Google Search News di aprile 21, cosa sta cambiando nella Ricerca

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Il nostro mese di maggio inizia con uno sguardo indietro, utile a fare il punto su quelle che sono le ultime evoluzioni, le novità e i cambiamenti in corso nel mondo della Ricerca Google: è ancora John Mueller dalla Svizzera a guidarci in questo appuntamento con Google Search News, che ripercorre il lavoro sul motore di ricerca fino ad aprile e offre il solito contributo informativo per proprietari di siti, editori e SEO che vogliono essere al passo con ciò che accade intorno a Big G.

Google Search News aprile, il menu delle ultime novità

Sono trascorsi tre mesi dal precedente video e molte sono state le cose che hanno impegnato Google, premette il Search Advocate della compagnia americana, che poi presenta il ricco indice di questo episodio, che si concentra in particolare sulle modifiche annunciate rispetto al Page Experience Update, sulle best practices per i video, sugli aggiornamenti relativi alla Google Search Console e molto altro ancora.

Menu di Google Search News di aprile 21

Slitta il Page Experience update

La prima notizia approfondita è il rinvio del Page Experience Update: come comunicato nei giorni scorsi, Google ha deciso di iniziare il rollout dell’aggiornamento a metà giugno (e non più a maggio), così da dare più tempo ai proprietari dei siti di aggiustare il tiro e migliorare le pagine prima che “le cose inizino a decollare”.

Mueller spiega che “il cambiamento avverrà lentamente nel corso il corso di due mesi su una base per pagina”.

Focus sulla page experience

La modifica della page experience è un imminente cambiamento di ranking che prende in considerazione l’esperienza dell’utente sulle pagine web, includendo e valutando elementi tecnici, come la presenza corretta di https, e metriche quantificabili per la velocità e la reattività.

Mueller sottolinea che il Page Experience è “solo uno dei tanti fattori che i nostri sistemi prendono in considerazione”: pertanto, non c’è necessità di fare una corsa forsennata alle correzioni, ma è più utile “prendersi il tempo per trovare buone soluzioni per i vostri siti web e i vostri utenti, ricordando che ogni sito web è un po’ diverso”.

Quali sono i core Web Vitals,

Parte di questo update si basa sui Core Web Vitals, tre metriche real users che “richiedono un po’ di tempo per essere raccolte e che vengono aggiornate automaticamente nel tempo, con miglioramenti in qualsiasi punto che saranno lì riflessi”. Il Googler aggiunge anche che “un sito non ha bisogno di essere (e raramente è) perfetto fin dall’inizio”, e quindi è probabile iniziare a vedere risultati positivi man mano che le nostre pagine superano l’indicatore di “necessitano miglioramento” (needs improvement).

I risvolti per le Notizie in evidenza e signed exchanges per tutte le pagine

Google intende usare gli stessi fattori anche per il carosello delle Notizie in evidenza (Top Stories) e all’interno di Google News. Inoltre, informa Mueller, i signed exchanges saranno presto disponibili per tutte le pagine: questi scambi firmati sono una configurazione che permette alla Ricerca di Google di pre-caricare le pagine del sito “in un modo che preserva la privacy, per rendere ancora migliore l’esperienza per i vostri utenti”.

Nello specifico, il sistema SXG consente alla Ricerca Google di utilizzare una tecnica di precaricamento rispettoso per la privacy nei browser compatibili, che consiste in un caricamento delle risorse chiave di una pagina (HTML, JavaScript, CSS) prima della navigazione, per permettere al browser di visualizzare più rapidamente le pagine.

Le best practices SEO per i video

Il secondo punto trattato in questo episodio riguarda le best practices SEO per i video: queste risorse multimediali sono “un modo fantastico di raggiungere persone” e non c’è bisogno di  e non ha nemmeno bisogno di essere un canale news video (come quello di Google su YouTube) per averne benefici.

Nelle ultime settimane Google ha “migliorato il modo in cui i video vengono mostrati nei risultati di ricerca” e per aiutarci a trarre vantaggio da questi cambiamenti ha aggiornato e ampliato la documentazione sulle best practices per i video.

In particolare, queste linee guida spiegano come aiutare Google a trovare i video per l’indicizzazione e si soffermano sulle modalità per fornire esplicitamente informazioni a Google sui video da evidenziare nella ricerca con l’apposito schema markup.

Vale la pena ricordare che i video possono apparire nei risultati della Ricerca Google, nei risultati di ricerca video, in Google Immagini e in Google Discover: se abbiamo già incluso video nelle pagine web “raccomando vivamente di ricontrollare per verificare di utilizzare tutte le funzioni disponibili per trarre il massimo vantaggio, mentre se non avete mai inserito video sulle pagine del sito, forse vale la pena di fare un tentativo” suggerisce Mueller.

Proseguono gli aggiornamenti della Search Console

Si passa poi a un tema “evergreen” in questa serie, ovvero gli ultimi aggiornamenti alla Google Search Console, la piattaforma che offre “un modo per scoprire come sta andando il vostro sito per quanto riguarda la ricerca su Google, dove e come le persone trovano il sito e se ci sono problemi che ostacolano il sito”.

Oltre a questo c’è molto altro e per iniziare a utilizzare la piattaforma “basta verificare la proprietà del nome di dominio del vostro sito all’interno della Search Console”.

Aggiunto il supporto regex

Era una delle feature più richieste dagli utenti, e finalmente Google ha ascoltato i feedback e aggiunto il supporto regex nel rapporto sulle prestazioni. Con le regular expressions o regex è ora possibile inserire dei pattern di keyword anziché singole parole chiave per trovare la corrispondenza, e si possono usare sia per le query di ricerca che per le pagine mostrate nel rapporto.

Nello specifico, finora gli utenti potevano filtrare le query e gli URL delle pagine in base a tre schemi – “contenente una stringa, non contenente una stringa e corrispondente esattamente a una stringa” – e in precedenza la Search Console non supportava casi più complessi, come una query contenente una delle poche stringhe facoltative.

Con il nuovo modo per filtrare i dati attraverso le espressioni regolari o regex è possibile creare query più complesse e filtri basati su pagina, così da rispondere a più domande che li interessano. Ad esempio, supponiamo se un’azienda si chiama “cats and dogs”, ma a volte è anche abbreviato come “cats & dogs” o anche “c&d”, possiamo utilizzare un filtro regex per acquisire tutte le query brander definendo il filtro regex:cats and dogs|cats & dogs|c&d.

Un report speciale per la Page Experience

Un’altra novità della GSC riguarda l’aggiunta di un rapporto speciale per il page experience update, che copre tutti gli elementi coinvolti in quella che è l’esperienza in pagina fornita agli utenti. A colpo d’occhio possiamo vedere come sta andando il nostro sito, e in particolare quante pagine raggiungono una soglia sufficientemente positiva nelle varie metriche, come sta andando il sito in termini di usabilità mobile e tutti gli altri aspetti del fattore page experience.

Come dice Mueller, è “la prima volta che abbiamo realizzato un rapporto così completo per un cambiamento di ranking specifico e speriamo che vi renda più facile migliorare il sito per i vostri utenti”.

Le altre notizie dal mondo Google

Prima di concludere l’appuntamento con Google Search News di aprile, il Search Advocate fa una panoramica sulle più nuove fonti di informazione dell’ecosistema Big G, citando in particolare il team di Web Creators (che “è impegnato a fare un sacco di contenuti per tutte le persone incredibili che creano regolarmente contenuti personali per il web, non solo blogger ma anche video e articoli”) e le nuove serie di supporto su temi specifici.

Un esempio è la nuova serie su YouTube alla monetizzazione sostenibile dei siti web, che copre vari aspetti sulla monetizzazione, spiegando in particolare come prendere in considerazione le varie policy e linee guida che si applicano. Ma molto utili sono anche i lightning talk di Search Central, brevi video su argomenti specifici che riprendono un format simile a quello delle presentazioni tenute dai Googler agli eventi fisici.

A proposito di eventi, Mueller conclude l’episodio annunciando che quest’anno Google I/O ci sarà a metà maggio e sarà “tenuto virtualmente, con un sacco di sessioni tra cui anche alcune sessioni dal vivo per chiedere qualsiasi cosa” ai vari ospiti coinvolti.

 

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