Giugno con SEOZoom: 12 spunti per te dai nostri webinar

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Il mese appena trascorso, per quanto riguarda i nostri appuntamenti formativi del Mercoledì, è stato il trionfo della SEO. L’abbiamo trattata in tutti i modi: andando a ritroso abbiamo visto come la SEO sia cambiata, come il brand sia sempre e ancora al centro, come la SEO vada comunicata con una reportistica adeguata e infine, come fare SEO in modo più ottimizzato con i dati strutturati.

L’evoluzione della SEO: come fare bene SEO oggi

Al giorno d’oggi, essere SEO significa anche essere un po’ zen, consapevoli che la materia che trattiamo è in continuo fermento e che Google cambia le regole del gioco facendoci ballare su e giù per le SERP. E quando la SEO evolve, anche SEOZoom è in prima linea per proporre strumenti sempre più in linea con le esigenze del web di oggi.

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Webinar

Ho selezionato 12 idee da questi webinar che vorrei condividere con voi. Comincio subito!

I dati strutturati sono fondamentali per la SEO

Dalla presentazione di Elia Zanon sui dati strutturati e il loro impatto sulla SEO, possiamo estrapolare tre punti chiave che evidenziano come l’utilizzo strategico di questi strumenti possa migliorare la visibilità e la comprensione da parte di Google dei contenuti online:

  1. È impossibile fare a meno dei dati strutturati. I dati strutturati sono piccole porzioni di codice che organizzano e classificano i contenuti di una pagina web, rendendoli più comprensibili ai motori di ricerca. Questo aiuta a migliorare la visibilità dei contenuti nelle SERP, permettendo ai motori di ricerca di ottenere informazioni più dettagliate sulle diverse entità presenti in una pagina, come prodotti, recensioni, o eventi. Al giorno d’oggi sono davvero essenziali per dare una marcia in più al proprio sito web.
  2. Schema.org è il vocabolario universale per i dati strutturati. Si tratta del frutto di una collaborazione tra Google, Bing, Yahoo!, e Yandex che fornisce un vocabolario comune per i dati strutturati. Implementare Schema.org su un sito web consente ai motori di ricerca di comprendere meglio gli aspetti semantici delle pagine web, potenziando significativamente la capacità di questi siti di comunicare efficacemente il contenuto ai motori di ricerca, migliorando la SEO e la presenza online.
  3. Snippet più ricchi e pagine con più informazioni. L’implementazione dei dati strutturati consente di ottenere i Rich Snippets, che sono versioni arricchite dei risultati di ricerca normali. Questi snippet possono includere immagini, valutazioni stellate, prezzi, disponibilità di prodotti, e molto altro, rendendo i risultati più attraenti e informativi per gli utenti. Elia Zanon ha sottolineato come questi dati strutturati migliorino l’estetica dei risultati di ricerca, ma anche la quantità e la qualità delle informazioni visualizzate, facilitando una migliore comprensione del contenuto delle pagine e incoraggiando clic più qualificati.

Con la SEO al servizio del Brand il tuo sito diventa più autorevole

Con Emanuele Arosio abbiamo parlato di come la SEO possa potenziare il brand. Ecco tre punti chiave che emergono.

  1. La SEO aiuta la crescita brand: l’importanza di far crescere le keyword branded. Emanuele evidenzia come la SEO possa essere una strategia essenziale per costruire l’identità e la reputazione di un brand. Ottimizzare il sito e i contenuti per parole chiave pertinenti migliora la visibilità, ma stabilisce anche l’autorità e la credibilità di un marchio nel suo settore. La SEO aiuta a posizionare il brand come leader di pensiero, influenzando direttamente la percezione e la decisione d’acquisto dei consumatori.
  2. Un brand forte ha più opportunità di espandersi su più mercati. La lezione ha approfondito l’importanza della SEO internazionale per i brand che aspirano a una presenza globale o su mercati emergenti. Arosio spiega come una strategia SEO ben strutturata debba considerare le sfumature linguistiche e culturali dei diversi mercati target. Ciò include la personalizzazione dei contenuti, la struttura del sito e l’adattamento al design per rispecchiare le preferenze locali.
  3. L’integrazione tra gli insight è un trend e una necessità. Guardando ai trend emergenti nel 2024, Arosio discute come i brand possano sfruttare le nuove tecnologie e le evoluzioni degli algoritmi per migliorare ulteriormente la loro visibilità e rilevanza online. L’attenzione si focalizza sulla necessità di integrare strumenti avanzati e insights analitici per comprendere meglio e servire il pubblico target. 

I report SEO devono comunicare il nostro lavoro e aiutare il cliente a prendere decisioni migliori

È stato molto interessante ascoltare i suggerimenti di Maria Paloschi su come creare report SEO chiari ed efficaci. Ho scelto anche in questo caso tre punti chiave che delineano le migliori pratiche per realizzare report che siano utili, comprensibili e d’impatto per i clienti.

  1. I report SEO sono fondamentali soprattutto se sono azionabili. Maria Paloschi ha sottolineato l’importanza critica della reportistica SEO per monitorare e comunicare i progressi delle attività di ottimizzazione. Secondo una ricerca pubblicata da Forbes, solo il 22% dei professionisti del marketing afferma di avere strategie basate sui dati, e il 74% non tiene adeguatamente traccia dei propri risultati. Un report SEO ben strutturato permette di comprendere i risultati del lavoro svolto, di prendere decisioni informate sui prossimi passi e di valorizzare il lavoro agli occhi dei clienti.
  2. Scegliere i KPI è un’arte: devono essere funzionali. Tra i principali KPI, troviamo le sessioni organiche, le transazioni organiche, la revenue organica e il conversion rate organico. Non c’è una lista sempre uguale da seguire: i KPI si definiscono insieme agli obiettivi in fase iniziale e devono sempre arricchire il contesto dell’analisi e permette un racconto del dato che favorisca la comprensione ampia del progetto.
  3. Anche nei report l’occhio vuole la sua parte. Un report SEO deve essere chiaro e visivamente accattivante per essere veramente efficace. Paloschi ha fornito esempi su come rappresentare i dati in modo che siano facilmente comprensibili dai clienti. Questo include l’uso di grafici e tabelle per mostrare le variazioni YoY dei KPI, l’andamento delle keyword nei diversi paesi e l’impatto delle campagne di link building e ottimizzazione dei Core Web Vitals (CWV). Un tool da provare? Flourish.

La long tail non esiste più: il 45,46% del traffico va sempre agli stessi siti 

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Ivano Di Biasi ce lo ha dimostrato con i dati: la SEO è cambiata e le opportunità in SERP sono sempre meno. È il caso di arrendersi? Assolutamente no. È qui che inizia la nuova sfida per l’ottimizzazione.

  1. La long tail in molti settori non esiste più. Triste ma vero, Google premia sempre gli stessi siti, non solo per le keyword principali ma anche per le classiche long tail. Gli spazi in SERP per i siti nuovi o emergenti sono sempre meno. I grandi brand hanno la meglio sul motore di ricerca. Per questo bisogna trovare nuove opportunità dove il traffic share dei big player è minore.
  2. Sfrutta i cluster di keyword in cui i competitor principali non sono presenti. Di Biasi ha osservato che in più del 50% dei cluster di keyword esaminati, esistono opportunità concrete per migliorare la posizione nei risultati di ricerca grazie a spazi lasciati liberi dai competitor. Lavorando su questi gap, i siti possono competere per posizioni superiori e anche, in alcuni casi, raggiungere la prima posizione su Google. Questo approccio permette di focalizzare gli sforzi su nicchie meno saturate ma potenzialmente molto remunerative.
  3. Per le tue analisi lasciati aiutare da Opportunity Finder. Lo dicevamo nell’intro dell’articolo: evolve Google e così fa SEOZoom. Ecco che come ha annunciato Ivano Di Biasi durante il webinar, il nuovo tool rilasciato nel software aiuta proprio a trovare gli spazi in SERP meno battuti dai competitor più forti. Su quali argomenti puntare? Te lo dice Opportunity Finder.  

Come sempre i temi trattati sono stati tanti e questo sunto ha solo l’obiettivo di essere da stimolo. Nel nostro settore l’aggiornamento professionale è importante, e con l’Academy di SEOZoom siamo felici di essere un punto di riferimento in questo.

Vi invito a vedere le registrazioni di questi webinar (e molti altri!) nella nostra Academy al sito academy.seozoom.it 

La formazione… continua!

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