Nuove interfacce per disavow links e remove outdated content tools in GSC

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A distanza di poco più di un anno dall’addio alla vecchia versione, continuano le operazioni di migrazione degli strumenti verso la nuova Google Search Console, la piattaforma gratuita che Mountain View mette a disposizione di tutti coloro che intendano operare strategicamente sui siti. Gli ultimi strumenti a eseguire il passaggio sono il disavow links e il remove outdated content, che nell’occasione hanno anche ottenuto un restyling dell’interfaccia e altre modifiche d’uso.

Link rifiutati, cosa cambia per lo strumento

Il disavow links tool di Google è uno degli strumenti più chiacchierati della SEO e andrebbe usato sempre con cautela e solo in casi estremi, come suggerito dallo stesso motore di ricerca. La sua nuova posizione è all’indirizzo https://search.google.com/search-console/disavow-links e, oltre al nuovo URL, il tool ha anche subito qualche piccolo cambiamento all’interfaccia.

In particolare, ora è possibile scaricare un disavow file come file di testo e c’è un nuovo rapporto sugli errori per i file caricati, non più limitato a 10 errori.

Disavow links tool, precauzioni per l’uso

Anche nell’annunciare le novità per lo strumento, Google ha sottolineato ancora una volta che lo strumento per rifiutare link andrebbe usato solo in situazioni davvero gravi, perché l’algoritmo è “in grado di stabilire quali link sono attendibili senza ulteriori indicazioni” e cerca principalmente di ignorare questi collegamenti non validi, invece di penalizzarli algoritmicamente.

Quindi “per gran parte dei siti non è necessario utilizzare” il tool e si dovrebbe rifiutare un link solo in due circostanze contemporanee: se è presente un numero considerevole di link contenenti spam, artificiali o di bassa qualità che indirizzano al sito E, allo stesso tempo, se i link hanno determinato un’azione manuale sul sito o è probabile che la causino. Ad ogni modo, converrebbe prima “provare a rimuovere tali collegamenti spam o di scarsa qualità dall’altro sito”.

L’aggiornamento per il tool di rimozione contenuti obsoleti

Novità in arrivo anche per il remove outdated content tool, lo strumento che permette di aggiornare i risultati della Ricerca Google relativi a pagine e immagini rimosse o a pagine da cui sono stati rimossi contenuti sensibili o fondamentali.

Con questo tool, chiunque può richiedere la deindicizzazione delle pagine presenti su altri siti Web, quando ad esempio la SERP mostra contenuti non più realmente presenti in una pagina; tutte le richieste sono soggette all’approvazione di Google, che le può bocciare se ritiene che non ci siano motivi ragionevoli per rimuovere il contenuto dai risultati di ricerca.

Cosa è cambiato per lo strumento

Anche in questo caso, il primo aggiornamento è principalmente di tipo “estetico”: Google ha infatti modificato l’aspetto dello strumento per renderlo più coerente con la nuova interfaccia di Search Console.

Ora, inoltre, il tool di rimozione contenuti obsoleti è ottimizzato in maniera migliore per i dispositivi mobili, se l’utente si accorge di voler rimuovere contenuti obsoleti mentre sta navigando dallo smartphone.

Quando usare lo strumento di rimozione di contenuti obsoleti

La guida di Google spiega quando e come usare lo strumento Rimuovi contenuti obsoleti. Innanzitutto, devono verificarsi due condizioni contemporanee: la pagina dei risultati di ricerca obsoleta non deve essere di nostra proprietà E la pagina o l’immagine non esistono più oppure sono molto diverse dalla relativa versione corrente.

Se la pagina obsoleta è di nostra proprietà, è possibile “chiedere a Google di ripetere la scansione della pagina o di nascondere la pagina” usando gli altri strumenti di rimozione della Search Console.

Non serve usare lo strumento in altri casi, come:

  • Informazioni presenti nella pagina o nell’immagine che appaiono sbagliate, non valide, illegali e così via, per cui servono interventi di segnalazione diversi.
  • Rimozione definitiva di un risultato di ricerca relativo a un URL pubblicamente accessibile.
  • Semplice richiesta a Google di ripetere la scansione di una pagina (se una pagina non è stata rimossa o non presenta modifiche significative, come la rimozione di immagini importanti o informazioni essenziali, la richiesta non andrà a buon fine).

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