La scelta dei font può essere un crocevia decisivo per l’attrattività di un sito web. Non si tratta solo di estetica, ma anche di usabilità e leggibilità: caratteri accattivanti catturano l’attenzione e invitano all’azione, mentre scelte meno azzeccate possono scoraggiare la permanenza degli utenti. L’obiettivo per un brand è bilanciare leggibilità e originalità, accessibilità e “stile”, cercando di individuare un set tipografico rifletta il messaggio che intende trasmettere. La risposta a questo problema potrebbe risiedere in Google Fonts, una delle migliori risorse online per ottimizzare la comunicazione visiva del sito grazie a font che possano dare il giusto risalto ai nostri contenuti.
Che cos’è Google Fonts, la libreria di caratteri per il Web
Google Fonts è una libreria di font open-source che Google mette gratuitamente a disposizione di tutti gli utenti. Questa piattaforma consente agli sviluppatori e ai designer di accedere a una vasta gamma di caratteri tipografici gratuiti, facilmente integrabili nei siti web tramite un semplice snippet di codice.
Questi font sono infatti progettati per essere facilmente incorporati nei siti web: questo garantisce che i testi siano visualizzati in modo uniforme su diverse piattaforme, e la natura open source del progetto permette una vasta gamma di utilizzi, anche di tipo commerciale, stimolando la creatività e l’innovazione nel design web.
Le caratteristiche di Google Fonts
Più precisamente, Google Fonts è una raccolta di API (application programming interfaces) che consentono agli utenti di utilizzare i caratteri Web sul proprio sito o applicazione.
Inizialmente noto come Google Web Fonts, il progetto nasce nel 2010 per abilitare e rendere più facile la scoperta e l’esplorazione dei font con licenza libera da importare in progetti web o applicazioni; la directory web interattiva è ospitata da Google e tutti i caratteri e la larghezza di banda sono gratuiti.
Oggi questa libreria open source ospita centinaia di caratteri in più di 1000 lingue e in oltre 150 sistemi di scrittura, consentendo di sfogliare famiglie di caratteri e testare diversi caratteri tipografici, che è poi possibile scaricare e usare liberamente, con elevatissima compatibilità con CSS e sistemi Android e iOS.
Ognuno di questi font può essere facilmente integrato nei siti web tramite un semplice snippet di codice, rendendo il processo di personalizzazione del testo rapido e senza complicazioni. La piattaforma è progettata per essere user-friendly, permettendo anche a chi ha poca esperienza di web design di migliorare l’aspetto del proprio sito. Inoltre, tutti i font sono ottimizzati per il web, garantendo una visualizzazione chiara e leggibile su qualsiasi dispositivo, e il progetto supporta una vasta gamma di lingue, rendendolo una scelta versatile anche per chi opera su mercati internazionali.
Le funzionalità della piattaforma
Per ogni font è possibile anche scoprire informazioni aggiuntive e curiose, come il suo designer, il lavoro correlato e i dati sulle tendenze e sull’utilizzo del carattere; inoltre, Google ordina i suoi caratteri in base alla popolarità, ai modelli di consumo e alle tendenze della zona dell’utente.
Dal punto di vista legale, la maggior parte dei font è rilasciata con la licenza open source e solo alcuni sono rilasciati con la licenza Apache o con la licenza per i caratteri Ubuntu – in tutti i casi sono perfettamente disponibili anche per utilizzi a scopo commerciale; questa libreria è inoltre distribuita anche dai servizi SkyFonts e Adobe’s Edge Web di Monotype e Typekit di Monotype.
A partire dal 2021, il progetto si è esteso anche alle icone, con un primo set di icone materiali, simboli realizzati per le comuni esigenze di comunicazione che si possono scaricare sul desktop per impieghi in digitali per Android, iOS e Web.
A che cosa serve Google Font
Potrebbe sembrare un dettaglio di poco conto, ma in realtà sappiamo quanto sia rilevante scegliere un font adatto per il nostro sito, in linea con la brand identity e capace di parlare al pubblico target ancor prima che una parola venga letta, perché ogni curva e linea del font scelto contribuirà a definire l’esperienza complessiva dell’utente sul sito.
Le caratteristiche di Google Fonts si distinguono per la loro capacità di migliorare l’esperienza web sia per gli sviluppatori che per gli utenti finali, combinando versatilità e facilità d’uso.
La collezione spazia da famiglie di caratteri classici senza tempo a design contemporanei, offrendo una diversità di stili capaci di rispondere a qualsiasi esigenza di branding. La semplicità con cui questi font possono essere integrati in un sito web, attraverso un frammento di codice o un link diretto, elimina la complessità tecnica e accelera i processi di sviluppo.
Essendo open source, Google Fonts permette non solo un utilizzo libero e senza costi di licenza, ma anche la personalizzazione, per consentire di adattare i caratteri alle specifiche necessità di un progetto. L’ottimizzazione per il web è un altro punto di forza, perché questi font sono progettati per caricarsi rapidamente e mantenere la loro integrità visiva su qualsiasi dispositivo e browser, assicurando così un’esperienza utente coerente e coesa. Per la precisione, utilizzando il codice generato da Google Fonts i server di Google invieranno automaticamente il file più piccolo possibile a ogni utente in base alle tecnologie supportate dal suo browser: ciò rende il Web più veloce per tutti gli utenti, in particolare nelle aree in cui la larghezza di banda e la connettività rappresentano un problema.
Molta cura è dedicata anche all’accessibilità, con caratteri che migliorano la leggibilità del testo e facilitano la navigazione per tutti gli utenti, inclusi quelli con disabilità visive. Inoltre, l’aggiornamento continuo della libreria garantisce che le opzioni tipografiche rimangano al passo con le evoluzioni del design.
Perché scegliere i font di Google
Il concetto alla base di Google Font è “semplicità”. Come sappiamo, i web font possono avere un impatto sul tempo di caricamento di una pagina, ma anche sull’usabilità e sulla leggibilità dei contenuti. In una sola parola, influiscono sulla user experience, ma allo stesso tempo forniscono anche un’informazione immediata all’utente su ciò che il brand vuole comunicare e sul modo in cui si presenta, perché sono come il tono di voce di un contenuto.
Poter quindi contare su una libreria di migliaia di font Google – gratuiti, di altissima qualità e già pronti all’uso – è sicuramente un vantaggio enorme per chi sta lavorando a un progetto web e vuole curare anche l’aspetto grafico che assumerà la sua comunicazione.
Un altro aspetto che spiega il successo dei Google web fonts è la praticità: il contenuto di questa banca dati così estesa è ottimizzato per la corretta visualizzazione su qualsiasi supporto, device e piattaforma. Rispetto ai classici font, questi caratteri nascono già per la visualizzazione Web su monitor e display, e hanno quindi un carattere decisamente più moderno e fresco – che giova anche alla vista degli utenti.
Dal punto di vista tecnico, poi, Google assicura che il codice generato dalla piattaforma è già ottimizzato e, come detto, permette ai server di inviare automaticamente il file più piccolo possibile a ogni utente in base alle tecnologie supportate dal suo browser, usando ad esempio la compressione WOFF 2.0 quando disponibile. In questo modo, le pagine Web diventano più veloci per tutti gli utenti e “tutti possono godere della stessa qualità e integrità del design nei propri prodotti e pagine Web, indipendentemente da dove si trovino nel mondo”.
Google Font: tutti i vantaggi (anche SEO)
L’utilizzo di Google Fonts offre numerosi vantaggi che vanno oltre la semplice estetica.
Innanzitutto, hanno tra i punti di forza la facilità di integrazione: basta copiare e incollare un link nel tag <head> del proprio HTML per iniziare a utilizzare i font. Questo rende Google Fonts accessibile anche a chi non ha competenze tecniche avanzate.
Un altro vantaggio significativo è la varietà di stili disponibili. Con migliaia di font tra cui scegliere, è possibile trovare il carattere perfetto per qualsiasi tipo di progetto, che si tratti di un blog personale, un sito aziendale o un e-commerce.
Inoltre, i font di Google sono ospitati su server ad alte prestazioni, garantendo tempi di caricamento rapidi e una migliore esperienza utente. Questo è particolarmente importante per la SEO, poiché i tempi di caricamento del sito influenzano il posizionamento nei motori di ricerca. Infine, essendo una risorsa open-source, Google Fonts è completamente gratuito, permettendo di migliorare l’aspetto del proprio sito senza costi aggiuntivi.
Volendo provare a riassumere e schematizzare i principali vantaggi di Google Fonts, possiamo dire che offrono alcune caratteristiche positive non solo in termini di leggibilità ed estetica, ma anche per le performance dei contenuti, con possibili effetti benefici anche per la SEO.
In particolare, i font di Google sono:
- Esteticamente curati, accattivanti e attraenti, e quindi capaci di catturare l’attenzionedegli utenti.
- Ottimizzati per il web: la library di Google Font assicura la compatibilità dei caratteri su tutti i dispositivi, piattaforme e supporti, per una lettura corretta e piacevole.
- Modificabili: è possibile modificare un carattere Google con qualsiasi software di progettazione e utilizzarlo commercialmente, cambiando ad esempio su spaziatura, spessore o inclinazione di un carattere sulla base delle nostre esigenze.
- Leggibili: per ogni famiglia di font c’è a disposizione anche un “peso” differente che permette di diversificare il contenuto testuale da quello degli heading, ad esempio, così da caratterizzare e ottimizzare la visibilitàdella pagina.
- Leggeri: i Google Fonts API sono compressi e ottimizzati, e quindi una pagina web che li utilizza ha una velocità di caricamento generalmente superiore rispetto a una che invece impiega caratteri diversi. Inoltre, Googlebot potrebbe scansionare più rapidamente le famiglie di font Google.
- Vari e versatili: il catalogo online è ricco e in continua espansione, e quindi tutti possono trovare un font giusto per il proprio progetto digitale.
- Gratuiti: al contrario di quelli disponibili su altre piattaforme, i caratteri di questa libreria sono gratis e liberamente installabili su ogni sito e applicazione.
- Compatibili: tutti i font presenti sul sito rispettano precisi standard della comunità di Google e assicurano alti livelli in termini di compatibilità.
- Utili per il branding: possiamo utilizzare facilmente Google Fonts su prodotti stampati, e-book, vetrine, gioielli, materiale didattico e altri elementi, anche promozionali.
Come scegliere i Google Fonts
Il catalogo dei font di Google comprende oltre mille famiglie di caratteri, e questa vastità di scelta potrebbe complicare (o quanto meno allungare i tempi) la ricerca del font migliore per il nostro sito.
La decisione sul font migliore non può essere casuale, ma deve essere il risultato di una riflessione approfondita sull’identità che si vuole comunicare, un processo che richiede di bilanciare fattori estetici e funzionali, assicurando che il carattere tipografico selezionato sia non solo bello da vedere, ma anche performante e accessibile. Giusto per fare degli esempi facili, un brand che vuole evocare lusso e raffinatezza potrebbe orientarsi verso font eleganti e sottili, mentre un’azienda che punta a trasmettere solidità e affidabilità potrebbe preferire caratteri più robusti e definiti.
La leggibilità è un faro da seguire con attenzione: un font che si legge bene su qualsiasi dispositivo e dimensione assicura che il messaggio arrivi chiaro e forte. Questo aspetto è strettamente legato all’accessibilità, un principio che garantisce a tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro capacità visive, di navigare il sito senza ostacoli.
La scelta del font deve poi armonizzarsi con il design esistente: se il sito ha già elementi visivi distintivi come loghi o immagini, il font dovrebbe agire da complemento, creando un equilibrio visivo che non distragga ma piuttosto guidi l’utente attraverso il contenuto.
Infine, è importante considerare l’impatto del font sulle prestazioni del sito. Un font con un’eccessiva varietà di stili può rallentare i tempi di caricamento, influenzando negativamente l’esperienza dell’utente e potenzialmente anche il posizionamento SEO. Google Fonts fornisce indicazioni utili sull’impatto di ogni font, permettendo di fare una scelta informata non solo in termini estetici ma anche tecnici.
Per aiutarci a determinare meglio quale sia il font migliore e più adatto alle nostre esigenze, il sito ufficiale di Google Fonts consente di impostare diversi filtri per eseguire una ricerca mirata. In particolare, possiamo intervenire sui seguenti campi:
- Search: possiamo scrivere il nome di un font specifico, che conosciamo già.
- Preview Text: offre un’anteprima dell’effetto visivo del font, selezionando un testo base o inserendo una frase a nostra scelta.
- Font Size: imposta le dimensioni in pixel del testo mostrato in anteprima.
- Categories: filtra il tipo di font in base alle 5 categorie in cui ricadono tutti i font di Google
- Language: restringe la ricerca in base all’alfabeto di una lingua (latino, cinese, cirillico, arabo, ad esempio).
- Font properties: seleziona alcune proprietà del font, come spessore, numero di stili, larghezza e inclinazione.
Selezione dei Google Font: quali criteri usare per i caratteri del sito
La scelta dei caratteri giusti per un sito web è come detto un passaggio cruciale, che può influenzare significativamente l’esperienza utente e l’efficacia della comunicazione visiva.
Quando si selezionano i font di Google, è importante considerare diversi fattori per assicurarsi che il carattere scelto sia in linea con gli obiettivi del progetto e le aspettative del pubblico. Innanzitutto, la leggibilità è fondamentale: un font deve essere facilmente leggibile su vari dispositivi e dimensioni di schermo. Caratteri come Roboto, Open Sans e Lato sono noti per la loro chiarezza e leggibilità, il che li rende scelte popolari per molti siti web.
Un altro aspetto da considerare è la coerenza stilistica. Il font scelto deve armonizzarsi con il design complessivo del sito, contribuendo a creare un’esperienza visiva coerente e professionale. Ad esempio, se il sito ha un design moderno e minimalista, un font sans-serif come Montserrat potrebbe essere una scelta eccellente. Al contrario, per un sito con un design più tradizionale o accademico, un font serif come Merriweather potrebbe essere più appropriato.
La personalizzazione è un altro fattore chiave. Google Fonts permette di selezionare vari pesi e stili per ogni carattere, offrendo una grande flessibilità nella personalizzazione del testo. Questo consente di creare gerarchie visive e differenziare vari elementi del testo, come titoli, sottotitoli e paragrafi, migliorando la leggibilità e l’estetica del sito.
Infine, è essenziale considerare l’ottimizzazione per il web. I font di Google sono progettati per essere leggeri e veloci da caricare, ma è comunque importante non esagerare con il numero di font e stili utilizzati. Ogni font aggiuntivo aumenta il numero di richieste HTTP e può rallentare il tempo di caricamento del sito, influenzando negativamente la SEO e l’esperienza utente. Pertanto, è consigliabile limitarsi a uno o due font principali e utilizzare vari pesi e stili per creare varietà visiva.
Quali sono le categorie dei font di Google
È il caso ora di approfondire quali sono le 5 categorie dei Google Fonts, che definiscono lo stile delle famiglie di questi caratteri per il Web.
- Serif: come nella tipografia classica, questa categoria comprende tutti i font che presentano le grazie (anche dette bastoni o, in inglese, serif), vale a dire particolari allungamenti ortogonali alle estremità di ogni lettera.
- Sans-serif: è la famiglia di font che non ha le grazie e sono quindi cattereri privi dei tratti terminali.
- Display: sono caratteri solitamente pensati per intestazioni di grandi dimensioni, che di frequente hanno poco spazio tra una lettera e l’altra per un effetto di maggiore impatto.
- Handwriting: font che imitano la scrittura a mano.
- Monospace: famiglie di caratteri che hanno la stessa larghezza e che ricordano in qualche modo lo stile della macchina da scrivere.
I numeri di Google Fonts: le statistiche più interessanti
La directory Google Fonts ha rapidamente incontrato l’interesse degli utenti, tanto che si stima che i caratteri siano stati visti 84,038,279,477,139 di volte (ovvero, oltre 84 bilioni di volte) e scaricati in oltre 35 miliardi di casi – in pratica, è come se ogni persona sulla Terra avesse scaricato ogni font almeno 2 o 3 volte.
Ad oggi, la raccolta comprende 1643 famiglie di caratteri che contribuiscono a “conferire personalità e prestazioni ai siti Web e prodotti”, come si legge sul sito del progetto, riferimento costante ormai per chiunque voglia scaricare font da utilizzare per realizzare un sito o progettare delle grafiche.
Questa libreria infatti è utilizzata da larga parte di web master e web designer che cercano soluzioni per i propri progetti professionali, e si è rapidamente imposta quindi come lo standard per la leggibilità dei progetti web – grazie anche al peso di Google come motore di ricerca e non solo, ovviamente.
Stando ad alcune statistiche, ci sono oltre 53 milioni di siti Web live che utilizzano l’API di Google Font (più di un milione solo in Italia), che è usato da circa la metà dei siti che rientrano tra i diecimila più visitati al mondo ed è al primo posto in Internet nella categoria Font.
Quali sono i font Google più usati e apprezzati
Può essere utile scoprire a questo punto anche quali sono i cinque Google font più visualizzati e scaricati al mondo, così da intuire le caratteristiche ricercate dai designer (e apprezzate comunque dagli utenti).
Il primo posto della classifica è appannaggio di Roboto, un sans-serif offerto da Christian Robertson e impostato come font di sistema per Android: visualizzato oltre 65 bilioni di volte e utilizzato in oltre 660 milioni di siti, si declina in 12 stili diversi (molti dei quali presenti anche in questi analytics di Google Fonts: ad esempio, Roboto Condensed è al sesto posto assoluto). Secondo la descrizione ufficiale, Roboto ha “una doppia anima”, perché a uno scheletro meccanico e forme in gran parte geometriche unisce curve amichevoli e aperte; il risultato è uno stile che permette di sistemare le lettere nella loro larghezza naturale, rendendo il ritmo di lettura più naturale.
Al secondo posto troviamo Open Sans, un font altamente leggibile creato da Steve Mattson, che Google stesso utilizza su alcuni dei suoi siti e annunci stampa e web: tra le caratteristiche principali ci sono un design con stress verticale, forme aperte e un aspetto neutro, ma amichevole.
La medaglia di bronzo va a Noto Sans JP, ovvero la declinazione di Noto Sans (una raccolta globale di caratteri creati direttamente da Google per la scrittura in tutte le lingue moderne e antiche) per la lingua giapponese e altre lingue utilizzate in Giappone, che copre Hiragana, Katakana e Kanji ma supporta anche latino, cirillico, greco.
Subito fuori dal podio troviamo Montserrat, un font Google creato da Julieta Ulanovsky, composto da 18 stili diversi che vanno dal più leggero al più pesante e ispirato, sin dal nome, al quartiere Montserrat di Buenos Aires.
A completare questa top five è invece Poppins, progetto sviluppato dalla Indian Type Foundry (ITF) che ha rapidamente scalato le classifiche di gradimento (ed è anche il font ufficiale di SEOZoom!). Dal punto di vista grafico, Poppins è un carattere tipografico sans serif geometrico, che assicura il supporto sia per il sistema di scrittura Devanagari che per quello latino. Come dice la descrizione ufficiale, in questa famiglia ogni forma di lettera è quasi monolineare, con correzioni ottiche applicate alle giunture del tratto dove necessario per mantenere un colore tipografico uniforme. Oggi Poppins è presente in oltre 23 milioni di siti web.
Ha invece perso un po’ di fama Lato del polacco Łukasz Dziedzic, descritto come un carattere che, grazie a dettagli semirotondi delle lettere, offre “una sensazione di calore, mentre la struttura robusta dona stabilità e serietà”. Lato significa “Estate” in polacco: originariamente, il font è stato concepito come parte dell’identità aziendale per un grande cliente, e poi successivamente reso disponibile per un rilascio pubblico (trovando il gradimento di oltre 22 milioni di siti web al mondo).
Google fonts italiano: i font sono localizzati?
Come detto, uno dei grandi vantaggi della piattaforma è la sua vastità: Google Fonts supporta caratteri in tutte le lingue del mondo, garantendo che ogni dettaglio del testo sia visualizzato correttamente e leggibile.
Questo aspetto riguarda – seppur in maniera minore rispetto a quanto avviene per altre lingue – anche l’italiano: quando si progetta un sito web destinato prevalentemente al pubblico italiano, può essere strategico scegliere caratteri che supportino correttamente la lingua e le sue peculiarità tipografiche.
La localizzazione dei font non riguarda solo la corretta visualizzazione dei caratteri speciali, ma anche la coerenza stilistica e la leggibilità, elementi cruciali per mantenere l’attenzione degli utenti e migliorare l’esperienza complessiva del sito.
È quindi utile orientarsi verso uno dei numerosi caratteri adatti per il mercato italiano. Questi font sono progettati per supportare tutte le lettere e i segni diacritici utilizzati nella lingua italiana, come le lettere accentate (à, è, ì, ò, ù) e altri simboli specifici. Alcuni dei font più popolari e ampiamente utilizzati per siti in lingua italiana includono Roboto, Poppins, Open Sans, Lato e Merriweather, tutti caratteri che non solo offrono un’ottima leggibilità, ma sono anche versatili e adatti a una varietà di stili di design, dal moderno al tradizionale.
Come aggiungere un Google font al sito
Aggiungere i caratteri Google al sito è un processo semplice e diretto, che può essere gestito anche da chi non ha competenze tecniche avanzate.
La piattaforma è progettata per essere user-friendly, permettendo di selezionare, personalizzare e integrare i font nei propri progetti web in pochi passaggi.
Google Font offre due principali modalità di utilizzo: l’integrazione online tramite snippet di codice e il download per l’uso offline. Entrambe le opzioni sono facili da implementare e offrono flessibilità a seconda delle esigenze del progetto.
Se lavoriamo in ambiente WordPress o su altri CMS, dobbiamo innanzitutto verificare se il nostro tema non preveda già di default i Google fonts (situazione frequente con i temi premium di ultima generazione), controllando le funzionalità nel pannello di configurazione. Se questa opzione è assente, possiamo scaricare un apposito plugin WordPress (ad esempio Easy Google Fonts o Google Fonts Tipography), installarlo sul pannello e procedere con la selezione del font preferito.
Se preferiamo non utilizzare un plugin, l’installazione manuale dei caratteri Google non è complicata. Dopo aver scelto il font migliore, copiamo il link generato da Google Fonts e torniamo al pannello di amministrazione di WordPress; andiamo su “Aspetto” e poi su “Editor del tema”. Apriamo il file header.php e incolliamo il link nel tag. Infine, aggiungiamo il CSS necessario per applicare il font agli elementi desiderati del sito, modificando il file style.css del tema o utilizzando il Customizer di WordPress.
Per l’installazione manuale generica il processo è simile, Visitiamo il sito web di Google Fonts e sfogliamo la vasta collezione disponibile, individuando il font che rispecchia lo stile e il tono del sito. A questo punto, apriamo la pagina dei dettagli per approfondire la panoramica delle varianti disponibili, degli stili e delle relative pesantezze del carattere. Dopo aver scelto le opzioni che meglio si adattano al progetto, Google genera automaticamente un link a copiare e incollare nel tag del documento HTML. Questo snippet di codice caricherà automaticamente il font dal server di Google, collegando appunto il sito alla libreria di Google Fonts e rendendolo disponibile per l’uso nel sito.
Possiamo quindi applicare il font agli elementi HTML tramite CSS, utilizzando la proprietà font-family. Questo metodo è particolarmente utile perché i font sono ospitati sui server di Google, garantendo tempi di caricamento rapidi e una migliore performance del sito.
In concreto, per applicare il font agli stili CSS dobbiamo specificare il nome del font nella proprietà font-family per gli elementi HTML che desideriamo stilizzare – ad esempio, se vogliamo che il font sia applicato a tutto il testo del corpo, dovremo aggiungere il font alla regola CSS per il tag body.
È importante testare il nuovo font su diversi browser e dispositivi per assicurarci che venga visualizzato correttamente e che non influisca negativamente sul tempo di caricamento delle pagine: anche se Google Fonts è ottimizzato per garantire prestazioni elevate, è sempre buona norma verificare che l’integrazione sia andata a buon fine.
Anche l’installazione locale dei Google Fonts su un pc avviene manualmente: è sufficiente visitare il sito di Google Fonts, selezionare il font e cliccare su Download per scaricare un font di Google (font singolo o tutta la famiglia) in formato zip. Per installare il carattere sul pc basta decomprimere la cartella, cliccare con il tasto destro del mouse sul file ttf e selezionare installa: ora possiamo usare gli stessi font del blog o del sito per creare ebook o grafiche in linea con lo stile Web.
Se desideriamo, infatti, possiamo avere una copia locale dei font per lavorare offline o per includerli direttamente nel progetto. Per farlo, basta visitare la pagina del font che desideriamo scaricare e cliccare sul pulsante “Download family”: in questo modo scarichereremo un file ZIP contenente tutti i pesi e gli stili del font selezionato. Una volta scaricato, estrarremo il contenuto del file ZIP e includeremo i file dei font nel progetto.
Per utilizzare i font scaricati, bisogna aggiungere alcune righe di codice CSS per definire i font-face.
Questo metodo è utile per progetti che richiedono un accesso costante ai font senza dipendere da una connessione internet, o per garantire che i font siano sempre disponibili, indipendentemente dalle condizioni del server di Google. Tuttavia, è importante notare che l’hosting locale dei font può influenzare i tempi di caricamento del sito, quindi è consigliabile ottimizzare i file dei font per ridurre al minimo l’impatto sulle performance.
Le best practices nella scelta dei web fonts Google
Abbiamo quindi capito cosa sono i Google fonts e come sceglierli e installarli sul nostro sito o blog, e possiamo quindi lanciarci nelle ultime riflessioni legate ai consigli per l’utilizzo di questi caratteri nei nostri progetti online.
Il font ha un ruolo importante nel definire visivamente lo stile che vogliamo dare al nostro sito e alle nostre pagine, che non può essere slegato dal pubblico target a cui pensiamo di rivolgerci. Gli studi di web design hanno messo in luce le “regole” legate a font, colori e forme in base ai settori di appartenenza – che si concretizza ad esempio, nell’uso del verde viene per le tematiche di natura, la salute e benessere – e ci sono delle “best practices” generali che valgono anche nella scelta dei font Google.
- I font devono essere innanzitutto di facile leggibilità, perché lo scopo fondamentale di un testo è essere letto.
- Come corollario, è bene ricordare che font di dimensioni troppo piccole potrebbero risultare faticosi da leggere: anziché sacrificare la facilità di lettura, è preferibile ingrandire la dimensione del carattere (orientandosi almeno intorno ai 16 – 17 pixel).
- Se troviamo un font che esteticamente ci piace, ma che risulta difficile da leggere, potremmo comunque usarlo solo per alcuni elementi grafici e non per il testo principale dei contenuti.
- Meglio eseguire dei test di cross browser compatibility prima di impostare il carattere per il sito, per essere sicuri che sia visualizzato correttamente su tutti i browser, o almeno sui più diffusi (Google Chrome, Safari, Mozilla Firefox, Edge), ed evitare che il suo aspetto possa variare leggermente.
- Non esagera con il numero di font sullo stesso sito, e limitarsi al massimo a due o al massimo tre stili diversi, anche perché ciascun font (ogni singola variazione, non solo ogni famiglia) contribuisce a rallentare leggermente il sito. Ogni carattere può infatti aggiungere fino a 400 kb al peso della pagina. Quindi, è opportuno scegliere solo i font necessari per il nostro progetto e limitare il numero di varianti e pesi: questo riduce il numero di richieste HTTP e migliora la velocità di caricamento del sito.
- Per installare i caratteri di Google conviene utilizzare il metodo di integrazione più efficiente, preferibilmente tramite il link generato da Google Fonts, che garantisce tempi di caricamento rapidi grazie ai server ad alte prestazioni di Google.
- La combinazione classica per ottenere un effettivo visivo piacevole prevede l’uso di un font serif per intestazioni e titoli e un font sans-serif per i testi. Ma con l’uso corretto della dimensione, del peso e del colore del carattere possiamo ottenere un effetto valido anche con un solo font.
- Dal punto di vista tecnico, l’uso del caching supporta i nostri sforzi prestazionali: se i font sono memorizzati nella cache del browser degli utenti, non dovranno essere scaricati nuovamente ogni volta che visitano il sito. Questo può essere fatto configurando correttamente le intestazioni HTTP per il caching. Inoltre, possiamo valutare l’uso del preloading per i font critici, in modo da caricare i font necessari prima che il resto del contenuto del sito venga caricato, migliorando ulteriormente i tempi di caricamento.