Il 99% delle pagine web ospita almeno un’immagine, anche se solo di background o favicon, e secondo alcune stime su Internet sono presenti circa 750 miliardi di immagini; aggiungiamoci anche che si stima che Google Immagini abbia indicizzato circa 136 miliardi di file. Insomma, le immagini rappresentano una delle principali risorse del Web, imponendosi non solo come elemento di decoro, ma come richiamo visivo per l’utente, fattore che può determinare il successo o l’insuccesso di una pagina web. La loro rilevanza è innegabile anche nella SEO e nel digital marketing, dove un’immagine pertinente e ottimizzata può migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca, aumentare il coinvolgimento degli utenti e rafforzare il messaggio del brand. Ma come possiamo orientarci in questa immensità di contenuti multimediali? Insomma, come si fa una ricerca per immagini e che strumenti servono?
Ricerca immagini, che cos’è
La ricerca di immagini è un processo che consente agli utenti di trovare fotografie, illustrazioni, icone e altri tipi di contenuti visivi attraverso motori di ricerca specializzati, siti di immagini stock o funzionalità integrate in motori di ricerca generalisti.
Questa ricerca può essere basata su parole chiave testuali, che descrivono ciò che l’utente desidera trovare, o può essere condotta utilizzando le immagini stesse come punto di partenza per la ricerca, nota anche come ricerca inversa di immagini o ricerca per immagini.
La ricerca di immagini è un elemento fondamentale del web moderno, che arricchisce l’esperienza online fornendo un accesso rapido e intuitivo a un vasto universo di contenuti visivi. Grazie all’avanzamento delle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, la ricerca di immagini sta continuando a evolversi, diventando sempre più sofisticata e in grado di soddisfare le esigenze degli utenti in modi sempre più precisi e affidabili.
Come si fa ricerca di immagini
La ricerca di immagini può essere effettuata in diversi modi:
- Ricerca testuale, basata su parole chiave. Gli utenti inseriscono termini descrittivi nella barra di ricerca di un motore di ricerca di immagini per trovare contenuti visivi correlati. Questi termini possono includere oggetti, persone, luoghi, colori, emozioni o qualsiasi altro descrittore pertinente.
- Ricerca inversa di immagini. Questo metodo implica il caricamento di un’immagine o l’inserimento di un URL di un’immagine in un motore di ricerca che offre questa funzionalità. Il motore di ricerca analizza l’immagine e cerca corrispondenze o immagini simili nel suo database.
- Ricerca avanzata. Molti motori di ricerca di immagini offrono opzioni di ricerca avanzata che permettono agli utenti di specificare parametri come dimensioni dell’immagine, tipo di immagine (foto, clip art, GIF), colore predominante, diritti di utilizzo e altro ancora.
- Ricerca per categoria. Alcuni siti di immagini consentono agli utenti di esplorare collezioni di immagini organizzate per categorie o temi, facilitando la scoperta di immagini pertinenti senza la necessità di parole chiave specifiche.
- Utilizzo di strumenti e plugin. Esistono strumenti e plugin di browser che possono semplificare la ricerca di immagini, permettendo agli utenti di fare clic con il tasto destro su un’immagine su una pagina web e di avviare direttamente una ricerca inversa.
A cosa serve la ricerca immagini
La ricerca di immagini è una funzione del web che si rivela indispensabile in una moltitudine di contesti, perché supporta sia gli obiettivi professionali sia quelli personali e fornisce agli utenti gli strumenti per navigare e utilizzare il vasto mondo delle risorse visive online con responsabilità e consapevolezza.
Per chi necessita di identificare elementi visivi specifici, come oggetti non familiari, località, opere d’arte o figure storiche, la ricerca di immagini fornisce un mezzo efficace per acquisire informazioni pertinenti e verificabili.
Professionisti del design e creativi si affidano alla ricerca di immagini per accedere a un vasto repertorio di riferimenti visivi che possono stimolare nuove idee e influenzare positivamente i loro progetti, in un processo di ispirazione che è cruciale per mantenere l’innovazione e la freschezza nel loro lavoro. Nell’ambito educativo, la ricerca di immagini arricchisce il materiale didattico, facilitando un apprendimento più dinamico e interattivo: gli insegnanti e i ricercatori si avvalgono frequentemente di questa risorsa per illustrare concetti complessi e aumentare l’engagement degli studenti attraverso contenuti visivi.
Per i professionisti del marketing e gli specialisti SEO, la ricerca di immagini è un elemento strategico per attrarre e mantenere l’attenzione del pubblico. La selezione di immagini pertinenti e coinvolgenti è fondamentale per comunicare efficacemente il messaggio del brand e ottimizzare la visibilità online dei contenuti. Proprietari di siti web e gestori di blog sfruttano questa funzionalità per migliorare l’esperienza utente e favorire un maggiore coinvolgimento, selezionando foto appropriate per arricchire i propri contenuti e renderli più accattivanti.
La verifica dell’autenticità delle immagini è un altro aspetto critico, specialmente in un contesto digitale dove i diritti d’autore devono essere rispettati scrupolosamente. Editori e gestori di contenuti digitali utilizzano la ricerca di immagini per assicurarsi che le immagini siano utilizzate in conformità con le normative vigenti, evitando così potenziali violazioni legali.
Infine, la ricerca di immagini ha il suo posto anche nel tempo libero e nel divertimento personale. Gli utenti esplorano collezioni di immagini per puro interesse personale, scoprendo nuovi contenuti che possono educare, ispirare o semplicemente offrire un momento di svago.
L’importanza della ricerca visiva
È sicuramente capitato a ognuno di noi fare una ricerca di immagini o una ricerca per immagini, ovvero utilizzare un classico motore di ricerca con l’espresso obiettivo di visualizzare risultati multimediali, per la precisione foto.
Secondo alcune stime, infatti, quasi il 20% di tutte le query di ricerca su Google si riferiscono alle immagini e le persone cercano milioni di immagini online ogni giorno.
Fino a non troppo tempo fa, il modo più semplice per eseguire questo compito era appunto servirsi di un normale search engine e scrivere nella barra di ricerca query+immagine (o query+foto), ma grazie all’evoluzione complessiva che sta vivendo la tecnologia abbiamo ora a disposizione modi ancor più rapidi, e soprattutto più efficaci, per cercare immagini – ovvero, usare gli appositi motori di ricerca di immagini o sfruttare la funzionalità di ricerca inversa.
In tutti i casi, comunque, dobbiamo comunque ancora inserire una keyword pertinente e incrociare le dita, sperando che l’immagine che abbiamo in mente esista realmente su Internet e nel Web. Se siamo fortunati (se abbiamo usato la giusta query e scelto il miglior motore di ricerca) basteranno pochi secondi per trovare la risorsa ed eventualmente utilizzarla sul nostro sito, laddove possibile per licenza. A questo proposito, vale la pena ricordare velocemente che la maggior parte delle immagini che si trovano online sono normalmente soggette a copyright e quindi non possiamo semplicemente scaricarle o copiarle per usarle sul blog o sito web, ma in nostro soccorso arrivano i vari siti di stock foto che mettono a disposizione immagini ad alta definizione, spesso anche gratuitamente, concesse in licenza con Creative Commons.
Che cosa sono i motori di ricerca per immagini, gli alleati per trovare le foto online
I motori di ricerca di immagini sono sistemi sofisticati che utilizzano algoritmi avanzati per interpretare e catalogare le immagini presenti sul web.
Detta in altri termini, un motore di ricerca immagini è semplicemente un sito online che archivia e indicizza file immagine, etichettati secondo specifiche keyword o appositi tag. Oggi sono più avanzati che mai e consentono di perfezionare la ricerca dell’immagine desiderata attraverso i filtri di ricerca avanzati e altri strumenti.
I loro algoritmi si basano su una serie di fattori, tra cui il testo circostante l’immagine, i metadati, la qualità e la pertinenza visiva. La ricerca visiva, in particolare, sta guadagnando terreno, con utenti sempre più inclini a cercare prodotti e informazioni attraverso immagini piuttosto che testo, e questo cambiamento nel comportamento degli utenti “obbliga” chi gestisce i siti a pubblicare immagini ottimizzate che possano essere facilmente interpretate e indicizzate dai motori di ricerca.
La ricerca per immagini funziona esattamente come la ricerca testuale, con la differenza che la SERP che appare dopo aver inserite una query non sarà composta da link blu cliccabili, ma da miniature di immagini di anteprima corrispondenti alle parole chiave della ricerca.
In questo modo, la ricerca immagini diventa decisamente più semplice perché eviteremo di dover sfogliare centinaia di foto simili prima di individuare quella adatta che poi, malauguratamente, potrebbe poi non essere accessibile o utilizzabile liberamente.
Attraverso i motori di ricerca di immagini possiamo trovare la foto da correlare a un contenuto testuale, a norma con i diritti di utilizzo corretti, oppure un’immagine ad alta risoluzione da utilizzare in una campagna di marketing, o semplicemente una foto da usare come sfondo del desktop: in tutti i casi possibili, ci sono tantissimi tool che ci vengono in soccorso.
Come funzionano i motori di ricerca immagini
Il Web offre infatti molte opzioni diverse per la ricerca di immagini, dai motori di ricerca generali con una funzione di ricerca delle immagini ai più specifici motori di ricerca dedicati alla navigazione e all’indicizzazione delle immagini. Questi ultimi, in particolare, sono utilissimi portali che aiutano milioni di persone a trovare immagini di alta qualità senza dover sprecare tempo a spulciare il web alla ricerca dell’esatta foto che serve loro.
Il successo di un motore di ricerca si basa sulla capacità di servire immagini pertinenti, e quindi di abbinare correttamente le risorse indicizzate alla query cercata dalle persone, anche tramite i tag che definiscono il “contesto” e aiutano a filtrare. Convenzionalmente, il tagging permette di distinguere la tipologia di immagine (fotografia o grafica), i colori (bianco e nero, colori, colore dominante), la categoria (per semplificare la ricerca) e il contenuto (i veri e propri tag, come quelli dei blog insomma).
Come detto, ci sono tantissimi motori di ricerca di immagini e non è facile (né forse possibile) individuare il migliore in assoluto, perché ogni sistema ha i suoi vantaggi e svantaggi e tutto dipende dalle nostre necessità. Il più famoso e utilizzato è ovviamente Google Immagini, che ha dalla sua la forza del classico sistema Search ma anche la combinazione tra una potente ricerca di immagini generale e la funzionalità di ricerca inversa.
Non è però da trascurare l’alternativa rappresentata da Bing che, con la sua interfaccia visiva attraente e le opzioni di filtro facili da comprendere, si posiziona come forte concorrente per le ricerche di immagini generali, così come anche il vecchio Yahoo! o Yandex offrono il loro motore di ricerca immagini.
Ci sono poi degli strumenti più specifici, incentrati proprio sulle risorse visive: ad esempio, Pinterest (che è appunto una piattaforma basata su immagini) ha un proprio strumento di ricerca visiva che permette di navigare tra risultati visivamente simili all’immagine che ci ha colpito, selezionati all’interno di un database di immagini piuttosto ampio grazie ai pin creati dagli utenti. Anche Flickr, seppur oggi in trend calante, è ancora una possibile miniera di immagini originali, provenienti da fotografi dilettanti e professionisti che condividono il loro lavoro sulla piattaforma, mentre TinEye offre suggerimenti più perfezionati e spesso migliori rispetto alla ricerca inversa di immagini di Google.
In ogni caso, imparare a utilizzare i motori di ricerca delle immagini in modo efficiente ci sarà di grande aiuto e, spesso, troveremo il risultato migliore solo lanciando le query di ricerca su più tool e comparando le loro risposte.
Semmai, il detto secondo cui “un’immagine vale più di mille parole” minimizza il valore comparativo di immagini e testo. E anche se possiamo intuire quanto siano potenti le immagini, non dobbiamo lasciare questa comprensione alla nostra immaginazione: ci sono moltissimi dati che rendono il punto molto chiaro. Sebbene il testo abbia ancora un ruolo importante nel marketing, la ricerca dimostra che le immagini sono motori molto più potenti di coinvolgimento e conversioni.
Che cos’è e come funziona la ricerca per immagini
Come detto, c’è una specifica possibilità per perfezionare le nostre attività online, ovvero la ricerca inversa di immagini o ricerca per immagini, una funzionalità offerta da molti motori di ricerca che ci permette di utilizzare una fotografia o un’immagine come query di ricerca anziché parole chiave testuali, in modo da trovare foto simili a una che possediamo nell’archivio del computer o che ci ha colpito online.
Questo tipo di ricerca inversa si basa su algoritmi di riconoscimento visivo che analizzano l’immagine inviata per trovare corrispondenze o contenuti correlati sul web.
La ricerca inversa per immagini è particolarmente utile per scoprire la fonte di un’immagine, trovare immagini simili, o raccogliere informazioni su un oggetto, un luogo o una persona rappresentati nell’immagine.
Come funziona la ricerca inversa di immagini
Quando si effettua una ricerca per immagini, il motore di ricerca esegue un’analisi dell’immagine caricata per identificarne vari elementi come colori, forme, testi, pattern e altri attributi visivi distintivi. Questi dati vengono poi confrontati con un vasto database di immagini indicizzate per trovare corrispondenze o immagini simili. Gli algoritmi possono anche utilizzare il riconoscimento facciale, il riconoscimento di oggetti e il riconoscimento di testo (OCR) per migliorare i risultati della ricerca.
In estrema sintesi, i motori di ricerca inversa per immagini sono capaci di trovare il file di origine di un’immagine, aiutandoci a risalire alla fonte originale dell’immagine dopo averne caricata una simile e correlata come query di ricerca.
Sono molteplici i possibili casi di uso di questi strumenti: possiamo ad esempio partire da un’immagine piccola o sfocata per visualizzare (e utilizzare) l’originale ad alta risoluzione, oppure lanciare la ricerca di un prodotto di cui non abbiamo altre informazioni se non appunto una foto (e trovare così dettagli sul nome, marchio e altre notizie utili), o ancora approfondire il contesto di una immagine.
Le ricerche inverse di immagini sono particolarmente utili per i webmaster e i creatori di contenuti che hanno necessità di trovare un’immagine simile di qualità superiore o un file sorgente. Tra i vantaggi di questi sistemi ci sono la possibilità di verificare l’origine di un’immagine (ed eventualmente anche la sua diffusione online, particolarmente efficace per autenticare profili di persone, notizie e immagini di eventi), monitorare le immagini protette da copyright (scoprendo appunti quali siti hanno utilizzato quel contenuto multimediale, con o senza attribuzione) e appunto trovare immagini simili, vale a dire scatti o opzioni migliori per un’immagine.
Tra gli svantaggi, dobbiamo dire soprattutto che la ricerca inversa delle immagini non funziona sempre, perché può capitare di eseguire la funzione senza ottenere risultati, e ciò dipende da vari fattori – sito che ospita l’immagine che impedisce l’indicizzazione dei contenuti multimediali, ad esempio, o data center leggermente fuori sincronia o motore di ricerca non particolarmente efficace nel riconoscimento.
Come si ricerca per immagini
Ci sono diversi modi per effettuare una ricerca per immagini, e i passaggi possono variare leggermente a seconda del motore di ricerca utilizzato.
In linea di massima, il processo segue questo percorso:
- Accesso al motore di ricerca di immagini. Aprire il motore di ricerca preferito che offre la ricerca per immagini, come Google Immagini.
- Caricamento o inserimento dell’URL dell’immagine. Possiamo scegliere di caricare un’immagine dal dispositivo o inserire l’URL di un’immagine che abbiamo trovato online. Per caricare un’immagine, di solito c’è un’icona della fotocamera nella barra di ricerca che permette di selezionare un file dal dispositivo. Per inserire un URL, basta incollarlo nel campo apposito dopo aver cliccato sull’icona della fotocamera.
- Analisi dell’immagine. Una volta che l’immagine è stata caricata o l’URL inserito, il motore di ricerca analizzerà l’immagine utilizzando i suoi algoritmi di riconoscimento visivo.
- Visualizzazione dei risultati. Dopo l’analisi, il motore di ricerca presenterà una serie di risultati che potrebbero includere immagini simili, pagine web che contengono l’immagine o informazioni correlate all’immagine. Questi risultati possono essere filtrati o ordinati per pertinenza, tipo di immagine, dimensioni e altre opzioni disponibili.
La ricerca per immagini è uno strumento potente che sfrutta la capacità dei computer di “vedere” e “comprendere” le immagini in modi che si avvicinano all’abilità umana di riconoscimento visivo. Questa tecnologia continua a svilupparsi rapidamente, con applicazioni che vanno dal marketing digitale all’identificazione di prodotti, dalla ricerca accademica alla sicurezza digitale.
Come fare una ricerca inversa immagini con Google
Oltre al citato tool TinEye e ad altri sistemi simili, il più famoso e usato motore di ricerca inversa di immagini è senza dubbio Google con il suo Google Reverse Image Search, che in pratica è un metodo alternativo per trovare immagini su Google da foto, valido quando abbiamo dubbi sui termini più appropriati da utilizzare nella query o quando vogliamo approfondire le informazioni circa una immagine che abbiamo visto online o salvato nel nostro hard disk.
Lanciata come funzione nel 2011, la ricerca inversa di immagini su Google è davvero facile da usare, sia da desktop che da mobile, perché funziona su Safari, Firefox e Chrome, con evidenti vantaggi nell’uso del browser interno di Google. Ad esempio, gli utenti di Chrome possono semplicemente fare clic con il pulsante destro del mouse su un’immagine ovunque all’interno della finestra e selezionare “cerca questa immagine nel Web” (ora “cerca questa immagine con Google Lens“) e visualizzare una SERP che restituisce quelle che per gli algoritmi sono la “migliore ipotesi per questa immagine”, nonché pagine che includono immagini corrispondenti.
Dalla home page di Google Immagini possiamo far partire una ricerca cliccando sull’icona della macchina fotografica e selezionando uno dei due tab disponibili: intuitivamente, “incolla URL immagine” ci permette di lanciare una ricerca di un’immagine già presente online, mentre “carica un’immagine” ci consente di fare un upload di una risorsa salvata nel nostro archivio offline (a differenza di Tineye, non c’è limite alla dimensione delle immagini che possono essere caricate su Google).
In entrambi i casi, dopo aver fatto clic su “Cerca per immagine“, vedremo la foto caricata nella parte superiore della pagina insieme ad alcune parole chiave suggerite: accanto all’immagine, Google informerà se ci sono altre dimensioni dell’immagine disponibili per il download. Da qui possiamo esplorare immagini simili o controllare i siti Web che contengono l’immagine.
Se vogliamo lanciare una ricerca inversa di immagini da smartphone, il procedimento non è molto diverso: apriamo l’app mobile di Google e clicchiamo sull’icona della macchina fotografica a destra. Il sistema ci chiederà l’accesso a Lens per inquadrare direttamente un oggetto con la fotocamera e trovare risultati correlati – un approccio che sarà sempre più centrale nella ricerca e che è anche alla base del sistema Multisearch presentato all’ultimo Google I/O 2022.
L’arte di catturare l’attenzione: il potere delle immagini per la SEO e il digital marketing
Come accennato, oggi più che mai un sito deve puntare sulla multimedialità per attrarre l’attenzione – non a caso si parla di attention economy – e l’aspetto visual è diventato centrale anche per le strategie SEO e di digital marketing, rafforzando il messaggio del brand.
In linea di massima, dobbiamo avere consapevolezza del fatto che le immagini non sono solo ornamenti: sono potenti strumenti per aumentare l’engagement degli utenti. Non basta quindi scegliere un’immagine “bella” per avere successo: serve un’immagine pertinente, contestualizzata, integrata nel contenuto più ampio, capace di trattenere l’utente sulla pagina, invogliandolo a esplorare ulteriormente il contenuto.
L’integrazione strategica delle immagini con il testo non solo arricchisce il messaggio ma facilita anche la comprensione e la memorizzazione delle informazioni. Inoltre, le immagini possono essere utilizzate per guidare l’utente in un percorso prestabilito all’interno del sito, migliorando il tempo di permanenza e riducendo il bounce rate.
In tal senso, la qualità delle immagini è un fattore cruciale: un’immagine nitida, ben composta e visivamente attraente può fare la differenza.
La chiave per emergere e per far emergere le nostre risorse multimediali è però “ottimizzazione“: così come facciamo regolarmente per l’ottimizzazione dei contenuti testuali del sito, infatti, dobbiamo dedicare attenzione anche alla SEO per immagini, che richiede una certa cura dei dettagli.
In estrema sintesi, ottimizzare le immagini per la SEO significa scegliere sempre un nome del file che sia descrittivo e contenga parole chiave pertinenti, ad esempio; inoltre, la struttura delle cartelle sul server può anche influenzare il modo in cui i motori di ricerca interpretano l’importanza di un’immagine. L’attributo alt, spesso trascurato, è utile perché fornisce una descrizione testuale dell’immagine, che serve per i motori di ricerca e l’accessibilità. La compressione delle immagini è un altro aspetto critico, poiché immagini pesanti possono rallentare il tempo di caricamento del sito, danneggiando sia l’esperienza utente sia il ranking SEO perché impattano sulle prestazioni calcolate dai Core Web Vitals. Infine, la scelta del formato dell’immagine può influenzare la visibilità e la velocità di caricamento, con formati di nuovissima generazione ome WebP o AVIF che offrono un eccellente compromesso tra qualità e dimensione del file.
Un’altra sfida riguarda l’aspetto legale e burocratico delle immagini: è imperativo comprendere i diritti d’autore e le varie licenze d’uso per evitare violazioni che possono portare a conseguenze legali e finanziarie. Ogni immagine è protetta da diritti d’autore, a meno che non venga espressamente indicato il contrario, e l’utilizzo di immagini senza il permesso del detentore dei diritti può essere rischioso. Esistono diversi tipi di licenze, come Creative Commons o Royalty-Free, che permettono l’uso delle immagini sotto determinate condizioni. È fondamentale, quindi, accertarsi di avere il diritto di utilizzare un’immagine prima di pubblicarla sul proprio sito o sui canali di marketing.
Le opportunità SEO della ricerca immagini
Possiamo quindi definirla una SEO parallela, che mira all’ottimizzazione di una tipologia specifica di contenuti: la ricerca immagini sta diventando un interessante fronte di sfida non solo per chi fornisce il servizio (ovvero, i motori di ricerca per immagini), ma anche e soprattutto per i siti che vogliono apparire in posizioni di visibilità e sfruttare queste risorse per conquistare nuovi visitatori organici. Come probabilmente sperimentiamo ogni giorno, trovare l’immagine perfetta da abbinare a un contenuto può essere spesso una sfida, ma è quanto mai utile per riuscire nell’obiettivo di conquistare il lettore: in nostro supporto arrivano vari motori di ricerca di immagini, a cominciare dal servizio di Google, ma anche il meccanismo della ricerca inversa di immagini, con cui approfondire anche il contesto intorno alla foto.
Da quanto scritto dovremmo aver compreso perché possa essere importante per chi opera in campo digital imparare come fare una ricerca immagini efficace: i contenuti multimediali sono ormai un asset fondamentale per le pagine web, da curare quanto i contenuti testuali, e bisogna attuare le giuste operazioni di ottimizzazione SEO delle immagini per sfruttarne a pieno il valore.
Sintetizzando, ospitare sulle pagine del sito immagini uniche, contestualizzate e coerenti con il contenuto – e taggate con le giuste parole chiave – può aumentare le possibilità di posizionare tali risorse sui motori di ricerca e, in termini concreti, le possibilità che gli utenti trovino queste immagini e atterrino sul nostro sito grazie a una ricerca generale di immagini o una ricerca inversa di immagini.
E quindi, i file multimediali sono una possibile fonte di traffico organico aggiuntivo per il nostro business, oltre che una leva ulteriore per superare i competitor, e più un generale i media acquisiscono un’importanza crescente ogni anno che passa, svolgendo un ruolo cruciale nel migliorare l’esperienza dell’utente e nel rispondere al suo intento di ricerca.