Migrazione Shopify: guida per cambiare piattaforma e-Commerce

Quando si affronta una migrazione e-commerce, l’attenzione alla SEO non è mai facoltativa: è un pilastro fondamentale per preservare il traffico organico e il fatturato. Ogni errore, come un redirect mal gestito o una struttura URL modificata senza pianificazione, può tradursi in perdita di posizionamenti, calo del traffico e conseguenti danni economici. Nonostante ciò, è sorprendente notare come alcune piattaforme e-commerce minimizzino l’importanza della SEO nei loro processi di migrazione.

Migrazione Shopify: come gestire il trasferimento dell’e-Commerce in maniera perfetta

Nelle prossime righe parlerò di Shopify, una piattaforma chiavi in mano che ha conquistato il mercato grazie al suo marketing efficace e alla promessa di semplicità. Questa semplicità nasconde alcune limitazioni significative, soprattutto per quanto riguarda la personalizzazione e l’ottimizzazione SEO. Strutture URL rigide, limitato accesso al codice, gestione poco flessibile di sitemap e robots.txt sono solo alcune degli aspetti critici che Shopify presenta rispetto a soluzioni open source robuste.

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Iniziamo con il porci una domanda importante: perché molti grandi e-commerce scelgono comunque Shopify, nonostante queste limitazioni?

La risposta risiede nella capacità di Shopify di offrire un prodotto “chiavi in mano”, che semplifica la gestione per i non esperti. Però, per chi si occupa di SEO o di migrazioni complesse, le limitazioni diventano evidenti e problematiche, al punto da rendere Shopify una scelta che fa storcere il naso rispetto a un CMS open source che offre maggiore controllo sui dati e sul codice.

I limiti di Shopify: quando sarebbe preferibile evitare la migrazione

Come consulente SEO specializzato in migrazioni, mi trovo spesso a scoraggiare i clienti da migrazioni verso Shopify, specialmente quando si tratta di siti con strutture complesse o con un traffico organico significativo da preservare. Inoltre sono abbastanza contrariato dal fatto che nella guida ufficiale alla migrazione verso Shopify sia riportato il punto “SEO” come facoltativo, e che addirittura suggerisca di reindirizzare tutto alla homepage, una scelta che potrebbe comportare una perdita totale del traffico guadagnato magari in anni di duro lavoro!

È ovvio che ogni CMS ha i suoi pro e contro: giusto per fare qualche nome, Magento è potente ma ostico e con plugin aggiuntivi a caro prezzo, WooCommerce è semplice ma meno scalabile su siti di grandi dimensioni.

Quindi se Shopify è una buona scelta per piccoli e-commerce o per chi privilegia la facilità d’uso, per siti di grandi dimensioni o con esigenze SEO avanzate bisogna optare per una piattaforma che garantisca maggiore flessibilità e controllo.

Nel corso dell’articolo approfondiremo:

  • Le criticità tecniche di Shopify rispetto ad altri CMS open source.
  • Gli aspetti da considerare nella migrazione dal punto di vista SEO verso Shopify.
  • Come gestire i redirect e mantenere il traffico organico.

Shopify vs CMS open source: le criticità tecniche principali

Partiamo subito dall’analisi delle principali criticità tecniche di Shopify, mettendole in relazione alle caratteristiche di piattaforme competitor.

  • Flessibilità degli URL e struttura dei permalink

Uno degli aspetti più critici per la SEO è la possibilità di personalizzare gli URL.

WooCommerce offre una flessibilità totale sulle strutture URL. Puoi configurare i permalink di prodotti, categorie e pagine a tuo piacimento, eliminare prefissi inutili e creare URL puliti, in linea con le best practice SEO.

Esempio:

https://www.miosito.com/nome-prodotto

https://www.miosito.com/categoria/nome-categoria

Shopify, invece, impone una struttura predefinita che non può essere modificata. Tutti i prodotti devono avere il prefisso /products/ e le categorie (collezioni) il prefisso /collections/. Non è possibile eliminarli, il che può portare a URL meno ottimizzati per la SEO.

Esempio:

https://www.miosito.com/products/nome-prodotto

https://www.miosito.com/collections/nome-categoria

Impatto SEO: c’è un limite nella personalizzazione e nella possibilità di mantenere una struttura URL coerente con il vecchio sito, costringendo a utilizzare redirect che, se non gestiti correttamente, possono rompere anche dei backlink ricevuti che ci portavano autorevolezza.

  • Controllo dei dati e personalizzazione

Essendo basato su WordPress, WooCommerce offre accesso completo al database, ai file del tema e al codice core. Sviluppatori e i consulenti SEO possono personalizzare ogni aspetto, dal rendering della pagina alla struttura HTML, fino alla gestione avanzata di sitemap e robots.txt.

Shopify è un sistema chiuso. Non avrai accesso diretto al database o al codice core. Le personalizzazioni sono limitate ai temi e alle API che Shopify mette a disposizione. Anche funzioni come la gestione dei meta tag o dei file sitemap sono parzialmente automatizzate e non completamente modificabili.

Impatto SEO: la mancanza di controllo diretto limita le ottimizzazioni avanzate, come implementare markup personalizzati, ottimizzare file specifici o intervenire su errori tecnici.

  • Costi a lungo termine

Per quanto riguarda WooCommerce, i costi iniziali possono essere più elevati, soprattutto se si deve investire in sviluppo personalizzato. Tuttavia, non ci sono commissioni sulle transazioni (oltre a quelle dei gateway di pagamento), e le spese si riducono al mantenimento del server e agli aggiornamenti del sito.

Shopify ha costi iniziali inferiori, ma i costi ricorrenti (abbonamento mensile, app aggiuntive per funzioni extra) possono aumentare rapidamente. Inoltre, Shopify applica commissioni sulle transazioni, rendendo più costosa la gestione a lungo termine, soprattutto per grandi volumi di vendita.

Come fare la migrazione del sito a Shopify

Concluse queste considerazioni generali e di massima, passiamo però agli aspetti pratici e a tutti i passaggi necessari per completare in maniera efficace il trasferimento a Shopify di un e-Commerce ospitato su una piattaforma differente. Come vedrai, gli step non sono particolarmente complicati, ma richiedono comunque attenzione costante per evitare conseguenze negative per il traffico del tuo sito.

  • Fase 1: trasferimento dei dati

La migrazione dei dati è il cuore di qualsiasi transizione da una piattaforma e-commerce all’altra. Qui ci concentreremo su WooCommerce come esempio pratico per illustrare i flussi operativi più importanti. Sebbene le logiche siano simili per altre piattaforme, ciascun CMS presenta le sue peculiarità. È uno spunto per comprendere le dinamiche principali di una migrazione e-commerce e non un manuale esaustivo per ogni CMS.

Esportazione dei dati da WooCommerce

Prima di tutto, è necessario raccogliere tutti i dati da WooCommerce per prepararli all’importazione su Shopify. I dati principali includono:

  1. Prodotti (con varianti, SKU, immagini, descrizioni, prezzi, ecc.).
  2. Categorie (incluse gerarchie e descrizioni).
  3. Clienti (nomi, e-mail, cronologia degli ordini).
  4. Ordini (storico delle transazioni).

WooCommerce offre diverse opzioni per l’esportazione, tra cui:

  1. Strumenti integrati: WooCommerce ha funzionalità di esportazione predefinite per prodotti, ordini e clienti.
  2. Plugin di terze parti: strumenti come WP All Import offrono maggiore flessibilità, consentendo di personalizzare i file esportati (CSV o XML) e includere anche campi personalizzati – ma per l’utilizzo con WooCommerce bisogna pagare un abbonamento da 300 $.

Nota: l’obiettivo è ottenere un file CSV pulito che contenga tutte le informazioni necessarie per la migrazione.

Per esportare i prodotti da WooCommerce bisogna andare su All products -> Products

Esportazione dati da WooCommerce

e ti troverai questa schermata davanti:

Schermata esportazione dati woocommerce

Una volta esportato il database prodotti puoi importarlo su Shopify.

  • Fase 2: importazione dei dati su Shopify

Una volta esportati i dati, è possibile importarli in Shopify utilizzando le seguenti opzioni:

  1. Funzione nativa di Shopify. Shopify ha uno strumento integrato per importare dati da piattaforme comuni come WooCommerce. Tuttavia, lo strumento potrebbe non gestire perfettamente elementi più complessi, come varianti avanzate o campi personalizzati.
  2. App di terze parti. Strumenti come Matrixify offrono maggiore flessibilità e supporto per migrazioni complesse.

Passaggi pratici:

  1. Preparazione del file CSV. Controlla che i campi richiesti da Shopify (es. titolo prodotto, descrizione, immagini, prezzo, ecc.) siano presenti nel file CSV. Adegua i formati: ad esempio, Shopify richiede un formato specifico per varianti e immagini.
  2. Caricamento del file. Accedi a Shopify Admin > Products o utilizza l’app di importazione selezionata. Carica il file CSV e verifica che i dati siano correttamente mappati.

Importazione in Shopify

Ad esempio, per WooCommerce ho dovuto selezionare Regular Price per ottenere il prezzo corretto.

Correzione del prezzo dopo importazione

  • Fase 3: verifica dell’importazione

Controlla che tutti i prodotti, le categorie e i clienti siano stati importati correttamente. Correggi manualmente eventuali discrepanze, come immagini mancanti o descrizioni parziali.

Gestione dei redirect: scansione, custom extraction e script PHP per creare il file CSV per Shopify

In ogni processo di migrazione, e in particolare nel trasferimento di un e-commerce verso Shopify, la gestione dei redirect è uno dei punti chiave ma spesso anche uno dei più delicati. I redirect, infatti, garantiscono che i vecchi URL del tuo sito siano correttamente reindirizzati ai nuovi indirizzi su Shopify, preservando così l’esperienza utente, la visibilità sui motori di ricerca e il posizionamento organico che hai costruito nel tempo.

Ora ci concentreremo sul processo di creazione di un file CSV per Shopify, che fungerà da “mappa di traduzione” tra il vecchio sito e il nuovo. Vedremo metodi tecnici per identificare e raccogliere tutti gli URL da reindirizzare, sfruttando strumenti come Screaming Frog o script PHP personalizzati, con l’obiettivo di rendere il tutto il più preciso ed efficiente possibile. Tutto questo ti aiuta a evitare errori 404, ridurre il rischio di perdita di traffico e assicurarti che il tuo nuovo e-commerce sia pronto a funzionare a pieno regime non appena sarà online.

  • Scansione del sito WooCommerce con Screaming Frog

Partiamo dalla configurazione di base per Screaming Frog. Per iniziare a utilizzare il software nella fase di scansione del tuo sito WooCommerce, il primo passo consiste nell’avviare il programma e inserire l’indirizzo URL del tuo sito nella barra di input presente nella schermata principale. Questo consente di indicare al crawler la partenza della scansione dal tuo dominio principale. Prima di avviare l’analisi, è importante configurare correttamente le impostazioni di scansione per ottimizzare i risultati. Per fare ciò, accedi al menu “Configuration” e seleziona la voce “Spider”. In questa sezione, abilita l’opzione per limitare la scansione esclusivamente al contenuto HTML del sito. Il filtro ti permette di concentrarti sulle pagine principali utili per i redirect, evitando di includere risorse di tipo diverso come immagini, file CSS o script JavaScript. Dopo aver completato questa configurazione, sarai pronto per procedere con l’attività di scansione. In sintesi:

  1. Avvia Screaming Frog SEO Spider.
  2. Inserisci l’URL del tuo sito WooCommerce nella barra di input.
  3. Configura la scansione – Vai su Configuration > Spider > Abilita la scansione completa solo di HTML.
  4. Avvia la scansione cliccando su Start.

 

  • Identificazione degli URL con prefissi chiari

Dopo aver completato questa scansione, il passo successivo consiste nel concentrarsi sugli URL interni del sito per identificare quelli con prefissi chiari e facilmente riconoscibili, come quelli relativi ai prodotti e alle categorie. Per iniziare, accedi alla scheda “Internal” presente nella barra di navigazione di Screaming Frog, quindi applica un filtro per visualizzare esclusivamente gli URL in formato HTML. Una volta filtrati i risultati, cerca di individuare schemi o prefissi facilmente riconoscibili nella struttura degli URL. Ad esempio, per le pagine prodotto potresti trovare prefissi del tipo /prodotto/ o /product/ , mentre per le pagine di categoria i prefissi tipici possono essere /categoria/ o /category/ . Questi prefissi sono un’indicazione utile per distinguere rapidamente le due tipologie principali di pagine. Quando hai identificato gli URL pertinenti, esportali direttamente da Screaming Frog tramite la funzione dedicata presente nel programma. Il file generato sarà in formato CSV e rappresenterà la base su cui lavorare per organizzare e associare ciascun URL vecchio a quello nuovo su Shopify, facilitando così la successiva creazione dei redirect. Ricapitolando:

  1. Vai alla scheda Internal e filtra per HTML.
  2. Cerca le URL con prefissi riconoscibili, ad esempio /prodotto/ o /product/ per i prodotti e /categoria/ o /category/ per le categorie.
  3. Esporta queste URL tramite l’apposito comando e lavora sul CSV per organizzarle.

 

  • Identificazione degli URL con Custom Extraction

In alcuni casi, gli URL del tuo sito WooCommerce potrebbero non seguire schemi facilmente riconoscibili, come prefissi standard del tipo /product/ o /category/. In queste situazioni, puoi utilizzare la funzione di Custom Extraction di Screaming Frog per individuare e classificare gli URL in modo preciso, basandoti su elementi distintivi nel codice HTML delle pagine prodotto. Per configurare questa modalità avanzata, inizia aprendo il codice HTML di una qualsiasi pagina prodotto – accedi alla pagina dal browser e utilizza gli strumenti per sviluppatori (solitamente accessibili con il tasto destro del mouse e selezionando “Ispeziona elemento”) per trovare il codice sorgente – e cerca un elemento unico che identifichi le pagine prodotto in maniera inequivocabile. Spesso, un buon indicatore è la classe dell’elemento <body> che può contenere termini specifici come “product-template-default single single-product”. Quando hai individuato un elemento distintivo, configura Screaming Frog per estrarlo automaticamente durante la scansione, andando su Configuration > Custom > Extraction e aggiungendo una regola che sfrutti un XPath o un CSS Selector per isolare gli URL delle pagine prodotto.

la custom extraction in Screaming Frog

Ecco due esempi di regole:

  1. XPath: //body[contains(@class, ‘single-product’)]
  2. CSS Selector: body.product-template-default.single-product

Dopo puoi avviare la scansione: Screaming Frog filtrerà gli URL che corrispondono ai selettori configurati, aiutandoti a identificare facilmente le pagine prodotto. Quando la scansione è completata, esporta i risultati in un file CSV e procedi con l’elaborazione. Apri il file con un programma come Excel e, se necessario, modifica il percorso degli URL duplicando la colonna originale e apportando le modifiche necessarie. Ad esempio, potresti cambiare un percorso da /prodotto/ a /products/ oppure aggiungerlo manualmente se non è presente. Il file sarà la base per i tuoi redirect, assicurandoti che gli URL di WooCommerce siano correttamente mappati e reindirizzati su Shopify.

Ricapitolando, se gli URL non hanno prefissi chiari tipo /products/, puoi utilizzare la funzione di Custom Extraction di Screaming Frog, configurandola in così:

  1. Analizza il codice HTML delle pagine prodotto.
  2. Apri una pagina prodotto e utilizza gli strumenti per sviluppatori del browser (Ispeziona elemento).
  3. Cerca un elemento HTML distintivo che identifichi i prodotti, ad esempio il <body> con una classe specifica – solitamente il body è così <body class=”product-template-default single single-product …”> .
  4. Configura Screaming Frog per estrarre queste informazioni – Vai su Configuration > Custom > Extraction.
  5. Aggiungi una regola XPath o CSS Selector per identificare i prodotti – XPath: //body[contains(@class, ‘single-product’)] oppure CSS Selector: body.product-template-default.single-product .
  6. Esegui la scansione. Filtra le pagine che corrispondono ai selettori e identifica i prodotti utilizzando la ricerca avanzata.

Filtra le pagine che corrispondono ai selettori e identifica i prodotti utilizzando la ricerca avanzata

  1. Esporta i risultati per elaborarli. L’elaborazione consiste nell’aprire il file in Excel, duplicare la colonna, modificare il percorso da /prodotto/ a /products/, o se non presente andarlo ad inserire.

lista URL redirect

  • Variante: generare il file CSV con uno script PHP

Per chi preferisce una soluzione diretta e automatica, evitando il ricorso a strumenti esterni come Screaming Frog, c’è un’alternativa efficace per estrarre gli URL dei prodotti e delle categorie dal tuo sito WooCommerce e creare un file CSV per Shopify: l’utilizzo di uno script PHP personalizzato. Puoi accedere direttamente al database di WordPress, raccogliendo le informazioni necessarie e organizzandole nel formato richiesto per i redirect. Il processo inizia con la creazione di un file PHP che sarà posizionato nella cartella root del sito WordPress; questo script utilizza le API di WordPress e WooCommerce per estrarre gli URL, partendo dai prodotti e dalle categorie presenti nel tuo negozio. Attraverso alcune funzioni specifiche, vengono generati i percorsi esistenti sul sito WooCommerce (i vecchi URL) e associati ai nuovi percorsi che verranno utilizzati su Shopify. Ad esempio, gli URL dei prodotti saranno adattati al formato Shopify, trasformandosi in percorsi come /products/ , mentre gli URL delle categorie diventeranno /collections/ . Lo script elabora questi dati e li salva in un file CSV chiamato redirects.csv, che viene automaticamente generato nella directory principale del sito. Per eseguire lo script è sufficiente accedervi dal browser, digitando il percorso del file, ad esempio https://www.tuosito.com/export-urls.php . Al termine dell’operazione, lo script restituirà un file CSV contenente i percorsi mappati: da un lato i vecchi URL di WooCommerce, dall’altro i nuovi URL pronti per essere utilizzate su Shopify. Il file generato avrà una struttura semplice e ordinata. Ad esempio, una riga potrebbe contenere una mappatura come questa: /prodotto/maglietta-bianca per il vecchio sito WooCommerce e /products/maglietta-bianca per Shopify. Un’altra riga potrebbe invece rappresentare una categoria, con una conversione da /categoria/abbigliamento a /collections/abbigliamento .

Il metodo proposto ha un elevato livello di automazione ed elimina la necessità di analisi manuali o configurazioni complesse. Una volta creato e salvato il file CSV, sarà pronto per essere caricato direttamente su Shopify, assicurando che tutti i tuoi redirect siano correttamente organizzati per una migrazione senza intoppi. Risulta infine fondamentale conservare il file e verificarne accuratamente il contenuto, per garantire che ogni URL sia correttamente mappato prima di procedere con il caricamento sul nuovo sito.

Ricapitolando:

  1. Uno script PHP è utile se non hai Screaming Frog o se preferisci estrarre direttamente le URL dei prodotti e delle categorie da WooCommerce. Questo script si collega al database di WordPress e genera un file CSV con i vecchi URL e i nuovi URL di Shopify.
  2. Crea un file PHP e posizionalo nella root del tuo sito WordPress. Ad esempio, export-urls.php.
<?php

// Carica WordPress

require_once('wp-load.php');

// File CSV da generare

$csv_file = 'redirects.csv';

$handle = fopen($csv_file, 'w');

// Intestazioni del CSV

fputcsv($handle, ['Redirect from', 'Redirect to']);

// Base URL del sito

$base_url = get_site_url();

// Estrai URL dei prodotti

$products = wc_get_products(['limit' => -1]);

foreach ($products as $product) {

                $old_url = str_replace($base_url, '', get_permalink($product->get_id()));

                $new_url = '/products/' . $product->get_slug();

                fputcsv($handle, [$old_url,$new_url]);

}

// Estrai URL delle categorie

$categories = get_terms([

                'taxonomy' => 'product_cat',

                'hide_empty' => false,

]);

foreach ($categories as $category) {

                $old_url = str_replace($base_url, '', get_term_link($category));

                $new_url = '/collections/' . $category->slug;

                fputcsv($handle, [$old_url, $new_url]);

}

// Chiudi il file CSV

fclose($handle);

echo "File CSV generato: $csv_file";
  1. Salva il file come export-urls.php nella cartella principale del tuo sito WordPress.
  2. Visita l’URL del file nel browser, ad esempio: https://www.miosito.com/export-urls.php
  3. Lo script genererà un file CSV chiamato redirects.csv nella stessa directory.
  4. Scarica il file e conservalo per il punto successivo.
  5. Struttura del CSV generato:/prodotto/maglietta-bianca,/products/maglietta-rossa oppure /categoria/abbigliamento,/collections/abbigliamento
  6. Ogni volta che il motore di ricerca visiterà un URL di tipo vecchio verrà reindirizzato su quello nuovo generato da Shopify.

 

  • Importazione del CSV su Shopify

Dopo aver completato la creazione del file CSV contenente i redirect, utilizzando Screaming Frog o lo script PHP, è il momento di importarlo all’interno del tuo negozio Shopify per applicare i reindirizzamenti. Serve per assicurarti che gli utenti e i motori di ricerca che accedono agli URL del vecchio sito WooCommerce vengano correttamente indirizzati alle nuove pagine del tuo e-commerce su Shopify. Per iniziare, accedi al pannello di amministrazione di Shopify utilizzando le tue credenziali. Una volta dentro, dalla barra di navigazione principale, vai alla sezione Online Store e seleziona la voce Navigation; da qui troverai un’opzione dedicata ai redirect URL, denominata URL Redirects. All’interno di questa sezione, clicca sul pulsante Import Redirects per caricare il file CSV precedentemente generato. Shopify ti chiederà di selezionare il file dal tuo dispositivo; assicurati di scegliere il CSV corretto, in modo che i percorsi vecchi e nuovi siano strutturati nella maniera richiesta dalla piattaforma. Dopo l’importazione, Shopify elaborerà il file e applicherà i redirect indicati. Al termine del processo, ti consigliamo di verificare accuratamente che tutti i redirect siano stati implementati correttamente. Eventuali errori o omissioni potrebbero generare problemi di accesso per gli utenti e compromettere il posizionamento SEO del tuo sito. Assicurare un’implementazione corretta dei redirect rende il passaggio a Shopify fluido, senza interrompere il flusso di traffico o l’esperienza degli utenti. Una volta completata questa operazione, il tuo nuovo e-commerce sarà pronto per accogliere i visitatori su tutte le nuove pagine, reindirizzandoli senza problemi dai vecchi URL del negozio WooCommerce.

In breve, dopo aver generato il file CSV (tramite Screaming Frog o script PHP):

  1. Accedi al pannello di Shopify.
  2. Vai su Online Store > Navigation > URL Redirects.
  3. Clicca su Import Redirects e carica il file CSV.
  4. Verifica che tutti i redirect siano stati applicati correttamente.

 

  • Verifica dei Redirect

Siamo alle fasi finali. Una volta importati i redirect su Shopify, verifica che tutto funzioni come previsto. In questo modo puoi assicurarti che gli utenti, così come i motori di ricerca, vengano reindirizzati correttamente dai vecchi URL di WooCommerce alle nuove pagine di Shopify, evitando problemi di navigazione o penalizzazioni SEO. Per eseguire una verifica approfondita, puoi utilizzare Screaming Frog in modalità “Lista” , una funzione particolarmente utile per testare il file CSV che hai appena caricato. In questa modalità, Screaming Frog ti consente di caricare direttamente l’elenco dei vecchi URL (quelli che hai incluso nel file CSV) e di analizzarli per controllare la presenza del reindirizzamento corretto. Durante il test, ogni URL dovrebbe restituire una risposta 301 Redirect, che indica che il reindirizzamento è stato configurato correttamente. Nel caso in cui qualche URL non restituisca questa risposta o mostri un errore, sarà necessario correggerlo direttamente sul pannello di Shopify. Oltre alla verifica con Screaming Frog, è importante monitorare costantemente gli eventuali errori 404 (pagine non trovate) tramite Google Search Console. Lo strumento ti permette di identificare tutte le URL del vecchio sito non ancora reindirizzate correttamente al nuovo. Gli errori 404 possono emergere anche giorni o settimane dopo la migrazione, man mano che gli utenti o i motori di ricerca continuano a scansionare vecchi link. Analizzando i report di Search Console, puoi intervenire tempestivamente per aggiornare eventuali redirect mancanti e mantenere un’esperienza utente impeccabile. Seguendo queste operazioni fondamentali, puoi garantire che tutti i redirect siano completamente operativi, evitando interruzioni del traffico e preservando l’ottimizzazione SEO costruita con il tuo precedente sito WooCommerce. La verifica e il monitoraggio costante sono passaggi imprescindibili per assicurarti che la migrazione verso Shopify sia davvero un successo.

Ricapitolando, dopo aver importato i redirect su Shopify:

  1. Usa Screaming Frog in modalità “Lista” per testare il file CSV e verificare che tutte le vecchie URL restituiscano un redirect 301.
  2. Monitora eventuali errori 404 tramite Google Search Console per assicurarti che non ci siano URL non reindirizzate.

Cosa Manca? Elementi critici da non trascurare

La migrazione da WooCommerce a Shopify, pur affrontata con cura, spesso trascura alcuni elementi importanti per una transizione completa e senza perdite di visibilità. Se non gestiti adeguatamente, questi casi possono avere un impatto significativo sulla visibilità organica del sito e sulla qualità complessiva della transizione. Passare da una piattaforma all’altra non significa soltanto spostare i prodotti, le categorie e le pagine, ma anche preservare tutti quegli elementi fondamentali che concorrono a una buona esperienza utente e a un ottimale posizionamento sui motori di ricerca.

In questa sezione analizzeremo due aspetti fondamentali che richiedono particolare attenzione: la migrazione dei title e delle meta description e la gestione delle immagini. Questi due fattori, spesso percepiti come dettagli secondari, sono in realtà centrali per il mantenimento del posizionamento organico e delle prestazioni SEO del tuo e-commerce. Trascurarli potrebbe causare una perdita di traffico e anche compromettere l’esperienza di navigazione degli utenti e il livello di conversione sul nuovo negozio Shopify.

Vedremo quindi come gestire correttamente questi elementi durante e dopo la migrazione, affrontando ogni aspetto con un approccio pratico e strategico. Dalla corretta esportazione e importazione dei metadati alla preservazione degli attributi SEO delle immagini, ogni punto garantisce una transizione completa, senza sacrificare l’ottimizzazione SEO né la qualità del tuo negozio online.

  • Importazione di Title e Meta Description

Uno degli elementi più critici nella SEO on-page è la corretta migrazione di title e meta description. In WooCommerce, questi dati sono spesso configurati tramite plugin SEO come Yoast SEO o Rank Math.

Perché è importante. I title e le meta description sono fondamentali per il posizionamento e per il click-through rate (CTR) nei risultati di ricerca. Se non migrati correttamente, Shopify genererà versioni predefinite che potrebbero non essere ottimizzate, causando un calo di visibilità organica.

Come migrare questi dati. Esporta i title e le meta description da WooCommerce: plugin come Yoast SEO permettono di esportare i dati in un file CSV. Puoi anche usare Screaming Frog per estrarre title e meta description da ogni URL.

Importa i dati in Shopify. Shopify non ha una funzione nativa per importare direttamente title e meta description, quindi sarà necessario utilizzare un’app di terze parti come Matrixify o modificare manualmente ogni pagina.

 

  • Migrazione delle immagini

Un’altra area spesso trascurata è la migrazione delle immagini. Cambiare percorso alle immagini senza un piano adeguato può comportare una perdita di posizionamento su Google Images e una diminuzione della qualità della user experience.

Perché è importante. Le immagini contribuiscono alla visibilità su Google Images e svolgono anche un ruolo nella conversioni. Inoltre, URL delle immagini non correttamente reindirizzati possono causare errori 404.

Cosa considerare durante la migrazione.

    • Percorsi delle immagini. In WooCommerce, le immagini hanno un percorso specifico basato sull’hosting e sulla struttura del sito. Shopify cambia automaticamente i percorsi delle immagini caricandole su un CDN (ad esempio, cdn.shopify.com).
    • SEO delle immagini. Migrare le immagini comporta la necessità di preservare gli attributi SEO come alt text e titoli, spesso configurati in WooCommerce.

Come gestire la migrazione delle immagini.

    • Esporta le immagini da WooCommerce. Usa un plugin per scaricare tutte le immagini con i relativi dati o individua i percorsi dal database.
    • Importa su Shopify. Le immagini vengono solitamente caricate tramite il file CSV dei prodotti. Assicurati di mappare correttamente i percorsi delle immagini nella colonna dedicata.
    • Reindirizza i vecchi URL delle immagini.Ecco il codice per una esportazione di immagini da Woocommerce e creazione del csv per i reindirizzamenti:
<?php

// Carica WordPress

require_once('wp-load.php');

// File CSV da generare

$csv_file = 'image_redirects.csv';

$handle = fopen($csv_file, 'w');

// Intestazioni del CSV

fputcsv($handle, ['Redirect from', 'Redirect to']);

// Base URL del sito

$base_url = get_site_url();

// Estrai URL delle immagini associate ai prodotti

$products = wc_get_products(['limit' => -1]);

foreach ($products as $product) {

                // Ottieni la thumbnail del prodotto

                $thumbnail_id = $product->get_image_id();

                if ($thumbnail_id) {

                $old_image_url = wp_get_attachment_url($thumbnail_id);

                $old_image_path = str_replace($base_url, '', $old_image_url);

                // Costruisci il nuovo percorso immagine per Shopify

                $new_image_path = '/cdn/shop/products/' . basename($old_image_url);

                // Aggiungi al CSV

                fputcsv($handle, [$old_image_path, $new_image_path]);

                }

                // Ottieni eventuali immagini della galleria

                $gallery_ids = $product->get_gallery_image_ids();

                if (!empty($gallery_ids)) {

                foreach ($gallery_ids as $gallery_id) {

                $old_gallery_url = wp_get_attachment_url($gallery_id);

                $old_gallery_path = str_replace($base_url, '', $old_gallery_url);

                // Costruisci il nuovo percorso immagine per Shopify

                $new_gallery_path = '/cdn/shop/products/' . basename($old_gallery_url);

                // Aggiungi al CSV

                fputcsv($handle, [$old_gallery_path, $new_gallery_path]);

                }

                }

}

// Chiudi il file CSV

fclose($handle);

echo "File CSV generato: $csv_file";

 

  • Monitoraggio delle performance dopo la messa in linea

Dopo aver completato la migrazione e messo online il nuovo sito su Shopify, non si può considerare il lavoro concluso. Non va trascurato il monitoraggio delle performance del sito per verificare che tutto funzioni correttamente e per intervenire rapidamente in caso di problemi. Durante questa fase, è importante assicurarsi che il traffico organico, la visibilità sui motori di ricerca e le principali metriche SEO non subiscano cali significativi. Per farlo, è possibile utilizzare strumenti come Google Search Console e SEOZoom, che offrono una visione chiara dell’andamento del sito nel tempo. Analizzare i dati forniti da questi strumenti consente di individuare eventuali anomalie, come errori di indicizzazione, pagine che hanno perso posizionamento o redirect non funzionanti, e intervenire in modo mirato. Il monitoraggio costante permette di mantenere le prestazioni pre-migrazione e di scoprire opportunità per ulteriori ottimizzazioni, assicurando il miglior rendimento possibile per il nuovo e-commerce.

Analisi con Rendimento di Google Search Console

  1. Monitoraggio con Google Search Console. Il rapporto Rendimento di Google Search Console può essere utile per intervenire tempestivamente qualora si osservino delle anomalie nel grafico.
  2. Monitoraggio con SEOZoom. È possibile utilizzare lo strumento Pagine monitorate inserendo a campione alcuni degli URL più importanti e capire se dobbiamo intervenire.

Pagine Monitorate di SEOZoom

Anche l’area Sezioni di SEOZoom ci torna utile perché possiamo inserire i percorsi /products/ e /collections/ di Shopify e monitorarne l’andamento complessivo.

Area Sezioni di SEOZoom

Perché un SEO esperto dovrebbe supervisionare ogni migrazione e-Commerce

La SEO è una delle aree più vulnerabili durante una migrazione che, soprattutto quando interessa un sito e-commerce, come il passaggio da WooCommerce a Shopify, è un processo che va ben oltre il semplice spostamento di contenuti, prodotti e design. È una fase estremamente delicata che, se non viene gestita con la dovuta attenzione, può compromettere irrimediabilmente il traffico organico, l’autorità acquisita nel tempo e, di conseguenza, le entrate del business. I motori di ricerca si basano su elementi tecnici e contenutistici ben definiti, che rischiano di essere alterati o persi lungo il percorso. Un SEO esperto non è solo un “tecnico”, ma un partner strategico in grado di comprendere le complessità del progetto e di intervenire per evitare errori che potrebbero avere gravi ripercussioni a lungo termine. Grazie alle sue competenze, può prevedere i principali rischi, pianificare il tutto con precisione chirurgica e ottimizzare il nuovo sito per preservare – e in molti casi migliorare – il posizionamento nei motori di ricerca. La supervisione di un esperto garantisce inoltre che gli utenti e i motori di ricerca percepiscano la migrazione come un semplice cambiamento strutturale, senza impatti sulla navigazione, sui contenuti o sull’esperienza complessiva.

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Analizza e monitora il tuo sito in ogni fase della migrazione

Un approccio professionale alla migrazione non si limita alle questioni tecniche, come la gestione dei redirect o delle sitemap: deve assicurare che il tuo e-commerce possa continuare a competere sui mercati digitali e mantenere alta la fiducia degli utenti e dei clienti.

In concreto, un SEO esperto può:

  1. Preservare il traffico organico, assicurando che ogni URL abbia un redirect appropriato e che non si creino errori 404.
  2. Mantenere i backlink attivi, analizzando i collegamenti esterni e garantendo che vengano reindirizzati correttamente.
  3. Ottimizzare il nuovo sito, verificando che meta tag, contenuti e sitemap siano correttamente configurati.
  4. Monitorare l’impatto post-migrazione, utilizzando strumenti come Google Search Console e SEOZoom per risolvere eventuali problemi emersi dopo la migrazione.

Una migrazione ben gestita non è solo una questione tecnica: è un investimento strategico per il successo del business online.

Consigli finali per i clienti che vogliono migrare senza perdere traffico

La migrazione di un e-commerce verso una nuova piattaforma è più di un semplice elenco di operazioni tecniche: è un processo che richiede una pianificazione meticolosa e una forte attenzione alla SEO per evitare perdite di traffico o cali di visibilità sui motori di ricerca. Ogni dettaglio conta: dalla gestione dei redirect alla cura dei contenuti e dei metadati, fino al monitoraggio continuo delle performance post-migrazione. Per garantire una transizione senza intoppi, bisogna adottare un approccio strategico e avvalersi di strumenti e competenze adeguate.

Ecco alcune linee guida fondamentali per affrontare la migrazione in modo efficace e proteggere il traffico organico del tuo e-commerce:

  • Pianificazione. Dedica tempo alla mappatura di tutti gli URL esistenti e alla creazione di un piano di redirect dettagliato.
  • Test prima della migrazione definitiva. Svolgi test su un ambiente staging per identificare eventuali problemi prima che il sito vada live.
  • Non trascurare i dettagli SEO. Shopify può semplificare molte operazioni, ma non deve compromettere la qualità della SEO.
  • Scegli un team di esperti. Collaborare con consulenti esperti in SEO e migrazioni garantisce un processo fluido e senza perdite significative di traffico.
  • Monitora e ottimizza. La migrazione è solo il primo passo. Continua a monitorare il nuovo sito e ottimizza le prestazioni.

Shopify è una piattaforma potente e versatile, ma non è sempre la scelta ideale per tutti i progetti. Prima di migrare, valuta attentamente le esigenze del tuo business e affidati a professionisti per navigare le complessità tecniche. La migrazione è un’opportunità per migliorare e ottimizzare: affrontarla con la giusta strategia può fare la differenza tra un successo e una perdita di traffico.

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