Google March 2025 Core Update: primi effetti in SERP e reazioni

Marzo significa instabilità: non parliamo di meteo (o non solo), ma delle SERP di Google e del forte rischio di volatilità! Per il terzo anno consecutivo, infatti, Google ha fatto partire uno dei suoi periodici broad core update proprio in questi giorni, destinato a portare nuove oscillazioni nei ranking per le prossime settimane. Il March 2025 Core Update, ufficialmente rilasciato il 13 marzo, ha dichiarato di migliorare la qualità dei risultati, ma le prime reazioni raccontano una storia diversa: se da un lato alcuni sperano in un recupero dopo i precedenti aggiornamenti, dall’altro c’è chi teme nuovi scossoni, soprattutto per il ruolo crescente di AI Overwiev di Google. E dai nostri dati di SEOZoom emerge che alcuni effetti del cambiamento probabilmente erano già in atto prima dell’annuncio ufficiale. Insomma, in attesa di analizzare gli effetti ex-post di questo intervento, andiamo a vedere cosa sappiamo finora.

Arriva il Google March 2025 Core Update

Partiamo dai fatti.

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Il 13 marzo Google ha lanciato il March 2025 Core Update, introducendo il primo, nuovo aggiornamento algoritmico dell’anno, destinato a influenzare il ranking dei risultati di ricerca. Come per ogni core update, l’impatto può essere significativo per molti siti, con variazioni nella visibilità legate ai criteri di valutazione adottati dal motore di ricerca.

L’obiettivo dichiarato è migliorare la pertinenza e la qualità dei contenuti mostrati agli utenti, premiando fonti ritenute affidabili. Tuttavia, come spesso accade, le modifiche potrebbero rimescolare le posizioni in SERP, portando alcuni siti a guadagnare traffico e altri a subirne un calo. In assenza di parametri tecnici espliciti forniti da Google, l’unico modo per comprendere la natura dell’update è analizzare i dati e osservare le tendenze emergenti nei prossimi giorni.

Cosa sappiamo finora sul rollout

Google ha previsto un rollout di circa due settimane, ma i tempi possono variare. Negli ultimi aggiornamenti la durata del rilascio è infatti cambiata in modo consistente, rendendo difficile stabilire con certezza quando gli effetti dell’update saranno completamente definitivi.

Basta pensare ai due core update precedenti per inquadrare questa variabilità. A novembre 2024, Google ha rilasciato un aggiornamento che si è esteso per quasi 24 giorni, un’anomalia rispetto alla media. Il mese successivo, invece, il December 2024 Core Update è stato completato in soli sei giorni, segnando uno dei rollout più rapidi mai registrati. Questi dati suggeriscono che Google può adottare strategie diverse a seconda della natura del cambiamento introdotto.

Le dichiarazioni ufficiali di Google

Google ha annunciato il March 2025 Core Update sui suoi canali ufficiali, mantenendo la stessa linea comunicativa adottata per gli aggiornamenti precedenti. Il focus dichiarato resta sul miglioramento della qualità dei risultati di ricerca, e nello specifico “per aiutare a far emergere un maggior numero di contenuti dai creatori“.

L’azienda ha ribadito che l’aggiornamento non richiede azioni specifiche da parte dei proprietari di siti web, se non continuare a creare contenuti utili e pertinenti per gli utenti. Tuttavia, l’assenza di dettagli su eventuali interventi tecnici o modifiche nei criteri di ranking alimenta il dibattito nella community SEO, che vorrebbe maggiore trasparenza sulle reali implicazioni dell’update.

I primi effetti sulle SERP e le reazioni della community

Le prime analisi sui ranking confermano che il March 2025 Core Update ha iniziato a generare fluttuazioni già prima dell’annuncio ufficiale. Secondo i dati di SEOZoom, infatti, alcune oscillazioni nelle SERP italiane erano visibili nei giorni precedenti al 13 marzo, segno che Google potrebbe aver testato le nuove dinamiche algoritmiche prima del rilascio ufficiale.

Il livello di impatto dell’update potrebbe intensificarsi nei prossimi giorni, con alcuni settori più esposti a variazioni improvvise. Come sempre, i cambiamenti premiano alcuni siti e ne penalizzano altri, riaccendendo il dibattito sulla trasparenza di Google nel comunicare i criteri di ranking. Mentre emergono i primi dati concreti, la community SEO si confronta sulle piattaforme social e nei forum specializzati, tra chi spera in un miglioramento delle SERP e chi segnala cali drastici nel traffico dei siti.

Un aspetto interessante riguarda Google Discover, che secondo alcune testimonianze sui social network avrebbe registrato cali improvvisi per diversi siti già da inizio marzo. Alcuni editori segnalano di aver perso quasi completamente la visibilità, mentre altri notano un traffico fortemente altalenante. Questo indizio suggerisce che il core update potrebbe avere effetti non solo sul traffico organico standard, ma anche sulle funzionalità di visibilità secondarie come appunto Google Discover e i Featured Snippet.

Cosa dicono i dati dell’Osservatorio SERP

L’analisi dell’Osservatorio SERP di SEOZoom mostra che l’Italia non è rimasta immune alle prime turbolenze. I dati raccolti nei giorni precedenti al rollout evidenziano:

  • Il 13 marzo 2025, giorno dell’annuncio dell’update, si registra un incremento delle piccole variazioni di ranking (+1,38%) rispetto ai giorni precedenti.
  • Nelle giornate dal 10 al 12 marzo, le oscillazioni nelle prime pagine di Google erano minime, ma si notava già un incremento delle piccole fluttuazioni.
  • Tra i giorni 8 e 11 marzo, la percentuale di movimenti “piccoli” è stata più intensa del solito, suggerendo un possibile rimescolamento in corso.

I movimenti in SERP già prima dell'annuncio del rollout

Questi dati suggeriscono che Google potrebbe aver iniziato a testare le modifiche prima dell’annuncio ufficiale, un’ipotesi rafforzata anche dai commenti di alcuni esperti SEO come Glenn Gabe, che avevano notato strane fluttuazioni nei ranking globali già all’inizio di marzo. Questo spiegherebbe perché alcuni siti hanno registrato variazioni improvvise già da fine febbraio o inizio marzo, ben prima della comunicazione da parte di Google.

Il grafico con l'andamento delle piccole variazioni

Sebbene sia ancora presto per delineare un quadro definitivo, la tendenza suggerisce che le SERP stiano attraversando una fase di assestamento, destinata a protrarsi fino alla conclusione del rollout. Questo periodo di volatilità è una fase normale nei core update e può portare ulteriori cambiamenti prima della stabilizzazione del ranking.

I commenti della community SEO tra critiche e incertezze

A proposito di community internazionale, sui social e nei forum di settore il March 2025 Core Update sta già polarizzando le opinioni, e tra i commenti ricorrenti emergono (inevitabilmente) frustrazione, scetticismo e timori sull’impatto delle modifiche.

Molti editori indipendenti e creatori di contenuti lamentano un trend iniziato con gli update precedenti: siti di piccole e medie dimensioni continuano a perdere traffico, mentre testate consolidate, piattaforme come Reddit e le funzionalità come AI Overview di Google guadagnano visibilità. Alcuni professionisti SEO, che in passato si erano confrontati direttamente con Google in eventi come il Web Creator Summit 2024, avevano ricevuto rassicurazioni su un miglioramento delle dinamiche di ranking, ma la situazione attuale non sembra confermare quelle promesse. Inoltre, come ricorda Barry Schwartz, nonostante l’enfasi sulla valorizzazione dei creator, non è chiaro se ci saranno miglioramenti concreti per chi è stato penalizzato dai precedenti core update.

Al centro delle critiche c’è anche l’efficacia delle modifiche: Google afferma di affinare i propri algoritmi per migliorare la qualità dei risultati, ma in molti casi si segnalano contenuti aggregati e pagine di medio-bassa qualità che superano fonti autorevoli nei ranking. Questo solleva nuovamente dubbi sulla capacità dell’algoritmo di distinguere contenuti realmente utili da quelli posizionati grazie a dinamiche meno organiche.

Nei prossimi giorni sarà più chiaro l’effettivo impatto dell’update, ma la discussione sulla direzione presa da Google è tutt’altro che chiusa, sia perché siamo davanti a fluttuazioni in corso e domande aperte sulle reali novità apportate dall’algoritmo, sia perché poi il motore di ricerca potrebbe affinare ulteriormente i parametri nei prossimi giorni, portando a variazioni progressive nella distribuzione del traffico.

Cosa fare se un sito ha subito un calo di visibilità

Gli aggiornamenti core di Google possono avere un impatto significativo sui ranking, lo sappiamo, portando alcuni siti a guadagnare traffico e altri a subirne una perdita. Come sempre, vale la regola classica: se un sito ha registrato un calo improvviso di visibilità dopo l’update, è fondamentale non agire d’istinto con modifiche affrettate.

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Analizzare l’andamento del traffico e confrontare i dati nel tempo è il primo passo per comprendere l’entità del cambiamento. Gli update di questo tipo non introducono azioni manuali, ma ridefiniscono i criteri di ranking basati sulla pertinenza e sull’utilità dei contenuti. Per questo motivo, più che intervenire con correzioni immediate è utile focalizzarsi su un’analisi dettagliata e su strategie di ottimizzazione progressiva.

Analizzare i cambiamenti con gli strumenti SEO

Monitorare attentamente i dati permette di identificare quali pagine sono state più colpite e quali tipi di contenuti hanno perso o guadagnato posizioni. Tra gli strumenti utili da consultare possiamo citare

  • Google Search Console, per individuare eventuali cali di impression e clic, oltre che dettagli sui termini di ricerca per cui un sito ha perso visibilità.
  • Google Analytics, per valutare se la perdita di traffico riguarda segmenti specifici di pubblico o determinate tipologie di contenuti.
  • SEOZoom, per intercettare tempestivamente le variazioni di ranking che interessano il sito, per poi analizzare in dettaglio le pagine e le keyword che hanno subito oscillazioni più marcate.

Un confronto tra i dati prima e dopo l’update, ad esempio con la Time Machine, aiuta a capire se i cambiamenti riguardano solo il proprio sito o se si tratta di un fenomeno più ampio che coinvolge il settore di riferimento. Identificare pattern ricorrenti all’interno delle SERP fornisce utili indicazioni su come muoversi nei prossimi mesi.

Gli approcci suggeriti per mitigare l’impatto

Non esiste una formula immediata per recuperare posizioni nelle SERP dopo un core update, ma è possibile rafforzare la strategia SEO concentrandosi su tre macro-aree:

  • Qualità e profondità dei contenuti. Google continua a premiare contenuti utili, originali, ben strutturati e in grado di rispondere in modo efficace all’intento di ricerca degli utenti. Aggiornare e migliorare le pagine esistenti con informazioni più complete e approfondite può favorire una ripresa nel tempo.
  • Esperienza utente e segnali di engagement. Velocità del sito, facilità di navigazione e qualità dell’interazione dell’utente con i contenuti sono fattori sempre più rilevanti. Ottimizzare questi aspetti aiuta a mantenere un buon posizionamento, indipendentemente dalle oscillazioni algoritmiche.
  • Authoritativeness e affidabilità. Il miglioramento del profilo backlink e la costruzione di una reputazione solida nel proprio settore restano strategie fondamentali per garantire stabilità nel ranking.

Sebbene le fluttuazioni possano essere difficili da gestire nell’immediato, un approccio metodico e basato sull’analisi consente di ridefinire la strategia con interventi mirati, evitando cambiamenti drastici che potrebbero rivelarsi controproducenti nel lungo periodo.

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