Google Business Profile: che cos’è, a cosa serve, strategie di visibilità

Servono pochi secondi per decidere se entrare in un negozio, prenotare un servizio o chiamare un’azienda, soprattutto se stiamo navigando con lo smartphone. A fare la differenza non è solo l’istinto, ma le informazioni: quelle che appaiono in primo piano sui risultati di ricerca e su Google Maps, che definiscono la percezione di un’attività e influenzano la scelta dei clienti. Le ricerche locali su Google manifestano già un’intenzione precisa: la persona seleziona dove mangiare, quale professionista contattare o quale negozio visitare in base alle informazioni che legge in SERP. Il Google Business Profile – l’ex Google My Business, in italiano Profilo dell’Attività Google permette di intercettare queste ricerche, fornendo immediatamente dettagli come indirizzo, orari, recensioni e modalità di contatto: secondo le statistiche della compagnia statunitense, oltre il 50% degli utenti che interagiscono con un profilo visita il sito web dell’attività , mentre il 42% delle ricerche locali genera un clic diretto sulla scheda aziendale. Insomma, se un’attività non compare nei risultati o presenta informazioni incomplete, rischia di perdere opportunità concrete a favore dei concorrenti meglio ottimizzati. In questa guida vedremo come gestire attivamente il profilo Google My Business per rafforzare la reputazione e migliorare il posizionamento sui risultati di ricerca locali, in modo da aumentare la visibilità di un business e attirare nuovi clienti. Analizzeremo le funzionalità disponibili, le strategie di ottimizzazione e gli errori da evitare, con un focus pratico sulle operazioni da eseguire per migliorare il proprio profilo.

Che cos’è Google Business Profile

Google Business Profile è uno strumento gratuito che consente alle aziende di gestire il modo in cui appaiono nei risultati di Google Search e Google Maps. Si tratta di una scheda informativa che raccoglie e mostra ai clienti dettagli essenziali, come indirizzo, orari di apertura, contatti telefonici, sito web, recensioni e immagini del business, offrendo una rappresentazione immediata e accessibile.

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Chiamato in italiano Profilo dell’Attività, è particolarmente importante per le attività locali, poiché permette di farsi trovare facilmente da chi sta cercando un prodotto o un servizio nelle vicinanze. Con un Profilo dell’Attività ben ottimizzato un’azienda può infatti migliorare la propria visibilità online, facilitare le interazioni con i clienti e incrementare il traffico verso il proprio punto vendita o sito web.

A differenza di un semplice elenco su Google, il Google Business Profile è interattivo: gli utenti possono lasciare recensioni, contattare direttamente l’azienda, salvare la sede tra i propri luoghi preferiti e ottenere indicazioni stradali con un semplice clic. Inoltre, il proprietario del profilo può aggiornare in qualsiasi momento le informazioni, pubblicare post e rispondere ai feedback della clientela, rafforzando così la propria reputazione digitale.

Google fornisce questa funzionalità senza costi, ma il posizionamento nella ricerca locale dipende dalla qualità del profilo e dall’ottimizzazione dei contenuti. Per questo motivo, la gestione attiva della scheda diventa un’operazione essenziale per chi desidera raggiungere potenziali clienti esattamente nel momento in cui stanno cercando un’attività come la propria.

Differenze tra Google My Business e Google Business Profile

Per diversi anni, le schede aziendali su Google sono state gestite attraverso Google My Business (GMB), un’interfaccia dedicata che consentiva di configurare e amministrare i profili tramite un pannello separato o un’app mobile. Nel 2021 Google ha introdotto una serie di modifiche per semplificare l’accesso agli strumenti di gestione, trasformando il servizio in Google Business Profile; oltre al cambio di nome, è stato adottato un approccio più diretto che ha reso superfluo l’utilizzo di piattaforme intermedie.

Uno degli aggiornamenti più rilevanti riguarda la modalità di gestione delle schede. In passato, era necessario accedere a Google My Business per apportare modifiche o monitorare le statistiche, mentre oggi le informazioni possono essere aggiornate direttamente da Google Search e Google Maps, senza bisogno di una dashboard separata. Basta cercare il nome della propria attività nella barra di ricerca o all’interno dell’app Maps per trovare l’interfaccia di amministrazione integrata, da cui è possibile modificare orari, rispondere alle recensioni, pubblicare aggiornamenti e verificare le statistiche sulle interazioni degli utenti.

Un altro cambiamento significativo è stato l’eliminazione dell’app Google My Business, che prima consentiva di accedere rapidamente ai profili aziendali da dispositivi mobili. Con il passaggio a Google Business Profile, tutte le operazioni devono essere eseguite tramite la Ricerca Google o Google Maps, rendendo superfluo l’utilizzo di un’app dedicata. Questo aggiornamento ha reso più immediato il controllo delle schede aziendali, consentendo ai proprietari di intervenire senza accedere a un pannello esterno.

Ancora, grazie al filtro “disponibile” su Ricerca – che funziona grazie a Pointy, a cui ora ci si può registrare gratuitamente e direttamente dal profilo dell’attività su Ricerca – nella nuova versione è possibile informare gli acquirenti della presenza di un preciso prodotto in stock e comparire in un elenco “selezionato” di negozi vicini all’utente che hanno disponibilità di quell’articolo specifico. Questo è molto importante perché sempre più acquirenti vogliono sapere cosa è disponibile prima di arrivare al negozio: un sondaggio rivela che più della metà degli acquirenti delle festività statunitensi ha affermato che confermerà online che un articolo è disponibile prima di acquistarlo, e ci sono alcuni modi per consentire alla propria attività di essere visualizzata quando gli acquirenti cercano i prodotti offerti. In particolare, Pointy aiuta le attività a caricare automaticamente tutto il proprio inventario di prodotti in negozio collegandole direttamente al sistema di punto vendita esistente; in alternativa si può inviare il feed tramite Google Merchant Center o, per mostrare i singoli prodotti, aggiungerli manualmente al profilo dell’attività su Ricerca.

L’obiettivo di questa trasformazione è stato rendere l’interazione con Google Business Profile più intuitiva e accessibile per tutte le aziende, eliminando passaggi ridondanti e semplificando la gestione delle informazioni direttamente sui canali più utilizzati dagli utenti.

Dove appare il profilo di un’attività su Google

Uno dei grandi vantaggi di questa funzionalità è la piena integrazione in tutte le superfici dell’ecosistema Google. Detto in altri termini, il Profilo dell’Attività Google consente all’azienda di essere visibile in diverse sezioni dei servizi Google, a seconda del tipo di ricerca effettuata dall’utente.

  • Google Search

Quando un utente cerca il nome di un’azienda specifica, il profilo appare nel Knowledge Panel, una sezione a lato della pagina dei risultati che contiene tutte le informazioni essenziali dell’attività. Inoltre, per le ricerche generiche (come “ristorante italiano vicino a me”), il profilo può comparire nei risultati locali.

  • Google Maps

Il profilo è visibile direttamente su Google Maps, indicato con un pin sulla mappa. Da qui, gli utenti possono ottenere indicazioni stradali, chiamare l’attività o consultare foto e recensioni. Questa è una delle modalità più immediate con cui le persone interagiscono con le aziende locali.

  • Local Pack e Google Finder

Quando una ricerca è di tipo locale, Google mostra i profili delle attività più rilevanti in un box dedicato chiamato Local Pack, la sezione con tre risultati principali che appare prima degli altri siti web organici. Cliccando su “Altri luoghi” si accede al Google Local Finder, una visualizzazione più ampia che permette di confrontare più attività nella zona.

Essere presenti in queste sezioni e ottimizzare il profilo è fondamentale per guadagnare visibilità, soprattutto nel mercato locale, dove la concorrenza si gioca spesso sulla posizione nei risultati di ricerca e sulla qualità delle recensioni ricevute.

A cosa serve Google Business Profile

L’ex scheda Google My Business ha lo scopo di fornire alle aziende un punto di visibilità immediato nei risultati di ricerca e su Google Maps, permettendo di intercettare clienti interessati in modo diretto. La sua funzione principale è quella di trasformare semplici ricerche in interazioni concrete, facilitando il contatto con l’attività attraverso chiamate, richieste di indicazioni e visite al sito web.

Per le aziende locali, comparire nei risultati dedicati alle attività di zona significa essere immediatamente visibili ai potenziali clienti nel momento in cui stanno cercando un prodotto o un servizio. Questo strumento costituisce un’estensione digitale del punto vendita, fornendo informazioni sempre aggiornate e permettendo alla clientela di prendere decisioni rapide senza dover visitare il sito web o rivolgersi ad altre fonti.

Il valore del profilo si estende anche alla gestione della reputazione online, offrendo la possibilità di rispondere alle recensioni e interagire con il pubblico in maniera professionale. La presenza di feedback positivi e un profilo costantemente aggiornato contribuisce a consolidare la fiducia nei confronti dell’attività e ad attirare nuovi clienti.

A differenza dei siti web aziendali o delle pagine social, un profilo ottimizzato su Google ha un impatto diretto sulle decisioni d’acquisto degli utenti. Le informazioni disponibili nella scheda aiutano a trasformare una semplice ricerca in un’azione concreta, guidando le persone nel trovare, contattare e scegliere l’attività più adatta alle loro esigenze. Questo strumento permette anche di interagire con il pubblico in tempo reale, rispondendo ai feedback lasciati nelle recensioni e fornendo dettagli che possono influenzare la scelta del cliente.

Un altro fattore rilevante è la possibilità di monitorare dati statistici dettagliati sul comportamento degli utenti. Il profilo fornisce insight sul numero di ricerche ricevute, sulla frequenza con cui le persone chiedono indicazioni per raggiungere l’attività o cliccano per chiamare direttamente. Queste informazioni consentono di adeguare la strategia di comunicazione, migliorando la qualità dei contenuti e l’efficacia delle campagne di marketing.

L’impatto della scheda diventa ancor più rilevante per tutte quelle attività che operano in un mercato locale competitivo, dove distinguersi significa essere trovati al momento giusto. Ottimizzandone l’uso, è possibile aumentare il numero di contatti, migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca geografica e rafforzare l’immagine dell’azienda agli occhi del pubblico.

Migliorare la visibilità aziendale nei risultati di ricerca

Il posizionamento del Profilo dell’Attività nei risultati di SEO locale non è casuale, ma dipende dall’ottimizzazione della scheda e dalla qualità delle informazioni fornite. Per aumentare la visibilità, l’attività deve essere in grado di rispondere in modo efficace alle ricerche degli utenti, offrendo contenuti aggiornati e pertinenti.

Un elemento chiave è l’uso delle categorie aziendali, che determinano in quale contesto l’attività verrà mostrata. Se un ristorante si limita alla categoria generica “ristorante”, rischia di essere meno visibile rispetto a un concorrente che ha selezionato “ristorante di pesce” o “pizzeria napoletana”. Specificare con esattezza i servizi offerti aiuta Google a collegare il profilo alle ricerche più mirate.

Anche la descrizione dell’attività ha un ruolo decisivo. Inserire parole chiave pertinenti in un testo chiaro e naturale migliora la capacità del profilo di comparire nei risultati più rilevanti. Una scheda che comunica con precisione i servizi offerti e le caratteristiche distintive dell’attività ha maggiori probabilità di attrarre traffico qualificato.

Le immagini contribuiscono ulteriormente a potenziare la visibilità della scheda. Secondo i dati di Google, i profili con più di 11 immagini ricevono un numero significativamente maggiore di clic rispetto a quelli con poche o nessuna foto. Un’attività che carica foto reali della sede, dei prodotti e dello staff appare più affidabile e stimola una maggiore interazione da parte dei clienti.

Un altro degli aspetti rilevanti è l’influenza diretta del profilo sulla SEO locale. Google prende in considerazione i dati della scheda per determinare il ranking dell’attività nei risultati con intento locale, valutando elementi come pertinenza, distanza e autorevolezza. La pertinenza dipende dalla qualità e completezza delle informazioni inserite, la distanza dalla posizione dell’utente che effettua la ricerca, mentre l’autorevolezza è influenzata da fattori come le recensioni, l’attività del profilo e la coerenza con le informazioni diffuse su altre piattaforme.

A differenza dei risultati organici tradizionali, che richiedono strategie di ottimizzazione più complesse e competono con siti web già consolidati, il Profilo dell’Attività Google dà maggiore priorità alla vicinanza e all’affidabilità dell’attività, premiando aziende ben recensite e con dati sempre aggiornati. Questa caratteristica lo rende uno strumento strategico per le imprese locali, che possono migliorare rapidamente il proprio posizionamento nella ricerca senza dover ricorrere esclusivamente all’ottimizzazione del sito web.

Facilitare il contatto diretto con i clienti

Uno degli obiettivi principali della scheda è ridurre il numero di passaggi tra la ricerca dell’utente e l’interazione con l’azienda. Grazie alle funzionalità integrate in Google, le persone possono chiamare, ottenere indicazioni stradali o inviare un messaggio con un solo clic, senza dover visitare un sito web o scorrere altri risultati.

La possibilità di avviare una chiamata diretta rappresenta un valore aggiunto per tutte quelle attività locali che basano il loro servizio sull’interazione immediata con i clienti, come ristoranti, negozi e studi professionali. Secondo le analisi di Google, un’elevata percentuale di utenti che effettuano una ricerca con intento locale provvede a mettersi in contatto con l’attività nelle 24 ore successive.

Le indicazioni stradali integrate aiutano inoltre a convertire le ricerche in visite reali. Un utente che cerca un’attività specifica su Google Maps o in una query di ricerca geografica può avviare la navigazione senza dover passare da altre piattaforme o siti. Questo aspetto è particolarmente vantaggioso per le aziende con una sede fisica, che possono così migliorare il traffico in negozio e incrementare il numero di clienti locali.

Le interazioni non si limitano solo a chiamate e indicazioni, ma includono anche strumenti come la messaggistica diretta e le richieste di informazioni, che consentono di creare un filo diretto con il pubblico. Attivare queste funzioni rende l’azienda più accessibile e aumenta le probabilità di acquisire nuovi clienti che preferiscono un contatto più rapido e immediato.

Controllare e aggiornare le informazioni aziendali

Uno degli aspetti più sottovalutati della gestione del profilo è l’importanza di mantenere le informazioni sempre aggiornate. Google dà maggiore visibilità alle schede che forniscono dettagli costantemente verificati, riducendo il rischio di incongruenze che potrebbero penalizzare l’affidabilità dell’azienda agli occhi degli utenti.

L’aggiornamento regolare dei dati di contatto, degli orari e dei servizi offerti garantisce che i clienti abbiano sempre accesso a informazioni corrette. Questo è particolarmente rilevante per le attività che prevedono variazioni stagionali, periodi festivi o modifiche al proprio catalogo di prodotti e offerte. Un profilo con orari non allineati alla realtà o con indirizzi errati può causare frustrazione nei clienti e ridurre la probabilità di conversione.

Gestire la scheda in tempo reale consente anche di implementare cambiamenti immediati in caso di emergenze, eventi particolari o aggiornamenti aziendali. Se un negozio modifica la sua sede o un ristorante introduce un nuovo menu, queste informazioni possono essere integrate nel profilo senza dover attendere l’aggiornamento del sito web o delle altre piattaforme promozionali.

Perché è indispensabile Google Business Profile

Un’attività locale che vuole essere trovata online deve apparire nei risultati di ricerca e su Google Maps con informazioni dettagliate e facilmente accessibili: il Profilo dell’Attività rende possibile questa presenza, permettendo alle aziende di gestire le proprie informazioni in modo centralizzato e aggiornato.

Le persone effettuano ricerche online con un’intenzione precisa: trovare un’azienda nella loro zona, valutare la sua affidabilità e interagire direttamente con i suoi servizi. Google Business Profile risponde esattamente a questa esigenza, fornendo ai clienti un accesso immediato a dettagli come orari, contatti, recensioni e immagini, senza la necessità di visitare il sito web dell’azienda.

Avere il pieno controllo della scheda significa migliorare la propria visibilità rispetto ai concorrenti, aumentare l’interazione con gli utenti e garantire che le informazioni aziendali siano sempre accurate. L’integrazione con gli strumenti di Google consente di monitorare le interazioni ricevute e di adattare la strategia in base ai dati reali sulle ricerche degli utenti.

L’ottimizzazione costante della scheda aiuta a intercettare più clienti in fase di ricerca attiva, trasformando una semplice presenza online in uno strumento per attrarre e coinvolgere il pubblico in modo efficace.

Impatto sulla visibilità nei risultati di ricerca locali

La visibilità di un Profilo dell’Attività Google nei risultati locali è determinata dall’algoritmo di Google, che considera diversi fattori per stabilire quale attività mostrare nei primi risultati di ricerca. Come detto, una delle principali influenze sul ranking della scheda è la capacità dell’attività di risultare autorevole e rilevante rispetto alla richiesta dell’utente.

La pertinenza è determinata dalla qualità e precisione delle informazioni fornite. Più un profilo è completo, con una descrizione chiara dell’attività e l’uso di categorie appropriate, maggiore è la probabilità che venga mostrato in risposta a una ricerca specifica. Le attività che aggiornano con costanza i propri servizi e le proprie immagini dimostrano di essere attive e offrono agli utenti informazioni più affidabili.

La distanza dipende dalla prossimità fisica dell’attività rispetto alla posizione dell’utente che effettua la ricerca. Google privilegia i risultati che rispondono a un search intent geolocalizzato, offrendo soluzioni facilmente accessibili a chi sta cercando un’attività nelle vicinanze. Tuttavia, una scheda ben curata può migliorare la propria visibilità anche al di fuori dell’area immediata, sfruttando la combinazione di recensioni positive, contenuti aggiornati e interazioni frequenti con gli utenti.

L’autorevolezza si costruisce nel tempo attraverso l’interazione con i clienti. Un profilo con molte recensioni, risposte tempestive e contenuti regolarmente pubblicati ha più possibilità di essere considerato da Google un’attività affidabile. Il modo in cui un’azienda risponde alle domande degli utenti e gestisce i feedback influisce sulla percezione della sua reputazione, rendendola più competitiva nelle ricerche locali.

Le ricerche effettuate dagli utenti possono essere di tipo diretto o esplorativo. L’attività che vuole emergere deve essere ottimizzata per comparire sia quando un utente cerca un’azienda specifica, sia quando digita una categoria di servizi. Ad esempio, un carrozziere può risultare nelle ricerche sia per nome, sia nelle query generiche come “riparazione carrozzeria auto vicino a me”, aumentando così il proprio bacino di potenziali clienti.

Fidelizzazione e interazione con i clienti

Un parametro importante per il ranking è la frequenza e la qualità dei feedback ricevuti. Un profilo con molte recensioni dettagliate ha maggiori probabilità di essere mostrato nei risultati locali rispetto a un’attività con poche valutazioni. Quando un cliente lascia un commento, quell’opinione diventa parte del percorso di acquisto di altre persone. Anche il livello di interazione con il pubblico incide sul posizionamento: Google premia le attività che rispondono attivamente alle recensioni e aggiornano regolarmente la scheda. La gestione attiva delle recensioni, con risposte che chiariscono eventuali dubbi o valorizzano i feedback positivi, aiuta quindi a creare un’immagine affidabile e credibile dell’azienda.

Oltre ai feedback pubblici, la scheda include una funzione di messaggistica, utile per rispondere direttamente alle domande dei clienti. Questo sistema semplifica la comunicazione e riduce la necessità di passaggi intermedi, facilitando il contatto con chi è interessato ai servizi offerti.

Gli aggiornamenti periodici attraverso Google Post aggiungono un ulteriore livello di interazione. Offerte speciali, eventi e novità sull’attività possono essere pubblicati direttamente sulla scheda, offrendo agli utenti contenuti sempre aggiornati. In questo modo, il profilo rimane dinamico e attira maggiore attenzione, aumentando la probabilità che le persone scelgano di interagire con l’attività invece che con i concorrenti.

Grazie a questi strumenti, la scheda si trasforma in un canale di comunicazione aperto e sempre attivo, che permette di consolidare la fiducia del pubblico e mantenere un legame costante con la clientela.

Aumento di traffico e conversioni

Le interazioni generate tramite Google Business Profile non si limitano alla visibilità, ma si traducono in conversioni e azioni concrete che portano risultati tangibili per l’azienda.

Oltre il 50% degli utenti che visualizzano un profilo decide di chiamare direttamente l’attività, evitando di cercare ulteriori informazioni altrove. Questo rende essenziale fornire sempre dettagli aggiornati e rendere subito accessibili i contatti principali.

Il 56% delle interazioni avviene attraverso visite al sito web, segno che un profilo ben strutturato non solo attrae attenzione, ma porta gli utenti a compiere un passo successivo nella loro esperienza con l’attività. Chi clicca sul sito spesso valuta meglio i servizi offerti, consulta il catalogo o prenota un appuntamento, contribuendo a una crescita effettiva del numero di clienti.

Un altro dato significativo riguarda le richieste di indicazioni stradali: chi attiva la navigazione per raggiungere un’attività è già in una fase avanzata del processo d’acquisto, rendendo questa funzione particolarmente utile per le aziende con una sede fisica. Il fatto che l’utente sia pronto a recarsi sul luogo riduce la distanza tra la ricerca online e la visita reale, aumentando le probabilità di conversione.

I vantaggi SEO del Profilo Business Google

Il lavoro di gestione e ottimizzazione del profilo dell’attività non è un’attività una tantum, ma deve essere controllato e aggiornato frequentemente con nuove informazioni. Secondo uno studio di Ipsos Research citato da Search Engine Journal, un profilo aggiornato di Google Business:

  • Ha 2,7 volte maggiori probabilità di essere considerato più affidabile.
  • Ottiene 7 volte più clic.
  • Ha il 70% di probabilità in più di attirare visite in località.
  • Ha il 50% di probabilità in più di portare a un acquisto.

C’è però un aspetto da non trascurare: il Profilo dell’attività è per così dire aperto alle modifiche di altri utenti, e anzi Google incoraggia i contenuti generati dagli utenti, come recensioni, domande e risposte, aggiornamenti, foto, video e altro ancora. In pratica, si può dire che chiunque online può contribuire al profilo di un’attività su Google e Google stesso può intervenire con notazioni e altre segnalazioni utili, e quindi il proprietario/gestore dell’attività deve tenere sotto controllo tali contenuti e verificare che le informazioni siano veritiere e legittime.

Chi può e deve usare Google Business Profile

Il Profilo dell’Attività è utile per aziende di ogni dimensione, dai piccoli esercizi locali alle realtà più strutturate. La possibilità di gestire la propria presenza nei risultati di ricerca e su Google Maps consente a diverse tipologie di business di migliorare la visibilità, facilitare il contatto con i clienti e ottimizzare il proprio posizionamento online.

Essere presenti in modo efficace sui canali Google significa offrire informazioni affidabili, rispondere alle recensioni e sfruttare strumenti di interazione che guidano le decisioni dei consumatori. Attività aperte al pubblico, liberi professionisti che operano su appuntamento, aziende che lavorano a domicilio e strutture con più sedi possono personalizzare la loro scheda per massimizzare le opportunità di contatto e differenziarsi dai concorrenti.

  • Attività locali con sede fisica

Le aziende con un punto vendita, un ufficio o una sede aperta al pubblico possono usare Google Business Profile per attirare clienti nelle vicinanze e semplificare il processo decisionale degli utenti che effettuano ricerche localizzate.

I ristoranti possono sfruttare la scheda per mostrare il menù, inserire opzioni di prenotazione e pubblicare foto che anticipano l’esperienza culinaria, fornendo informazioni chiare a chi sta decidendo dove mangiare. Negozi di abbigliamento, librerie, supermercati ed esercizi commerciali possono invece aggiornare periodicamente l’inventario, comunicando promozioni e iniziative attraverso i post.

Anche hotel e strutture ricettive traggono vantaggio dall’esposizione sulle ricerche locali, permettendo ai visitatori di consultare recensioni, immagini delle camere e collegamenti ai sistemi di prenotazione. La presenza di funzionalità dedicate, come la gestione degli orari di check-in e check-out, arricchisce ulteriormente l’esperienza dell’utente.

Gli studi medici e i centri sanitari possono informare i pazienti sulle prestazioni offerte, segnalare gli specialisti disponibili e facilitare la prenotazione di appuntamenti, riducendo così le chiamate di richiesta informazioni. Lo stesso vale per gli uffici professionali, come studi legali, agenzie immobiliari o commercialisti, che possono semplificare il reperimento di dati di contatto e indirizzi.

La scheda Google diventa un’estensione digitale del punto vendita o dello studio, fornendo una vetrina sempre aggiornata e facilmente accessibile.

  • Liberi professionisti e consulenti

Chi lavora senza una sede fissa accessibile al pubblico può utilizzarlo per garantire maggiore visibilità ai propri servizi e posizionarsi come riferimento in una determinata area.

I coach e formatori professionisti, ad esempio, possono sfruttare la scheda per indicare i settori di specializzazione, pubblicare contenuti rilevanti e incentivare le recensioni dei clienti. Consulenti aziendali, esperti di marketing e avvocati che lavorano su appuntamento possono utilizzare Google Business Profile per farsi trovare dai potenziali clienti e offrire un punto di primo contatto chiaro e immediato.

Anche categorie creative come fotografi, grafici e designer freelance beneficiano della visibilità offerta dalla scheda, potendo mostrare il proprio portfolio e invitare i clienti a lasciare recensioni sulla collaborazione.

Un elemento distintivo per i liberi professionisti è la funzione di messaggistica diretta, che consente di rispondere velocemente alle richieste di informazioni senza dover passare da email o social network. Grazie a un profilo ben gestito, è possibile intercettare nuove opportunità di lavoro e avviare collaborazioni con maggiore facilità.

  • Aziende che offrono servizi a domicilio

Le imprese che operano direttamente a casa dei clienti o presso altre strutture hanno esigenze specifiche e possono usare Google Business Profile senza bisogno di indicare un indirizzo fisico visibile sulla scheda.

I tecnici specializzati, come idraulici ed elettricisti, possono indicare le zone servite e attivare la prenotazione diretta di interventi. Le imprese di pulizia e i servizi di sanificazione possono mostrare i pacchetti disponibili e raccogliere recensioni per dimostrare l’affidabilità del servizio.

Allo stesso modo, i fornitori di assistenza informatica e gli installatori di impianti possono fornire dettagli sui servizi offerti e permettere ai clienti di contattarli facilmente per preventivi. La possibilità di aggiornare orari di disponibilità, politiche di intervento e servizi inclusi consente di fornire informazioni precise e ridurre il numero di richieste generiche, ottimizzando il tempo di lavoro.

Google Business Profile permette a queste aziende di essere trovate esattamente quando un cliente ha bisogno di un servizio specifico, aumentando il numero di richieste qualificate senza necessità di una sede aperta al pubblico.

  • Catene e aziende con più sedi

Le attività con più punti vendita o filiali possono gestire la loro visibilità su Google in modo organizzato, assicurando che ogni sede abbia un profilo dedicato con dettagli aggiornati e ottimizzati per la ricerca locale.

I franchising e i marchi retail possono controllare tutte le schede da una gestione centralizzata, evitando discrepanze tra le informazioni comunicate dai singoli negozi. È possibile assegnare la gestione delle schede ai responsabili locali, garantendo personalizzazione nelle risposte alle recensioni o negli aggiornamenti sulle promozioni.

Anche le catene di ristoranti, palestre o centri estetici possono sfruttare Google Business Profile per evidenziare le differenze tra una sede e l’altra, segnalando orari specifici, servizi aggiuntivi o promozioni destinate ai clienti di una particolare area geografica.

Un aspetto fondamentale per i business multi-location è l’utilizzo delle estensioni di località in Google Ads, che collegano la scheda aziendale agli annunci pubblicitari, migliorando il tasso di conversione degli utenti che si trovano nelle vicinanze. Le attività con più sedi possono inoltre monitorare le performance di ogni punto vendita, osservando quali schede ricevono più clic, chiamate o richieste di indicazioni stradali.

La gestione ottimizzata della presenza online permette di offrire un’esperienza coerente agli utenti, rafforzare l’identità del brand e garantire che ogni punto vendita sia facilmente rintracciabile.

Come creare un Google Business Profile passo dopo passo

Un Profilo dell’Attività Google ben configurato garantisce quindi maggiore visibilità nei risultati di ricerca e su Google Maps, offrendo ai clienti informazioni sempre aggiornate e un accesso diretto ai servizi dell’azienda. Per creare un profilo efficace, però, è necessario seguire una procedura precisa di registrazione, configurazione e verifica, assicurandosi di inserire dettagli accurati e completi.

Il processo prevede tre passaggi chiave: verificare se l’attività è già presente su Google e rivendicare il profilo, configurarlo con tutte le informazioni necessarie e completare la procedura di verifica. Una corretta impostazione consente non solo di comparire nelle ricerche locali, ma anche di ottimizzare il proprio posizionamento per intercettare un maggior numero di clienti interessati.

Iscrizione e accesso a Google Business Profile

Prima di creare un nuovo profilo, è importante verificare se l’attività è già presente su Google. Alcune aziende, infatti, potrebbero avere una scheda attivata automaticamente grazie ai dati raccolti dal motore di ricerca o generata dagli utenti che segnalano nuovi luoghi. In questi casi, è possibile rivendicare la proprietà e acquisire il controllo della scheda senza doverne creare una da zero.

  1. Accedere a Google Business Profile

Per iniziare, è necessario un account Google. Se non ne si possiede uno, bisogna crearne uno nuovo tramite la pagina Google Account. Una volta effettuato l’accesso, ci si può dirigere sul sito ufficiale Google Business Profile per iniziare la configurazione.

  1. Verificare se il profilo esiste già

Inserendo il nome dell’attività nella barra di ricerca, Google potrebbe mostrare suggerimenti con schede già esistenti. Se il profilo è già presente e non è ancora rivendicato, viene mostrata l’opzione “Sei il proprietario di questa attività?”. Cliccando su questa voce, si avvia il processo per ottenere la gestione della scheda.

  1. Creare una nuova scheda

Se la propria attività non esiste ancora su Google, bisogna cliccare su “Aggiungi la tua attività a Google”, inserendo il nome esatto dell’azienda e selezionando una categoria che la descriva in modo accurato. La scelta della categoria è importante perché influisce sul posizionamento del profilo nei risultati di ricerca.

Una volta completati questi passaggi, si passa alla fase di configurazione dettagliata della scheda.

Configurazione iniziale della scheda

Dopo aver avviato il processo di creazione o rivendicazione del profilo, è fondamentale inserire tutte le informazioni che aiutano gli utenti a trovare l’attività e contattarla facilmente.

  1. Nome attività e categoria

Il nome deve corrispondere esattamente a quello utilizzato sul sito web e sugli altri canali ufficiali. L’inserimento della categoria corretta permette a Google di classificare al meglio l’azienda, rendendola più facilmente individuabile nelle ricerche pertinenti.

  1. Dati di contatto e posizione

Per le attività con una sede fisica aperta al pubblico, è necessario indicare il numero civico, la città e il codice postale, assicurandosi che l’indirizzo sia coerente con quello comunicato su altri portali online. Se l’azienda offre servizi a domicilio, si può scegliere di non mostrare un indirizzo fisico, ma specificare le aree coperte.

  1. Descrizione e utilizzo delle parole chiave

Google consente di aggiungere un piccolo testo descrittivo per spiegare cosa offre l’attività, quali sono i suoi punti di forza e perché gli utenti dovrebbero sceglierla. Anche se la descrizione non influisce direttamente sul ranking, inserire in modo naturale termini chiave pertinenti può aiutare a rendere il profilo più chiaro e rilevante per chi sta cercando determinati prodotti o servizi.

  1. Orari di apertura e disponibilità

Gli orari devono essere aggiornati regolarmente per evitare disallineamenti tra le informazioni presenti online e la reale operatività dell’attività. È possibile inserire anche orari speciali per i giorni festivi o segnalare fasce orarie dedicate a specifiche attività aziendali, come il ritiro su appuntamento o la consulenza telefonica.

  1. Foto e immagini rappresentative

Una scheda con immagini ha un tasso di interazione superiore rispetto a quelle senza contenuti visivi. Si consiglia di caricare almeno:

  • Una foto della sede (per attività con negozio fisico).
  • Immagini dei prodotti o servizi offerti.
  • Foto del team per dare un volto umano all’azienda.

Dopo aver inserito tutti questi dettagli, il passaggio finale è la verifica del profilo, necessaria per attivare ufficialmente la scheda e renderla visibile al pubblico.

Verifica del profilo dell’attività

Google richiede che ogni attività completi un processo di verifica per confermare che il proprietario della scheda sia effettivamente autorizzato a gestirla. Questo passaggio è essenziale per proteggere i dati aziendali e garantire che solo chi ha diritti sull’attività possa modificarne le informazioni.

  1. Metodi di verifica disponibili

A seconda della tipologia di attività, Google offre diverse modalità per completare la verifica:

  • Cartolina postale: un codice di verifica viene inviato all’indirizzo dell’attività entro 7-14 giorni lavorativi. Questo è il metodo più comune per le attività con sede fisica.
  • Email o telefono: in alcuni casi, soprattutto per aziende che hanno già interazioni con Google, la verifica può avvenire tramite un codice inviato via email o SMS.
  • Google Search Console: se il sito web dell’attività è già verificato su Google Search Console, il profilo può essere confermato istantaneamente.
  • Videochiamata o registrazione video: per alcune categorie di business viene richiesto un video in cui si mostra la sede, l’insegna aziendale e gli ambienti interni per dimostrare la reale esistenza dell’attività.

 

  1. Tempi di attesa e verifiche non riuscite

In genere, la verifica tramite cartolina postale è la più lenta, mentre quella tramite telefono o Search Console può essere immediata. Se il codice di verifica non arriva o la richiesta di verifica viene respinta, è possibile ricontattare il supporto di Google per richiedere assistenza e verificare che i dati inseriti siano corretti.

  1. Attivazione del profilo e primi passi dopo la verifica

Una volta completata la procedura, il profilo diventa ufficialmente attivo e visibile al pubblico. Da questo momento, è possibile:

  • Rispondere alle recensioni dei clienti.
  • Pubblicare aggiornamenti e offerte.
  • Monitorare le statistiche sulle visualizzazioni e sulle interazioni.

La verifica è un passaggio fondamentale per garantire che solo il proprietario dell’attività possa gestire le informazioni della scheda, evitando modifiche non autorizzate e mantenendo il controllo dei dati aziendali.

Monitorare le performance del Profilo dell’Attività con Google Insights

Gestire il Profilo dell’Attività Google non significa soltanto aggiornarne le informazioni, ma anche monitorare le interazioni degli utenti per capire come viene trovato e utilizzato. Attraverso la dashboard di Google Insights è possibile accedere a una serie di dati che aiutano a valutare l’efficacia della scheda e a migliorare la propria strategia di marketing locale.

I report disponibili forniscono dettagli su come gli utenti scoprono l’attività, quali azioni compiono dopo aver visualizzato il profilo e quali sono i giorni o gli orari in cui il traffico è più intenso. Capire questi aspetti permette di ottimizzare le informazioni aziendali, migliorare la comunicazione con il pubblico e adattare il profilo in base alle preferenze dei clienti.

L’analisi costante delle statistiche consente anche di individuare eventuali punti deboli nella propria visibilità online. Se, ad esempio, il profilo riceve molte visualizzazioni ma poche interazioni, potrebbe essere utile intervenire su aspetti come il numero di recensioni, la qualità delle immagini o la chiarezza delle informazioni.

Attraverso un uso strategico dei dati forniti da Google Insights è possibile prendere decisioni mirate per accrescere la propria presenza locale e migliorare l’efficacia del profilo.

Analizzare impression, clic e azioni degli utenti

I dati raccolti da Google Insights offrono una visione chiara su come gli utenti interagiscono con il profilo e quali elementi influenzano maggiormente le loro decisioni.

Il numero di impression indica quante volte il profilo è stato mostrato nei risultati di ricerca o su Google Maps, fornendo un primo indicatore della visibilità dell’attività online. Un aumento di queste visualizzazioni segnala una crescita dell’interesse da parte degli utenti, mentre un calo può indicare una maggiore competizione o una riduzione delle ricerche pertinenti.

I clic rappresentano, invece, le azioni compiute sul profilo, come la visita al sito web, la richiesta di indicazioni stradali o le chiamate dirette. Un alto numero di clic rispetto alle visualizzazioni suggerisce che le informazioni della scheda sono efficaci nel convertire un semplice interesse in un’azione concreta. Al contrario, se il tasso di interazione è basso, potrebbe essere utile aggiornare le immagini, migliorare la descrizione o incentivare le recensioni dei clienti.

Le statistiche sulle azioni degli utenti permettono di comprendere quali aspetti del profilo funzionano meglio e quali necessitano di ottimizzazioni. Monitorare questi dati consente di adattare la presentazione dell’attività per rendere l’esperienza utente più immediata e coinvolgente.

Comprendere da dove arrivano le ricerche

Oltre a quantificare il numero di impression e azioni, Google Insights fornisce dati preziosi sulla tipologia di ricerche che portano alla visualizzazione del profilo. Le interazioni possono nascere da ricerche dirette o da ricerche per categoria, due modalità che indicano comportamenti differenti da parte degli utenti.

Le ricerche dirette avvengono quando un utente cerca specificamente il nome dell’attività o il suo indirizzo. Questo scenario è tipico dei clienti abituali o di chi è già a conoscenza dell’azienda e desidera ottenere informazioni specifiche, come il numero di telefono o gli orari di apertura. La presenza costante di queste ricerche suggerisce un brand riconosciuto e consolidato nel settore.

Le ricerche per categoria, invece, si verificano quando un utente digita termini generici legati a un settore o a una necessità, come “pizzeria vicino a me” o “studio dentistico aperto adesso”. In questo caso, il profilo compete con altre attività simili per ottenere visibilità nei risultati proposti da Google. Una percentuale elevata di ricerche di questo tipo è segnale di un buon posizionamento per query locali e dimostra che l’azienda riesce a intercettare nuovi clienti che non la conoscevano precedentemente.

Analizzare l’equilibrio tra queste due tipologie di ricerca consente di affinare la strategia del profilo. Se le ricerche dirette sono dominanti, può essere utile rafforzare la SEO locale per aumentare la presenza nelle ricerche di categoria. Al contrario, se il traffico proviene principalmente da ricerche generiche, lavorare sulla fidelizzazione e sul branding può incentivare un maggiore riconoscimento del nome dell’attività, spingendo più utenti a cercarla direttamente.

Come ottimizzare il Profilo dell’Attività Google

Ottenere visibilità sui risultati di ricerca locali non dipende soltanto dalla creazione del profilo, ma dalla sua capacità di attrarre utenti e trasformare le visite in contatti concreti. Un Business Profile ben ottimizzato aumenta le probabilità di apparire nelle prime posizioni nelle ricerche pertinenti, rendendo più semplice per gli utenti trovare informazioni rilevanti e scegliere di interagire con l’azienda.

L’ottimizzazione riguarda diversi aspetti, tra cui l’uso di immagini e video, la gestione strategica delle recensioni, l’inserimento di aggiornamenti periodici e l’attivazione di funzionalità avanzate come la prenotazione diretta. Migliorare ogni elemento della scheda permette di incrementare il tasso di conversione e consolidare la reputazione dell’attività.

Google premia i profili dinamici e costantemente aggiornati, dando maggiore rilevanza alle attività che dimostrano un coinvolgimento attivo con il pubblico. L’integrazione di contenuti multimediali, la cura degli orari di apertura e l’utilizzo di attributi specifici contribuiscono a rendere il profilo più competitivo, aumentando il volume di interazioni e contatti utili.

Inserire immagini e video efficaci

Le immagini rappresentano uno degli elementi più visibili di un Profilo dell’Attività Google e influenzano direttamente la percezione dell’utente. Una scheda ben curata a livello visivo trasmette affidabilità e aiuta il potenziale cliente a farsi un’idea chiara di cosa aspettarsi dall’azienda.

Le attività con più di undici foto registrano un tasso di clic più alto sui propri siti web. Per ottenere risultati concreti, è fondamentale inserire immagini autentiche che mostrino la sede, i prodotti e il team al lavoro. Le foto degli interni aiutano gli utenti a familiarizzare con l’ambiente, mentre quelle dei servizi offerti contribuiscono a creare aspettative realistiche. Anche il personale dell’azienda dovrebbe essere rappresentato attraverso immagini spontanee, per dare un volto umano all’attività e infondere maggiore fiducia.

L’integrazione dei video e dei tour virtuali è un ulteriore fattore di miglioramento di un profilo. Un breve video che illustra il processo di lavorazione di un prodotto o che mostra il locale in diverse situazioni permette agli utenti di vivere un’esperienza più immersiva. I tour virtuali, in particolare per settori come ristorazione, hotellerie e palestre, aumentano il coinvolgimento e riducono le incertezze dei potenziali clienti prima di una visita.

Google offre la possibilità di caricare video della durata massima di 30 secondi. Per essere efficaci, questi contenuti devono essere chiari, di buona qualità e mostrare dettagli che possano risultare utili agli utenti nella scelta dell’attività.

Sfruttare le recensioni a proprio vantaggio

Le recensioni rappresentano uno degli elementi più influenti nel processo decisionale degli utenti. La maggior parte delle persone consulta le opinioni di altri clienti prima di scegliere un’attività, e il numero di recensioni e il punteggio complessivo incidono direttamente sulla fiducia percepita.

Rispondere alle recensioni, sia positive che negative, dimostra attenzione e coinvolgimento da parte dell’azienda. Un messaggio personalizzato di ringraziamento per un feedback positivo rafforza la relazione con il cliente, mentre una risposta professionale a una critica può attenuare l’impatto di una valutazione negativa, mostrando disponibilità a risolvere eventuali problematiche.

Incentivare le recensioni è fondamentale per migliorare la reputazione e il posizionamento del profilo. Google vieta forme di compensazione economica, ma è possibile incoraggiare i clienti a lasciare un commento attraverso strategie come richiami sui social, QR code nei punti vendita o email post-servizio che ricordano l’importanza del feedback. La continuità nella raccolta di nuove recensioni segnala a Google che l’attività è attiva e coinvolgente, migliorando la sua autorevolezza nei risultati di ricerca.

Pubblicare post, offerte ed eventi

Un profilo che viene costantemente aggiornato con nuovi contenuti risulta più dinamico e coinvolgente. Google Post permette di inserire annunci in evidenza sulla scheda aziendale, dando visibilità a promozioni, eventi, nuovi servizi o notizie rilevanti per il pubblico. Le attività che utilizzano regolarmente questa funzione ottengono una percentuale più alta di interazioni.

La pubblicazione di post aiuta inoltre a mantenere l’attenzione degli utenti e a proporre offerte in modo diretto. Un ristorante può aggiornare il menu settimanale, un negozio può annunciare sconti su determinati prodotti, mentre un professionista può segnalare nuovi servizi disponibili. Ogni aggiornamento rappresenta un’opportunità per attirare visitatori e comunicare in modo chiaro le novità dell’attività.

Google suggerisce di pubblicare contenuti con una certa frequenza per garantire una presenza costante nei risultati di ricerca. I post restano visibili per sette giorni e possono includere immagini, un testo esplicativo e un pulsante per incentivare l’azione dell’utente, come prenotare un appuntamento o visitare il sito web aziendale.

Usare gli attributi speciali

I profili delle attività possono essere arricchiti con attributi specifici che comunicano caratteristiche distintive dell’azienda. Google permette di segnalare aspetti come “business gestito da donne”, “LGBTQ+ friendly” o “accessibile alle persone con mobilità ridotta”, offrendo agli utenti informazioni utili nella scelta del servizio più adatto alle loro esigenze.

Questi dettagli non solo rendono la scheda più completa, ma migliorano anche la visibilità nelle ricerche filtrate. Un utente che cerca specificamente un ristorante pet-friendly o un hotel con accessibilità per disabili può trovare più facilmente le attività che hanno segnalato queste caratteristiche nel loro profilo.

L’aggiunta di questi attributi aiuta a differenziare l’attività e a creare un legame con una clientela che presta attenzione a determinate certificazioni o valori aziendali. L’aggiornamento costante di queste informazioni permette di intercettare meglio le preferenze degli utenti e ottimizzare la pertinenza nelle ricerche locali.

Ottimizzare orari e servizi

Gli orari di apertura sono una delle informazioni più ricercate dagli utenti, ed è fondamentale mantenerli aggiornati per evitare disservizi o malintesi. Una scheda con orari non allineati alla realtà rischia di penalizzare l’immagine dell’attività e di generare esperienze negative nei clienti.

Oltre agli orari regolari, Google permette di inserire orari speciali e festivi, utili per segnalare aperture straordinarie o modifiche stagionali. Questa funzione aiuta le aziende a mantenere coerenza tra le informazioni presenti online e la reale operatività dell’attività, evitando delusioni nei clienti che si aspettano di trovare il negozio aperto.

Le attività che lavorano su prenotazione possono sfruttare l’opzione di prenotazioni online e appuntamenti diretti disponibili nella scheda, riducendo la necessità di contatti telefonici. Per i ristoranti e gli studi medici, ad esempio, questa funzione semplifica le operazioni di gestione e garantisce un flusso più organizzato dei visitatori.

Un profilo aggiornato in ogni dettaglio aiuta a migliorare l’esperienza dell’utente e a eliminare gli ostacoli che potrebbero far perdere opportunità di business. L’ottimizzazione di questi elementi garantisce un profilo sempre pertinente e allineato alle esigenze del mercato.

Collegare il Profilo dell’Attività Google a Google Ads

Integrare il Profilo dell’Attività Google con Google Ads permette di potenziare la visibilità dell’azienda nelle ricerche sponsorizzate, migliorando il tasso di conversione e attirando più clienti locali. Questa combinazione consente di mostrare informazioni dirette sugli annunci, come indirizzo, numero di telefono e indicazioni stradali, aumentando così le possibilità che gli utenti interagiscano con l’attività.

L’aggiunta delle estensioni di località agli annunci pubblicitari è particolarmente utile per le imprese con punti vendita fisici o che operano in aree geografiche specifiche. Attraverso questa funzione, un’azienda può associare la propria scheda Google alla campagna pubblicitaria , consentendo agli utenti di trovare facilmente la posizione su Google Maps e ottenere dettagli aggiuntivi direttamente nella SERP .

Monitorare i dati di rendimento è essenziale per valutare l’efficacia dell’integrazione tra Google Business Profile e Google Ads. Analizzando le interazioni con la scheda aziendale nei report delle campagne pubblicitarie, si può comprendere meglio il comportamento degli utenti e ottimizzare le inserzioni per massimizzare il ritorno sull’investimento.

Sfruttare le estensioni di località per le inserzioni a pagamento

Le estensioni di località permettono di visualizzare indirizzo, distanza, orari di apertura e un pulsante per le indicazioni stradali direttamente negli annunci pubblicitari, semplificando il percorso dell’utente verso l’attività fisica. Questa integrazione rende le inserzioni più pertinenti per chi effettua ricerche locali, favorendo un aumento delle visite nel punto vendita o dei contatti immediati.

Per attivare le estensioni di località, è necessario collegare il Profilo dell’Attività Google a Google Ads tramite le impostazioni dell’account pubblicitario. Una volta effettuata l’associazione, le informazioni della scheda vengono automaticamente sincronizzate con le campagne, garantendo dati sempre aggiornati negli annunci.

Questo strumento è particolarmente efficace per le attività che dipendono dal traffico locale, come ristoranti, negozi al dettaglio e studi professionali. Gli utenti che visualizzano annunci con estensioni di località hanno maggiori probabilità di effettuare una visita immediata, riducendo i passaggi tra la ricerca online e l’interazione fisica con l’azienda.

Le estensioni possono essere utilizzate anche nelle campagne su Google Display e YouTube , aumentando il raggio d’azione e permettendo agli utenti di riconoscere rapidamente il brand associato a una sede fisica.

Come monitorare il rendimento delle campagne grazie a Google Ads e GBP

L’integrazione tra Google Ads e Google Business Profile non si limita a migliorare la visibilità, ma consente anche di tracciare con precisione le interazioni degli utenti e l’impatto degli annunci sulle visite e sulle conversioni.

Attraverso i report disponibili su Google Ads è possibile analizzare quante persone hanno cliccato sulle estensioni di località, visualizzato la scheda dell’attività o richiesto indicazioni stradali dopo aver visto un annuncio. La segmentazione dei dati in base a orari, giorni della settimana e dispositivi utilizzati aiuta a identificare il momento e il contesto in cui gli utenti sono più propensi a interagire con l’attività.

Un altro elemento utile per misurare il rendimento è il monitoraggio delle conversioni offline, che consente di capire quante persone, dopo aver cliccato su un annuncio, hanno realmente visitato il punto vendita. Configurando il tracciamento delle visite in negozio, si ottengono dati dettagliati su quanto gli annunci influiscono sul traffico fisico, offrendo un quadro più completo sulle performance della campagna.

Ottimizzare le inserzioni in base ai dati raccolti permette di indirizzare meglio gli investimenti pubblicitari, puntando su parole chiave e strategie che generano il maggior numero di interazioni e aumentando l’efficienza delle campagne.

Come ottimizzare il profilo GMB con 8 semplici interventi

Anche se ormai dovrebbe essere chiaro che Google Business Profile può essere canale potente per trovare più clienti, sono ancora tante le attività che non riescono a sfruttare il suo vero potenziale e “la maggior parte non inizia nemmeno a scalfire la superficie”, come diceva già qualche tempo fa Jeremy Knauff su Search Engine Journal (da cui abbiamo tratto anche le immagini in pagina).

Nella maggioranza dei casi, infatti, le persone creano un profilo, compilano semplicemente le informazioni di contatto di base e lo lasciano così: “è un buon inizio”, dice l’esperto, “ma ci sono molti altri dettagli che possiamo ottimizzare per migliorare la posizione dell’inserzione” e “aiutare a dimostrare la nostra competenza, ispirare fiducia e trasformare gli utenti della Ricerca in lead”.

Riuscire a raggiungere e sfruttare il pieno potenziale del Profilo dell’Attività non è complicato, ma servono di sicuro “tempo e impegno costante”, scrive Knauff, che poi delinea le otto aree su cui concentrare semplici interventi da mettere in pratica.

  1. Informazioni di contatto

Il primo passo è quello più banale: dobbiamo aggiungere le informazioni di contatto della nostre attività commerciale al profilo Business – che è davvero il minimo indispensabile! – includendo indirizzo, aree di servizio, orari di apertura e un numero di telefono.

  1. Descrizione

Inserire una descrizione dell’attività può servire sia migliorare il posizionamento che a conquistare gli utenti, che possono trovare così la motivazione giusta “per fare affari con noi”.

Questo è un punto critico per molti profili, che non riescono a emergere perché non curano la compilazione di questo contenuto o addirittura non scrivono nulla in questo campo.

Il consiglio è di pensare alla descrizione GMB la stessa cura che dedichiamo ai contenuti del sito: bisogna essere capaci di sintetizzare nello spazio limitato (750 caratteri) le informazioni più importanti sull’attività, come ad esempio quali problemi risolviamo ai clienti, quali servizi offriamo e perché siamo utili, anziché dilungarsi a scrivere “da quanto tempo sei in attività, quanto è grande la tua azienda o qualsiasi assurdità che le persone usano spesso quando scrivono della loro compagnia”.

Il focus deve essere sull’utente e sui suoi bisogni, non “sull’azienda e sul tuo ego”, e utilizzare le classiche keyword – le parole chiave che le persone potrebbero utilizzare durante la ricerca come il tipo di prodotti o servizi offerti – può essere una strategia per emergere (senza esagerare), mettendo in evidenza e all’inizio le informazioni più rilevanti.

  1. Recensioni

Lo abbiamo detto: le recensioni positive possono trasformare rapidamente la nostra azienda dall’essere un’entità sconosciuta a una percepita come affidabile.

Ciò dipende dal concetto della riprova sociale, che è profondamente radicato nella psicologia umana e nel neuromarketing, e che può diventare una scorciatoia per costruire la fiducia: quando le persone vedono che gli altri hanno acquistato e sono stati soddisfatti dei nostri prodotti o servizi, presumono (nella maggioranza dei casi) di poter avere probabilmente un’esperienza simile e positiva.

Knauff premette che “ci vuole molto lavoro per convincere i clienti a lasciare recensioni, ma ne vale sicuramente la pena a causa dell’effetto che ha sulla costruzione della fiducia”: la chiave qui è chiedere il commento quando le emozioni positive sono al culmine, ad esempio subito dopo l’acquisto o anche ancora prima nel processo.

Per rendere le recensioni più affidabili, è importante aiutare i clienti a elaborare la loro recensione per garantire che sia utile per altri potenziali utenti ed è possibile fornire loro una guida sui punti chiave da includere, che diventa importante per assicurarci che siano messi in evidenza i problemi che abbiamo risolto e in che modo abbiamo avuto un impatto positivo.

Altrettanto determinante è rispondere a ogni recensione, perché ciò è segno di attenzione e preoccupazione verso i clienti. E non bisogna solo pensare alle note positive, anzi: rispondere in maniera pacata e propositiva a critiche e recensioni negative aiuta a compensare i danni che possono procurare e mostra disponibilità ad affrontare i problemi con i clienti.

  1. Post

I post su Google Business Profile possono aiutare ad aumentare la visibilità in quel momento critico in cui un utente di Search sta cercando proprio ciò che offriamo. Possono anche utili anche per migliorare le conversioni, perché offrono l’opportunità di mostrare un titolo, un’immagine, un testo e un pulsante di call to action.

Le CTA attuali includono:

  • Prenota
  • Ordina on-line
  • Acquista
  • Per saperne di più
  • Iscriviti
  • Ottieni offerta
  • Chiama ora

Le persone che utilizzano i post spesso pubblicano contenuti di tipi promozionale, ma possono anche essere utilizzati per condividere contenuti puramente informativi.

La chiave è attirare gli utenti con valore, indipendentemente dal fatto che si tratti di un post promozionale o informativo: un contenuto ben realizzato, abbinato a una call to action chiara, può essere un modo efficace per indurre le persone a interagire con il brand e iniziare il percorso di vendita.

Il coinvolgimento può assumere le forme di una telefonata immediata, di una visita al sito Web dove possono acquistare qualcosa, o può portare a leggere un articolo, prenotare un appuntamento o a un contatto in qualche altro modo.

Come nota tecnica, Knauff ricorda che facendo clic sull’icona nell’angolo in basso a destra di un post è possibile ottenere un link diretto per la condivisione su altre piattaforme di social media per avere ulteriori riscontri.

  1. Domande e risposte

In fin dei conti, dice l’autore, “l’intero fondamento della SEO si basa sulla risposta alle domande dei ricercatori”, e quindi non dovrebbe sorprendere che domande e risposte possano svolgere un ruolo importante anche nell’ottimizzazione del profilo dell’attività.

Questa tattica ha un enorme vantaggio: Google non mostra pubblicamente chi ha posto la domanda, quindi (al contrario delle recensioni) non è necessario fare affidamento su altre persone che trovino la scheda e interagiscano, ma è possibile scrivere domande anche personalmente o affidare il compito a qualche dipendente.

Domande e risposte ci permettono di raggiungere due obiettivi:

  • Aiutano il profilo a posizionarsi più in alto, portando più attenzione sulla nostra azienda e quindi potenzialmente più contatti, più lead e più soldi.
  • Aiutano a dimostrare la nostra esperienza ai potenziali clienti.

Le risposte mostrano infatti alle persone la nostra competenza, consentendoci di dimostrare loro se siamo davvero in grado di risolvere un eventuale problema, e di farci apprezzare per l’acquisto o la collaborazione.

Questa funzione può servire anche a evidenziare in modo sottile problemi rilevanti che potrebbero non aver preso in considerazione, semplificando il successivo processo di vendita.

Ciò che conta è inquadrare queste domande dal punto di vista dei clienti, senza commettere l’errore di pubblicare “immondizie inutili e autopromozionali”, ma cercando di individuare e rispondere a questioni che di solito sono poste dai clienti e dai potenziali clienti.

  1. Foto

La maggior parte dei profili Business ha “poche o addirittura nessuna foto caricata, il che rappresenta un’enorme opportunità mancata”, scrive Knauff, che aggiunge anche che “nella maggior parte dei casi, un imprenditore o un operatore di marketing caricherà alcune foto del proprio negozio e si limiterà a questo”.

Un comportamento del genere può essere sufficiente ad aiutare le persone a riconoscere la nostra attività quando stanno cercando di trovarla di persona, ma aggiungere più foto ci permette di migliorare il ranking della scheda e di mostrare i nostri prodotti o servizi.

Per sfruttare questa risorsa – e sempre nel rispetto delle regole di Google su foto e video in GMB – possiamo usare una combinazione di foto che mostrino:

  • La sede fisica.
  • I prodotti.
  • Se possibile, i prodotti e / o servizi in modalità d’uso.
  • Clienti o consumatori.
  • Lo staff.

È anche importante caricare costantemente nuove foto, perché la classifica è influenzata non solo dal volume, ma anche dalla frequenza di aggiornamento e dalla costanza dei caricamenti. Idealmente, dovremmo puntare a caricare almeno una foto a settimana, ma più sarebbe meglio.

Inoltre, come per altri ambiti SEO, dobbiamo concentrarci sulla qualità piuttosto che sulla quantità e non dobbiamo caricare foto solo per tentare di migliorare il nostro posizionamento: queste risorse servono anche e soprattutto ad aiutare i potenziali clienti a farsi un’idea di come sono i nostri prodotti e servizi e di come possano essere utili alle loro esigenze.

Alla base c’è un consiglio “semplice”: caricare foto di grandi dimensioni e di alta qualità che rappresentino bene il nostro brand.

  1. Prodotti

Possiamo anche evidenziare i prodotti che proponiamo, dando agli utenti maggiori informazioni sulle loro caratteristiche e aumentando la probabilità di conquistarli come clienti.

Anche in questo caso, possiamo includere una call to action diretta a una pagina del sito web, ottenendo un vantaggio immediato.

  1. Servizi

Questo campo è un altro modo per evidenziare ciò che fai per i clienti, “ma, in base alla mia esperienza, le opzioni a disposizione sono un po’ limitate”, dice Knauff. Google offre servizi suggeriti in modo automatico in base alla categoria di attività e, anche se ci sono molte scelte logiche che semplicemente mancano, possiamo comunque aggiungere i nostri servizi personalizzati.

La gestione delle notifiche indesiderate

A volte, è possibile trovare modifiche alla scheda Business che non abbiamo apportato in prima persona: potrebbe dipendere da cambiamenti suggeriti dell’algoritmo di Google, da utenti ben intenzionati o, nei casi peggiori, da concorrenti che cercano di colpirci in modo negativo.

Se non facciamo regolarmente accesso al profilo e rifiutiamo queste modifiche, Google le applicherà automaticamente, e ciò potrebbe danneggiare la nostra visibilità e la prima impressione sui potenziali clienti.

Il consiglio è quindi di effettuare l’accesso almeno una volta alla settimana per tenere d’occhio le modifiche: non uno sforzo eccessivo, considerando che più o meno con la stessa frequenza dovremmo anche creare post, caricare foto e rispondere alle recensioni.

Errori comuni da evitare nella gestione del profilo

Una scheda (ex) Google My Business ben gestito può migliorare sensibilmente la visibilità e le conversioni di un’azienda. Tuttavia, errori nella configurazione e nella manutenzione della scheda possono compromettere la sua efficacia, riducendo l’affidabilità agli occhi dei clienti e penalizzando la posizione nei risultati di ricerca locali.

Alcuni problemi ricorrenti includono informazioni errate o incomplete, che generano confusione e minano la credibilità dell’attività. Anche la gestione delle recensioni gioca un ruolo fondamentale: ignorare i commenti negativi o non rispondere alle opinioni dei clienti può avere un impatto sulla reputazione, influenzando le decisioni di chi sta valutando l’azienda.

Altri errori riguardano l’aggiornamento degli orari, essenziale per garantire un’esperienza utente coerente con la realtà dell’attività. Orari imprecisi o non aggiornati possono causare disagi ai clienti e ridurre la fiducia nel servizio. Infine, trascurare il monitoraggio delle statistiche impedisce di ottimizzare la scheda in base ai dati reali sulle ricerche e sulle interazioni degli utenti.

Informazioni errate o incomplete

La precisione dei dati è essenziale per garantire che gli utenti trovino risposte affidabili e coerenti. Un errore comune è l’inserimento di informazioni incomplete, come un numero di telefono errato, un indirizzo impreciso o una categoria mal definita. Ogni inesattezza riduce la possibilità che il profilo venga mostrato nelle ricerche pertinenti e può portare i clienti a scegliere un concorrente più trasparente.

Le incongruenze tra il profilo, il sito web e i social aziendali creano ulteriori problemi. Se su Google vengono indicati orari diversi rispetto a quelli presenti sul sito o una posizione non allineata con le mappe di altri portali, gli utenti potrebbero avere difficoltà a raggiungere l’attività o a contattarla nei momenti giusti. Questa mancanza di coerenza può anche penalizzare il ranking della scheda, poiché Google tende a favorire i profili con informazioni uniformi su tutte le piattaforme.

Un altro aspetto da non trascurare riguarda le categorie e i servizi associati alla scheda. Inserire una categoria troppo generica o non aggiornata riduce la pertinenza della scheda nelle ricerche specifiche degli utenti. Indicare chiaramente quali servizi vengono offerti migliora le possibilità di essere trovati da chi cerca esattamente quel tipo di attività.

Trascurare le recensioni negative

Le recensioni degli utenti influenzano direttamente la fiducia verso un’attività e possono determinare se un potenziale cliente sceglierà di contattarla o meno. Ignorare i commenti, specialmente quelli negativi, trasmette un’immagine di scarsa attenzione al cliente e può peggiorare la percezione complessiva del brand.

Rispondere alle recensioni negative in modo professionale aiuta a gestire eventuali insoddisfazioni e a dimostrare un approccio proattivo alla risoluzione dei problemi. Un messaggio chiaro, educato e costruttivo può trasformare una critica in un’opportunità per mostrare la disponibilità al miglioramento. I clienti apprezzano le aziende che dimostrano di prendere in considerazione i feedback e cercano di rimediare alle situazioni spiacevoli.

Anche le recensioni positive meritano attenzione. Ringraziare i clienti che lasciano commenti positivi rafforza il rapporto con il pubblico e stimola ulteriori interazioni. Più la scheda rimane attiva e coinvolgente, maggiore sarà l’impatto sulla reputazione online dell’attività.

Dimenticare di aggiornare gli orari

Gli utenti che cercano un’azienda su Google si affidano alle informazioni presenti sul profilo per capire quando possono visitare la sede o contattarla. Indicare orari errati o non aggiornati può generare disagi e frustrazione, inducendo i clienti a rivolgersi ad alternative più affidabili.

Questo problema è particolarmente rilevante per attività con orari stagionali o con variazioni nei giorni festivi. Se un cliente trova indicato un orario di apertura, ma al suo arrivo l’attività è chiusa, difficilmente proverà a tornare in un altro momento. L’aggiornamento regolare degli orari evita questo tipo di inconvenienti e preserva la fiducia nel servizio offerto.

Oltre agli orari di apertura standard, Google Business Profile consente di aggiungere orari speciali per festività, eventi o chiusure temporanee. Utilizzare questa funzione assicura che gli utenti abbiano sempre informazioni precise e aggiornate, migliorando la loro esperienza e riducendo il rischio di insoddisfazione.

Non monitorare le statistiche

Ogni interazione sul Profilo dell’Attività Google genera dati preziosi che aiutano a comprendere il comportamento degli utenti e l’efficacia della scheda nel convertire ricerche in azioni. Non monitorare questi dati significa perdere opportunità di miglioramento, rendendo difficile ottimizzare la visibilità e l’engagement con il pubblico.

Le statistiche offerte da Google Insights includono metriche come il numero di visualizzazioni della scheda, il tasso di clic sulle informazioni di contatto e la frequenza con cui gli utenti utilizzano la funzione di ricerca direzioni. Comprendere questi dati consente di identificare le aree in cui la scheda è più efficace e quelle che necessitano di ottimizzazione.

Se una scheda riceve molte impression ma poche interazioni, potrebbe essere necessario migliorare la descrizione dell’attività, aggiornare le immagini o sfruttare meglio la sezione delle recensioni. Analizzare i trend nel tempo aiuta inoltre a prevedere i periodi di maggiore traffico e a pianificare eventuali strategie promozionali basate su dati concreti.

L’uso attivo delle statistiche di Google consente di prendere decisioni più mirate, affinare la strategia di ottimizzazione e incrementare il numero di clienti che interagiscono con il profilo.

Riconoscere e risolvere 5 problemi comuni con le schede

In origine, in realtà, la gestione non era così complessa: ai suoi esordi, Google My Business era una semplice scheda che compariva nelle SERP di ricerca includendo una ragione sociale, un indirizzo, un numero di telefono e un URL del sito web. Nel corso degli anni, però, lo strumento si è evoluto notevolmente e oggi i profili dell’Attività sono molto più densi e robusti, oltre che cruciali per la local SEO, perché mostrano davvero tutto ciò che un’attività ha da offrire e permette ai brand di distinguersi dai concorrenti che trascurano GMB nella propria strategia di marketing. Le varie funzionalità e miglioramenti hanno anche reso l’utilizzo di Business Profile molto più complesso per gli utenti, sostiene Sherry Bonelli su Search Engine Journal, che elenca in un articolo i cinque problemi comuni con Google My Business riscontrati dagli utenti e indica i metodi per risolverli.

Esempio di profilo Google My Business

Quando si verificano problemi con i profili GMB, spiega la Google My Business Silver Product Expert, le correzioni possono essere più complesse, sfumate e spesso possono creare confusione. Anche se Google ha stabilito delle linee guida su quando, se e come le aziende possono rappresentare le proprie attività su Google, le difficoltà restano comunque numerose, perché spesso le persone “si prendono la libertà di interpretare queste indicazioni e possono causare spam ed elenchi fraudolenti”, oppure subire la sospensione di schede di attività commerciali o incappare in altri problemi nel corso della gestione di GMB.

  1. Fronteggiare competitor spammy o falsi

Come nel mondo SEO, anche nell’ambito GBP il primo problema riguarda la presenza di risultati spam, uno dei fronti di lotta più ostici per Google.

Che si tratti di una scheda di attività commerciale totalmente falsa o di un nome di attività commerciale pieno di parole chiave, questi tipi di violazioni delle regole possono causare danni a molte persone, sia per gli utenti che per altre attività commerciali locali.

Ma ci sono modi per combattere lo spam su Business Profile, dice Bonelli, e a volte basta semplicemente sfruttare il pulsante “suggerisci una modifica”, presente in fondo alla scheda.

Ad esempio, se vediamo un’attività commerciale che contiene parole chiave in eccesso, possiamo fare clic sul link “Suggerisci una modifica” e impostare una modifica al nome dell’attività per eliminare le keyword aggiuntive.

Dopo aver apportato le modifiche suggerite a nome, indirizzo, orari o altre sezioni della scheda GMB, Google esaminerà i nostri suggerimenti; a volte, questo intervento avrà effetto quasi immediatamente, ma a volte può richiedere del tempo e, in alcuni casi, potrebbe anche non essere accettato, e quindi le legittime modifiche suggerite potrebbero non essere effettivamente apportate da Google.

In questo caso – e se un’azienda sta violando palesemente le regole, ad esempio mostra un indirizzo di casa sul proprio profilo Business, si tratta di un’azienda di lead generation o di un’attività esclusivamente online – potrebbe essere utile compilare il Business Redressal Complaint Form, un modulo di “reclamo” molto più formale che richiede maggiori informazioni da parte del sottoscrittore, che deve indicare precisamente quali sono le violazioni e quali attività ne sono interessate.

Inoltre, è anche possibile caricare file e immagini che aiutano a sostenere i motivi per cui l’attività è in violazione, e ad esempio aggiungere screenshot, fotografie, rapporti di investigatori privati o file audio. In genere, sono necessarie circa due settimane prima che Google agisca sul modulo di riparazione/spam.

  1. Reagire a un profilo sospeso

Niente è più preoccupante che vedere un avviso di sospensione per il Profilo, e i motivi per cui le schede vengono sospese sono molteplici – e nella maggior parte anche legittimi.

Profilo sospeso su GMB

Quindi, anche se pensiamo di lavorare in modo da non infrangere le regole, è probabile che stiamo violando i Termini di servizio (TOS) di Google, o altrimenti il profilo non sarebbe stato sospeso.

Secondo l’esperta, a volte si possono verificare delle coincidenze che possono attivare una sospensione – ad esempio, apportare troppe modifiche al tuo annuncio in una volta sola – ma di solito non è difficile identificare qual è esattamente la regola violata, esaminando attentamente il profilo e le linee guida di Google.

Per far comprendere questo punto, Bonelli cita il (vecchio) caso di un “imprenditore in preda al panico che ha pubblicato un post sulla sua sospensione nel Forum di assistenza di Google My Business”, definendo la sospensione “senza motivo” e chiedendo il supporto della community.

In realtà, basta solo “scavare un po’ più a fondo” per comprendere chiaramente perché l’elenco è stato sospeso: in origine, il titolare dell’attività aveva indicato come indirizzo commerciale il suo indirizzo di casa, una pratica espressamente vietata da Google.

L’utente ha spiegato che successivamente aveva cambiato l’indirizzo del profilo GMB nell’indirizzo dell’ufficio “satellite”, che è semplicemente un ufficio virtuale Regus, un’altra pratica non ammessa dalle linee guida GMB.

Chi imposta come indirizzo un ufficio virtuale o condiviso, deve mostrare a Google prove di:

  • Aver preso in affitto un ufficio esecutivo dedicato.
  • Impiegare dipendenti presenti in ufficio durante l’orario di lavoro stabilito.
  • Avere foto di segnaletica stradale permanente con il nome dell’attività.
  • Avere foto o video dell’ingresso dell’ufficio con segnaletica eccetera.

Cause di sospensione del profilo GMB

L’autrice ha scoperto che questo imprenditore utilizzava l’indirizzo di un ufficio virtuale semplicemente cercando l’indirizzo fisico su Google, e quindi – anche se non pensava di violare le linee guida GMB – in realtà era in errore e la sospensione era meritata.

Ad ogni modo, se il profilo viene sospeso non bisogna comunque farsi prendere dal panico: come detto, il primo step è leggere attentamente le linee guida di Google per cercare di identificare le violazioni commesse e determinare, in primo luogo, se la nostra attività è idonea ad avere un profilo GMB.

Alcune aziende semplicemente non si qualificano affatto per un profilo GBP, ricorda Bonelli, come, tra le altre, proprietà in affitto o in vendita (case vacanza, case modello o appartamenti sfitti), società o agenti di generazione di lead o servizi in una sede di cui non si è proprietari o che non si ha diritto di rappresentare.

Dopo aver identificato i potenziali problemi e verificato che l’idoneità dell’attività, bisogna poi risolvere eventuali problemi con la scheda e quindi compilare una richiesta di reintegro (una sola alla volta).

L’assistenza di Google avrà bisogno di tempo per esaminare le informazioni inviate, che devono spiegare in modo chiaro i problemi risolti e fornire una prova della legittimità dell’attività, caricando foto di:

  • Segnaletica aziendale permanente, sia all’esterno che all’interno dell’edificio.
  • Una foto del veicolo aziendale per le SAB (Service Area Business).
  • Una foto di una copia della licenza commerciale.
  • La registrazione presso gli enti di governo aziendale-

In sostanza, bisogna dimostrare a Google di essere un’azienda reale e legittimamente idonea per una scheda, ricordando che un profilo non è dovuto, ma è uno strumento che Google mette a disposizione delle attività qualificate.

  1. Affrontare una recensione negativa di un ex dipendente

A nessuno piace ricevere recensioni negative, ma sappiamo anche quanto i feedback siano importanti per dare forza al brand; una situazione spiacevole avviene quando un ex dipendente scrive una recensione negativa sull’azienda in Google.

Questo in realtà viola le linee guida sul conflitto di interessi delle norme sui contenuti inviati dagli utenti di Google e quindi, se incappiamo in tale inconveniente, possiamo contrassegnare la recensione come inappropriata accedendo alla dashboard; se questa non viene rimossa, possiamo anche contattare l’assistenza di Google.

In qualità di imprenditore, bisogna dimostrare che la persona abbia lavorato per l’azienda ma Google non può accettare alcuna informazione personale (documenti delle risorse umane, record di cronologia lavorativa, copia del badge identificativo, ecc), e quindi sarà necessario presentare a Google una prova social pubblica che la persona sia stato effettivamente un ex dipendente, come ad esempio uno screenshot del profilo LinkedIn che riporta l’esperienza in azienda o un post sui social media in cui menziona il suo impiego o il licenziamento.

  1. Riappropriarsi dell’attività su GMB

Può capitare di dimenticare i propri dati di accesso a Google Business Profile ed è anche possibile che qualcun altro – oltre al titolare di un’attività – rivendichi quella scheda. Quindi, come si può recuperare la proprietà della scheda dell’attività se qualcun altro l’ha rivendicata?

Per prima cosa, spiega l’autrice, bisogna collegarsi a https://google.com/business e cliccare su Gestisci ora: dopo aver eseguito l’accesso, vedremo tutte le proprietà GMB in gestione (e sarà possibile anche aggiungere un’altra location).

Se non abbiamo ancora schede di Google attive nell’account, dobbiamo digitare il nome dell’attività di cui siamo proprietari o per cui dobbiamo ottenere i diritti di gestore e, una volta trovato l’elenco, ci appariranno alcune opzioni.

Se la scheda è già stata rivendicata, vedremo l’email parzialmente nascosta utilizzata per rivendicare la scheda – un suggerimento per chi ha dimenticato quale indirizzo email ha usato per richiedere il profilo dell’attività – e quindi basta accedere con quell’account per gestire il profilo.

Se l’email non è familiare, significa che qualcun altro ha rivendicato la scheda dell’azienda: potrebbe essere stato un ex dipendente, un’agenzia di marketing digitale assunta o anche uno sconosciuto casuale, e pertanto bisogna rivendicare la proprietà del profilo per riportarlo nelle mani appropriate e legittime.

Cliccando su Richiedi accesso, Google sottopone alcune domande su chi siamo, sul rapporto con l’azienda e sul tipo di accesso desiderato (tra gestione o proprietà) e, a modulo compilato con le informazioni richieste, invia una mail alla persona che attualmente detiene la proprietà della scheda, che ha sette giorni per rispondere alla richiesta di proprietà o gestione.

  • Se il proprietario attuale non risponde, potremo entrare e rivendicare la scheda.
  • Se la richiesta di proprietà viene approvata, riceveremo un’email di notifica e potremo gestire la scheda nell’ecosistema Google.
  • Se la richiesta viene rifiutata, possiamo presentare ricorso o verificare l’affiliazione con la scheda dell’attività commerciale, avviando il processo per dimostrare la proprietà della scheda.
  1. Correggere un post rifiutato

Di tanto in tanto, un Google Post viene rifiutato e compare un avviso rosso che segnala il problema.

In genere, i post vengono rifiutati a causa del contenuto, delle foto e video utilizzati o se l’attività si trova in un’area di argomenti “sensibili”; altre volte, sono le parole all’interno del post ad attivare un rifiuto del post, perché rientrano nell’elenco di parole “offensive” di Google.

La prima cosa da fare in questi casi è riformulare il testo in modo più generico e non includere parole o immagini sensibili.

Inoltre, fino a qualche tempo fa era lecito includere il numero di telefono o l’URL di un sito web nel corpo di un post, ma ora Google sta rifiutando molti post con numeri di telefono o URL – e quindi, se li abbiamo inseriti, è bene provare a toglierli e ripubblicare il post.

Dati statistici su Google Business Profile: i numeri più rilevanti

L’efficacia del Profilo dell’Attività Google è confermata dai dati che mostrano l’impatto reale sulla visibilità e sulle interazioni con i clienti. La presenza online di un’attività locale non si limita a una semplice scheda informativa, ma rappresenta uno strumento attivo per indirizzare il traffico verso il sito web, aumentare le chiamate ricevute e generare visite fisiche nei negozi e nei punti vendita.

Il 97% degli utenti cerca aziende locali online prima di visitarle. Questo dato sottolinea come la fase di ricerca su Google sia spesso il primo passo nel processo decisionale di un cliente. Un’attività che ha un profilo ben ottimizzato ha quindi maggiori possibilità di essere scelta rispetto a un concorrente privo di una scheda aggiornata e visibile.

Più della metà delle interazioni con un profilo portano direttamente al sito web dell’azienda, dove gli utenti possono approfondire informazioni sui servizi offerti, consultare listini prezzi o effettuare prenotazioni. Un profilo ben posizionato facilita questa conversione, eliminando ostacoli tra la ricerca iniziale e l’azione finale dell’utente.

Un altro fattore rilevante riguarda le chiamate dirette generate dalla scheda aziendale. Il 16% delle attività registra più di 100 chiamate al mese grazie a Google Business Profile, a dimostrazione di quanto sia efficace nell’incoraggiare il contatto immediato da parte degli utenti alla ricerca di informazioni o assistenza.

L’inclusione nel Local Pack gioca un ruolo determinante nell’incrementare la visibilità. Il 42% delle ricerche con intento locale porta a clic diretti su queste schede, evidenziando l’importanza di lavorare sull’ottimizzazione per ottenere un posizionamento privilegiato.

Anche il comparto visivo influenza le decisioni degli utenti. Le attività che pubblicano almeno 11 foto raddoppiano le probabilità di essere scelte, poiché un profilo visivamente curato trasmette maggiore affidabilità e aiuta a differenziarsi rispetto ai concorrenti.

L’ottimizzazione del profilo è un fattore che incide direttamente sulle conversioni. Le attività con schede aggiornate e complete ricevono sette volte più clic rispetto a quelle con profili incompleti. Questo dato dimostra che investire tempo nella gestione del profilo equivale a ottenere maggiori opportunità di business e una crescita dell’interazione con i potenziali clienti.

L’analisi di questi dati evidenzia l’importanza di avere un profilo attivo e costantemente aggiornato. Le aziende che dedicano attenzione alla gestione della scheda Google migliorano la loro presenza nella ricerca locale e convertono un maggior numero di utenti in clienti reali.

Storia ed evoluzione: da Google My Business a Google Business Profile

Lo dicevamo anche più su: il servizio oggi conosciuto come Google Business Profile non è sempre esistito nella forma attuale. Nel corso degli anni, la piattaforma ha attraversato diverse trasformazioni, sia nel nome che nelle funzionalità offerte, con l’obiettivo di rendere più intuitiva e accessibile la gestione delle attività locali all’interno dell’ecosistema Google.

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Le prime versioni del servizio avevano un’impostazione più frammentata, con strumenti separati per la registrazione delle attività su Google Maps e per la gestione dei dati aziendali. Nel tempo, Google ha semplificato questo processo, integrando tutto in un’unica piattaforma capace di fornire alle attività locali la massima visibilità possibile

L’evoluzione della piattaforma è stata determinata anche dalle modifiche alle abitudini degli utenti, sempre più orientati verso ricerche con intento locale e alla necessità di trovare informazioni affidabili in tempo reale. Ogni aggiornamento ha portato miglioramenti significativi, rendendo il profilo sempre più interattivo e strategico per il marketing locale, fino a renderlo l’elemento chiave della ricerca geolocalizzata.

I primi anni: nel 2005 arriva Local Business Center

L’origine dello strumento risale al 2005, con il lancio di Google Local Business Center, uno dei primi tentativi dell’azienda di organizzare informazioni sulle attività commerciali in un sistema di ricerca geolocalizzata. Inizialmente, le schede erano directory statiche, senza molte possibilità di interazione da parte dei titolari delle attività, e servivano essenzialmente a mostrare le attività in un contesto geografico preciso, senza opzioni avanzate di interazione.

Tra 2009 e 2010 il servizio è stato rinominato Google Places, introducendo nuove funzionalità come le recensioni degli utenti, dettagli sugli orari, foto personalizzate e statistiche sulle visualizzazioni, destinate a rendere il profilo più personalizzabile. Questo aggiornamento ha segnato un primo passo verso la trasformazione della scheda da semplice elenco a strumento di marketing interattivo, ma soprattutto mostra la maggiore attenzione alla SEO locale, poiché Google iniziò a calcolare la pertinenza delle schede in base alla ricerca degli utenti .

Con la crescita di Google+, nel 2011 la piattaforma è stata ulteriormente modificata e integrata nel social network di Google, diventando Google+ Local, con recensioni e condivisioni dirette. Tuttavia, questa scelta non ha apportato l’adozione sperata e ha mostrato alcuni limiti nella gestione delle schede: la complessità della piattaforma rallentò l’adozione da parte delle aziende e l’obbligo di interazione con Google+ risultò un ostacolo per molti utenti.

La rivoluzione con Google My Business

Consapevole dei limiti del modello Google+ Local, nel 2014 l’azienda decise di progettare un nuovo sistema unificato per la gestione delle attività locali, lanciando Google My Business. Questo aggiornamento rappresentò un punto di svolta, perché per la prima volta le schede aziendali potevano essere modificate e analizzate da un’unica dashboard centralizzata, semplificando il controllo delle informazioni e permettendo anche di rispondere alle recensioni e di ricevere dati dettagliati sulle interazioni degli utenti.

Google My Business introdusse anche migliorie fondamentali per la gestione delle schede:

  • Possibilità di rispondere direttamente alle recensioni, dando ai proprietari un maggiore controllo sulla reputazione.
  • Accesso a statistiche dettagliate, utili per monitorare visite, clic e interazioni degli utenti con la scheda.
  • Strumenti per la pubblicazione di aggiornamenti e promozioni, rendendo la scheda attiva e dinamica.
  • Integrazione semplificata con Google Maps, permettendo una sincronizzazione più immediata delle informazioni.

Negli anni successivi Google ha continuato a migliorare e ampliare le funzionalità di GMB. L’integrazione con Google Post ha permesso alle aziende di pubblicare aggiornamenti, promozioni ed eventi direttamente sulla scheda, mentre strumenti come la messaggistica diretta e le notifiche sulle domande dei clienti hanno reso l’interazione più immediata. La piattaforma ha introdotto anche la possibilità di creare siti web in pochi clic, pensata per le piccole imprese senza una forte presenza online.

L’ultima fase dell’evoluzione si è verificata nel 2021, quando Google ha annunciato un cambiamento radicale nel modello di gestione, ribattezzando il servizio Google Business Profile e introducendo come detto alcune novità di rilievo. La principale riguarda la gestione delle schede, che è stata spostata direttamente su Google Search e Google Maps, eliminando la necessità di utilizzare un’app separata o un pannello dedicato, in modo da semplificare l’amministrazione delle informazioni ed eliminare la necessità di utilizzare un’app separata o di accedere a Google My Business come interfaccia dedicata.

A partire da questa trasformazione, l’accento è stato posto sempre più sulla gestione mobile-first, con una maggiore attenzione all’ottimizzazione per le ricerche da smartphone, data la crescente tendenza degli utenti a cercare informazioni su attività locali tramite dispositivi mobili. Le aziende possono ora aggiornare i propri dettagli, rispondere ai clienti e monitorare le statistiche direttamente dai risultati di ricerca, senza passaggi intermedi.

Oggi il Profilo dell’Attività Google si è imposto come uno strumento centrale per la visibilità online delle aziende, con funzionalità sempre più avanzate che consentono di costruire una presenza digitale più efficace, coinvolgere il pubblico e monitorare le performance in tempo reale.

Google Business Profile: tutte le FAQ e i dubbi chiariti

L’uso del Profilo dell’Attività Google solleva spesso dubbi relativi alla gestione, all’ottimizzazione e alle sue funzionalità avanzate. La sua integrazione con Google Maps, l’importanza nelle ricerche locali e il ruolo nella strategia digitale di un’attività richiedono una comprensione chiara delle sue caratteristiche.

Questa sezione raccoglie le risposte alle domande più comuni, per aiutare imprenditori, professionisti e aziende a risolvere eventuali problemi e sfruttare al massimo le potenzialità della scheda. È fondamentale mantenere il profilo aggiornato e monitorarne le performance attraverso Google Insights, senza trascurare elementi chiave come recensioni, orari e ottimizzazioni SEO locali.

  1. Che cos’è Google My Business o Google Business Profile?

Precedentemente noto come Google My Business, Google Business Profile è la piattaforma gratuita di Google che permette alle attività di gestire le informazioni aziendali su Ricerca Google e Google Maps, interagire con i clienti e migliorare la propria visibilità a livello locale, inserendo informazioni come indirizzo, orari di apertura, contatti, recensioni e immagini.

  1. Quanto costa Google Business Profile?

La creazione e la gestione di un profilo su Google Business Profile sono completamente gratuite. Google non applica alcun costo per creare, gestire o aggiornare un profilo aziendale. Esistono tuttavia funzioni avanzate a pagamento, legate principalmente alla pubblicità su Google Ads. Il servizio è completamente gratuito.

  1. Google Business Profile migliora il posizionamento su Google?

Un profilo ben ottimizzato può favorire una migliore visibilità nella ricerca locale e aumentare la probabilità di apparire nei risultati geolocalizzati di Google, come il local pack su Google Search e le schede in Google Maps.

  1. Come posso ottimizzare il mio profilo per posizionarmi meglio?

Per migliorare il posizionamento del profilo si possono seguire alcune buone pratiche:

  • Completare il profilo al 100% con tutte le informazioni disponibili.
  • Aggiornare regolarmente le foto, i post e le offerte.
  • Ottenere recensioni autentiche e rispondere sempre ai clienti.
  • Utilizzare parole chiave rilevanti nella descrizione e nei post.
  • Controllare che il nome, l’indirizzo e il numero di telefono (NAP) siano coerenti in tutta la tua presenza online.

 

  1. Perché la mia attività non compare nel Local Pack di Google?

La visibilità nel Local Pack dipende da fattori come la pertinenza della scheda con la ricerca effettuata, la distanza dell’attività dall’utente e l’autorevolezza del profilo, determinata da recensioni, interazioni e aggiornamenti regolari.

  1. Quali fattori influenzano il posizionamento delle schede nei risultati locali?

Google considera la qualità e completezza del profilo aziendale, le recensioni degli utenti, l’attività della scheda (aggiornamenti, post, immagini recenti) e la coerenza dei dati tra il profilo e le altre piattaforme online.

  1. Chi può creare un profilo su Google?

Qualsiasi attività con una presenza fisica o che fornisce servizi in una determinata area geografica può registrare un profilo, incluse aziende con più sedi, liberi professionisti e attività che operano su appuntamento. Per aziende con più sedi o franchising, è possibile gestire più sedi con lo stesso account.

  1. Come aggiungere o rimuovere un amministratore dal profilo dell’attività?

È possibile gestire le autorizzazioni accedendo a Google Business Profile, selezionando il profilo aziendale e aggiungendo o rimuovendo utenti con ruoli diversi (proprietario, gestore, amministratore).

  1. Si può avere un profilo anche senza sede fisica?

Sì, Google permette di creare profili aziendali anche per attività senza una sede aperta al pubblico. In questi casi, è possibile impostare un’area di servizio invece di un indirizzo specifico. Ad esempio, aziende che operano su appuntamento o offrono servizi a domicilio possono registrarsi e specificare l’area di servizio invece di visualizzare un indirizzo fisico.

  1. Come recuperare l’accesso se ho perso le credenziali del profilo?

Se si è perso l’accesso, è possibile richiedere il recupero dell’account tramite il centro assistenza di Google, seguendo la procedura di verifica per dimostrare di essere il proprietario dell’attività.

  1. Quanto tempo serve per verificare un’attività?

La verifica può richiedere da pochi minuti a un massimo di due settimane, a seconda del metodo scelto:

  • Cartolina postale con codice PIN: 5-14 giorni lavorativi.
  • Verifica tramite email o telefono (quando disponibile): pochi minuti.
  • Verifica video live o registrata (in alcuni casi richiesto da Google): tempo variabile in base all’approvazione.

 

  1. Come verificare un’attività se non si riceve la cartolina?

Se la cartolina di verifica non arriva entro 14 giorni, accedere alla scheda Google Business Profile e provare a richiedere un metodo di verifica alternativo (se disponibile). In caso di problemi, è possibile contattare l’assistenza di Google.

  1. Posso avere più di una sede sulla stessa scheda?

No, ogni sede deve avere un proprio profilo separato. Tuttavia, è possibile gestire più sedi da un unico account Google Business Profile per un controllo centralizzato.

  1. Come attivare la messaggistica diretta con i clienti?

La funzione di chat può essere abilitata nelle impostazioni del profilo, consentendo ai clienti di inviare messaggi direttamente dalla scheda Google.

  1. Come pubblicare post efficaci per aumentare le interazioni?

È utile pubblicare aggiornamenti rilevanti, promozioni o eventi con immagini e testi chiari, utilizzando call-to-action per incentivare l’azione degli utenti.

  1. Perché il mio profilo non appare su Google?

Se il profilo non è visibile potrebbe dipendere da:

  • Il profilo è nuovo e Google non lo ha ancora indicizzato.
  • L’account non è stato verificato.
  • Le informazioni fornite non rispettano le linee guida di Google.
  • Il profilo è stato sospeso per attività non conformi.

 

  1. Cosa fare se il profilo è stato sospeso?

Se il profilo è stato sospeso, controllare che rispetti le linee guida ufficiali di Google. Dopo aver corretto eventuali problemi, è possibile richiedere una revisione tramite il proprio account Google Business Profile.

  1. Il mio profilo è stato verificato, ma non appare nei risultati di ricerca. Cosa posso fare?

Può trattarsi di un errore tecnico o di un problema legato alla SEO locale. È consigliabile controllare la completezza delle informazioni, aggiornare il profilo regolarmente e verificare che non ci siano discrepanze tra il profilo e altre fonti online.

  1. Cosa fare in caso di recensioni false o negative?

Se una recensione è palesemente falsa o inappropriata, è possibile segnalarla a Google per farla esaminare. Google permette di segnalare recensioni che violano le politiche della piattaforma, come contenuti diffamatori o spam. In ogni caso, è consigliato rispondere con un tono professionale anche alle recensioni negative, per dimostrare attenzione ai clienti.

  1. È possibile eliminare una recensione negativa dal profilo?

Non è possibile rimuovere recensioni negative a meno che non violino le linee guida di Google. Se una recensione è lecita, la migliore strategia è rispondere e dimostrare professionalità nel gestire il problema.

  1. Come posso incentivare recensioni senza violare le linee guida di Google?

È possibile incoraggiare i clienti a lasciare una recensione tramite email, QR code in negozio o link diretto, evitando qualsiasi tipo di incentivo economico o ricompensa.

  1. Si può rimuovere una scheda Google Business Profile?

Non è possibile eliminare completamente un profilo, ma è possibile segnalarlo come chiuso o trasferirne la gestione. Google mantiene comunque attive le schede di attività ancora esistenti; in caso di attività cessata, invece, Google potrebbe rimuovere la scheda nel tempo.

  1. Come posso sapere quante persone trovano la mia attività su Google?

Google Insights fornisce dati dettagliati sulle visualizzazioni, i clic e le azioni compiute dagli utenti sulla scheda.

  1. Come collegare Google Ads al profilo dell’attività?

Chi vuole sfruttare Google Ads per promuovere la propria attività può collegare il profilo Business Profile attivando l’estensione di località all’interno dell’account Google Ads, che mostrano indirizzo e dettagli aziendali negli annunci sponsorizzati..

  1. Come collegare Google Business Profile a Google Analytics per monitorare il traffico?

Collegando il profilo al proprio sito web tramite Google Analytics, è possibile tracciare le visite provenienti dalla scheda e analizzare il comportamento degli utenti dopo aver interagito con il profilo.

  1. Cosa succede se qualcuno suggerisce modifiche al mio profilo?

Gli utenti possono suggerire modifiche al profilo e Google può approvarle senza necessità di conferma da parte del proprietario. Per questo, è fondamentale controllare regolarmente la scheda e correggere eventuali modifiche indesiderate.

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