Guida ai tipi di pagina web fondamentali per la SEO

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Ogni pagina web è importante. Anzi, possiamo dire di più: ragionando in ottica SEO, ogni pagina del sito sottoponibile a scansione e indicizzabile dai motori di ricerca deve essere pensata, trattata e gestita come se fosse una landing page. Nel vasto universo del web, infatti, ognuna delle diverse tipologie di pagine ha un ruolo specifico e un potenziale unico per ottimizzare la visibilità organica, ma soprattutto sono fondamentali per la struttura del sito e per garantire un’esperienza utente ottimale. Questo è l’assunto da cui parte la nostra analisi delle principali tipologie specifiche di pagine che hanno un valore altissimo per il destino del progetto e che devono essere al centro di ogni campagna di ottimizzazione.

Quali sono le principali pagine web da conoscere e utilizzare nel sito

Le pagine Web sono nate con l’ascesa stessa di Internet e hanno conosciuto un lungo percorso evolutivo nel modo in cui vengono schematizzate, nel modo in cui si sviluppano e nel modo in cui interagiamo con esse come utenti.

Grazie a questa enorme evoluzione, infatti, oggi possiamo usare le pagine web per leggere il testo, ma anche per guardare video, ascoltare audio, eseguire applicazioni e persino interagire con altre persone. Di base, possiamo classificare in tre grandi gruppi:

  • Pagine statiche: create in HTML “puro”, in cui si mostra solo testo formattato.
  • Pagine dinamiche: consentono animazioni utilizzando fogli di stile (CSS) o tecnologie alternative (e a volte obsolete) come Flash eccetera.
  • Pagine con funzionalità Client-Server: permettono di creare pagine completamente dinamiche e di interagire con applicazioni server realizzate in linguaggi quali PHP, Angular, NodeJs eccetera.

Chiaramente, ogni sito è unico, sia che abbia una funzione prettamente commerciale o una anima per così dire creativa, e le esigenze dei visitatori, così come i requisiti legali, varieranno di conseguenza.

I format più comuni delle pagine web

Prendendo in esame la funzione e le caratteristiche del nostro brand che intendiamo promuovere, possiamo individuare almeno 11 tipologie di “formato” di pagina che potrebbero servire alla nostra organizzazione, ognuna delle quali svolge una funzione specifica e indipendente. A seconda della natura del sito, come consigliato anche dagli esperti di Swapps, possiamo valutare di selezionare un solo tipo di pagina web oppure di combinare format differenti, valutando cosa è più utile, necessario o adatto al tipo di attività o occasione specifica e se tali pagine saranno poi collegate a un sito Web o saranno stand-alone (le pagine Web e i siti Web sono due cose diverse).

  • Pagine portfolio: un modo creativo per mostrare il lavoro svolto attraverso portfolio digitali, in cui caricare elementi multimediali e non solo immagini.
  • Blog: come sappiamo, i blog sono molto popolari in quanto consentono alle persone di condividere conoscenze e possono fungere da archivio di informazioni di opinione, oltre che consentire la monetizzazione attraverso vari sistemi.
  • E-commerce. I siti di e-commerce o i negozi online consentono di vendere i prodotti in modo più organizzato, e per supportare maggiori flussi e contenuti sui prodotti è opportuno creare un sito Web robusto.
  • Pagine web per eventi: nel caso di alcuni eventi sociali, siano essi familiari o aperti a pubblico più ampio, è frequente prevedere una singola pagina web con informazioni sull’evento stesso, come ad esempio congressi, manifestazioni, matrimoni, ma anche riunioni in date speciali, brunch, incontri accademici o semplicemente riunioni di lavoro speciali.
  • Forum: spazi aperti per condividere informazioni specializzate, che solitamente riuniscono persone che la pensano allo stesso modo e si esprimono in modo più o meno libero – è il luogo “principe” degli user generated content.
  • Pagine web personali: servono per esporre informazioni chiare in modo più creativo, caricando curriculum, biografie, informazioni sull’occupazione o contenuti su un argomento specifico relativo al soggetto.
  • Landing page: sono le classiche pagine di destinazione, utili soprattutto durante le campagne di marketing digitale, e di solito presentano inviti all’azione, moduli di registrazione, informazioni specifiche sull’evento, immagini o animazioni, con informazioni molto puntuali e precise.
  • Pagine Web con sottoscrizione: consentono uno scambio di contenuti, servizi o prodotti attraverso l’iscrizione o le informazioni di contatto del visitatore; di solito si tratta di una pagina legata a un sito Web, che consente ai proprietari del sito di creare comunità digitali più grandi o di avere un maggiore controllo sul proprio pubblico. Sono utilizzate, ad esempio, per gruppi di lettura, riviste o prodotti di consegna mensili.
  • Pagine web non-profit: forniscono informazioni rilevanti sull’organizzazione e sui suoi eventi, e possono essere utili per promuovere raccolte fondi, partecipare ad eventi, firmare petizioni, presentare casi specifici o semplicemente diffondere informazioni.
  • Pagine web informative: sono utilizzate per diffondere informazioni di interesse, come enciclopedie digitali, notizie come giornali e spazi che espongono progetti da fare da soli (DIY) e non hanno come obiettivo principale ottenere un vantaggio economico.
  • Pagine web media: consentono di utilizzare diversi formati di testo per aggiungere valore alle informazioni contenute nella pagina web, ad esempio per mostrare un articolo, una tesi o una ricerca importante che sono di responsabilità di diverse parti, con informazioni facilmente accessibili. Inoltre, questo tipo di pagina web viene utilizzato nel settore artistico per esporre progetti.

Quali sono i tipi di pagina web più comuni e utili in un sito

Cambiando prospettiva e ragionando invece in ottica di “sito“, ci sono altri tipi di pagina web di cui possiamo aver bisogno e che dobbiamo imparare a conoscere e utilizzare. Ne possiamo riconoscere almeno 19, come suggerito da Magezon, che rappresentano le forme essenziali di pagine Web da padroneggiar anche per la SEO.

  1. Homepage
  2. Chi Siamo
  3. Contatti
  4. Pagina di categoria
  5. Pagina prodotto
  6. Pagina FAQ (Domande frequenti)
  7. Blog
  8. Categorie di blog e pagine di tag
  9. PDF
  10. Privacy Policy
  11. Portfolio
  12. Testimonianze – Recensioni
  13. Termini e Condizioni
  14. Sitemap
  15. Pagine di affiliazione
  16. Pagine di offerte di lavoro (Careers)
  17. Pagine di errore 404 (Page Not Found)
  18. Pagina di registrazione / login
  19. Pagina del carrello della spesa / checkout

Ogni pagina web è una landing (o così deve essere studiata)

È sicuramente compito di un professionista SEO determinare quali pagine presentano il maggior valore, e quindi le maggiori opportunità di guadagno, in un dato momento nella campagna di marketing digitale; ma, come spiega Stoney deGeyter su SearchEngineJournal, è importante trattare tutte queste pagine utili come se fossero una landing page, dedicando loro tutta l’attenzione necessaria per ottimizzarle e farle fruttare.

E se una pagina non è utile, aggiunge l’esperto, conviene bloccarla per evitare che i motori di ricerca la indicizzino una pagina, così da non sprecare tempo e risorse nostre e dei bot.

Le caratteristiche di una buona landing page

Ma cosa significa che ogni pagina deve diventare una landing page? Per capirlo, dobbiamo far riferimento alle caratteristiche che rendono buona ed efficiente una pagina di destinazione, che riguardano il design, la usabilità, le conversioni e così via. In linea di massima, una landing page ben costruita:

  • Cattura l’attenzione dei visitatori.
  • Risponde ai loro bisogni, desideri e requisiti.
  • Risponde a domande importanti / pertinenti.
  • Induce gli utenti a desiderare la soluzione che forniamo.
  • Guida gli utenti a intraprendere un’azione particolare.
  • Spinge gli utenti a compiere l’azione.

Guardando alla complessità dei siti, allora, possiamo applicare un ragionamento simile a tutte le pagine utili, che possono e devono essere trattate come una landing page. Per la precisione, secondo deGeyter “nessuna pagina web è al di fuori dell’ambito e della competenza del SEO”, perché “se la pagina è rilevante per il visitatore, è rilevante per la SEO”.

Ma è evidente che non tutte le pagine sono uguali, anche se per la definizione di utile possiamo individuare tre caratteristiche basilari che una pagina deve possedere:

  • Avere uno scopo.
  • Attirare un pubblico.
  • Indirizzare i visitatori a diversi obiettivi.

Le pagine web del sito fondamentali per la SEO: quali sono e come ottimizzarle

Dopo aver definito il quadro, quindi, possiamo effettivamente approfondire quali sono le 19 tipologie di pagine web da inserire in un sito a cui ogni professionista SEO deve prestare attenzione e il motivo per cui farlo, vale a dire quelle che in genere sono le pagine più importanti per una campagna di ottimizzazione perché offrono un contributo diretto alla strategia SEO.

  1. La home page

Impossibile non iniziare dalla home page, che solitamente è una delle singole pagine più visitate di qualsiasi sito Web e, altrettanto spesso, la prima pagina visualizzata da un visitatore quando cercano il nostro brand. Anzi, per dirla meglio la homepage è la porta d’ingresso di un sito web, e quindi dovrebbe essere accattivante, chiara e ben organizzata, con buona ottimizzazione della velocità di caricamento, in grado di fornire un’anteprima di ciò che il sito ha da offrire e di guidare gli utenti verso le sezioni più importanti.

Non bisogna però trascurare un aspetto: sia che atterri direttamente sulla home che la raggiunga attraverso una pagina interna, un visitatore avrà sempre determinate aspettative su ciò che troverà.

esempio di buona landing pageIn generale, la home page deve fornire una visione globale di ciò che offre il sito; dovrebbe cioè offrire ai visitatori il “quadro generale” dei prodotti e dei servizi che offriamo e del motivo per cui dovrebbero fare affari con noi.

Quindi, la home rappresenta la porta attraverso cui il visitatore entra e inizia il viaggio nel nostro sito, dove troverà maggiori dettagli su ciò che offriamo.
A detta dell’autore, molti professionisti SEO commettono l’errore di “cercare di ottimizzare le home page per il prodotto o servizio principale dell’azienda”, ma questa strategia può andare bene se la nostra azienda si concentra su un singolo prodotto o servizio.

Ma nel momento in cui offriamo qualcosa al di fuori dell’ambito di un solo prodotto / categoria, tale ottimizzazione della home page diventa irrilevante.

E quindi, la strategia migliore e più sostenibile per ottimizzare una home page è concentrarsi sul brand, di modo che sia il primo risultato sul motore di ricerca per le query branded, superando qualsiasi altro concorrente.

Non è però il ranking l’unico motivo per ottimizzare questa pagina, perché una home page efficace incrementa anche i click-through e l’engagement degli utenti, e per raggiungere l’obiettivo dobbiamo interrogarci su alcuni punti, come ad esempio:

  • Cosa vedono gli utenti nei risultati di ricerca?
  • Spinge gli utenti a fare clic sul sito?
  • Una volta che i visitatori hanno cliccato, il messaggio che vedono è giusto e dà loro un motivo per approfondire il sito?

Parte del nostro lavoro è analizzare come si comporta qualsiasi pagina del sito: se la home page non riesce a trattenere i visitatori sul sito, significa che c’è molto da fare per risolvere il problema.
Di base, comunque, lo standard per una buona home page è prevedere una rapida panoramica di chi siamo e cosa facciamo, un riepilogo dei prodotti e servizi e possibilmente alcuni punti elenco su come potremmo assistere il potenziale cliente o cliente utente.

  1. Pagina Chi siamo – about us

La pagina del “chi siamo” o del team è cruciale per mostrare informazioni su di noi, sulla nostra attività, su ciò che facciamo e su ciò che offriamo ai visitatori, ed è il posto perfetto per spiegare ai visitatori in che modo ci differenziamo dalla concorrenza.
Diversi studi dimostrano che i visitatori che hanno visualizzato la pagina Chi siamo di un sito hanno maggiori probabilità di conversione rispetto a quelli che non lo fanno; tale statistica, secondo deGeyter, può dimostrare un sintomo o un risultato (o, probabilmente, entrambe le cose).

Il sintomo è che a controllare la pagina about us siano visitatori già vicini alla conversione, che quindi compiono un passaggio ulteriore prima di impegnarsi e completare il processo. Il risultato, invece, è che i visitatori che visitano una pagina Chi siamo sono fortemente influenzati dal suo contenuto e hanno maggiori probabilità di convertire se la pagina soddisfa ciò che volevano apprendere.

In ogni caso, ciò che dobbiamo valutare è che la pagina chi siamo è una parte importante del processo di conversione e serve a indirizzare il traffico, motivo per cui – per quanto possa apparire “bizzarro” – è importante ottimizzare la pagina Chi siamo, sfruttando anche le molte parole chiave che sono adatte allo scopo.

In particolare, qualsiasi keyword relativa al settore o al prodotto che sono qualificate con società, attività commerciale, agenzia, azienda ufficio o altri tipi di parole chiave simili sono praticamente perfetti per la pagina about us, dove trovano il contesto giusto (mentre è difficili usarle in modo adatto in qualsiasi altro posto). Più in generale, in questa pagina andranno inseriti dei contenuti che forniscono un riepilogo completo del brand, inclusa la storia dell’azienda, con eventuale indicazione anche del personale e del team, eventuali risultati rilevanti ottenuti e l’originalità della proposta rispetto ai competitor che offrono un servizio simile.

  1. La pagina Contatti

La visualizzazione delle informazioni di contatto può aiutare a stabilire un legame emotivo con i visitatori e aumentare la fiducia delle persone nel nostro brand; dal punto di vista pratico, questa pagina dovrebbe elencare tutti i modi in cui i potenziali consumatori possono raggiungerci – anche se potrebbe essere utile fornire il numero di cellulare, l’indirizzo e-mail e l’indirizzo postale nel piè di pagina di ogni pagina del sito Web, se possibile.
Di base, però, solo un motivo per cui un visitatore naviga intenzionalmente in una pagina Contatti: intende scoprire (o verificare) le nostre informazioni di contatto, che poi useranno per entrare in contatto (appunto) attraverso uno dei modi possibili tra email, telefono o chat, oppure per sapere dove è localizzata l’attività. E quest’ultima opzione è la più importante per l’ottimizzazione.

Molti clienti preferiscono “fare affari con qualcuno vicino” e, anche se il local business non è il nostro pane quotidiano, non c’è motivo di ignorarlo, per cui è utile concentra gli sforzi di ottimizzazione sulla posizione, intervenendo ad esempio per:

  • Trovare le keyword utilizzate dagli utenti che sono più pertinenti per la nostra zona.
  • Integrare le mappe nella pagina dei contatti.
  • Usare il markup schema su indirizzo e numero di telefono.

Esempio di buona pagina contatti

A livello ideale, è cruciale riuscire a rendere più facile possibile per i visitatori contattarci ed è importante monitorare il livello di engagement della pagina Contatti (anche attraverso strumenti heatmap, ad esempio): se troppi utenti la visitano e non si impegnano, potrebbe significare che il processo è complicato perché richiede troppe informazioni o è più semplicemente sbagliato e non fornisce le giuste indicazioni.

  1. Pagine di categoria e sotto-categoria per i prodotti

Le pagine di categoria aiutano a organizzare i contenuti del sito in modo logico e intuitivo, raggruppando prodotti o contenuti simili e facilitando la navigazione degli utenti; dal punto di vista SEO, possono aiutare i motori di ricerca a comprendere meglio la struttura del sito e a indicizzare correttamente i contenuti.
Ancora di più, l’ottimizzazione delle pagine delle categorie e delle sottocategorie di prodotti offre grandi opportunità SEO, perché nel ciclo di acquisto sono quelle più frequentemente visualizzate dagli utenti che manifestano un intento di tipo commerciale, ovvero quei visitatori che hanno una buona idea di ciò che vogliono, ma stanno cercando ancora di saperne di più sulle opzioni a loro disposizione.

Queste pagine servono proprio a fornire al visitatore l’accesso a quelle opzioni, che di solito sono rappresentate dalle pagine prodotto più dettagliate.

In molti casi, “le pagine delle categorie di prodotti non sono altro che pagine pass-through: i visitatori possono rivisitare frequentemente la pagina, ma solo per farli passare ai prodotti”.
A livello SEO, queste pagine possono essere una miniera d’oro di ottimizzazione: le keyword “trattate in genere non sono così ampie da perdere tutto il valore, ma nemmeno così specifiche da perdere tutto il volume di ricerca”. Allo stesso tempo, però, presentano qualche problema.

Le pagine di categoria dei prodotti “necessitano di contenuti per essere ottimizzate, ma i visitatori di queste pagine non vogliono contenuti, vogliono solo vedere i prodotti”.

Una efficace pagina di categoria, che non toglie spazio al prodotto

In realtà, bisogna trovare il giusto compromesso tra questi elementi: ovvero, non presentare troppi contenuti che “spingano i prodotti verso il basso nella pagina”, perché i visitatori devono vedere i prodotti senza fare scroll per non fraintendere e pensare che si tratti di una pagina informativa, e comunque curare i contenuti, che giocano un ruolo prezioso nel processo di conversione.

Esistono molti modi per aggiungere contenuto alle pagine senza nascondere i prodotti e senza disperderne la qualità, e ciò che importa è essere certi di dare a tutti i visitatori ciò di cui hanno bisogno.

  1. Pagine prodotto

Le pagine prodotto sono fondamentali nel ciclo di vendita, perché un utente in fase di shopping si soffermerà spesso su tali contenuti: quando ci arrivano, significa che ha raccolto informazioni sufficienti per sapere abbastanza precisamente cosa vuole e di cosa ha bisogno.

È cioè in un punto in cui sta “solo osservando i minimi dettagli e decidendo quale versione del prodotto vuole e da chi acquistarlo”, e permettono al nostro sito di fornire informazioni sulle cose che vendiamo, così da condurre definitivamente la persona alla conversione.

Quando si tratta di ottimizzare le pagine dei prodotti, la keyword research “diventa quasi irrilevante”, dice deGeyter, “perché ci sono così tante variabili che è impossibile focalizzare il contenuto di queste pagine su ogni potenziale variabile in qualsiasi modo tradizionale”.

Paradossalmente, questo rende l’ottimizzazione di queste pagine molto più semplice, perché ci spinge a lavorare meno con le parole chiave e più sulla costruzione del contenuto.
Come con qualsiasi pagina, dobbiamo quindi iniziare a lavorare sui tag: titolo, descrizione, alt text, heading eccetera; laddove la maggior parte delle altre pagine richiede un approccio personalizzato, però, nel caso delle pagine di prodotto possiamo ottimizzarle massa facilmente e in tramite l’inserimento dinamico di parole chiave.

Possiamo anche scrivere “contenuto boilerplate che può essere utilizzato per tutti i prodotti di una categoria specifica”, badando a inserire il nome del prodotto nella posizione appropriata (anche se è sempre preferibile un contenuto univoco).

In aggiunta a questo, dobbiamo essere certi che la pagina contenga i tipi di informazioni pertinenti, ed è qui che la keyword research diventa preziosa, per aiutarci non tanto nella ricerca di parole specifiche, ma per i tipi di informazioni. Per fare degli esempi, nell’articolo leggiamo che “se le persone cercano i colori, assicurati che le informazioni siano presenti nella pagina; se vogliono le taglie, mettile; se cercano i numeri di prodotto, sì, aggiungi anche quelli”.

Ciò non significa che è necessario ottimizzare per un numero di prodotto specifico mostrato dalla keyword research, ma che dobbiamo “ottimizzare per numeri di prodotto, punto”.

Importante è anche il modo in cui rendiamo accessibili queste pagine, che può avere un enorme impatto sulla SEO: “più link ci sono alle pagine dei dettagli del prodotto, maggiore è la link authority che dreniamo dalle altre pagine”; ma ciò significa anche che forniamo maggiore link authority a tali pagine, che spesso sono quelle che convertono di più.

Il punto di incontro “potrebbe essere avere ranking più bassi nelle pagine delle categorie al posto di classifiche più alte nelle pagine dei prodotti o viceversa”, scegliendo cosa ci serve meglio nel complesso.

  1. Pagina FAQ

Avere una pagina con le frequently asked question può aiutare l’utente a trovare l’informazione giusta al momento opportuno. Per ottimizzarle, dobbiamo assicurarci di individuare le domande che gli utenti fanno veramente e rispondere appropriatamente.

Esempio di pagina FAQ di Microsoft

La pagina FAQ è anche un (altro) luogo eccellente per diffondere informazioni importanti sull’azienda, sintetizzando ciò che i visitatori vogliono sapere attraverso la creazione di domande e risposte specifiche, che possono anche aiutare l’assistenza a risparmiare tempo dal dover rispondere ripetutamente alle stesse questioni.

  1. Blog e blog post

Ogni sito ha un limite al numero di pagine che possono essere aggiunte prima che diventi eccessivamente disordinato e inizi a interferire con il processo di conversione, ma “quasi non c’è limite al numero di argomenti rilevanti per i quali puoi ottimizzare le pagine”, ed è qui che entrano in gioco un blog con i suoi articoli o post.

Un blog, infatti, fornisce uno spazio in cui dar voce alla nostra azienda, per raccontare la propria esperienza, condividere le conoscenze e interagire con i consumatori e lettori: è uno strumento di marketing potente ed economico, in grado di generare visitatori, lead e vendite – secondo un report di HubSpot, il 57% delle aziende che scrivono blog hanno ricevuto un vantaggio grazie ai loro sforzi.
Qualsiasi argomento che non possiamo esplorare – o che non possiamo esplorare in modo accurato – sul sito principale può essere approfondito in dettaglio in un post o una serie di post sul blog.

Ogni blog post può essere mirato a soddisfare le esigenze di un ricercatore specifico ed essere utilizzato per indirizzare traffico pertinente al sito. Ma attirare visitatori sul sito non è sufficiente: ogni articolo del blog deve contenere call to action verso il nostro sito.

Call to action nei blog post

Ciò non significa promuovere incessantemente i nostri prodotti e servizi con ogni post, ma “fornire un gentile incoraggiamento per indirizzare i lettori a ottenere maggiori informazioni”.

  1. Categorie di blog e pagine di tag

È uno degli aspetti da considerare sin dall’apertura del blog: il progetto deve avere categorie in cui va inserito ogni post, ma abbiamo anche la possibilità di taggare i post con parole chiave per cui sono rilevanti, così da dare un modo ai lettori di utilizzare categorie e tag per trovare più contenuti correlati.

Secondo deGeyter, tali pagine di categorie e tag “possono essere ottime landing page a pieno titolo” se inseriamo del testo ottimizzato che rimanga nella parte alta e lasciando ai post del blog il compito di riempire il resto del contenuto e fare la propria parte per letture e ranking.

Questo lavoro offre un’ulteriore opportunità per classificare query che potremmo non aver scelto come target nel sito principale, ma bisogna fare attenzione a non duplicare il testo ottimizzato nelle pagine successive alla prima per ogni categoria o, in caso contrario, tenere quelle pagine fuori dall’indice di ricerca, in modo che non svalutino il testo stesso.

  1. PDF

Dal punto di vista tecnico i PDF non sono pagine web, ma possono essere un modo per fornire “informazioni preziose ai visitatori, anche se in un formato diverso”.

come ottimizzare i pdf

Il rapporto tra SEO e PDF può essere complesso e pertanto questi file dovrebbero essere usati con parsimonia e solo dopo averli ottimizzati; il processo di ottimizzazione è diverso da quello delle altre pagine, ma i concetti sono gli stessi: dobbiamo cioè inserire i dati identificativi del documento (titolo, nome autore, topic e keyword rilevanti) e assicurarci che sia fruibile dagli utenti.

  1. Privacy Policy

La pagina della Privacy Policy è un elemento fondamentale di qualsiasi sito web: informa gli utenti su come vengono raccolti, utilizzati e gestiti i loro dati personali acquisiti (ad es. pubblicità, cookie, e-mail eccetera), ed è obbligatoria per legge in molte giurisdizioni – ad esempio in Europa, soprattutto a seguito del GDRP. Sul fronte pratico, aiuta a costruire la fiducia con i visitatori, mostrando che il sito prende sul serio la protezione dei dati, a patto ovviamente di rispettare alla lettera quanto scritto.

  1. Portfolio

La pagina del portfolio è dove un’azienda o un professionista mostra i propri lavori precedenti, sfruttando forme visual per dimostrare le proprie competenze, capacità ed esperienza e fornire ai visitatori un’idea concreta di ciò che possono aspettarsi. Questa pagina può includere progetti completati, studi di caso o qualsiasi altro lavoro che evidenzi la qualità del servizio offerto. Come si suol dire, un’immagine (e tanto più un video) vale più di mille parole, e quindi dimostrare concretamente ciò che siamo e facciamo, invece di limitarci a parlarne, può essere buona strategia per convertire i visitatori in clienti.

  1. Testimonianze/Recensioni

Le pagine di testimonianze e recensioni sono un potente strumento di prova sociale, perché mostrano le esperienze positive dei clienti precedenti e rafforzano la reputazione dell’azienda, soprattutto se ricondotte a una fonte legittima che generi autenticità e fiducia (per questo motivo, può essere opportuno includere titoli, luoghi e nomi completi, e possibilmente anche un’immagine dell’autore della recensione o del testimonial). Queste pagine possono avere un impatto significativo sulla decisione di un visitatore di scegliere i servizi o i prodotti offerti.

  1. Termini e Condizioni

La pagina dei Termini e Condizioni fornisce informazioni dettagliate sulle regole e le linee guida per l’utilizzo del sito web. Questa pagina può includere informazioni su diritti d’autore, politiche di restituzione, termini di vendita e altro ancora. È un elemento essenziale per proteggere l’azienda da potenziali dispute legali, perché descrive in dettaglio le “regole” e le “condizioni” che un utente deve accettare per accedere al sito web e ai servizi proposti.

  1. Sitemap

Come sappiamo, ssistono due tipi di sitemap, statiche e dinamiche. Le sitemap XML sono utilizzate per organizzare le informazioni e create principalmente per i bot dei motori di ricerca, che possono scoprire più precisamente e rapidamente il contenuto delle pagine web principali. Le sitemap HTML aiutano invece i visitatori “umani” a orientarsi nel sito, fornendo una pagina indice specifica che elenca tutte le pagine principali del sito stesso, con link diretti.

  1. Pagine di affiliazione

Le pagine di affiliazione sono utilizzate per promuovere prodotti o servizi di terze parti. Quando un visitatore clicca su un link di affiliazione e compie un’azione (come un acquisto), il proprietario del sito riceve una commissione. Queste pagine possono essere un modo efficace per generare entrate extra, ma se monetizziamo in questo modo è obbligatorio segnalare con un disclaimer i link di affiliazione, per avvisare ogni volta gli utenti del fatto che un link sul sito genera una commissione – vale anche per endorsement, sponsorizzazioni e altre opportunità simili.

  1. Pagine di offerte di lavoro (Careers)

Le pagine di offerte di lavoro forniscono informazioni sulle opportunità di carriera all’interno dell’azienda. Queste pagine possono includere descrizioni dei ruoli disponibili, requisiti, benefici e informazioni su come candidarsi, e possono essere una buona soluzione per attirare talenti e figure professionali in target con le necessità aziendali.

  1. Pagine di errore 404 (Page Not Found)

Le pagine di errore 404 vengono visualizzate quando un visitatore cerca di accedere a una pagina che non esiste. Anche se possono sembrare negative, una pagina 404 ben progettata può trasformare un’esperienza frustrante in un’opportunità, guidando i visitatori verso altre parti del sito.

  1. Pagina di registrazione/login

La pagina di registrazione / login è quella in cui i visitatori possono creare un nuovo account o accedere a un account esistente: è fondamentale per i siti web che offrono servizi personalizzati o vendono prodotti.

  1. Pagina del carrello della spesa/checkout

La pagina del carrello della spesa / checkout è quella in cui i visitatori rivedono i loro articoli selezionati e completano l’acquisto. Questa pagina deve essere semplice, sicura e intuitiva per massimizzare le conversioni e ridurre l’abbandono del carrello.

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