Un aggiornamento minore, con modifiche che non stravolgono la sostanza delle informazioni e delle indicazioni ma hanno lo scopo di semplificare alcuni aspetti che potevano essere più ostici, poco chiari o superati. A partire dallo scorso 16 novembre, Google ha pubblicato la nuova versione delle Search Quality Raters Guidelines, ovvero le linee guida che servono da bussola per il lavoro di valutazione dei suoi quality raters.
Guide linea per i Google Search Quality Raters, l’aggiornamento di novembre 2023
A comunicare la variazione è direttamente un post sul blog Search Central, a firma di Elizabeth Tucker del Google Search Quality team, che evidenzia immediatamente che l’aggiornamento è teso a “semplificare le nostre linee guida”.
Nello specifico, Tucker spiega che l’intervento ha interessato le definizioni della scala Needs Met (che misurano la soddisfazione dei bisogni dell’utente), con l’aggiunta di ulteriori indicazioni per diversi tipi di pagine Web ed esempi moderni, come ad esempio l’inclusione di formati di contenuto più recenti (in particolare gli shorts, i video in formato breve), la rimozione di esempi obsoleti e ridondanti e l’ampliamento della guida alla classificazione per forum e discussioni pagine.
Google aggiunge anche un’informazione rilevante: nessuno di questi comporta modifiche importanti o fondamentali nelle linee guida.
Cosa cambia in concreto con la nuova versione
La precedente versione delle linee guida risaliva al dicembre 2022 ed era stata (quella sì) particolarmente rilevante e interessante, perché aveva aggiunto ufficialmente la E di Experience al concetto di EAT, inaugurando quindi la strada al nuovo paradigma EEAT.
Quel documento si componeva di 176 pagine, mentre quello attuale si ferma a 168 pagine: la prima novità, quindi, sta nella riduzione quantitativa delle informazioni e si lega probabilmente al lavoro di semplificazione citato da Tucker per aiutare i quality raters.
Ricordiamo, anche attraverso le parole di Search Engine Land, che i valutatori della qualità di Google vengono “utilizzati da consulenti esterni assunti da Google per valutare la qualità dei risultati di ricerca di Google”: non influenzano direttamente i risultati di ricerca e non possono eseguire il downgrade o l’upgrade di un sito specifico o di una pagina nella Ricerca Google.
Come conferma Barry Schwartz, “a prima vista sembra che non sia stato un aggiornamento significativo”; in particolare, l’esperto ha notato alcune variazioni minori “nelle sezioni 9.2 Ratings for Forums and Q&A Pages, section 12.1 Important Rating Definitions and Ideas, 12.7.4 Visit-in-Person Queries and User Location and the Part 3: Needs Met Rating Guideline section”, ma nulla di così importante da dover essere approfondito accuratamente.
È comunque interessante notare che Google ha prontamente aggiornato anche il documento di sintesi panoramica sulle guidelines, cambiando alcuni screen e definizioni sempre nella sezione dei Needs Met.
In concreto, è stato modificato il testo descrittivo della scala che serve a determinare i livelli di valutazione della “soddisfazione dell’utente”, come si vede nel confronto tra i due screen dal documento, ed è stato rimosso il riferimento alla necessità delle persone di eseguire ulteriori ricerche o vedere altri risultati per ottenere l’informazione e restare soddisfatto.
Nella nuova formulazione valgono quindi queste indicazioni:
- Fails to Meet (FailsM) / Soddisfazione fallita va assegnato a un risultato che fallisce completamente nell’intercettare i bisogni di tutti o quasi tutti gli utenti. Ad esempio, il risultato potrebbe essere off-topic per la query o potrebbe rispondere a un’interpretazione della query che è praticamente impossibile.
- Slightly Meets (SM) / Soddisfazione parziale va assegnato a un risultato che può essere di scarso aiuto per un’interpretazione prevalente, comune o ragionevolmente secondaria dell’intento dell’utente, oppure a un risultato che può essere utile ma per un’interpretazione dell’intento dell’utente o della query che è piuttosto rara o improbabile.
- Moderately Meets (MM) / Soddisfazione moderata va assegnato a un risultato che si rivela utile per qualsiasi interpretazione principale, comune o ragionevolmente secondaria dell’intento dell’utente o della query.
- Highly Meets (HM) / Soddisfazione elevata va assegnato a un risultato molto utile per qualsiasi interpretazione principale, comune o ragionevolmente secondaria dell’intento dell’utente o della query.
- Fully Meets (FullyM) / Soddisfazione Completa è una categoria di valutazione speciale, che si applica solo alle query con un intento chiaro di trovare un risultato specifico e il corrispondente risultato specifico che l’utente sta cercando. Si tratta, nella maggioranza di casi, di query di tipo navigational o con richiesta molto specifica (trovare un indirizzo, conoscere un’informazione certa e così via), che non presentano ambiguità di interpretazione.
Google ha leggermente modificato anche la spiegazione dei criteri che il Quality Rater deve considerare nel determinare la valutazione, ovvero la misura in cui il risultato:
- “si adatta” alla richiesta (calza a pennello la query, per così dire)
- è aggiornato
- è preciso e affidabile per le richieste di informazioni
- soddisfa l’utente
In precedenza, i criteri includevano anche
- è completo
- proviene da una fonte autorevole
- soddisfa l’utente o se l’utente desidera vedere altri risultati.
A cosa servono queste linee guida (e perché ci riguardano da vicino)
È ancora l’articolo di Tucker a sintetizzare perché queste linee guida sono rilevanti e perché, quindi, dobbiamo tener traccia anche degli aggiornamenti in atto.
Le guidelines infatti servono ai quality raters per valutare il rendimento dei vari sistemi di ranking di Google e “le loro valutazioni non influenzano direttamente il ranking”, si ribadisce ancora.
Più in generale, le linee guida condividono “considerazioni importanti su quali contenuti sono utili per le persone quando utilizzano Ricerca Google” e non è un caso che le best practices su come creare contenuti utili e incentrati sulle persone riassumano questi concetti, proponendoli in versione “rapida” ai creatori per aiutarli ad autovalutare i propri contenuti per avere successo nella Ricerca Google.
Sebbene le valutazioni dei quality rater non influiscano direttamente sulle classifiche, forniscono comunque feedback che aiutano Google a migliorare i suoi algoritmi: è quindi utile e importante dedicare un po’ di tempo a osservare cosa dicono le linee guida e quali sono le nuove indicazioni fornite da Google, per vedere se possiamo saperne di più sulle modalità che letteralmente “guidano” le valutazioni su siti e pagine web e le considerazioni su ciò che serve fare per intercettare le esigenze delle persone e proporre quindi contenuti che hanno maggiori chance di ottenere visibilità organica.