Hosting: cos’è, a cosa serve e come scegliere il migliore

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Se immaginiamo un sito web come una casa, l’hosting è il terreno su cui si la costruiamo: senza un terreno non possiamo costruire una casa, e senza un hosting non possiamo creare un sito web. Eppure spesso trascuriamo il ruolo che questo servizio riveste all’interno del complesso meccanismo di gestione complessiva di un progetto online e, quando visitiamo un sito web, non ci fermiamo a pensare a come esso sia “ospitato” sul web. Ne consegue anche che un buon hosting è fondamentale per costruire un sito web affidabile e di successo, perché non possiamo certo scegliere uno spazio qualsiasi: come il terreno deve essere solido e sicuro per sostenere la casa (perché se è instabile o esposto a criticità esterne potrebbe provocarne il crollo), così un hosting instabile o soggetto a frequenti interruzioni potrebbe rendere il sito non accessibile o mal funzionante, compromettendo l’esperienza dei visitatori. E quindi, visto che i terreni – o per meglio dire gli hosting non sono tutti uguali, andiamo ad analizzare più a fondo cosa significhi gestire un hosting e come tale scelta possa influenzare il successo del nostro progetto online, con un impatto significativo sulle prestazioni del sito e, in ultima analisi, sulla visibilità online.

Che cos’è l’hosting

L’hosting è un servizio che permette di memorizzare tutti i file e i dati di un sito web su un server connesso alla rete, rendendolo accessibile attraverso internet. In pratica, è uno “spazio” virtuale in cui vengono memorizzati e gestiti tutti i file e i dati di un sito web, come codice HTML, immagini, video, database, script JavaScript e persino le configurazioni di sicurezza.

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Senza questo spazio, il sito non sarebbe mai accessibile agli utenti online e i file che compongono le pagine sarebbero confinati sui nostri computer privati, invisibili al pubblico. Quando un utente digita un dominio nel browser, infatti, in realtà invia una richiesta in background al server di hosting, che restituisce i file necessari per visualizzare il sito.

Il server funziona come un computer remoto, disponibile 24 ore su 24, che garantisce la fruibilità del sito web in qualsiasi momento. I provider di hosting offrono tale servizio, gestendo i server, la loro manutenzione, l’erogazione delle risorse (come memoria e banda), e spesso includendo funzionalità aggiuntive come backup, sicurezza e certificati SSL.

Hosting web, cosa significa e perché si chiama così

Cerchiamo di chiarire meglio il significato di hosting, partendo anche dalle definizioni etimologiche.

Il termine deriva dall’inglese “to host“, che significa letteralmente “ospitare”, in riferimento specifico all’atto di accogliere, come fa un padrone di casa con i suoi ospiti. In ambito digitale, questa idea si traduce perfettamente: il servizio di hosting rappresenta lo spazio messo “a disposizione” per accogliere i file e i dati di un sito web, allo stesso modo in cui un ospite accoglie i propri visitatori.

Ritornando all’analogia usata in apertura, se immaginiamo Internet come una grande città e ogni sito web è come una casa, questa deve trovarsi da qualche parte fisicamente: ecco, l’hosting è il terreno su cui questo sito web/edificio viene costruito. Il terreno è necessario per garantire che la casa possa restare in piedi e permettere alle persone di visitarne le stanze.

In ambito informatico, il significato di hosting web è cruciale, perché è ciò che consente di pubblicare un sito web su internet, rendendolo accessibile a chiunque navighi online. Senza hosting, il nostro sito risulterebbe semplicemente un insieme di file inutilizzabili, non raggiungibili da nessun utente. Indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, l’idea di fondo rimane sempre la stessa: il server “ospita” le informazioni, assicurando che esse siano fruibili da chiunque acceda a quel determinato dominio, proprio come un padrone di casa che accoglie i suoi visitatori.

A cosa serve un hosting e come funziona

Dietro la semplice azione di cliccare su un link o digitare un URL c’è un sofisticato e rapidissimo processo che comporta l’interazione tra il browser dell’utente e il server di hosting. Quando un utente cerca di accedere a un sito web, il suo browser invia una richiesta HTTP al server che ospita quei contenuti specifici. I file che vengono memorizzati su un server hosting spaziano dal codice principale del sito, spesso elaborato in HTML o PHP, a risorse come immagini, video, documenti, fino ai file CSS per la formattazione grafica e agli script JavaScript per le funzionalità interattive. Inoltre, non dobbiamo dimenticare i database, fondamentali per molti siti dinamici, come quelli di e-Commerce o piattaforme che aggiornano regolarmente le informazioni.

A sua volta, l’host (o server) elabora la richiesta, cerca tra i file presenti nella sua memoria quelli necessari per comporre la pagina richiesta, recupera i dati necessari e li invia al browser dell’utente, che li elabora e li visualizza nel modo corretto.

Questo è ciò che avviene ogni volta che visualizziamo una pagina online.

Un sistema di hosting funziona attraverso una combinazione di risorse hardware (i server) e software (il sistema operativo e le applicazioni di gestione) che mantengono il sito web disponibile online in modo continuo.

Quando un utente inserisce il nome di dominio di un sito web (es. “www.iltuosito.com “) nel browser, accade una sequenza di operazioni che coinvolge server e reti:

  • DNS (Domain Name System). La prima azione avviene quando il sistema DNS converte il nome di dominio inserito dall’utente in un indirizzo IP, il “luogo” in cui il sito è effettivamente ospitato. L’indirizzo IP indirizza la richiesta verso il server giusto.
  • Richiesta al server del sito. Una volta individuato l’indirizzo IP attraverso il DNS, il browser invia una richiesta HTTP/HTTPS al server che ospita il sito web, posseduto dal provider di hosting. Questa richiesta, come una lettera inviata a un indirizzo specifico, è ciò che permette al server di sapere qual è il contenuto richiesto dall’utente.
  • Processo di rendering. Sul server di hosting risiedono i file necessari per visualizzare correttamente una pagina web (file HTML, CSS, JavaScript, immagini, video eccetera). Il server raccoglie questi contenuti e invia le informazioni richieste al browser dell’utente. Il server serve quindi contenuti statici (come immagini e file HTML) o contenuti dinamici, che potrebbero essere generati al volo, come i risultati di una ricerca su un e-Commerce o un post su un blog che attinge dati da un database.
  • Restituzione dei contenuti. Dopo aver elaborato la richiesta, il server invia al browser i dati richiesti, che vengono elaborati localmente sul dispositivo dell’utente. Nei pochi millisecondi o secondi successivi, il sito si carica completamente e viene visualizzato.

Gli elementi fondamentali che influenzano come funziona il processo di hosting includono:

  • Spazio su server, necessario per memorizzare i file del sito.
  • Banda, che regola il volume di dati che possono essere trasferiti tra server e utente.
  • Tempo di risposta del server, ovvero la velocità con cui il server risponde alla richiesta.
  • Latenza: quanto tempo ci vuole affinché la richiesta dell’utente raggiunga il server (dipende dalla posizione geografica del server).

Oltre a servire i file richiesti, un sistema di hosting di qualità protegge il traffico dati del sito attraverso certificati SSL che garantiscono una connessione sicura HTTPS. Inoltre, utilizza meccanismi di caching per velocizzare la consegna delle pagine web, riducendo la necessità di processare richieste complesse alla base dati del sito ogni volta che la stessa pagina è richiesta.

Che differenza c’è tra dominio e hosting?

A prima vista, a un occhio meno esperto potrebbe apparire che il concetto di hosting possa sovrapporsi a quello di dominio, e in effetti la distinzione tra dominio e hosting rischia di non essere immediatamente chiara ai principianti SEO o novizi del Web in generale.

Il dominio è, in parole semplici, l’indirizzo del sito web su internet: è ciò che l’utente inserisce nel browser per raggiungere una determinata pagina. Ad esempio, “google.com” è un dominio. Funziona come un’etichetta identificativa univoca che indirizza le persone al server dove i contenuti del sito web sono effettivamente ospitati. Un dominio include solitamente un nome personalizzato e un’estensione (come .com, .net, o .it), ed è associato a un sistema DNS (Domain Name System), che mappa i nomi di dominio agli indirizzi IP dei server di hosting.

L’hosting, invece, è lo spazio fisico (o virtuale) dove il sito web effettivamente risiede. Senza un servizio di hosting, anche il dominio più accattivante sarebbe inutile, in quanto non avrebbe alcun contenuto da mostrare, mentre, d’altro canto, avere i file del sito pronti su un server senza un dominio renderebbe quei contenuti irraggiungibili per gli utenti. Per rendere accessibile un sito web, è necessario sia un indirizzo (dominio) sia un luogo dove i dati sono effettivamente collocati (server hosting).

Molti provider offrono entrambi i servizi insieme, come parte di pacchetti all-inclusive, semplificando la gestione tecnica di un sito. Questo non elimina tuttavia l’importanza di conoscere la differenza strutturale tra questi due elementi per assicurarsi che il sito funzioni correttamente senza confusione tra le loro funzionalità.

Che cosa sono gli hosting provider e cosa fanno

Il concetto di hosting riguarda l’azione e il funzionamento tecnico alla base della pubblicazione di un sito online, e quindi l’operazione che permette a un sito web di essere “ospitato” su uno spazio server, rendendolo accessibile agli utenti via internet. Serve però un’entità che garantisca l’infrastruttura fisica e digitale per rendere possibile tale processo: è qui che entrano in gioco gli hosting provider, senza i quali non si potrebbe realizzare il processo di memorizzazione e accessibilità continua richiesta per un sito web.

Gli hosting provider – o servizi di hosting – sono aziende specializzate che forniscono le infrastrutture e i servizi necessari affinché un sito web sia accessibile online. In termini semplici, mette a disposizione spazio su server e risorse di rete necessarie per mantenere attivo e funzionante un sito internet, garantendo la sua disponibilità continua a livello globale, attraverso una piattaforma tecnologica che consente di allocare i file e i dati del sito web su un sistema server dedicato o condiviso.

Un servizio di hosting fornisce un “terreno” per questi file, accogliendoli in un server che è sempre connesso a internet, garantendo che ogni contenuto possa essere visualizzato immediatamente da chiunque inserisca l’URL del sito nel proprio browser.

Ogni server di hosting è in sostanza un potente computer che memorizza i file e le risorse necessarie per far funzionare il sito, che è sempre acceso, attivo e connesso alla rete Internet – 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – permettendo così a chiunque nel mondo di accedere al sito in qualsiasi momento. Quando il server riceve una richiesta, verifica quali risorse servono per comporre la pagina web richiesta e le invia al browser dell’utente, che poi “renderizza” quelle risorse, mostrando la pagina in modo leggibile e interattivo.

Uno degli aspetti critici riguarda il tipo di risorse assegnate a un sito web, che vanno dallo spazio su disco (per conservare file e database) alla banda disponibile (per regolare il flusso di dati in entrata e uscita tra server e utenti). L’infrastruttura del server può variare, con server condivisi, server privati virtuali (VPS) o server dedicati, ognuno con livelli crescenti di autonomia e potenza.

Il lavoro degli hosting provider va però oltre il semplice funzionamento tecnico del server e implica una serie di caratteristiche distintive pensate per offrire al cliente una gestione ottimale del sito web, garantendo che sia sempre attivo, sicuro e performante.

Alla base di tutto c’è una solida infrastruttura di server gestiti dal provider di hosting. Queste infrastrutture non solo devono rispondere alle richieste web in modo efficiente, ma devono anche fornire agli utenti strumenti e servizi che facilitino la gestione delle risorse.

I server di hosting si appoggiano su tecnologie di ridondanza e backup per garantire che, in caso di malfunzionamento hardware o picchi di traffico, il sito continui a rimanere accessibile. Spesso, i provider utilizzano load balancer, che distribuiscono il carico di lavoro su più macchine per evitare sovraccarichi e massimizzare le prestazioni. Inoltre, servizi come le reti CDN (Content Delivery Network) vengono integrati per favorire una consegna più rapida dei contenuti statici (immagini, CSS, e video) da server geograficamente vicini all’utente, minimizzando tempi di latenza.

Il sistema operativo del server (spesso Linux o Windows) e il pannello di controllo (come cPanel o Plesk) forniscono all’amministratore gli strumenti per gestire il sito, configurare software e monitorare l’attività del server.

Le caratteristiche principali dei servizi di hosting

Andando ad approfondire quali sono le principali caratteristiche degli hosting provider, dal punto di vista pratico questi fornitori possiedono o affittano data center, che sono strutture fisiche progettate per ospitare un gran numero di server. Qui vengono garantiti: un ambiente protetto, sia dal punto di vista della sicurezza informatica (attraverso firewall, protezione DDoS, e crittografia) sia dal punto di vista ambientale, grazie alle misure di raffreddamento e alimentazione elettrica ridondante necessarie per evitare guasti ai server. La responsabilità dell’hosting provider comprende quindi la gestione dell’infrastruttura fisica e digitale, oltre alla manutenzione continua per garantire il miglior funzionamento possibile.

Un’altra funzione cruciale degli hosting provider è quella di fornire supporto tecnico ai propri clienti. I piani di hosting includono spesso diversi livelli di assistenza, che possono variare dal supporto di base per problemi comuni (come l’aiuto nella configurazione di CMS o nella gestione dei backup), fino a un’assistenza avanzata per la risoluzione di problemi critici a livello server. Inoltre, molti fornitori di hosting, come SiteGround, Bluehost, HostGator o Kinsta, offrono pannelli di controllo intuitivi (come cPanel o Plesk) che permettono agli utenti di gestire facilmente il proprio spazio hosting, installare applicazioni, configurare indirizzi email e monitorare le performance del proprio sito.

Le offerte dei provider non sono tutte uguali, anzi, variano a seconda del target di riferimento: alcuni offrono soluzioni di hosting condiviso (più economiche e ideali per piccoli progetti), altri forniscono hosting VPS (Virtual Private Server), utili per siti di medie dimensioni, siti di ecommerce o progetti che necessitano di più risorse. Infine, per progetti complessi o con grande traffico, molti provider offrono hosting dedicato o cloud hosting, molto più avanzati e flessibili, dove tutto il server o una fetta virtuale significativa di esso è riservata a un singolo cliente.

I migliori hosting provider garantiscono anche un alto livello di sicurezza. Oltre ai certificati SSL, oggi indispensabili per una corretta gestione della SEO e della protezione dati, mettono a disposizione anche strategie antifurto, come protezioni dal brute force, monitoraggio continuo del server e backup automatici dei dati, per tutelare contro attacchi o malfunzionamenti tecnici. Inoltre, offrono anche sistemi di ridondanza (backup di emergenza su più server), per garantire che in caso di guasto fisico del server, i siti web rimangano attivi in ogni circostanza.

Come scoprire l’host di dominio?

Per identificare su quale provider sia ospitato un sito web è possibile utilizzare uno strumento speciale chiamato WHOIS lookup, un protocollo che fornisce informazioni pubbliche su un dominio, compreso il provider che ospita il sito.

Strumenti come Whois.net, Who.is o anche servizi specifici come Hosting Checker permettono di visualizzare il provider di hosting di un sito semplicemente inserendo il dominio nell’apposita barra di ricerca. Alcuni di questi strumenti offrono anche informazioni aggiuntive, come la localizzazione del server o il registrar del dominio.

In alternativa, è possibile utilizzare un comando su terminale per effettuare una ricerca DNS e ottenere dettagli utili, anche se questa opzione richiede competenze tecniche maggiori.

Quali sono le diverse tipologie di hosting

Non tutti gli hosting sono uguali, e uno degli aspetti più importanti da considerare è la specifica tecnologia che sottendere il servizio su cui poggerà il sito, da valutare in base alle necessità del progetto. Non esiste infatti una soluzione unica e ideale per tutti: la scelta dipende dalle specifiche esigenze del progetto, dal volume di traffico previsto, dalle risorse necessarie per mantenere il sito online e, ovviamente, dal budget disponibile. Il mercato offre diverse opzioni di hosting, ognuna con caratteristiche tecniche ben precise, che presentano vantaggi e potenziali limitazioni.

Andiamo dall’hosting condiviso, una soluzione economica adatta a chi sta iniziando, all’hosting VPS (Virtual Private Server), che offre buone prestazioni e maggiore controllo; c’è poi l’hosting cloud, apprezzato per la sua scalabilità e resilienza, che può crescere man mano che il traffico aumenta.

Se vogliamo continuare con le analogie immobiliari, possiamo dire che ad esempio l’hosting condivisoè come un grande condominio dove diversi siti web condividono lo stesso server: ha il vantaggio di essere una soluzione economica, ma può portare a problemi di prestazioni se uno dei “coinquilini” inizia a consumare troppe risorse. Dall’altro lato dello spettro c’è l’hosting dedicato, che è come avere una “villa privata”, con un server tutto per noi, con le risorse a nostra totale disposizione, che equivale ovviamente a prestazioni superiori, ma inevitabilmente anche costo maggiore.

Tra questi due estremi ci sono varie opzioni intermedie, come l’hosting VPS (Virtual Private Server), che offre un equilibrio tra costo e prestazioni, e l’hosting cloud, che fornisce una scalabilità quasi infinita, permettendo al sito di crescere senza problemi di spazio o di risorse.

È quindi utile avere uno specchietto da consultare per conoscere i principali tipi di hosting, scoprirne le peculiarità e i limiti e iniziare anche a valutare in che modo ogni soluzione può influenzare le prestazioni del sito e, di conseguenza, anche il rendimento in termini SEO.

  • Hosting gratuito

L’hosting gratuito è una soluzione pensata principalmente per chi vuole lanciare un progetto web a costo zero e non ha particolari esigenze di prestazioni o risorse. Come suggerisce il nome, non c’è alcun costo associato all’utilizzo di questo servizio, ma ciò implica necessariamente una serie di limitazioni significative – per cui non è una scelta adatta per siti con grandi ambizioni di crescita o per chi richiede un alto livello di personalizzazione o sicurezza.

Esistono diverse piattaforme che offrono hosting gratuito, tra cui WordPress.com, Wix e Weebly, e permettono quindi di ospitare un sito web su un server senza alcun costo. Questi servizi possono essere una soluzione entry-level adeguata per testare un’idea o per siti con poche pretese, ad esempio per chi vuole aprire un blog ed è alle prime armi, ma presentano inevitabilmente una serie di limitazioni e punti critici.

In un contesto di hosting gratuito, le risorse sono condivise tra un gran numero di utenti e ogni sito deve fare affidamento su una quantità limitata di risorse, sia in termini di spazio di archiviazione che di banda disponibile. Di conseguenza, i tempi di caricamento delle pagine possono risultare più lenti rispetto a soluzioni a pagamento, e la capacità di gestire picchi di traffico è notevolmente ridotta, rendendo l’hosting gratuito poco adatto a progetti anche solo mediamente complessi, perché potrebbero sorgere problemi se il sito cresce o se riceve un alto volume di traffico.

Una caratteristica tipica dell’hosting gratuito è la presenza obbligatoria di pubblicità sul sito ospitato. I provider solitamente inseriscono banner pubblicitari o altri contenuti promozionali, senza che l’utente possa avere alcun controllo su di essi. Questo può influire negativamente sull’esperienza dell’utente e limitare seriamente il potenziale di monetizzazione del sito. In aggiunta, è comune avere URL non personalizzati, dove il nome del sito web sarà associato al dominio del provider (ad esempio: nomesito.providergratuito.com), riducendo la professionalità e la riconoscibilità del marchio.

Dal punto di vista delle funzionalità, gli hosting gratuiti sono solitamente caratterizzati da opzioni limitate di personalizzazione e gestione tecnica. Non è raro che la possibilità di installare plugin, software aggiuntivi o estensioni sia drasticamente ridotta, il che può rappresentare un freno per chi ha bisogno di configurazioni particolari o di tool per l’ottimizzazione SEO. Ancor più critico è il livello di sicurezza: generalmente, l’hosting gratuito manca di certificati SSL e soluzioni di protezione avanzata, esponendo il sito a potenziali vulnerabilità.

L’assenza di supporto tecnico 24/7 rappresenta un altro aspetto da tenere in considerazione: chi sceglie un hosting gratuito deve essere pronto a gestire problemi tecnici autonomamente o fare affidamento su forum di supporto che rispondono in tempi non sempre tempestivi. In caso di malfunzionamenti o downtime, le possibilità di intervento rapido sono limitate.

In generale, quindi, c’è poco controllo su funzionalità e impostazioni: potremmo non essere in grado di utilizzare un dominio personalizzato o avere accesso limitato alle funzionalità del sito, oltre che disporre di un supporto limitato in termini di assistenza e, in generale, di un’affidabilità meno “certa” (con tempi di inattività più frequenti o sito che carica lentamente).

  • Hosting condiviso

L’hosting condiviso è il tipo di hosting più economico e semplice da usare, con piani accessibili in termini di prezzo e adatti ai principianti – e infatti è la scelta iniziale più frequente per i piccoli siti Web.

Come suggerisce il nome, la caratteristica principale di questa soluzione sta nella condivisione: in altre parole, in questa configurazione un sito viene ospitato sullo stesso server di altri siti, con cui si spartisce le risorse del server, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione. In questo modo, è possibile contenere i costi economici e beneficiare di una struttura facile da usare e che richiede poca manutenzione, anche se ci sono alcuni aspetti negativi, in particolare sulle prestazioni e quindi sulla SEO.

Uno dei principali aspetti positivi di questa soluzione è il costo ridotto: l’hosting condiviso è spesso la scelta più economica perché le spese operative del server vengono ripartite tra tutti i clienti che vi si appoggiano. Questo tipo di hosting è perfetto per piccoli blog, siti web personali o progetti con un modesto traffico mensile, dove alte prestazioni o configurazioni personalizzate non sono prioritarie. Inoltre, molte delle operazioni tecniche più complesse, come la manutenzione del server o la sicurezza, sono gestite direttamente dal fornitore di hosting, rendendo questo tipo di servizio ideale per chi ha competenze tecniche limitate.

Il rovescio della medaglia è legato proprio alla condivisione delle risorse. Se su uno stesso server un altro sito web subisce un aumento improvviso di traffico o richiede una quantità significativa di risorse, ciò potrebbe influenzare negativamente le prestazioni degli altri siti lì presenti, riducendo la velocità di caricamento o, nei casi più estremi, portando a periodi di inattività. In altri termini, le prestazioni del nostro sito web potrebbero essere influenzate negativamente dagli altri siti ospitati sullo stesso server: se uno dei siti sul server riceve un forte picco di traffico, potrebbe rallentare a cascata il nostro progetto.

La mancanza di isolamento tra i siti rimane dunque uno svantaggio importante, soprattutto quando si ha bisogno di una certa stabilità anche sotto forte traffico. Inoltre, è un limite anche il minor controllo sulle risorse del server, che a volte comporta anche meno funzionalità disponibili

Insomma, sebbene l’hosting condiviso sia una soluzione pratica e conveniente per chi sta affacciandosi al mondo del Web o per chi gestisce siti piccoli, rivela alcuni lati negativi e svantaggi per la SEO e non solo.

  • Hosting VPS, Virtual Private Server

L’hosting VPS, acronimo di Virtual Private Server, offre una soluzione intermedia tra l’hosting condiviso e l’hosting dedicato: come specifica il nome, si tratta di uno spazio “ospitato su server privato virtuale” in cui più siti condividono lo stesso hardware fisico, ma la tecnologia di virtualizzazione permette a ciascun sito di avere a disposizione una porzione dedicata delle risorse del server. In altre parole, a differenza dell’hosting condiviso, qui ciascun cliente ha un suo server virtuale isolato, con un proprio accesso ai livelli di elaborazione, memoria e archiviazione.

In concreto, il VPS è un server fisico che è stato suddiviso in più server virtuali, che diventano singole partizioni distribuite tra i vari clienti. In termini pratici, l’hosting VPS dà accesso a tutte le risorse del server virtuale, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione, offre più controllo sulle risorse del server, assicura prestazioni migliori e riduce la possibilità che il traffico di un altro sito Web possa influire sulla velocità di caricamento e sulla SEO del nostro progetto.

Questa separazione virtuale delle risorse garantisce maggiore stabilità e personalizzazione rispetto all’hosting condiviso, poiché i siti che si trovano sullo stesso server non si influenzano a vicenda. Anche se un altro sito sullo stesso server sperimenta un’elevata domanda di risorse, il nostro sito non subirà rallentamenti. Questo rende l’hosting VPS estremamente vantaggioso per progetti di medie dimensioni che richiedono buone performance, ma non hanno ancora raggiunto il livello di un’azienda che necessiterebbe di un server dedicato.

La gestione di un VPS offre maggiore flessibilità, con la possibilità di installare software personalizzati o configurare il sistema operativo a seconda delle necessità. Tuttavia, a differenza dell’hosting condiviso, che è spesso completamente gestito dal provider, il VPS può richiedere un maggiore controllo tecnico da parte dell’utente. Pertanto, è consigliato a coloro che hanno una certa familiarità con la gestione dei server o ai progetti che dispongono di personale tecnico qualificato.

I possibili punti critici sono quindi legati soprattutto agli aspetti concreti: l’hosting VPS richiede una maggiore manutenzione e maggiori competenze per la gestione, e solitamente è più costoso dell’hosting condiviso.

  • Hosting dedicato

L’hosting dedicato è una delle soluzioni più performanti sul mercato. In questo caso, come suggerisce il nome, un intero server fisico è dedicato esclusivamente al singolo sito web. Non ci sono altre entità con cui condividere risorse, il che consente un utilizzo completo del processore, della memoria e dello spazio di archiviazione. Questo fornisce il massimo della performance, della flessibilità e del controllo.

L’hosting su un server dedicato significa letteralmente questo: abbiamo a disposizione un intero server fisico, dedicato al 100% al nostro sito in tutte le sue risorse, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione. Ciò significa prestazioni ottimali, più tempo di attività, velocità più elevate, controllo completo sulle impostazioni del server, per assicurarci che il sito funzioni bene sempre, e massimo numero di funzionalità disponibili. È chiaro che tutto questo ha un costo, e in effetti l’hosting dedicato è il tipo più caro e avanzato, anche in termini di competenze per la gestione e la manutenzione.

L’hosting dedicato è perfetto per le grandi aziende o i progetti con un altissimo volume di traffico che necessitano di personalizzazioni a livello di sistema operativo e di configurazioni uniche, spesso non realizzabili con altre soluzioni. Come detto, uno dei principali limiti di questo tipo di hosting è sicuramente il costo, decisamente più elevato rispetto alle alternative; a ciò si aggiunge anche la complessità gestionale: l’hosting dedicato richiede una buona competenza tecnica per gestire gli aspetti legati alla configurazione e alla manutenzione del server.

Se da un lato la completa autonomia garantisce piena personalizzazione, dall’altro diventa essenziale mettere in atto rigorose politiche di sicurezza e provvedere a un costante monitoraggio per evitare potenziali downtime o falle di sicurezza. Si tratta di un servizio non pensato per tutti, bensì per chi ha bisogno di massima affidabilità, protezione avanzata e prestazioni superiori.

  • Hosting cloud

L’hosting cloud rappresenta una delle tecnologie più recenti e flessibili per quanto riguarda il mondo dell’hosting: a differenza delle altre soluzioni, nel cloud hosting i file e le risorse del sito non sono memorizzati su un singolo server fisico, ma sono distribuiti su una rete di server virtuali che operano in sinergia grazie alla tecnologia cloud. Questo significa che il sito web può beneficiare della potenza combinata di più server remoti, localizzati in varie parti del mondo, e in caso di guasti o picchi di traffico le risorse vengono allocate dinamicamente per garantire la massima continuità. In altre parole, se uno dei server ha un problema, gli altri server sulla rete prenderanno il controllo, assicurando la funzionalità, rendendo più resiliente e affidabile il sito ospitato.

Uno dei principali punti di forza dell’hosting cloud è la sua scalabilità: se un sito web vede improvvisamente aumentare il numero di visitatori, il sistema cloud è in grado di scalare automaticamente per fornire più risorse senza richiedere interventi tecnici da parte dell’amministratore del sito. Questa capacità di adattarsi facilmente lo rende perfetto per progetti con traffico variabile o per piattaforme che devono gestire picchi di stagionalità, come ad esempio siti di ecommerce durante il periodo delle festività.

In termini di sicurezza, il cloud hosting offre notevoli vantaggi: la distribuzione dei dati su più server riduce significativamente il rischio di downtime o perdita di dati a seguito di un guasto hardware; inoltre, molti provider di cloud hosting offrono backup automatici e ridondanza integrata, garantendo così un elevato livello di affidabilità.

Tuttavia, l’hosting cloud può comportare dei costi più elevati rispetto a quello condiviso o VPS, soprattutto se si richiedono grandi quantità di risorse per lunghi periodi, e necessita di una certa dose di esperienza e competenze tecniche per la configurazione e la gestione. È dunque una soluzione ideale per chi ha già una certa esperienza nel gestire siti web o per chi ha progetti in crescita che necessitano di un’infrastruttura flessibile e personalizzabile.

  • Hosting gestito

Citiamo anche un’altra tipologia di servizio, l’hosting gestito, che risponde a un’esigenza specifica: supportare le aziende che non hanno il tempo, le risorse o le competenze tecniche per gestire il proprio sito web anche dal punto di vista infrastrutturale. Con questa soluzione, infatti, possiamo delegare la gestione tecnica e operativa del server a un team di professionisti, perché il provider non si limita a fornire il server, ma si occupa anche delle principali attività di manutenzione e ottimizzazione, come l’aggiornamento del software, la gestione della sicurezza, il monitoraggio delle performance e il backup automatico dei dati. L’hosting gestito è ovviamente più costoso rispetto ad altre forme (ma rientra comunque nel budget della maggior parte delle piccole e medie imprese) e potrebbe limitare la flessibilità del progetto, ma di contro ha come vantaggio una maggiore facilità di gestione, la scalabilità e la manutenzione meno gravosa; inoltre, il supporto di un provider di hosting web potrebbe consentire il miglioramento di aspetti quali la velocità del sito, la riduzione di tempi di inattività e altri fattori legati alle prestazioni.

 

In linea di massima, quindi, la scelta del tipo di hosting dovrebbe essere effettuata tenendo conto delle specificità del progetto, come la natura del sito, il volume di traffico previsto e il budget disponibile. Ogni soluzione ha caratteristiche che possono meglio soddisfare esigenze diverse. Ad esempio, un sito web di piccole dimensioni o un blog conduce solitamente verso soluzioni di hosting condiviso, essendo l’opzione più economica e gestibile. Al contrario, chi gestisce un sito complesso, con significative richieste di traffico e personalizzazione, come nel caso degli ecommerce o delle grandi piattaforme, troverà più efficiente optare per un hosting dedicato o cloud, per garantirsi prestazioni elevate e scalabilità.

Hosting e prestazioni del sito: relazioni ed effetti in ottica SEO

Anche se quando pensiamo alla SEO la prima cosa che ci viene in mente sono le ottimizzazioni on-page, come la struttura delle parole chiave, i tag, l’architettura delle pagine e il contenuto, negli ultimi anni il peso delle prestazioni del sito è diventato sempre più evidente.

In tal senso, anche il ruolo del servizio di hosting è cruciale per il successo SEO: le performance del sito web sono strettamente legate alla qualità dell’hosting, perché velocità e sicurezza sono due fattori di ranking che Google e altri motori di ricerca valutano costantemente. Questo significa che un hosting lento o inaffidabile può compromettere direttamente le possibilità di un sito di ottenere buoni posizionamenti organici.

Quando si tratta di studiare e creare un sito Web, le aziende in genere investono molto tempo e risorse in progettazione, sviluppo, marketing digitale e strategie SEO, ma il web hosting è un’area che tende a essere sottovalutata e sottostimata. In altri termini, solitamente si rischia di investire molto (e anche giustamente) per essere certi che il sito abbia un bell’aspetto e possa intercettare il traffico, ma la stessa cura non viene destinata alla spesa necessaria a garantire che il sito sia anche veloce, funzionale e flessibile.

È questo infatti lo scopo e la funzione dell’hosting, come detto, che può avere una relazione diretta sulle prestazioni del progetto online: per sintetizzare, affidarsi a un hosting di alta qualità può influenzare positivamente i rendimenti, consentendo ad esempio di massimizzare i tassi di conversione e migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti.

In effetti, un sistema di server efficaci e stabili può accompagnare le prestazioni del sito web, rendendolo più veloce e più affidabile, mentre al contrario un server sovraccarico o anche semplicemente lento può provocare rallentamenti nel caricamento delle pagine e delle risorse, causando frustrazione nei visitatori e incentivandoli a navigare altrove – ovvero, provocando un incremento del tasso di abbandono.

Passando ad aspetti più tecnici, un buon hosting può evitare i rischi legati al tempo di inattività del server, ovvero situazioni in cui il sito “cade” e diventa irraggiungibile per i visitatori, in cui rischiamo di perdere potenziali vendite e compromettere anche il rapporto con i clienti, che non riuscendo a navigare sul sito potrebbero considerarlo inaffidabile. Qualsiasi sito può sperimentare un po’ di tempo di inattività, ma è necessario ridurlo al minimo: un host con una garanzia di uptime ci mette al sicuro sul fatto che questo problema si verifichi raramente o quasi mai.

Quanto conta la scelta dell’hosting per la SEO?

Già da quanto scritto si intuisce che c’è relazione, quanto meno indiretta, tra hosting e SEO.

Entriamo innanzitutto nel territorio dei Core Web Vitals, l’insieme di metriche introdotte da Google per misurare l’esperienza dell’utente sul web, che valutano elementi come il tempo di caricamento della pagina, la stabilità visiva e l’interattività in relazione al livello qualitativo percepito dall’utente, e un hosting di scarsa qualità può avere un impatto negativo su tutte queste aree.

Ad esempio, se il server è lento a rispondere, il tempo di caricamento della pagina aumenterà, influenzando negativamente la metrica Largest Contentful Paint (LCP); allo stesso modo, un server instabile o sovraccarico potrebbe causare problemi di stabilità visiva, influenzando la metrica Cumulative Layout Shift (CLS), ma anche sulla interattività misurata da Interaction to Next Paint (INP), ritardando il caricamento dei file JavaScript necessari per rendere il sito interattivo.

Come sappiamo, poi, per la SEO conta molto la velocità di caricamento delle pagine, che si lega anche alla reputazione: qualsiasi sito Web che impiega più di tre secondi per caricarsi perderà utenti, il che significa meno conversioni e meno entrate.

Altro aspetto rilevante, i tempi di inattività del server influiscono anche sulla SEO: se i crawler eseguono la scansione del sito durante una di queste fasi di down, potrebbe (ipotesi remota, ma comunque esistente) portare a una de-indicizzazione temporanea, ma anche più realisticamente ridurre la frequenza di scansione da parte di Google, che porterebbe anche alla riduzione del crawl budget – in entrambi i casi, cattive notizie per la SEO.

Meno intuitive sono le considerazioni legate alla posizione geografica del server – in linea di massima, dovremmo scegliere un server “vicini” all’area principale di business e all’area di maggior interesse per gli utenti, perché ci può essere una relazione tra distanza di viaggio dei dati e velocità. L’utilizzo di un host web economico può comportare la mancata collocazione in un data center locale, e ciò può avere un impatto potenzialmente negativo sul sito Web. Per semplificare, se la nostra azienda si trova negli Stati Uniti, sarebbe preferibile che il sito web si trovi nel data center statunitense, mentre un’azienda operante nel Regno Unito dovrebbe optare per un data center del Regno Unito. Se operiamo a livello globale, la soluzione più pratica ed efficiente è probabilmente affidarsi a un CDN che offra hub in tutto il mondo, in modo che l’hosting sia veloce indipendentemente dalla posizione dell’utente.

E quindi, da un lato un hosting di qualità può migliorare le prestazioni del sito web, rendendolo più veloce e più affidabile, in linea con le richieste di Google, che valuta positivamente i siti che offrono garanzie prestazionali; d’altra parte, poi, una struttura host efficace può migliorare l’esperienza utente sul sito, un altro fattore che può portare a un aumento del traffico e a un miglioramento del posizionamento nei risultati di ricerca di Google.

Più in generale, poi, scegliere una buona soluzione host ci permette di concentrare l’attenzione e il tempo “solo” sul lavoro SEO e meno sui problemi del server e delle prestazioni che potrebbero essere associati a un servizio di hosting più debole.

Ciò vale anche sul fronte della sicurezza: senza un forte sistema di protezione, un sito può incappare in problemi dannosi come hacker, pagine di spam, infezioni da malware o altre criticità simili, che possono danneggiare il ranking e potenzialmente comportare un’azione manuale, soprattutto in caso di compromissioni gravi da “meritare” l’inserimento nella lista nera da parte dei motori di ricerca o l’invio di un avviso di sicurezza nei risultati di ricerca. Alcuni dei principali hosting web provider forniscono quindi un SSL (Secure Sockets Layer), un certificato di sicurezza che oggi è la tecnologia standard per mantenere sicura la connessione Internet.

Ma sicurezza è correlato anche dal poter contare su un supporto tecnico e un servizio clienti affidabili, caratteristiche che possono far la differenza nei momenti critici: quando qualcosa non funziona, i caricamenti sono lunghi e lenti o il sito va in crash, è importante sapere di poter contattare l’host e risolvere i problemi in modo rapido ed efficiente, riducendo anche la preoccupazione o il panico che si scatenano in queste situazioni.

Come scegliere l’hosting migliore per il sito

La scelta del giusto hosting è cruciale per la crescita e le performance del sito web, ed è una decisione che ogni proprietario di sito dovrebbe ponderare con cura, valutando tutti gli aspetti tecnici offerti dal fornitore di hosting.

Dal tempo di caricamento delle pagine alla disponibilità dei server, fino alla sicurezza e alla localizzazione dei data center, tutti questi fattori possono avere un impatto diretto sul risultato finale: la visibilità organica del sito web. Assicurarsi che il proprio sito sia ospitato su un server performante e affidabile significa creare solide basi non solo per l’esperienza utente, ma anche per una strategia SEO di successo.

Ogni soluzione ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, quindi è fondamentale scegliere il miglior hosting che si adatti alle esigenze specifiche del proprio sito, che si tratti di un blog personale o di un e-commerce su larga scala.

Di solito, la maggior parte delle aziende sceglie un host in base a fattori come il prezzo e la larghezza di banda, senza mai considerare gli aspetti più tecnici che possono impattare sulle prestazioni. È evidente, infatti, che definire “il miglior hosting” ha senso solo in base alle proprie esigenze e al proprio budget: ad esempio, un sito web piccolo e poco trafficato potrebbe trovare conveniente e soddisfacente l’hosting condiviso, mentre per un e-commerce grande e trafficato l’hosting VPS o l’hosting dedicato potrebbero essere una soluzione migliore; ancora, l’hosting su cloud potrebbe essere una buona scelta per chi necessita bisogno di un hosting resiliente, affidabile e scalabile, mentre l’hosting gestito è ideale per chi non ha competenze, tempo o risorse per seguire questi aspetti tecnici.

E quindi, scegliere un provider di hosting significa innanzitutto considerare alcuni fattori chiave ed esigenze specifiche, rispondendo a questioni tipo “Quanto traffico ci aspettiamo di ricevere? Quanto spazio di archiviazione ci serve? Abbiamo bisogno di supporto per specifiche tecnologie o applicazioni?”.

Per semplificare, nella valutazione delle caratteristiche di un buon hosting provider dobbiamo considerare una serie di elementi, tra cui:

  • Il tipo di sito web che vogliamo costruire.
  • Le dimensioni del sito web, attuali o previste.
  • Il traffico
  • Il prezzo del servizio.
  • Le funzionalità offerte dal provider – da quelle più immediate (sicurezza e velocità assicurate) a quelle meno scontate, come livello di servizio clienti, frequenza dei backup, eventuale certificato SSL gratuito ai membri.

A proposito di funzionalità extra, i provider mettono a disposizione anche servizi aggiuntivi pensati per migliorare l’esperienza di chi possiede o gestisce attività commerciali, che possono così dedicare tempo ed energia solo a questo lavoro. Ad esempio account di posta elettronica, accesso FTP (per caricare file da un computer locale al server web) o supporto WordPress, per supportare la scelta di chi ritiene WP il miglior CMS (o comunque sicuramente il più utilizzato al mondo).

Guida alla scelta dell’hosting: gli aspetti da valutare

Provando ad approfondire i passaggi cruciali da considerare al momento della scelta dell’hosting migliore, ci sono sicuramente alcuni elementi che devono essere centrali, soprattutto in relazione alle finalità del nostro sito.

Il primo aspetto da considerare è proprio il tipo di sito che si intende sviluppare, con la relativa dimensione del traffico stimato. Un sito web di modeste dimensioni, come un blog personale o un sito portfolio, potrebbe beneficiare di un hosting condiviso, per via del costo contenuto. Tuttavia, per progetti complessi – come gli e-Commerce, i siti di informazione con molti visitatori al giorno o le piattaforme aziendali – servono soluzioni più performanti: in questi casi, opzioni come l’hosting VPS, il cloud hosting o anche un server dedicato possono garantire risorse sufficienti per gestire il flusso di traffico e supportare funzioni avanzate senza compromettere le prestazioni.

L’adattabilità dell’infrastruttura tecnologica non riguarda solo la quantità totale di traffico, ma anche i picchi stagionali o improvvisi che molti siti potrebbero sperimentare. Ad esempio, durante il periodo natalizio un e-Commerce potrebbe vedere un significativo aumento di visitatori, mentre un blog o un portale informativo potrebbe subire miglioramenti temporanei nei volumi di traffico a seguito di articoli virali o eventi di attualità. In questi casi, affidarsi a un hosting che garantisca scalabilità dinamica, come il cloud hosting, è una delle soluzioni migliori per evitare rallentamenti o, peggio ancora, inattività del sito.

La velocità di un sito web è uno dei fattori cruciali per il successo di qualsiasi progetto online, e un hosting veloce rappresenta uno degli elementi determinanti per garantire prestazioni elevate: gli utenti non sono più disposti ad aspettare e una ricerca di Google ha rivelato che il 53% degli utenti abbandona un sito che impiega più di 3 secondi a caricarsi. Un hosting di qualità influisce direttamente sulla rapidità di risposta del server, riducendo i tempi necessari per visualizzare pagine e contenuti; al contrario, un tempo di caricamento elevato può condurre gli utenti ad abbandonare il sito prima ancora di vederne i contenuti, portando a un aumento del bounce rate e dei segnali negativi per la visibilità.

Per valutare le prestazioni dell’hosting, uno degli indicatori da tenere sotto controllo è il tempo di risposta del server con il parametro TTFB – Time To First Byte, che misura il tempo necessario affinché il server gestisca la richiesta di caricamento della pagina e restituisca il primo byte di dati. Più è basso il TTFB, migliori sono le prestazioni dell’hosting. È quindi importante scegliere un provider che dia accurate indicazioni su come i propri server gestiscono grandi volumi di traffico senza compromettere tempi di risposta e velocità di caricamento.

Un aspetto che spesso si sottovaluta è la tecnologia del server utilizzata. Alcuni provider offrono server con dischi SSD (Solid State Drive), che sono significativamente più veloci rispetto ai tradizionali hard disk, accelerando il processo di lettura e scrittura dei file. Inoltre, molti provider di hosting offrono soluzioni integrate con CDN, spiegando come queste reti possano migliorare la velocità del sito in base al pubblico target.

Rilevante è anche la configurazione del caching: molti provider offrono la possibilità di integrare strumenti avanzati di caching, che memorizzano in un’area temporanea i contenuti frequentemente richiesti, riducendo la necessità per il server di generare una risposta complessa ogni volta. Questo ha il vantaggio di trasformare una chiamata potenzialmente lunga in un caricamento quasi immediato, eliminando i colli di bottiglia.

Infine, scegliere un hosting geo-localizzato vicino alla maggioranza del proprio pubblico è una mossa strategica per migliorare ulteriormente i tempi di risposta. Se un brand opera principalmente in Italia, ad esempio, sarebbe idealmente più vantaggioso utilizzare un hosting con server situati in Europa, piuttosto che negli Stati Uniti o in Asia, dove i tempi di latenza potrebbero sensibilmente allungarsi, influendo negativamente sui tempi di caricamento delle pagine.

I consigli per scegliere un hosting web

L’affidabilità di un servizio di hosting è strettamente legata alla percentuale di uptime che il provider garantisce. Con uptime si fa riferimento al periodo di tempo in cui il sito web è disponibile e attivo senza interruzioni: la promessa standard che molti provider di hosting fanno è un uptime del 99.9%, il che in pratica significa circa 43 minuti di inattività mensili distribuiti nel corso di un anno. Tuttavia, a seconda delle esigenze del progetto, specifiche soluzioni potrebbero offrire percentuali più elevate, con garanzie contrattuali che includono il rimborso in caso di downtime prolungato.

In ogni caso, è fondamentale scegliere un provider che sia in grado di offrire continuità nell’accesso ai contenuti, anche in caso di problemi tecnici o aumento dei volumi di traffico. Un downtime prolungato può portare non solo a perdite economiche nel caso di ecommerce o portali che basano il loro modello di business sulla fruizione dei contenuti, ma anche a peggioramenti nella SEO.

Un servizio di hosting deve poi garantire alti livelli di sicurezza. La protezione dei dati è cruciale, specialmente per quegli ambiti in cui vengono trattate informazioni sensibili, come i siti di ecommerce o le piattaforme che richiedono accessi tramite login utenti. È impensabile oggi optare per un hosting che non includa strumenti come i certificati SSL per cifrare le transazioni e le comunicazioni tra utenti e sito, e protezioni avanzate contro attacchi comuni come il DDos (Distributed Denial of Service).

In generale, un buon hosting dovrebbe prevedere una scansione automatizzata e una protezione attiva contro malware, con backup regolari dei dati per evitare perdite nel caso di attacchi o guasti. Alcuni provider offrono servizi di backup giornalieri automatici e persino la duplicazione su server diversi per garantire ulteriori livelli di ridondanza. La sicurezza non riguarda solo la difesa da attacchi esterni, ma anche la stabilità interna: la piattaforma su cui si basano molte attività web deve essere robusta e configurata correttamente per minimizzare rischi e vulnerabilità.

L’assistenza tecnica è una componente spesso sottovalutata al momento della scelta dell’hosting, ma può fare una grande differenza, soprattutto nel caso di problematiche che richiedono un intervento rapido. Fornitori affidabili offrono supporto 24/7, consentendo di risolvere tempestivamente down o malfunzionamenti del sito senza pause operative. È importante verificare la qualità del servizio clienti, leggendo le recensioni di altri utenti e verificando l’accesso a supporto in lingua o tramite canali diretti, come telefono, chat live o ticketing system. Un aspetto fondamentale è anche la velocità con cui il provider risponde alle richieste di assistenza, poiché periodi lunghi di inattività possono impattare lo sviluppo del progetto e, di conseguenza, la sua crescita online.

Infine, è bene riflettere a lungo termine. Un sito web può cambiare radicalmente nel tempo, evolvendosi in termini di traffico, funzionalità richieste, e risorse necessarie. La scalabilità rappresenta quindi un parametro importante: l’hosting scelto deve essere in grado di crescere insieme al progetto, permettendo un passaggio a piani superiori senza provocare interruzioni o costi esorbitanti.

Se si prevede che il sito diventerà rapidamente più popolare (ad esempio, per una strategia di marketing o di crescita virale), scegliere una soluzione già configurata per espandersi automaticamente (come il cloud o il VPS) potrebbe evitare di affrontare complicazioni successivamente. Molti provider consentono di adattare le risorse senza downtime, offrendo piani che si espandono in base alla domanda del sito, con la possibilità di ridistribuire risorse su misura, solo quando necessario.

Hosting e siti web: le indicazioni di massima

Ogni volta che si costruisce un progetto online, che sia un semplice blog, un sito portfolio, un ecommerce o una piattaforma aziendale, il servizio di hosting è uno degli elementi fondamentali. Senza hosting o senza infrastrutture adeguate non è possibile rendere accessibili i contenuti agli utenti, e questo vale per qualsiasi sito internet. Ci sono però alcune considerazioni generali che possiamo fare, che dipendono dalle specificità del progetto digitale

  • Portali aziendali o di servizi. Con la digitalizzazione crescente, aziende di tutti i settori hanno bisogno di servizi di hosting per rendere accessibili informazioni, prenotazioni, ordini o altre funzionalità online per i clienti.
  • Siti di informazione o blog con elevato traffico. Testate giornalistiche online o blogger di successo devono investire in un hosting che garantisca la gestione di picchi di traffico, soprattutto durante eventi o situazioni che generano un improvviso aumento di richieste.
  • Piattaforme educative o di formazione. Che si tratti di università, corsi online o piattaforme e-learning, un hosting robusto deve assicurarsi che i contenuti siano sempre disponibili e funzionanti per gli studenti e gli utenti.
  • E-Commerce. Questi progetti richiedono hosting ad alte prestazioni, capace di gestire alti volumi di traffico e garantire tempi di downtime minimi, poiché un sito non raggiungibile significa perdita di vendite.
Hosting e-Commerce: prestazioni e affidabilità al top

Ci soffermiamo proprio sugli e-Commerce, perché in questi casi la scelta dell’hosting è una decisione strategica e non semplicemente una questione tecnica. Un hosting di bassa qualità può comportare tempi di inattività, rallentamenti o, peggio ancora, problematiche di sicurezza, infliggendo gravi danni a un business online che dipende dalle transazioni e dalla continuità del servizio. Al contrario, un hosting performante e affidabile è il pilastro su cui si costruisce il successo di un negozio online, garantendo non solo una stabile presenza sul web ma anche un’esperienza di navigazione e di acquisto piacevole e fluida per i clienti.

Quando si gestisce un e-Commerce, la velocità di caricamento diventa un fattore determinante; il tempo di caricamento impatta direttamente sulla conversion rate, perché un cliente che trova il sito lento è molto più propenso a ritirarsi dal processo d’acquisto, portando a un tasso di abbandono del carrello maggiore. Di conseguenza, la performance del server di hosting, misurata in termini di tempo di risposta, diventa cruciale ed è essenziale per qualsiasi business online che prenda sul serio la propria crescita scegliere un hosting in grado di gestire un’elevata quantità di richieste simultanee e di ottimizzare il traffico in tempo reale.

Non bisogna poi dimenticare l’importanza della scalabilità: le vendite online possono variare sensibilmente in base alla stagione o a promozioni specifiche, come il Cyber Monday o la Black Friday, durante i quali il traffico può moltiplicarsi in modo esponenziale rispetto a un giorno normale. Un hosting che fornisce risorse elastiche in grado di adattarsi ai picchi di traffico senza influire negativamente sulle prestazioni del sito è una garanzia per la stabilità e il volume delle transazioni. È qui che soluzioni come il cloud hosting offrono un vantaggio competitivo: la possibilità di scalare le risorse in real time consente di evitare l’overprovisioning (prenotando troppe risorse inutilmente), mantenendo bassi i costi nei periodi di traffico normale, ma garantendo risorse aggiuntive quando serve.

Sul fronte della sicurezza, un hosting e-Commerce deve porsi al massimo livello di protezione, data la natura sensibile dei dati trattati, che comprendono non solo informazioni personali ma anche dati di pagamento. Devono essere garantite misure avanzate come i certificati SSL, la protezione da attacchi DDoS e firewall attivi per prevenire violazioni e attacchi informatici. I provider di qualità offrono spesso backup automatici giornalieri e misure di ridondanza per garantire che il sito possa essere ripristinato in breve tempo in caso di malfunzionamenti o attacchi. La fiducia dei clienti è altrettanto sensibile a questi fattori: persino la notizia di una violazione della sicurezza può danneggiare l’immagine di un e-Commerce, dissuadendo i potenziali acquirenti.

L’uptime è un altra variabile fondamentale. Se un sito non è raggiungibile durante picchi di vendita o nei giorni di punta, i danni economici sono immediati e significativi. I migliori provider di hosting per ecommerce offrono garanzie sul tempo di disponibilità, con SLA che assicurano una percentuale di uptime molto vicina al 100%, minimizzando o azzerando i tempi di inattività. È importante selezionare un servizio di hosting che prevede contrattualmente il rimborso in caso di downtime, ma, soprattutto, che abbia infrastrutture di alta affidabilità a prova di interruzioni.

Quali sono i migliori provider di hosting?

Se queste sono le caratteristiche generali da ricercare a un servizio di hosting, a complicare ulteriormente l’individuazione e la scelta del miglior provider di hosting c’è anche l’elevato numero di opzioni disponibili sul mercato.

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Fattori come affidabilità, velocità, sicurezza, assistenza tecnica e scalabilità possono variare significativamente da un provider all’altro, influenzando così la nostra decisione. Comprare semplicemente un piano di hosting economico può rivelarsi un errore, se non si valutano attentamente le esigenze del sito web e le offerte dei vari provider, soprattutto se gestiamo siti che richiedono esigenze specifiche e alte performance.

I provider di hosting internazionali più noti includono nomi consolidati come SiteGround, Bluehost , HostGator, A2 Hosting e Kinsta. Ognuno di questi provider si distingue per specifiche peculiarità e offre servizi adatti a una vasta gamma di progetti, dalle piccole startup ai grandi siti enterprise. Diverse piattaforme permettono anche di ospitare siti in Italia o offrono server distribuiti geograficamente tramite il cloud, migliorando i tempi di latenza per un pubblico globale.

SiteGround è spesso menzionato come uno dei migliori in termini di affidabilità e supporto tecnico: in sintesi, offre server ad alte prestazioni, con dischi SSD per una maggiore rapidità di lettura, caching avanzato e assistenza tecnica multilingue, fornendo un’opzione solida per siti che puntano a ottenere eccellenza in termini SEO. Anche Bluehost e HostGator vantano prestazioni di livello medio-alto, ma con piani più economici, grazie a infrastrutture scalabili che includono funzionalità come il cloud e hosting per ecommerce. Per quanto riguarda le soluzioni premium, Kinsta è apprezzata soprattutto dagli utenti WordPress per le sue prestazioni garantite da server basati su Google Cloud, con backup automatici giornalieri, un’infrastruttura altamente performante e supporto progettato per gestire traffici elevati.

Non bisogna trascurare l’importanza di barriere geografiche e legislazioni locali: per chi gestisce siti e-Commerce o portali locali, valutare la localizzazione dei server diventa essenziale per ridurre i tempi di latenza e migliorare l’esperienza utente. È per questo che anche provider di hosting italiani, come Aruba e Register.it, continuano a rappresentare validi punti di riferimento per chi gestisce progetti interamente orientati a un pubblico italiano.

Infine, anche provider con tecnologie all’avanguardia nel contesto del cloud hosting, come Amazon Web Services (AWS) e Google Cloud, sono considerati tra i migliori, specialmente per grandi imprese o servizi che necessitano di soluzioni affidabili, elastiche e scalabili. Sebbene i costi possano essere elevati, questi provider offrono sempre uptime vicini al 100%, ridondanza dell’infrastruttura e una gestione semi-automatica delle risorse, consentendo di affrontare spese solo quando c’è reale necessità di risorse.

Qual è l’hosting migliore?

Non esiste un’unica risposta alla domanda su quale sia l’hosting migliore, poiché dipende molto dal tipo di sito web e dalle necessità specifiche del progetto. A livello assoluto, la scelta dell’hosting dovrebbe essere sempre valutata in base ai requisiti tecnici del sito, alla capacità di crescita futura del progetto online, e alla qualità del supporto offerto dal provider. Le performance di un servizio di hosting non si limitano al prezzo, ma alla garanzia di ottenere un’infrastruttura stabile e potente, che assicuri una navigazione fluida e tempi di inattività ridotti al minimo.

Un sito di blog personale o un portfolio potrebbe trarre vantaggio da un hosting condiviso, che offre risorse di base a costi contenuti e gestisce volumi di traffico relativamente bassi. Al contrario, un ecommerce o un progetto che deve gestire una grande mole di dati o picchi di traffico necessita di un hosting più avanzato, ad esempio un hosting VPS (Virtual Private Server) o un hosting dedicato , che offre maggior controllo e risorse dedicate.

I criteri principali per scegliere l’hosting includono:

  • Velocità: se il sito ha bisogno di tempi di caricamento rapidi per ragioni SEO e per una migliore esperienza utente.
  • Sicurezza: se i dati trattati sono sensibili (ecommerce, login utenti).
  • Scalabilità: la capacità di aumentare in futuro le risorse disponibili in base alla crescita del sito.
  • Supporto tecnico: la disponibilità di assistenza qualificata per risolvere eventuali problemi.
  • Affidabilità: la garanzia di uptime (disponibilità del sito) vicina al 100% per evitare frequenti downtime.

Quanto costa un hosting: i prezzi medi

È chiaro che il livello di caratteristiche e funzioni offerte dal provider abbia un impatto diretto sul costo di un servizio di hosting, che in effetti varia enormemente a seconda del tipo di hosting, delle risorse incluse e del provider scelto.

In generale:

  • Hosting gratuito: è ovviamente gratis, ma solitamente vincola alla presenza di ads o altre forme di “retribuzione”, oltre ai limiti tecnici.
  • Hosting condiviso: è la soluzione più economica, ed è possibile ottenere piani che vanno generalmente da circa 2 euro a 10 euro al mese. È rivolto a piccoli siti con traffico moderato.
  • Hosting VPS (Virtual Private Server): i costi per un VPS vanno dai 20 ai 100 euro al mese, in base alla quantità di risorse richieste. Fornisce un ambiente virtualizzato con maggiori risorse e controllo rispetto all’hosting condiviso.
  • Hosting dedicato: è la soluzione più costosa, con piani che partono da circa 80-150 euro al mese fino a diverse centinaia di euro. Offre un intero server dedicato alle esigenze del sito, ideale per progetti con alte prestazioni e grandi volumi di traffico.
  • Hosting cloud: i costi possono variare sensibilmente in base alle risorse utilizzate e possono cominciare da circa 30 euro al mese. È frequentemente scelto per progetti con traffico variabile o necessità di risorse scalabili.

Va ricordato che molti provider di hosting offrono promozioni e piani iniziali scontati per il primo anno, che tendono a salire notevolmente nel periodo successivo di rinnovo.

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