Come sfruttare al massimo la scheda Google My Business

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È stato uno degli strumenti dell’ecosistema Big G che ha maggiormente subito il contraccolpo del Coronavirus, e forse anche per questo sta ottenendo un’attenzione particolare, con il rilascio di nuove funzioni per gli utenti: Google My Business resta un canale cruciale per la SEO local, e con pochi interventi è possibile ottimizzare la scheda per raggiungere risultati migliori.

Le novità nella scheda GMB

Cominciamo subito dalle ultime novità introdotte nelle settimane passate da Google, sperimentate dapprima per gli utenti statunitensi, ovvero quattro attributi e orari di attività aggiuntivi.

I quattro attributi che ora appaiono all’interno del box consentono di dare informazioni come:

  • Assistenza online – online care
  • Appuntamento online – online appointment
  • Preventivi online – online estimates
  • Classi online – online classes

Tale indicazione permette alle aziende di emergere tra i risultati di ricerca e di colpire l’attenzione degli utenti interessati a quel tipo di servizio.

Gli attributi di Google My Business

Per loro natura, gli attributi in GMB consentono ai clienti di conoscere le caratteristiche di una attività, “ad esempio se una sala da tè ha il Wi-Fi o i tavoli all’aperto oppure se è gestita da donne”. Si distinguono attributi soggettivi (basati sulle opinioni dei clienti Google che hanno visitato l’attività: ad esempio, è frequentata da clienti locali) e attributi oggettivi (oltre ai citati, anche tipi di pagamento accettati e opzioni di accessibilità, a seconda dell’attività commerciale), e solo questi ultimi possono essere inseriti e modificati da chi gestisce il profilo.

A seguito della pandemia da Covid-19 e delle misure di restrizione, c’è stato ovunque uno spostamento verso l’offerta di servizi online e quindi Google ha deciso di andare incontro alla nuova realtà, consentendo alle imprese di segnalare se offrono servizi “virtuali” e a distanza.

Estensione degli orari di apertura

Sempre nell’ottica di intercettare le nuove esigenze degli utenti – e di consentire alle aziende di mettere in risalto la propria offerta anche in un momento ancora delicato – Google ha anche esteso le possibilità di indicazione degli orari di apertura per segnalare i servizi che non sono offerti in ogni momento della giornata.

Le aziende possono includere ulteriori set di orari per i seguenti tipi di servizi:

  • Brunch
  • Consegna
  • Drive through
  • Happy hours
  • Cucina
  • Pickup
  • Senior hours (aperture speciali per alcune categorie di età)
  • Takeout

Come si nota, si tratta di servizi che possono in qualche modo essere correlati alla realtà post-pandemia: molte aziende si adattano a quella che è diventata la nuova normalità e cambiano modalità di apertura al pubblico. Ad esempio, alcuni ristoranti hanno attivato le consegne a domicilio, oppure altri negozi designano una fascia oraria di apertura mattutina dedicata solo agli anziani per consentir loro di fare acquisti comodamente.

Sfruttare tutto il potenziale di Google My Business

Queste implementazioni confermano come detto l’attenzione che la compagnia statunitense dedica a questo strumento gratuito, che però spesso rischia di non essere pienamente adoperato dalle imprese a cui è rivolto.

Anche se ormai dovrebbe essere chiaro che può essere canale potente per trovare più clienti, sono ancora tante le attività che non riescono a sfruttarne il suo vero potenziale e “la maggior parte non inizia nemmeno a scalfire la superficie”, come dice Jeremy Knauff su Search Engine Journal (da cui abbiamo tratto anche le immagini in pagina).

Come ottimizzare il profilo GMB con 8 semplici interventi

Nella maggioranza dei casi, infatti, le persone creano un profilo, compilano semplicemente le informazioni di contatto di base e lo lasciano così: “è un buon inizio”, dice l’esperto, “ma ci sono molti altri dettagli che possiamo ottimizzare per migliorare la posizione dell’inserzione” e “aiutare a dimostrare la nostra competenza, ispirare fiducia e trasformare gli utenti della Ricerca in lead”.

Riuscire a raggiungere e sfruttare il pieno potenziale di Google My Business non è complicato, ma servono di sicuro “tempo e impegno costante”, scrive Knauff, che poi delinea le otto aree su cui concentrare semplici interventi da mettere in pratica.

  1. Informazioni di contatto

Il primo passo è quello più banale: dobbiamo aggiungere le informazioni di contatto della nostre attività commerciale al profilo Google My Business – che è davvero il minimo indispensabile! – includendo indirizzo, aree di servizio, orari di apertura e un numero di telefono.

  1. Descrizione

Inserire una descrizione dell’attività può servire sia migliorare il posizionamento che a conquistare gli utenti, che possono trovare così la motivazione giusta “per fare affari con noi”.

Questo è un punto critico per molti profili, che non riescono a emergere perché non curano la compilazione di questo contenuto o addirittura non scrivono nulla in questo campo.

Il consiglio è di pensare alla descrizione GMB la stessa cura che dedichiamo ai contenuti del sito: bisogna essere capaci di sintetizzare nello spazio limitato (750 caratteri) le informazioni più importanti sull’attività, come ad esempio quali problemi risolviamo ai clienti, quali servizi offriamo e perché siamo utili, anziché dilungarsi a scrivere “da quanto tempo sei in attività, quanto è grande la tua azienda o qualsiasi assurdità che le persone usano spesso quando scrivono della loro compagnia”.

Il focus deve essere sull’utente e sui suoi bisogni, non “sull’azienda e sul tuo ego”, e utilizzare le classiche keyword – le parole chiave che le persone potrebbero utilizzare durante la ricerca come il tipo di prodotti o servizi offerti – può essere una strategia per emergere (senza esagerare), mettendo in evidenza e all’inizio le informazioni più rilevanti.

  1. Recensioni

Ne abbiamo parlato anche a proposito di brand monitoring e reputazione online SEO: le recensioni positive possono trasformare rapidamente la nostra azienda dall’essere un’entità sconosciuta a una percepita come affidabile.

Ciò dipende dal concetto della riprova sociale, che è profondamente radicato nella psicologia umana, e che può diventare una scorciatoia per costruire la fiducia: quando le persone vedono che gli altri hanno acquistato e sono stati soddisfatti dei nostri prodotti o servizi, presumono (nella maggioranza dei casi) di poter avere probabilmente un’esperienza simile e positiva.

Knauff premette che “ci vuole molto lavoro per convincere i clienti a lasciare recensioni, ma ne vale sicuramente la pena a causa dell’effetto che ha sulla costruzione della fiducia”: la chiave qui è chiedere il commento quando le emozioni positive sono al culmine, ad esempio subito dopo l’acquisto o anche ancora prima nel processo.

Per rendere le recensioni più affidabili, è importante aiutare i clienti a elaborare la loro recensione per garantire che sia utile per altri potenziali utenti ed è possibile fornire loro una guida sui punti chiave da includere, che diventa importante per assicurarci che siano messi in evidenza i problemi che abbiamo risolto e in che modo abbiamo avuto un impatto positivo.

Altrettanto determinante è rispondere a ogni recensione, perché ciò è segno di attenzione e preoccupazione verso i clienti. E non bisogna solo pensare alle note positive, anzi: rispondere in maniera pacata e propositiva a critiche e recensioni negative aiuta a compensare i danni che possono procurare e mostra disponibilità ad affrontare i problemi con i clienti.

  1. Post

I post su Google My Business possono aiutare ad aumentare la visibilità in quel momento critico in cui un utente di Search sta cercando proprio ciò che offriamo. Possono anche utili anche per migliorare le conversioni, perché offrono l’opportunità di mostrare un titolo, un’immagine, un testo e un pulsante di call to action.

Le CTA attuali includono:

  • Prenota
  • Ordina on-line
  • Acquista
  • Per saperne di più
  • Iscriviti
  • Ottieni offerta
  • Chiama ora

Le persone che utilizzano i post spesso pubblicano contenuti di tipi promozionale, ma possono anche essere utilizzati per condividere contenuti puramente informativi.

La chiave è attirare gli utenti con valore, indipendentemente dal fatto che si tratti di un post promozionale o informativo: un contenuto ben realizzato, abbinato a una call to action chiara, può essere un modo efficace per indurre le persone a interagire con il brand e iniziare il percorso di vendita.

Il coinvolgimento può assumere le forme di una telefonata immediata, di una visita al sito Web dove possono acquistare qualcosa, o può portare a leggere un articolo, prenotare un appuntamento o a un contatto in qualche altro modo.

Come nota tecnica, Knauff ricorda che facendo clic sull’icona nell’angolo in basso a destra di un post è possibile ottenere un link diretto per la condivisione su altre piattaforme di social media per avere ulteriori riscontri.

  1. Domande e risposte

In fin dei conti, dice l’autore, “l’intero fondamento della SEO si basa sulla risposta alle domande dei ricercatori”, e quindi non dovrebbe sorprendere che domande e risposte possano svolgere un ruolo importante anche nell’ottimizzazione del profilo di Google My Business.

Questa tattica ha un enorme vantaggio: Google non mostra pubblicamente chi ha posto la domanda, quindi (al contrario delle recensioni) non è necessario fare affidamento su altre persone che trovino la scheda e interagiscano, ma è possibile scrivere domande anche personalmente o affidare il compito a qualche dipendente.

Domande e risposte ci permettono di raggiungere due obiettivi:

  • Aiutano il profilo a posizionarsi più in alto, portando più attenzione sulla nostra azienda e quindi potenzialmente più contatti, più lead e più soldi.
  • Aiutano a dimostrare la nostra esperienza ai potenziali clienti.

Le risposte mostrano infatti alle persone la nostra competenza, consentendoci di dimostrare loro se siamo davvero in grado di risolvere un eventuale problema, e di farci apprezzare per l’acquisto o la collaborazione.

Questa funzione può servire anche a evidenziare in modo sottile problemi rilevanti che potrebbero non aver preso in considerazione, semplificando il successivo processo di vendita.

Ciò che conta è inquadrare queste domande dal punto di vista dei clienti, senza commettere l’errore di pubblicare “immondizie inutili e autopromozionali”, ma cercando di individuare e rispondere a questioni che di solito sono poste dai clienti e dai potenziali clienti.

  1. Foto

La maggior parte dei profili di Google My Business ha “poche o addirittura nessuna foto caricata, il che rappresenta un’enorme opportunità mancata”, scrive Knauff, che aggiunge anche che “nella maggior parte dei casi, un imprenditore o un operatore di marketing caricherà alcune foto del proprio negozio e si limiterà a questo”.

Un comportamento del genere può essere sufficiente ad aiutare le persone a riconoscere la nostra attività quando stanno cercando di trovarla di persona, ma aggiungere più foto ci permette di migliorare il ranking della scheda e di mostrare i nostri prodotti o servizi.

Per sfruttare questa risorsa – e sempre nel rispetto delle regole di Google su foto e video in GMB – possiamo usare una combinazione di foto che mostrino:

  • La sede fisica.
  • I prodotti.
  • Se possibile, i prodotti e / o servizi in modalità d’uso.
  • Clienti o consumatori.
  • Lo staff.

È anche importante caricare costantemente nuove foto, perché la classifica è influenzata non solo dal volume, ma anche dalla frequenza di aggiornamento e dalla costanza dei caricamenti. Idealmente, dovremmo puntare a caricare almeno una foto a settimana, ma più sarebbe meglio.

Inoltre, come per altri ambiti SEO, dobbiamo concentrarci sulla qualità piuttosto che sulla quantità e non dobbiamo caricare foto solo per tentare di migliorare il nostro posizionamento: queste risorse servono anche e soprattutto ad aiutare i potenziali clienti a farsi un’idea di come sono i nostri prodotti e servizi e di come possano essere utili alle loro esigenze.

Alla base c’è un consiglio “semplice”: caricare foto di grandi dimensioni e di alta qualità che rappresentino bene il nostro brand.

  1. Prodotti

Possiamo anche evidenziare i prodotti che proponiamo, dando agli utenti maggiori informazioni sulle loro caratteristiche e aumentando la probabilità di conquistarli come clienti.

Anche in questo caso, possiamo includere una call to action diretta a una pagina del sito web, ottenendo un vantaggio immediato.

  1. Servizi

Questo campo è un altro modo per evidenziare ciò che fai per i clienti, “ma, in base alla mia esperienza, le opzioni a disposizione sono un po’ limitate”, dice Knauff. Google offre servizi suggeriti in modo automatico in base alla categoria di attività e, anche se ci sono molte scelte logiche che semplicemente mancano, possiamo comunque aggiungere i nostri servizi personalizzati.

La gestione delle notifiche indesiderate

A volte, è possibile trovare modifiche alla scheda di Google My Business che non abbiamo apportato in prima persona: potrebbe dipendere da cambiamenti suggeriti dell’algoritmo di Google, da utenti ben intenzionati o, nei casi peggiori, da concorrenti che cercano di colpirci in modo negativo.

Se non facciamo regolarmente accesso al profilo e rifiutiamo queste modifiche, Google le applicherà automaticamente, e ciò potrebbe danneggiare la nostra visibilità e la prima impressione sui potenziali clienti.

Il consiglio è quindi di effettuare l’accesso almeno una volta alla settimana per tenere d’occhio le modifiche: non uno sforzo eccessivo, considerando che più o meno con la stessa frequenza dovremmo anche creare post, caricare foto e rispondere alle recensioni.

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