Quanto tempo serve a Google per indicizzare una pagina nuova?

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Diverse ore, o anche alcune settimane: in pratica, la risposta è “dipende”, come nel più classico dei casi che riguardano Google e i suoi complessi sistemi. Torniamo a parlare dei tempi della SEO, e per la precisione del tempo necessario affinché una nuova pagina o un contenuto aggiornato sia scansionato e indicizzato correttamente da Google, con qualche indicazione interessante per provare a velocizzare un processo cruciale per serve qualsiasi sito web che ambisca a essere trovato attraverso la ricerca organica e che non voglia restare praticamente invisibile al pubblico.

I tempi di indicizzazione su Google: una variabile non costante

La risposta alla domanda “quanto tempo impiega Google a indicizzare un sito web” non è mai univoca e, come detto, il periodo può variare da pochi minuti a diverse settimane.

Quando si parla di indicizzazione, è fondamentale comprendere che ci troviamo di fronte a un meccanismo complesso e non immediato né automatico, durante il quale i crawler digitali come Googlebot esplorano il web alla ricerca di nuovi contenuti da aggiungere all’indice del motore di ricerca. In questo lavoro incessante, il cui ritmo può essere influenzato da numerosi fattori, una pagina viene presa in considerazione, analizzata ed eventualmente memorizzata all’interno del database del motore di ricerca, ovvero l’indice di Google, le cui dimensioni superano i 100.000.000 di gigabyte e, secondo alcune statistiche, comprende circa 50 miliardi di URL.

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Come dicevamo spiegando come funziona Search, però, Google non offre garanzie sul fatto che una pagina entri effettivamente nel suo indice, perché l’indicizzazione è un processo selettivo e non automatico. Allo stesso modo, non ci sono scadenze o tempi certi, perché sono gli algoritmi sofisticati che determinano quando e come una pagina web viene aggiunta al Google Index.

E quindi, è impossibile prevedere con precisione quanto tempo occorrerà affinché una pagina venga indicizzata o se ciò avverrà mai, perché Google non indicizza tutti i contenuti che elabora e perché il tempo di indicizzazione è influenzato da un insieme di fattori che vanno dalla qualità e frequenza dei contenuti alla struttura tecnica del sito.

I fattori che influenzano l’indicizzazione su Google

In estrema sintesi, il tempo di indicizzazione è influenzato da variabili quali la qualità del contenuto, la struttura del sito, la sua autorità e la frequenza di aggiornamento. Per semplificare, in genere un sito con contenuti originali e di alta qualità, una struttura ben organizzata e una buona reputazione online può essere indicizzato più rapidamente; inoltre, se un sito viene aggiornato regolarmente con nuovi contenuti, è probabile che i Googlebot lo visitino più spesso, accelerando il processo di indicizzazione.

Ad ogni modo, l’indicizzazione su Google non è un processo omogeneo e prevedibile, ma come creatori e gestori di contenuti web possiamo esercitare un certo grado di controllo ottimizzando il nostro sito e i nostri contenuti per questi fattori, con l’obiettivo di facilitare il lavoro di Googlebot e ridurre i tempi di attesa per apparire nei risultati di ricerca.

Il collo di bottiglia più grande per l’indicizzazione è la scansione tempestiva: più rapidamente i crawler di Google scoprono una nuova pagina web o rilevano modifiche in quelle già esistenti, prima questo URL avrà probabilità di apparire tra i risultati di ricerca. Come dicevamo approfondendo il crawl budget, qui entrano in gioco i fattori di crawl rate e crawl demand, che in pratica servono a determinare quanto spesso Googlebot devono passare a far visita a un sito.

Google determina automaticamente se un sito ha una richiesta di scansione (crawl demand) bassa o alta: durante la scansione iniziale, controlla di cosa tratta il sito Web e quando è stato aggiornato l’ultima volta, e la decisione di eseguire la scansione del sito più o meno ripetutamente non riguarda tanto la qualità del contenuto, quanto piuttosto la frequenza stimata degli aggiornamenti. In sintesi, i siti web di notizie che pubblicano nuovi contenuti molto spesso necessitano di passaggi frequenti e sono quindi siti con un elevato crawl demand; al contrario, un sito statico come quello sulla “storia dell’agricoltura” è potenzialmente un sito a bassa richiesta di scansione, poiché è improbabile che il suo contenuto venga aggiornato molto frequentemente.

Il secondo fattore importante è il crawl rate, il numero di richieste che Googlebot può effettuare senza sovraccaricare il server: se il sito risponde rapidamente, il limite aumenta e Googlebot può eseguire la scansione di più URL, ma se il blog è ospitato su un server con larghezza di banda ridotta, che rallenta ai passaggi dei crawler, la velocità di scansione sarà regolata e ridotta di conseguenza.

Tempi per l’indicizzazione, le stime e considerazioni degli esperti

Alla luce di queste considerazioni, è possibile allora fornire una stima del tempo di attesa standard prima che una pagina entri nell’Indice?

Gli esperti SEO tendono a concordare che, in media, una nuova pagina web può essere indicizzata da Google entro qualche giorno fino a qualche settimana dopo la sua pubblicazione, in condizioni ottimali e senza intoppi tecnici.

Tuttavia, occorre ricordare che ogni sito è un caso a sé e che le esperienze possono variare ampiamente, motivo per cui non c’è alcuna certezza ed è possibile fornire appunto solo delle “previsioni” generali che possono dare un’idea approssimativa dei tempi medi di indicizzazione, basata sull’analisi di dati e sull’esperienza pratica.

In alcuni casi, soprattutto se il sito ha già stabilito una solida reputazione e autorità, l’indicizzazione può avvenire anche in meno di 24 ore, soprattutto se Google riconosce il sito come fonte costante di contenuti freschi e di qualità, che vengono quindi scansionati con maggiore frequenza.

D’altra parte, per i siti nuovi o quelli che non hanno ancora guadagnato molta visibilità, il processo di indicizzazione potrebbe richiedere più tempo. In questi casi, i tempi possono allungarsi fino a quattro settimane o più. Questo ritardo può essere dovuto al fatto che Google deve prima stabilire la credibilità del sito e comprendere la pertinenza e l’utilità dei suoi contenuti per gli utenti.

Gli esperti sottolineano anche che le stime possono variare a seconda delle fluttuazioni degli algoritmi di Google e dei cambiamenti nell’ecosistema del web: eventi come core update o problemi tecnici su larga scala possono influenzare temporaneamente i tempi di indicizzazione.

Inoltre, è cruciale considerare che l’indicizzazione non è un evento una tantum. Anche dopo che una pagina è stata indicizzata, Google continua a visitare il sito per rilevare e riflettere eventuali aggiornamenti o modifiche. Pertanto, mantenere il sito aggiornato e tecnicamente ottimizzato è essenziale per assicurare che le pagine siano non solo indicizzate tempestivamente, ma anche mantenute correttamente nell’indice nel tempo.

Per avere uno specchietto riassuntivo sui tempi di indicizzazione di un sito completo facciamo invece riferimento a Conductor, che stima:

  • 3–4 settimane per siti web con meno di 500 pagine.
  • 2–3 mesi per siti web da 500 a 25.000 pagine.
  • 4–12 mesi per siti web con più di 25.000 pagine.

Accelerare l’indicizzazione: strategie e tecniche

Insomma, i tempi di indicizzazione possono variare ampiamente, ma esistono strategie e tecniche che possiamo adottare per invogliare Google a indicizzare le nostre pagine più rapidamente.

Il primo step potrebbe essere segnalare personalmente a Google che abbiamo pubblicato un nuovo sito o nuove pagine, o che gli URL esistenti e già indicizzati sono stati aggiornati: possiamo farlo attraverso l’invio delle sitemap XML (da aggiornare dinamicamente) o via Google Search Console. È anche fondamentale assicurarci che il sito sia facilmente navigabile dai Googlebot, evitando pagine duplicate, contenuti di bassa qualità e errori di programmazione che potrebbero ostacolare la scansione, così come può aiutare rispettare alcune tecniche SEO quali l’ottimizzazione dei tag dei titoli e delle descrizioni, la corretta gestione dei link interni e la costruzione di un profilo di backlink di qualità – come ripetiamo spesso, i link sono cruciali perché formano letteralmente la Rete Web e aiutano i motori di ricerca a trovare nuovi contenuti.

Inoltre, è importante garantire una buona larghezza di banda per evitare sovraccarichi del server e non spingere Googlebot a ridurre la velocità di scansione del sito; una buona soluzione potrebbe essere, se necessario, non servirsi di un provider di hosting condiviso e comunque sottoporre regolarmente a stress test il server per essere certi che possa gestire il lavoro.

Adottando queste tecniche possiamo non solo aumentare la probabilità di un’indicizzazione più rapida, ma anche migliorare la qualità generale del nostro sito web, il che è benefico sia per i motori di ricerca sia per gli utenti finali.

Tempi dell’indicizzazione di pagine nuove: la posizione di Google

Vista la sua rilevanza, il tema è stato spesso trattato anche dalle voci pubbliche di Google, che hanno provato a chiarire gli aspetti più ostici. In particolare, in un episodio di AskGooglebot, la serie su YouTube con cui Google risponde alle domande poste dagli utenti tramite vari canali social, John Mueller risponde espressamente alla domanda sottoposta da filecoffee proprio da YouTube, che chiede “Quanto tempo serve alla SEO per le pagine nuove?”.

Il testo della domanda sui tempi della SEO
Innanzitutto, Mueller (qui presentato come membro del Google’s Search Relations team) definisce il topic “complesso” e scherza dicendo che preferirebbe “alzare le mani in alto e dichiarare dipende, e basta”, per poi diventare più serio e spiegare che la questione interessa due aspetti, ovvero la parte tecnica di indicizzazione e ciò che i proprietari dei siti e i SEO possono fare per velocizzare il processo.

Due disclaimer sull’indicizzazione

Il video di Google sottolinea con forza due aspetti cruciali che interessano l’indicizzazione: innanzitutto, “non c’è garanzia che Google indicizzi una pagina in particolare”, e anzi la maggior parte dei motori di ricerca non indicizza molti dei contenuti sul web.

I motivi possono essere vari – ad esempio, ci sono “un sacco di contenuti duplicati sul web che non hanno bisogno di essere indicizzati”, così come ci sono “un sacco di contenuti che difficilmente saranno mai visti dagli utenti” o anche URL che hanno molti query string che potrebbero non aggiungere valore sufficiente e così via – ma sono accomunati dal fatto che “non è utile” indicizzare questi contenuti di qualità scarsa o nulla.

L’altro disclaimer è che, “anche quando qualcosa è indicizzato, non è necessariamente mostrato agli utenti e, nel tempo, può uscire dall’indice”.

I tempi dell’indicizzazione

Quando una nuova pagina viene pubblicata su un sito web, dice Mueller, per essere indicizzata “possono servire da diverse ore a diverse settimane”; in media “la maggior parte dei buoni contenuti è raccolto e indicizzato entro una settimana circa”, mentre i siti di notizie possono essere indicizzati da Google in pochi minuti.

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A volte, però, ci sono situazioni che allungano i tempi, come problemi tecnici sul web oppure sistemi di Google “occupati con altre cose” (l’indicizzazione di siti più importanti).

Come velocizzare l’indicizzazione

Se questi sono i tempi standard, ci sono però alcuni interventi e best practices che i proprietari di siti e i SEO possono applicare per velocizzare la scansione e l’indicizzazione.

Consigli di Google per velocizzare indicizzazione

  • Prevenire un sovraccarico del server

Mueller invita a rendere il server più veloce e capace di gestire un numero ragionevole di richieste in modo tempestivo, perché “quando il tuo server rallenta, anche i motori di ricerca tendono a rallentare”.

  • Usare bene la linking interna

È opportuno linkare alle nuove pagine all’interno del sito web in modo prominente, a volte anche direttamente dalla home page, perché “più facilmente i nostri sistemi possono riconoscere quella che tu pensi sia una pagina importante, più facile sarà per loro dare la priorità per il suo crawling e indicizzazione”.

Ad esempio, prosegue, se abbiamo un sito e-Commerce possiamo aiutare i sistemi di Google a trovare i link interni ai nuovi prodotti attraverso la home page, in modo da non dover costringere il crawler a navigare “attraverso diversi livelli di categorie per trovarli”.

  • Evitare URL non necessari

Il sito non dovrebbe essere mai riempito con URL non necessari, come URL di calendario infiniti e filtri per le pagine di categoria. Per usare le parole di Mueller, “che si tratti di un calendario di eventi che risale agli albori della civiltà, o di pagine di categorie shopping che permettono di filtrare e ordinare per ogni possibile combinazione, i motori di ricerca possono impantanarsi cercando di capire tutti questi URL, e potrebbero perdere gli URL che ti interessano”.

Il consiglio per chi possiede o gestisce siti dinamici come quelli descritti è “lavorare per mantenere le funzionalità aperte per gli utenti, evitando al contempo che i crawler si perdano”.

  • Usare i metodi di presentazione degli URL

Un punto centrale per velocizzare i tempi di scansione e indicizzazione è rendere facile per i sistemi di Google “riconoscere che le tue nuove pagine sono importanti”. Per farlo, possiamo usare i metodi di presentazione degli URL che abbiamo a disposizione, come sitemap (per informare automaticamente Google di una lista di nuove pagine) o strumento Controllo URL in Search Console per i singoli URL.

  • Assicurare la qualità complessiva del sito

Il consiglio finale richiama in causa quel sostantivo che tante volte abbiamo incontriamo quando si parla di SEO, ovvero qualità: in questo caso, Mueller ci ricorda che è importante assicurare e mantenere “la qualità complessiva del sito”, anche perché “più facile è per i nostri sistemi riconoscere che il tuo sito web è fondamentale per gli utenti del web, meglio possono dare la priorità al sito per il crawling e l’indicizzazione”.

Ciò che qui suggerisce il Googler è che nel processo ideale il motore di ricerca dia la priorità all’indicizzazione (e poi anche nel ranking) alle pagine con contenuti di qualità rispetto alle pagine di siti di qualità inferiore, ma sappiamo che non sempre è così.

I consigli finali sui tempi della SEO e su come velocizzarli

Riuscire a far indicizzare e classificare nella Ricerca Google i nuovi contenuti in modo rapido ed efficiente è un obiettivo comune, e questo video riassume le nozioni di base su come Google visualizza le nuove pagine e alcuni degli ostacoli che potrebbe incontrare (e che quindi potrebbero rallentare il processo).

Ciò che è importante sapere e tenere a mente è che non è possibile indicare un lasso di tempo preciso per definire quanto serve a ottenere risultati con la SEO, ma allo stesso tempo ci sono alcuni modi per garantire che l’indicizzazione e il successivo ranking non richiedano più tempo del dovuto.

Come dice Mueller, dobbiamo “rendere il sito fantastico nel suo complesso”, ricordando che “costringere qualcosa ad essere indicizzato non significa che Google lo mostrerà in modo prominente nella Ricerca, né che rimarrà indicizzato per sempre”.

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