.

Relazione tra sitemap HTML e tassonomia del sito

L’abbiamo appena citata ed è importante dedicarvi qualche parola in più: la tassonomia di un sito web è un concetto fondamentale per l’organizzazione dei contenuti, perché indica la maniera in cui le pagine vengono distribuite e collegate tra loro attraverso le categorie, le sottocategorie e i link interni. Di fatto, rappresenta la spina dorsale della struttura di navigazione del sito.

Una sitemap HTML ben progettata non è altro che la traduzione visiva e pratica di questa tassonomia, e il legame tra i due concetti non può essere sottovalutato: in questa ottica, la sitemap diventa una vera e propria mappa, un progetto dell’architettura del sito web e uno strumento di gestione, che aiuta a supervisionare la struttura e le connessioni tra pagine e sottopagine e a garantire che ci siano una gerarchia e una tassonomia efficaci.

In questo modo, anche i crawler dei motori di ricerca possono trarre benefici, perché comprendono in modo più veloce la classificazione e la categorizzazione dei contenuti del sito.

Il documento inoltre può servire a definire e sottolineare il valore specifico di un sito, perché permette di utilizzare degli anchor text sui link e, quindi, di identificare le keyword più importanti e pertinenti per il proprio business, che salteranno subito agli occhi dei visitatori.

Una buona sitemap HTML deve aderire in maniera fedele e intuitiva alla struttura gerarchica del sito, rispecchiando la tassonomia su cui quest’ultimo è costruito. Se la tassonomia segue una logica chiara – con una divisione ordinata in macro-categorie e relative sottocategorie, o relazioni tematiche ben delineate – la sitemap HTML dovrebbe riflettere esattamente questa stessa organizzazione. È inutile, ad esempio, progettare una tassonomia accurata e granulare se poi la sitemap HTML risulta caotica o non rispetta questa organizzazione, disperdendo il visitatore in un mare di link sconnessi. L’utente userà la sitemap HTML nei casi in cui vuole vedere la struttura del sito: proprio per questo, la mappa deve rendere immediatamente comprensibile la distribuzione dei contenuti.

In termini pratici, un’errata sintonia fra tassonomia e sitemap HTML può comportare una serie di problemi non trascurabili, soprattutto se gestiamo un sito di grosse dimensioni. Se la mappa del sito non riflette correttamente i legami logici tra le pagine o se crea percorsi ridondanti e confusi, gli utenti potrebbero faticare a trovare ciò che cercano, e ciò influirà negativamente sulla loro esperienza di navigazione. Un sito ben organizzato, al contrario, permette agli utenti di esplorarlo in modo intuitivo, sia passando per la navigazione standard (menu, link interni) sia accedendo alla sitemap HTML per avere una vista d’insieme.

Per far lavorare in simbiosi sitemap e tassonomia dobbiamo, come primo passo, delineare una tassonomia chiara e coerente già nella fase di sviluppo del sito. Questo significa definire le gerarchie logiche tra le pagine, stabilire una categorizzazione efficace e assicurarsi che ci siano connessioni naturali e pertinenti tra le varie sezioni. Solo dopo questo passaggio potremo dedicare attenzione alla generazione della sitemap HTML, che dovrà rispecchiare nel dettaglio la struttura predisposta. In questo modo, garantiremo che la mappa del sito non solo aiuti gli utenti a muoversi facilmente, ma diventi anche un chiaro indice della logica e della strategia dietro il sito stesso.

Inoltre, la coerenza tra tassonomia e sitemap HTML influisce anche sulle performance SEO. Anche se l’obiettivo principale della sitemap HTML è quello di rendere la navigazione semplice per gli utenti, non bisogna dimenticare che una struttura ben pensata agevola indirettamente anche il lavoro dei crawler dei motori di ricerca. Una tassonomia chiara, riflessa nella sitemap HTML, facilita la scansione verticale e profonda del sito, permettendo ai motori di ricerca di comprendere meglio il contesto e l’importanza relativa dei contenuti.

Un altro aspetto cruciale è la gestione di sezioni molto vaste, come quelle che contengono molte pagine o prodotti. Qui, la tassonomia e la sitemap HTML devono integrarsi per mantenere l’esperienza utente fluida, evitando di sovraccaricare la mappa con link inutili o ridondanti: è fondamentale fornire solo ciò che risulta realmente utile all’utente. In questi casi, può risultare utile suddividere la sitemap HTML in macro-sezioni per grandi categorie, attraverso sottocategorie o persino suddivisioni multiple, in modo che ogni blocco della tassonomia venga trattato come un’unità autonoma e facilmente navigabile. Ad esempio, un sito di e-Commerce potrebbe dividere la sitemap HTML in sezioni come “Abbigliamento”, “Accessori”, “Tecnologia”, ognuna con le sue sottocategorie, riflettendo fedelmente l’organizzazione presente nella tassonomia principale.

Infine, dobbiamo tener presente che un sito evolve. Mano mano che vengono aggiunti nuovi contenuti o intere nuove sezioni, tassonomia e sitemap HTML devono rimanere in costante armonia. Se aggiorniamo il sito con nuove categorie o prodotti, sarà necessario modificare sia la tassonomia sia la sitemap, per rispecchiare fedelmente i cambiamenti. Questo assicura che l’intera struttura del sito sia sempre aggiornata e che la sitemap HTML continui a essere un valido aiuto nell’esplorazione anche nel lungo periodo.

Come creare una sitemap HTML

Delineati un po’ gli aspetti teorici, passiamo anche a quale elemento più pratico.

Creare una sitemap HTML può sembrare un’operazione complessa a prima vista, ma con gli strumenti e le linee guida giuste il processo diventa piuttosto gestibile, anche per chi non ha particolari competenze tecniche. Fondamentalmente, si tratta di generare una pagina HTML che elenchi i link alle pagine del sito che desideriamo rendere facilmente accessibili agli utenti, ragionando su questioni che riguardano anche strategia, impostazione e attenzione ai dettagli.

Ogni sito, dal più piccolo al più complesso, può trarre benefici concreti da una sitemap HTML, a patto che chi ne cura la creazione e l’aggiornamento abbia una chiara visione dei contenuti da presentare e delle esigenze del pubblico che lo visita. Esistono diversi metodi per farlo, a seconda delle dimensioni e della complessità del sito, nonché delle risorse a disposizione.

Se gestiamo un sito piccolo, una sitemap HTML può essere costruita anche manualmente. In questo caso, ci basterà creare una pagina HTML, organizzarla con una gerarchia chiara e inserire i link che vogliamo esporre agli utenti. Visitatori e crawler sapranno così interpretare la struttura del sito. Questo approccio manuale, per quanto superfluo su piattaforme di grandi dimensioni, può rivelarsi comunque utile per progetti di piccole dimensioni o quando desideriamo un controllo completo sul formato e la disposizione dei link.

Nel caso di siti più grandi, più dinamici o supportati da un contenuto in continua evoluzione, affidarsi a una generazione manuale non è né pratico né consigliabile. D’altronde, aggiornare la mappa manualmente ogni volta che viene aggiunto un nuovo contenuto diventa rapidamente impossibile. Qui entra in gioco l’automatizzazione: esistono strumenti specializzati per la creazione di sitemap HTML, con plugin capaci di monitorare gli aggiornamenti del sito e generare sitemaps in pochi clic.

Se gestiamo un sito basato su piattaforme CMS, plugin SEO come Yoast SEO o Rank Math possono essere particolarmente utili. Questi strumenti non solo aiutano a creare sitemap XML per i motori di ricerca, ma offrono anche funzionalità per la generazione di sitemap HTML. Il vantaggio principale dei plugin sta nella capacità di mantenere in automatico le sitemap aggiornate, sincronizzate con eventuali modifiche o aggiunte di contenuti al sito. Per chi gestisce un sito con frequenti aggiornamenti, questa è una funzione preziosissima, che riduce notevolmente il tempo speso e minimizza gli errori.

Ecco un’importante differenziazione: a differenza delle sitemap XML, che possono comprendere ogni singola pagina del sito, le sitemap HTML devono essere selettive. Non ha senso includere tutte le pagine: dobbiamo curare che ciò che viene presentato in questa mappa sia rilevante e funzionale alla navigazione degli utenti. In altre parole, è necessario creare delle gerarchie, organizzare le sezioni in modo da rispecchiare la tassonomia del sito e rendere il percorso logico e intuitivo. Questo non solo migliora l’usabilità del sito, ma permette anche ai crawler dei motori di ricerca di comprendere più facilmente la struttura del sito.

Un altro elemento chiave da considerare è dove posizionare la sitemap HTML all’interno del sito. Solitamente, viene integrata nel footer o nei menù secondari, facilmente accessibile a chiunque anche quando il visitatore si sposta da una pagina all’altra. Alcuni siti preferiscono collocarla visibilmente in sezioni ben definite, mentre altri preferiscono toni più discreti. La posizione dipende molto dall’uso che ne facciamo: se puntiamo alla facilità di scoperta, una posizione ben in vista aiuterà; se, invece, abbiamo una navigazione molto ben strutturata attraverso menù e link interni, possiamo relegarla a una posizione più “nascosta”, ma comunque sempre consultabile.

Come evitare errori nella creazione della sitemap HTML

Insomma: progettare una sitemap HTML appare semplice, ma ciononostante ci sono errori comuni che possono comprometterne l’efficacia, facendoci fallire l’obiettivo chiave di aiutare l’utente a orientarsi facilmente nel sito.

Uno dei primi errori riguarda la sovrabbondanza di link. Mentre la sitemap XML, destinata ai motori di ricerca, può permettersi di elencare ogni singola pagina del sito, una sitemap HTML ben fatta deve essere selettiva. Non è utile né funzionale includere troppe pagine all’interno della mappa del sito: dobbiamo scegliere quelle più pertinenti per la navigazione dell’utente e organizzarle in maniera chiara e gerarchica. Il rischio, altrimenti, è che una sitemap sovraccarica diventi inutilizzabile, perdendo del tutto il suo scopo.

Altri errori frequenti includono l’inserimento di pagine obsolete o di URL non funzionanti. Nel corso del tempo, molte pagine di un sito possono essere deprecate o spostate, ma una buona sitemap HTML richiede che questi link vengano eliminati o aggiornati. Un utente che clicca su un link in una sitemap e si trova davanti a un errore 404 non solo sarà frustrato, ma potrebbe perdere fiducia nella qualità del sito. Monitorare ed eseguire controlli regolari sulla validità dei collegamenti nella sitemap è quindi cruciale, e strumenti di monitoraggio come quelli integrati in SEOZoom permettono di identificare subito risorse che non funzionano o che non vengono più visitate da tempo.

Un altro errore grave è quello di non aggiornare regolarmente la sitemap HTML. Ogni nuovo contenuto – che si tratti di un post su un blog o di una nuova pagina prodotto – deve essere riflesso nella sitemap subito, così che gli utenti possano trovarlo facilmente e navigare in modo efficiente. Quando la sitemap HTML non viene aggiornata, perde di efficacia e trasmette una cattiva immagine ai visitatori del sito, specialmente se non trovano le risorse più recenti direttamente accessibili. Questo è particolarmente problematico nei siti dinamici come e-Commerce, dove la lista di prodotti, offerte o articoli può evolversi rapidamente.

Anche l’attenzione alla gerarchia e alla struttura interna è essenziale. Una struttura disordinata o non coerente in una sitemap HTML confonde sia gli utenti sia i crawler dei motori di ricerca. I link devono essere organizzati in una logica gerarchica e facilmente comprensibile, che rispetti la tassonomia del sito. Ad esempio, categorie, sottocategorie e pagine devono essere strutturate in modo che l’utente sappia sempre dove si trova e dove può andare. In altre parole, la gerarchia del sito dovrebbe riflettersi chiaramente anche nella sitemap, semplificando il processo decisionale di esplorazione.

Un altro fattore da non trascurare è l’uso corretto dei link testuali. Quando impostiamo i collegamenti all’interno della mappa del sito, dobbiamo assicurarci che vi siano testi ancorati descrittivi e rilevanti. Un errore comune consiste nel creare link ambigui o poco chiari, come “clicca qui” o “vai a pagina”. Testi di questo tipo non aiutano né l’utente né i motori di ricerca a comprendere la destinazione del link. Al contrario, inserire testi ben descrittivi, come “Catalogo Prodotti” o “Guida SEO per Principianti”, consente di migliorare sia l’usabilità sia l’efficacia SEO del sito.

Infine, alcuni webmaster commettono l’errore di sovraccaricare la sitemap con elementi visivi o design troppo ricercati. Anche se una buona progettazione è sempre importante, la sitemap HTML non è pensata per “impressionare” visivamente, ma per essere utilizzata come strumento funzionale. Deve rimanere semplice, ben organizzata, e accessibile. Quando una sitemap diventa troppo complessa da un punto di vista estetico, rischia di distrarre o confondere l’utente, facendogli perdere di vista il suo obiettivo originario.

Come trovare le sitemap di un sito

Immaginiamo di arrivare su un sito di grandi dimensioni e voler comprendere rapidamente come è strutturato o quali contenuti offre. La sitemap, in questo caso, rappresenta la chiave d’accesso ideale, a patto di sapere dove cercarla e dove trovarla!

Individuare una sitemap HTML all’interno di un sito non è difficile, ma ci sono comunque alcune cose a cui prestare attenzione. Innanzitutto, non è detto che ci sia effettivamente questa risorsa che, come detto, è eredità di un’epoca digitale precedente e non è assolutamente obbligatoria oggi.

In linea di principio, una sitemap HTML ben strutturata dovrebbe essere facilmente accessibile agli utenti. Nei siti che ne fanno uso, solitamente la troviamo linkata nel footer della pagina, ovvero quella sezione che si trova alla fine di ogni pagina del sito. Questa posizione ha una doppia utilità: da una parte, permette a qualunque utente che arrivi su una qualsiasi pagina del sito di accedere alla mappa senza doversi muovere dai contenuti principali; dall’altra, conserva la funzione della sitemap come strumento di supporto, senza che diventi un elemento invasivo nell’esperienza di navigazione. Se il sito possiede una sitemap HTML ben configurata, dovremmo riuscire a individuarla proprio lì.

Un altro metodo comune è trovarla con l’azione più semplice: digitare manualmente l’URL. Una prassi diffusa tra i webmaster è quella di inserire la sitemap HTML in un percorso prevedibile, solitamente alla base del dominio. Provando a digitare l’indirizzo del sito seguito da “/sitemap.html” o “/site-map.html”, spesso potremo accedere direttamente alla pagina della sitemap HTML. Ad esempio, su un sito come www.esempio.com, scrivendo www.esempio.com/sitemap.html è altamente probabile che si venga indirizzati direttamente alla mappa del sito, se è stata creata.

La storia della sitemap HTML: come è cambiata nel tempo

Le sitemap HTML hanno avuto un ruolo di primo piano nei primi anni del Web, quando la struttura e l’organizzazione dei siti erano meno evolute rispetto agli standard attuali. Ai tempi, implementare queste risorse significava offrire agli utenti uno strumento insostituibile per orientarsi nei meandri di siti web che non disponevano di sistemi di navigazione altrettanto agili e intuitivi come quelli a cui siamo abituati oggi. Tuttavia, con l’evoluzione del web e l’introduzione di tecnologie e best practice sempre più avanzate, il ruolo della sitemap HTML ha subito cambiamenti significativi.

Quando Internet era agli albori, i siti web tendevano ad avere strutture piuttosto rigide e spesso non esistevano opzioni complesse di menu di navigazione: pagine orfane o scollegate, percorsi confusi e difficoltà nell’esplorare un sito erano problemi all’ordine del giorno. In questo contesto, le sitemap HTML si presentavano come una soluzione pratica e necessaria: fornivano una mappa completa del sito e contribuivano a compensare la mancanza di un’organizzazione user-friendly. Ogni link di una pagina di sitemap apriva la porta a contenuti che, altrimenti, potevano risultare difficili da trovare. Era un periodo in cui il design di un sito web guardava molto più alla funzionalità di base che all’esperienza utente, e quindi la necessità di visualizzare tutte le pagine di un sito in un elenco centralizzato garantiva che nessuna risorsa rimanesse “nascosta”.

Con gli anni, però, l’approccio alla costruzione di siti web è mutato radicalmente, in parte grazie ai miglioramenti nella capacità di progettare interfacce utente sempre più fluide e intuitive. I menu moderni, dall’introduzione delle barre di navigazione fisse fino agli hamburger menu per dispositivi mobili, hanno offerto un’esperienza più lineare e guidata. Non è stato più necessario “esporre” l’intera struttura del sito in una mappa HTML, perché la struttura logica e visiva di un sito interamente “navigabile” ha cominciato a fare il grosso del lavoro. Inoltre, gli utenti hanno anche altre bussole per orientarsi, come i breadcrumb, i percorsi di navigazione cliccabili, che mostrano il percorso gerarchico che il visitatore ha seguito all’interno del sito, facilitando il movimento all’indietro tra le sezioni visitate e migliorando la consapevolezza della posizione all’interno della struttura.

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Il vero punto di svolta in questo processo di marginalizzazione delle sitemap HTML è però avvenuto con l’introduzione delle sitemap XML che, lavorando in background, sono state progettate per rendere più efficiente il processo di indicizzazione dei siti da parte dei motori di ricerca. Questo ha diminuito il ruolo della sitemap HTML anche dal punto di vista della SEO: se un tempo, infatti, la sitemap HTML poteva essere un modo per facilitare anche l’individuazione delle pagine da parte dei crawler, la versione XML ha reso questo compito molto più specializzato. È come se i motori di ricerca avessero finalmente a disposizione uno “schema” diretto, che permettesse loro di mappare efficacemente un sito, senza doversi affidare (o affidare prioritariamente) alla struttura HTML pensata per gli utenti.

Tuttavia, nonostante queste evoluzioni, affermare che la sitemap HTML sia obsoleta o irrilevante sarebbe un errore grossolano. Al contrario, essa ha continuato ad avere un ruolo importante, anche se con finalità diverse rispetto al passato. Con la diffusione di siti complessi come e-Commerce multi-categoria o piattaforme che offrono una vasta gamma di contenuti (magazine online, portali di notizie eccetera), le sitemap HTML rappresentano ancora un elemento di supporto per gli utenti che preferiscono avere un accesso diretto e immediato a sezioni specifiche. In un certo senso, assolvono a un compito più mirato e meno generico: non sono più solo una mappa globale di un sito, ma uno strumento che semplifica il processo di retrieval per utenti che sanno ciò che cercano ma potrebbero avere difficoltà a trovarlo attraverso la navigazione standard.

Oltre a permettere di scoprire contenuti nascosti o comunque difficili da recuperare tramite altri metodi, la sitemap HTML fornisce ancora un valore importante nei casi in cui la struttura del sito sia particolarmente vasta o imprevedibile. Pensiamo, ad esempio, a siti ad alta frequenza di pubblicazione, come riviste o blog che caricano nuovi articoli ogni giorno. Se questi contenuti non vengono immediatamente inclusi in sistemi di categorie accessibili dal menù principale, una sitemap HTML può essere un utile riferimento per esplorare la quantità di contenuti presenti, anche storicamente. Questo vale anche per siti archiviati o progetti complessi che raggruppano grandi quantità di dati o documenti.

Nel corso degli anni, è cambiato anche l’approccio all’iconografia e agli UX pattern, portando molti designer a rivalutare il ruolo della sitemap HTML non soltanto come uno strumento di navigazione testuale, ma come parte integrante dell’esperienza utente. Oggi, infatti, non è raro vedere sitemap HTML che non si presentano come semplici pagine con un elenco puntato di link, ma che sfruttano icone, visivamente piacevoli, e percorsi di navigazione rappresentati graficamente. In questi casi, la sitemap HTML emerge come un progetto grafico interattivo, più simile a una dashboard che a una semplice scaletta di URL. Una trasformazione simile ha contribuito a riportare l’usabilità al centro del dibattito, alimentando nuove opportunità per far convivere sitemap “vecchio stile” con le dinamiche delle interfacce utente moderne.

Se negli anni passati la sitemap HTML aveva più una funzione da “ancora di salvataggio” per evitare che i visitatori restassero bloccati, oggi è diventata parte della strategia evoluta di usabilità e discoverability. Con l’emergere di strutture tassonomiche sempre più sofisticate e con lo sviluppo di sistemi di categorizzazione che rendono facile la navigazione per l’utente, la sitemap HTML si è adeguata sottilmente, trovando nuovi ruoli all’interno di siti che vogliono garantire accesso a ogni livello. E anche se non è più il primo strumento a cui si ricorre per l’indicizzazione delle risorse o la scansione dei contenuti, può ancora facilitare la relazione tra l’utente e i contenuti che non riesce a trovare persino attraverso i moderni motori di ricerca interni al sito.

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