Metodo Kondo, arriva il KonMari per la SEO

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Ne parlavamo qualche tempo fa, quando il nome di Marie Kondo era balzato agli onori della cronaca grazie alla serie Netflix che aveva attratto milioni di spettatori in tutto il mondo: esiste la possibilità di applicare il KonMari alla SEO, di semplificare la SEO e la gestione del sito per ottenere il risultato migliore, ovvero la gioia, secondo le parole della personalità giapponese.

Come creare una strategia SEO ordinata

A descrivere il metodo Marie Kondo per la SEO, sintetizzato appunto nell’espressione KonMari per la SEO, è stato Grant Oster su Search Engine Land, che ha preso spunto dal tweet di Danny Sullivan citato anche nel nostro articolo. In sintesi, esistono alcuni modi per sfruttare i principi di base di Marie Kondo per migliorare la SEO e, soprattutto, per migliorare le prestazioni organiche del proprio sito web.

Come applicare il metodo KonMari alla SEO

Anche nel nostro settore, il punto di partenza restano i sei principi base del metodo Kondo (originariamente pensati per avere una casa pulita e in ordine):

  1. Commit yourself to tidying up.
  2. Imagine your ideal lifestyle.
  3. Finish discarding first.
  4. Tidy by category, not by location.
  5. Follow the right order.
  6. Ask yourself if it sparks joy.

Ovvero, in italiano:

  1. Impegnati nel riordinare.
  2. Immagina il tuo stile di vita ideale.
  3. Scarta il più possibile.
  4. Ordina per categoria, non per posizione.
  5. Segui l’ordine giusto.
  6. Chiediti se sprizza gioia.

Vediamo insieme i dettagli sui singoli punti applicati alla SEO e al sito.

La creatice del konmari

Impegnati nel riordinare il sito

Per garantire che un sito abbia un effettivo aumento organico ci vogliono tempo, impegno e un investimento completo nella SEO, ma anche attenzione verso altri settori, a cominciare dalla creazione di contenuti e nelle attività offpage.

È necessario dedicarsi con dedizione a eseguire dei SEO audit e implementare correzioni per gli errori rilevati, ma anche investire risorse in strumenti e SEO tools per assicurarsi di ricevere dati utilizzabili, e avere l’umiltà di comprendere che – se non sono sufficienti le proprie forze o capacità – è meglio rivolgersi a SEO specialist per cercare la strada del successo.

Immagina il pieno potenziale del sito

Per raggiungere un obiettivo, sembra dirci il KonMari tradizionale, bisogna prefigurarlo in mente: nel campo del digital marketing, questo potrebbe significare riuscire a comprendere e visualizzare il pieno potenziale del sito, da sviluppare con la giusta strategia.

Nella SEO, un’attività basata sulle prestazioni e sulle performance organiche, questo consiglio si può declinare imparando a canalizzare lo “stile di vita” ideale e le ambizioni di successo, perché questa visione continuerà a fornire la spinta e la motivazione giusta anche nei momenti più critici o di massima mole di lavoro.

Il primo passo è di impostare una strategia organica di azioni SEO oriented, da seguire per migliorare il sito, che si basi su keyword research mirate contemporaneamente al lifestyle ideale, al target da raggiungere e al potenziale posizionamento sui motori di ricerca.

Scarta prima ciò che è superfluo: contenuti poveri e di bassa qualità

Prima di iniziare a metter ordine (anche al sito) è fondamentale sbarazzarsi di ciò che non serve, eliminare il superfluo e tutti i contenuti che non fanno bene alla SEO, perché non offrono la qualità richiesta da Google e fini utili per gli utenti, ma consumano solo crawl budget e risorse (e spazio) che potrebbe essere destinato altrove.

Il primo consiglio per ottimizzare un sito secondo il metodo KonMari è quindi scartare il vecchio contenuto, facendo una potatura di ciò che è superfluo. Subito dopo si devono eliminare gli elementi non rilevanti dal file robots.txt, facendo attenzione a non bloccare gli elementi fondamentali a cui Googlebot e gli altri crawler dei motori di ricerca devono accedere.

Il terzo passaggio è scartare le pagine irrilevanti dal file sitemap.xml e, infine, scartare vecchi oggetti dagli indici di ricerca, trovando vecchi sottodomini, sottocartelle o PDF che probabilmente si trovano ancora in giro e non sono più utili.

Ordina per categoria, non per posizione in SERP

Dopo aver eliminato ciò che non serve si può passare a organizzare al meglio ciò che resta, ovvero gli elementi importanti del sito: nell’ottica del KonMari, sarebbe importanti organizzare per categorie e non per la singola posizione desiderata in SERP.

È quello che facciamo da sempre in SEOZoom, l’unica piattaforma che ha una visione impostata non sul rendimento di una singola keyword ma sull’url generale e sui contenuti nella loro totalità, come dimostrato ancora con gli ultimi strumenti per la ottimizzazione on page che abbiamo rilasciato. Considerare il sito in modo olistico, come un insieme coordinato, consente di ottenere prestazioni generali migliori.

Ancor più che sulla singola pagina, poi, è utile concentrarsi a migliorare e ottimizzare le categorie, che come diciamo spesso rappresentano le colonne e i pilastri che reggono l’intera struttura del sito: inoltre, i benefici degli interventi sulle categorie possono portare gioia (o juice) anche alle altre pagine interne inferiori.

Segui l’ordine giusto per dare priorità agli sforzi SEO

Per evitare di disperdere i propri sforzi in modo inefficace, bisogna imparare a prevedere il potenziale delle implementazioni da apportare al sito: la svolta è non limitarsi a guardare e valutare solo gli elementi che potrebbero dare l’impatto più significativo in termini di ranking, ma riuscire a dare il peso specifico a ogni lavoro, creando ad esempio delle tabelle di marcia da seguire con l’ordine giusto per completare ogni task in modo valido.

Domandati se ciò che fai scatena la gioia

Il metodo Marie Kondo invita a chiedersi sempre se ciò che facciamo “provoca gioia“: in ambito search marketing, la gioia potrebbe riferirsi sia a quella personale per i risultati raggiunti in SERP, sia al valore aggiunto da offrire all’utente/lettore con il proprio contenuto.

Se la risposta è negativa, meglio lasciar perdere la strategia attuata e ricominciare da zero: continuare a realizzare contenuti che non danno effetti positivi (gioia) significa perder tempo. Meglio analizzare le ragioni di queste scarse performance: potrebbe esserci un problema di cannibalizzazione dei contenuti, oppure errori tecnici che penalizzano l’user experience e che limitano il potenziale del sito, e via così.

Una strategia organizzata per la SEO

In definitiva, il metodo Konmari applicato alla SEO si può sintetizzare in un consiglio di massima: tutti gli sforzi SEO devono essere integrati in una strategia organizzata, ordinata e pulita. Non si può pensare di intervenire sul modello “find a thing, fix a thing” che poteva esser valido in passato, perché oggi si deve lavorare all’insegna di metodo, organizzazione, processi e audit, studiando in modo analitico le criticità e le aree deboli del sito e intervenendo in modo mirato per migliorarle.

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