Sedici settimane, pari a 112 giorni: questo è il lasso di tempo trascorso dal 16 maggio al 5 settembre scorso, date degli ultimi aggiornamenti alle Linee guida per i quality raters di Google, che quindi cambiano di nuovo con un focus ancor più specifico sui contenuti YMYL, come messo in luce da vari commentatori internazionali.
Cambiano ancora le indicazioni per i quality raters
Sono infatti diverse le firme autorevoli che in questi giorni hanno studiato e comparato le versioni delle Search Quality Rater Guidelines per capire la portata dell’aggiornamento di settembre, come Lily Ray di Path Interactive, Barry Schwartz su Seroundtable, Roger Montti su Search Engine Journal o George Nguyen su Search Engine Land. Ecco dunque cosa emerge da questi articoli!
Le linee guida per i quality raters di Google e il ranking
Come sappiamo, Google utilizza le Linee guida per la valutazione della qualità della ricerca per dare una traccia ai suoi valutatori umani su come analizzare esempi di pagine Web nella vita reale, con l’obiettivo di misurarne la qualità generale. Le informazioni raccolte da queste valutazioni vengono quindi confrontate e utilizzate per migliorare l’algoritmo di Google, senza alcuna relazione diretta con il ranking, come è importante ricordare.
Spesso queste novità anticipano gli aggiornamenti dell’algoritmo
In genere, Google aggiorna queste Linee guida circa una o due volte all’anno e le modifiche hanno implicazioni anche sulla SEO, perché segnalano le nuove direzioni verso cui si muove il motore di ricerca, ad esempio rispetto alla considerazione dei contenuti di alta o bassa qualità. Detto in altri termini, l’analisi di questi cambiamenti può fornire interessanti indizi su ciò che Google sta cercando di enfatizzare (o di mettere in secondo piano) con il suo algoritmo, e di frequente queste novità precedono i principali aggiornamenti dell’algoritmo di ricerca, i famosi broad core update.
I 5 punti principali dell’aggiornamento delle linee guida
L’articolo di Lily Ray evidenzia 5 principali takeaways nel confronto tra la nuova versione di settembre delle Linee Guida di Google per i quality raters e quella di maggio: innanzitutto, è stato modificato e riorganizzato l’elenco dei siti YMYL, poi sono stati inseriti dettagli specifici alla definizione di “contenuti principali di altissima qualità“, il Premio Pulitzer non è più presentato come l’unica fonte di integrità giornalistica, sono stati aggiunti altri consigli sulla misurazione della reputazione per i creatori di contenuti YMYL e, infine, interventi sul vocabolario rispetto al “promuovere l’odio“.
In sintesi, l’esperta SEO sostiene che l’aggiornamento di settembre 2019 delle Linee guida sulla qualità della ricerca sembra orientato ad aumentare la specificità e ridurre le ambiguità su come misurare la qualità dei contenuti e il paradigma EAT (competenza, autorevolezza e affidabilità dei contenuti), in particolare per le pagine Your Money Your Life. Inoltre, Google sta cercando di garantire che la sua documentazione sia il più inclusiva, inoffensiva e politicamente neutra possibile, in risposta anche a varie polemiche suscitate nei mesi passati.
Google e contenuti YMYL, maggiori dettagli
La modifica principale riguarda comunque i contenuti YMYL al punto che, come sostiene Montti, “quasi tutta la sezione 2.3 che tratta i problemi YMYL è stata riscritta”; in precedenza, gli argomenti relativi a shopping, finanza e temi medici erano tra i primi tre di quella sezione, mentre invece ora come top topic sono superati da News and Current Events e da Civics, Government and Law (Notizie ed eventi attuali ed Educazione civica, governo e diritto), e poi seguiti da Groups of People (Gruppi di persone, tema nuovo) e da un generico altro. Inoltre, la sezione medica è stata retrocessa dal terzo al quinto posto ed è stata rinominata in “Salute e sicurezza” (in precedenza era “Medical information pages”), mentre “Shopping” e “finanza” sono stati separati, per ridurre la confusione sul fatto che tutti i siti Web di shopping sono di natura YMYL, non solo quelli relativi ad argomenti finanziari.
Anche un piccolo contenuto rende la pagina YMYL
Già a maggio Google aveva dedicato attenzione specifica a questo tema, a riprova di come i contenuti YMYL siano particolarmente attenzionati. La nuova notizia più importante sembra essere questa: anche una parte di contenuto di una pagina che tratti temi YMYL può essere sufficiente affinché la pagina venga considerata YMYL, anche se questo non è lo scopo generale del contenuto.
Controlli per la reputazione degli autori
Sempre sui contenuti che riguardano argomento che hanno attinenza su “soldi e vita“, nelle nuove linee guida troviamo un paragrafo con le indicazioni per eseguire “controlli accurati” per la reputazione dei creatori di contenuti su argomenti YMYL, basati su “prove di esperti, società professionali, premi, ecc”. Per i siti di shopping, tali controlli dovrebbero considerare come esperti quelle persone che “hanno utilizzato il negozio per effettuare un acquisto”.
Si tratta di un buon indicatore sul fatto che le recensioni di clienti precedenti possono essere considerate un fattore che contribuisce all’affidabilità di un sito di e-commerce; tuttavia, quando si analizzano i consigli medici, i controlli di reputazione dovrebbero andare a un livello più profondo e guardare i commenti di veri esperti medici.
Contenuti di qualità e main content
Un altro focus importante riguarda l’identificazione del main content di altissima qualità, con alcuni paragrafi scritti appositamente per chiarire questi aspetti, fornire esempi specifici e ridurre l’ambiguità soprattutto in settori come notizie, arte e contenuti informativi. In particolare, per i siti di notizie, Google sottolinea l’originalità del contenuto: le informazioni riportate sarebbero state conosciute se il sito di notizie non le avesse riportate?
Le linee guida si soffermano anche sulla creazione di report di alta qualità, che richiedono tempo e competenze e dovrebbero includere un elenco delle fonti principali utilizzate nella fase di ricerca.
Per i contenuti artistici, Google indica che i contenuti di alta qualità richiedono anche un alto grado di abilità, talento e tempo per la creazione. Nel documento non si fa riferimento soltanto ai contenuti testuali, perché gli standard di qualità si applicano anche a contenuti artistici come “video, immagini, fotografia, scrittura, ecc”. Infine, secondo Google i contenuti informativi devono essere “accurati, approfonditi, chiari, professionali e dovrebbero riflettere il consenso degli esperti a seconda dei casi”. Ad ogni modo, il livello di consenso degli esperti dipende dalle aspettative del contenuto stesso: un articolo scientifico dovrebbe richiedere molto più controllo di un pezzo sulla “raccolta di francobolli”.
L’autorevolezza dei premi giornalistici come segnale di affidabilità
A proposito sempre di autorevolezza, poi, abbiamo anticipato che Google ha aggiunto altri premi o riconoscimenti che indicano la qualità giornalistica in aggiunta al solo Premio Pulitzer che era menzionato in precedenza. Secondo gli osservatori statunitensi, questa scelta deriva sia dalle critiche ricevute da Google dopo aver sostenuto che il Premio Pulitzer fosse il modo principale per misurare l’affidabilità di una pubblicazione di notizie, sia dalle discussioni sulla “natura” del premio stesso. In breve, secondo alcune voci di tendenze conservatrici, lo storico riconoscimento sarebbe assegnato principalmente a stampa di tendenze liberali, e quindi orientato politicamente: prendendo le distanze, Google starebbe cercando quindi un posizionamento più neutro.
Cambiamenti lessicali
In ultimo, questo update alle Quality Raters Guidelines contiene anche piccole modifiche al modo in cui sono definite le pagine che promuovono l’odio o la violenza: in particolare, il riferimento a “etnia” è cambiato in “origine etnica” e da “genere” si passa “genere o identità di genere”, mentre sono stati rimossi i riferimenti a “cittadinanza”, “status socioeconomico”, “credenze politiche” e “vittime di atrocità”. Non è chiarissimo il motivo per cui sono state apportate tali modifiche, ma anche in questo caso si ipotizza che Google voglia rendere la sua documentazione ufficiale il più accurata e inclusiva possibile.