È un termine ombrello che include sia strategie organiche che a pagamento accomunate dallo stesso obiettivo: aumentare la visibilità di un sito web nei motori di ricerca. Oggi percorriamo un sentiero parallelo a quelli tradizionali del nostro blog, perché andiamo a fornire indicazioni aggiuntive sul marketing online e sul SEM: senza presunzione di essere esaustivi su un tema così delicato e ampio, il nostro obiettivo è presentare una guida sintetica ma sufficientemente approfondita all’attività di Search Engine Marketing, con qualche spunto su come utilizzare gli strumenti di SEOZoom per intercettare angoli interessanti su cui concentrare la nostra strategia.
Che cos’è il SEM: definizione e significato
Iniziamo da un dettaglio puramente grammaticale: in italiano, si può utilizzare indistintamente sia il femminile che il maschile per definire Search Engine Marketing e SEM (e quindi, si può scrivere e dire “il” SEM o “la” SEM, eccetera); tuttavia, l’uso di “il” SEM è più comune e diffuso nella maggior parte delle pubblicazioni e discussioni sull’argomento, e quindi in questo articolo ci atteniamo alla forma maschile per mantenere una maggiore coerenza con l’uso prevalente nel settore.
Il SEM, acronimo di Search Engine Marketing, è una strategia di marketing digitale che si concentra sulla promozione di siti web e contenuti attraverso i motori di ricerca. In estrema sintesi, questa attività si basa sull’ottimizzazione dei risultati di ricerca organici (vale a dire la SEO) e sulla pubblicità a pagamento (SEA), con l’obiettivo di aumentare la visibilità online e attirare un pubblico di qualità sulle pagine del sito, più ampio e interessato ai prodotti o servizi offerti.
Le campagne SEM consentono infatti di targetizzare specifici gruppi di utenti in base a criteri demografici, geografici e comportamentali, garantendo che gli annunci vengano mostrati solo a un pubblico rilevante e interessato. Inoltre, il Search Engine Marketing offre strumenti e metriche per monitorare e analizzare l’efficacia delle campagne, permettendo di ottimizzare le strategie e migliorare continuamente le performance, ma anche la possibilità di adattare rapidamente le campagne e il budget in base alle esigenze e agli obiettivi di business, così da sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato e dai motori di ricerca.
A chi si rivolge il Search Engine Marketing e a cosa serve
Date queste premesse, si comprende che il SEM si rivolge a tutte le aziende e i professionisti che desiderano aumentare la loro presenza online e raggiungere un pubblico di qualità. Questa strategia di marketing digitale è adatta sia per le piccole e medie imprese che per le grandi aziende, indipendentemente dal settore di appartenenza, e può essere utilizzata anche dai professionisti e dai freelance che offrono servizi o consulenze, permettendo loro di aumentare la visibilità e l’autorevolezza nel loro campo di competenza.
La SEM serve a migliorare la visibilità online di un sito web o di contenuti specifici, aumentando il traffico e attirando un pubblico di qualità interessato ai prodotti o servizi offerti: attraverso l’ottimizzazione dei risultati di ricerca organici e la pubblicità a pagamento, permette infatti di raggiungere una platea più ampia e di targetizzare specifici gruppi di utenti in base a criteri demografici, geografici e comportamentali, mentre gli strumenti e metriche disponibili consentono di monitorare e analizzare l’efficacia delle campagne, così da ottenere gli insights necessari per orientare al meglio le strategie e incrementare continuamente le performance.
Quali siti e quali brand possono fare SEM e perché
E quindi, praticamente tutti i siti e i brand possono beneficiare del SEM, indipendentemente dalla dimensione, dal settore o dalla tipologia di prodotti e servizi offerti. In particolare, gli analisti ritengono che queste attività siano particolarmente utili per i siti e-commerce, i blog, i siti di informazione e i siti di servizi, poiché permette appunto di aumentare la visibilità e il traffico, migliorando le possibilità di conversione e di vendita.
Ancora, i brand che operano in settori altamente competitivi o che desiderano espandere la loro presenza a livello locale, nazionale o internazionale possono trarre grandi vantaggi dalla SEM, grazie alla sua flessibilità e alla possibilità di targetizzare specifici gruppi di utenti, così come può servire a marchi che desiderano promuovere eventi, lanciare nuovi prodotti o servizi o migliorare la loro reputazione online.
Differenze tra SEM, SEO, SEA e PPC
Prima di approfondire le questioni tecniche, dobbiamo aprire un’altra parentesi per chiarire alcune delle sigle che ritornano quando si parla di marketing digitale e di search marketing in particolare, come SEM, SEO, SEA e PPC, provando a definire ognuna di queste attività specifiche e a scoprirne peculiarità e differenze con le altre.
- SEM (Search Engine Marketing)
SEM è l’insieme delle strategie di marketing digitale che mirano a promuovere un sito web aumentandone la visibilità nei motori di ricerca. È un termine ombrello che include sia attività organiche (SEO) che a pagamento (SEA e PPC), che ne rappresentano le componenti principali e più comuni.
- SEO (Search Engine Optimization)
La SEO è la componente del SEM che si concentra sull’ottimizzazione di un sito web per migliorarne la visibilità nei risultati organici dei motori di ricerca, senza investimento monetario diretto; il suo obiettivo principale è ottenere un posizionamento più alto possibile nelle SERP (Search Engine Results Pages) per determinate parole chiave o frasi chiave, e si articola essenzialmente in:
- On-page SEO, che riguarda tra l’altro ottimizzazione dei contenuti, dei titoli, delle meta description, dell’URL e dell’architettura del sito.
- Off-page SEO, che si declina in strategie di link building, promozione sui social media e altre attività esterne al sito web.
- Technical SEO, che prevede ottimizzazione della velocità del sito, dei dati strutturati, dell’indicizzazione e della compatibilità mobile.
- SEA (Search Engine Advertising)
SEA è la componente del SEM che si occupa della pubblicità a pagamento sui motori di ricerca: consiste nell’acquisto di spazi pubblicitari nei risultati dei motori di ricerca, solitamente attraverso sistemi di aste come Google Ads o Bing Ads. Gli annunci vengono visualizzati in posizioni privilegiate nelle SERP, aumentando la visibilità del sito web e attirando traffico qualificato. Queste campagne permettono di posizionare annunci nei risultati di ricerca sponsorizzati, pagando solo quando un utente clicca sull’annuncio. La SEA offre risultati più rapidi rispetto alla SEO, ma richiede un investimento economico e una gestione attenta delle campagne per evitare sprechi di budget e ottenere un buon ritorno sull’investimento; inoltre, non dà risultati duraturi nel tempo, perché la visibilità scompare quando la campagna viene disattivata.
- PPC (Pay-Per-Click)
PPC è un modello di pubblicità online in cui gli inserzionisti pagano una commissione ogni volta che un utente fa clic su uno dei loro annunci. Il PPC è strettamente legato alla SEA, in quanto è il modello di pagamento più comune utilizzato nelle campagne pubblicitarie sui motori di ricerca, ma può essere applicato anche ad altre piattaforme pubblicitarie, come i social media (es. Facebook Ads) o i siti web di terze parti.
Ricapitolando, quindi, SEM o Search Engine Marketing è l’intero complesso delle attività necessarie per migliorare la presenza di un sito e delle sue pagine sui motori di ricerca; SEO si concentra sull’ottimizzazione del sito per i risultati organici (e quindi gratuiti), mentre SEA riguarda la pubblicità a pagamento sui motori di ricerca, che si concretizza spesso nel modello di pagamento PPC, che può essere applicato anche ad altre piattaforme pubblicitarie.
Come funziona il SEM e come si fa questa attività
Il SEM combina pertanto due anime ben specifiche: l’ottimizzazione per comparire tra i risultati di ricerca organici e la pubblicità a pagamento.
Per realizzare una campagna SEM efficace, è necessario combinare entrambe le componenti, lavorando da un lato sulla SEO – e quindi sul processo di ottimizzazione dei contenuti e delle pagine web che include tra l’altro attività quali l’analisi delle parole chiave, il perfezionamento dei contenuti, la gestione della struttura del sito e la creazione di backlink di qualità – e dall’altro sulla pubblicità Pay-Per-Click, che si concretizza nella creazione e gestione di campagne pubblicitarie a pagamento sui motori di ricerca.
Come sappiamo, la SEO è un’attività a lungo termine che richiede tempo e impegno, ma che può portare a risultati duraturi e a un flusso costante di traffico organico, mentre la SEA offre risultati più rapidi, ma richiede anche un investimento economico e una gestione attenta delle campagne per evitare sprechi di budget e ottenere un buon ROI. E quindi, integrare entrambe le strategie in un’ottica olistica – com’è appunto il SEM – serve a massimizzare i risultati e a presidiare la nicchia di mercato in maniera più completa e proficua.
I vantaggi del Search Engine Marketing
Il Search Engine Marketing offre numerosi vantaggi per le aziende e i professionisti che desiderano aumentare la loro presenza online e raggiungere un pubblico più ampio. In particolare, possiamo citare:
- Maggiore visibilità: la SEM permette di aumentare la visibilità del sito web e dei contenuti nei risultati di ricerca, sia organici che sponsorizzati, raggiungendo un pubblico più ampio e interessato ai prodotti o servizi offerti.
- Targeting preciso. Le campagne SEM consentono di targetizzare specifici gruppi di utenti in base a criteri demografici, geografici e comportamentali, garantendo che gli annunci vengano mostrati solo a un pubblico rilevante e interessato.
- Monitoraggio e analisi dei risultati. Ci sono strumenti e metriche specifici per monitorare e analizzare l’efficacia delle campagne, permettendo di ottimizzare le strategie e migliorare continuamente le performance.
- Flessibilità e scalabilità. È possibile adattare rapidamente le campagne e il budget in base alle esigenze e agli obiettivi di business, così da sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato e dai motori di ricerca.
Il più grande punto di forza del marketing per i motori di ricerca, però, è che offre agli inserzionisti l’opportunità di presentare i propri annunci a clienti motivati che sono già pronti ad acquistare, trovandosi al punto giusto del funnel e nel momento preciso in cui sono pronti a effettuare un acquisto . Nessun altro mezzo pubblicitario può farlo, motivo per cui il SEM è così efficace e un modo così incredibilmente potente per far crescere un’attività.
Come si struttura una campagna SEM
Scendendo un po’ nei dettagli, di norma una campagna SEM generale si struttura attraverso la combinazione di ottimizzazione dei contenuti e delle pagine web per la SEO e la creazione e gestione di campagne pubblicitarie a pagamento. Alcuni passaggi strategici sono ritenuti fondamentali, quali:
- Definire gli obiettivi di business e di marketing, come aumentare la visibilità, il traffico, le conversioni o le vendite.
- Effettuare una keyword research per individuare le parole chiave più rilevanti e performanti per il proprio settore e target di riferimento.
- Ottimizzare i contenuti e le pagine web in base alle parole chiave selezionate, migliorando la struttura del sito, la qualità dei contenuti e la creazione di backlink di qualità.
- Creare e gestire campagne pubblicitarie a pagamento sui motori di ricerca, targetizzando le parole chiave selezionate e monitorando costantemente le performance delle campagne.
- Analizzare e monitorare i risultati delle campagne SEM, utilizzando strumenti e metriche specifiche, per individuare eventuali opportunità di ottimizzazione e miglioramento delle performance.
Come si fa keyword research per il SEM
Abbiamo citato la keyword research tra i processi fondamentali per il SEM, e questo potrebbe sorprendere chi pensa che questa attività sia legata solo alla SEO. In realtà, la keyword research serve a individuare le parole chiave più rilevanti e performanti per ogni settore e target di riferimento, partendo dall’analisi del sito web o dei contenuti da promuovere per centrare l’argomento principale, da cui muoverà il lavoro di selezione di topic e cluster rilevanti e correlati.
Ciò che cambia sono piccole sfumature nelle metodologie e negli obiettivi: nel caso del SEM, e in particolare per SEA e PPC, la keyword research si concentra sull’individuazione di parole chiave che hanno un alto potenziale di conversione e che possono generare traffico qualificato verso il sito web attraverso gli annunci pubblicitari. In questo contesto, è importante considerare non solo il volume di ricerca delle parole chiave, ma anche il costo per clic (CPC) e la concorrenza, per massimizzare il ROI delle campagne pubblicitarie.
Per effettuare la keyword research per SEA e PPC, è possibile utilizzare strumenti come Google Ads Keyword Planner o altri software specifici che forniscono informazioni dettagliate sul volume di ricerca, il CPC e la concorrenza per le parole chiave selezionate, oltre a suggerire nuove parole chiave correlate. Inoltre, è fondamentale analizzare le parole chiave utilizzate dai concorrenti e monitorare costantemente le prestazioni delle campagne per ottimizzare le parole chiave e gli annunci.
La keyword research per la SEO, invece, si concentra sull’individuazione di parole chiave che possono migliorare la visibilità organica del sito web nei motori di ricerca. In questo caso, l’obiettivo principale è trovare parole chiave con un alto volume di ricerca e una concorrenza relativamente bassa, per aumentare le possibilità di posizionarsi nelle prime posizioni delle SERP. La keyword research per la SEO tiene conto anche dell’intento di ricerca degli utenti, per creare contenuti che rispondano alle loro esigenze e domande, e mira in definitiva a selezionare i termini che presentino il miglior equilibrio tra volume di ricerca, concorrenza e rilevanza per il proprio business.
Sebbene la keyword research per SEA/PPC e SEO abbia obiettivi e metodologie leggermente diversi, entrambe le attività sono complementari e possono essere integrate per sviluppare una strategia di SEM efficace. Ad esempio, le parole chiave individuate durante la ricerca per la SEO possono essere utilizzate anche nelle campagne SEA/PPC, e viceversa. Inoltre, l’analisi delle prestazioni delle campagne pubblicitarie può fornire informazioni preziose per ottimizzare i contenuti e le strategie SEO.
Le forme del SEM: quali sono le tipologie di annunci su Google
Nel contesto di SEM e PPC su Google possiamo identificare diverse forme di annunci a disposizione degli inserzionisti che intendono promuovere i loro prodotti o servizi e raggiungere il pubblico desiderato. Le forme più comuni di annunci SEM e PPC su Google includono:
- Annunci di testo. Questi sono gli annunci più tradizionali e comuni che compaiono nelle pagine dei risultati di ricerca di Google (SERP). Gli annunci di testo sono costituiti da un titolo, una descrizione e un URL visibile. Gli inserzionisti devono creare testi accattivanti e pertinenti per attirare l’attenzione degli utenti e indurli a fare clic sull’annuncio.
- Annunci display. Gli annunci display sono immagini, banner o testi che vengono mostrati su una vasta rete di siti web partner di Google, noti come Google Display Network. Questi annunci possono essere mirati in base a diversi criteri, come il comportamento degli utenti, le parole chiave o i temi dei siti web. Gli annunci display sono particolarmente utili per aumentare la notorietà del marchio e raggiungere un pubblico più ampio.
- Annunci video. Gli annunci video sono brevi clip pubblicitarie che vengono mostrate prima, durante o dopo i video su YouTube e sulla Google Display Network. Gli annunci video possono essere un modo efficace per coinvolgere gli utenti e comunicare messaggi complessi in modo visivo e dinamico.
- Annunci per il remarketing. Il remarketing è una strategia che consente agli inserzionisti di mostrare annunci personalizzati agli utenti che hanno già visitato il loro sito web o interagito con i loro contenuti. Gli annunci di remarketing possono essere di testo, display o video e vengono mostrati sulla Google Display Network o nelle SERP. Il remarketing è utile per mantenere il marchio nella mente degli utenti e incoraggiare le conversioni.
- Annunci Google Shopping. Gli annunci Google Shopping sono annunci di prodotto che compaiono nelle SERP o nella scheda “Shopping” di Google. Questi annunci includono informazioni dettagliate sui prodotti, come immagini, prezzi e recensioni, e consentono agli utenti di confrontare facilmente diverse opzioni di acquisto. Gli annunci Google Shopping sono particolarmente efficaci per gli e-commerce e i rivenditori online.
PPC, Google Ads e il meccanismo delle aste: una panoramica rapida
Molto spesso, SEM finisce per identificare esclusivamente le attività Pay-Per-Click (PPC), anche se (come detto) è in realtà il più ampio insieme di attività di promozione di un sito e di un brand sui motori di ricerca.
Soffermandoci però sugli aspetti SEA, dobbiamo analizzare rapidamente come funziona il meccanismo pubblicitario, in particolare quello di Google Ads che resta la piattaforma più diffusa, e cosa significa il sistema delle aste.
E quindi, il meccanismo delle aste è alla base della pubblicità a pagamento, perché sono il processo attraverso il quale gli inserzionisti competono per posizionare i loro annunci nei risultati di ricerca sponsorizzati dei motori di ricerca in base alle query inserite dagli utenti. In concreto, gli inserzionisti decidono di piazzare offerte per le parole chiave che ritengono rilevanti per il loro target di riferimento, e il motore di ricerca determina la posizione degli annunci in base a diversi fattori, tra cui l’importo dell’offerta e la qualità dell’annuncio.
Il meccanismo delle aste si basa su un sistema di offerte in tempo reale, che permette agli inserzionisti di competere per la posizione degli annunci in modo dinamico e flessibile, impostando un budget massimo per le loro campagne e stabilendo un costo massimo per ogni clic (CPC) che sono disposti a pagare per le singole parole chiave. Il motore di ricerca tiene conto di questi parametri e assegna la posizione degli annunci in base all’importo dell’offerta e alla qualità dell’annuncio, che viene valutata attraverso un punteggio che Google chiama Quality Score.
Il Quality Score di Google o punteggio di qualità è un indicatore che tiene conto di diversi fattori, tra cui la rilevanza delle parole chiave, la qualità del testo dell’annuncio, la qualità della pagina di destinazione e l’esperienza dell’utente. Un Quality Score elevato può migliorare la posizione degli annunci e ridurre il costo per clic, rendendo le campagne più efficienti e performanti. Per ottenere un buon Quality Score, gli inserzionisti devono ottimizzare i loro annunci e le pagine di destinazione, garantendo che siano rilevanti e utili per gli utenti che effettuano ricerche con le parole chiave target. Monitorare e analizzare costantemente le performance delle campagne e del Quality Score è fondamentale per il successo delle strategie SEM e per ottenere un buon ritorno sull’investimento.
Quanto scritto vale in modo specifico per Google Ads, che resta una delle piattaforme più importanti e diffuse per la gestione delle campagne PPC, grazie alla sua vasta copertura e alla sua efficacia nel raggiungere il pubblico desiderato. Questa soluzione funziona proprio attraverso un meccanismo di aste, in cui gli inserzionisti competono per posizionare i loro annunci nelle prime posizioni dei risultati di ricerca per determinate parole chiave, e prende in considerazione due fattori principali per determinare la posizione degli annunci: l’offerta massima e il punteggio di qualità. Come spiega la guida ufficiale, il punteggio di qualità di Google è un indicatore che valuta la rilevanza e l’utilità dell’annuncio per gli utenti, misurato su una scala da 1 a 10 e disponibile a livello di parola chiave; si basa su vari criteri, e in particolare su percentuale di clic prevista (la probabilità che l’annuncio riceva un clic quando viene pubblicato), la pertinenza dell’annuncio (il grado di corrispondenza tra l’annuncio e l’intenzione alla base della ricerca di un utente) e l’esperienza sulla pagina di destinazione (il livello di pertinenza e utilità della pagina di destinazione per gli utenti che fanno clic sull’annuncio).
Durante l’asta, Google Ads moltiplica l’offerta massima per il punteggio di qualità per ottenere il “rank” dell’annuncio; gli annunci vengono quindi posizionati in base al loro rank, con l’annuncio con il rank più alto che appare nella posizione più alta. Gli inserzionisti pagano solo quando un utente fa clic sull’annuncio e l’importo effettivamente pagato è determinato dall’offerta del concorrente immediatamente sotto di loro, diviso per il punteggio di qualità, più un centesimo.
Il meccanismo delle aste in Google Ads garantisce che gli annunci più rilevanti e di qualità siano premiati con posizioni migliori e costi per clic più bassi. Per gli inserzionisti, è fondamentale ottimizzare gli annunci e le pagine di destinazione per migliorare il punteggio di qualità e massimizzare il ROI delle campagne PPC, e riuscire a sfruttare le opportunità di visibilità assicurate da Google Ads significa posizionare annunci nei risultati di ricerca sponsorizzati, nelle pagine dei partner di Google e nella rete Display di Google, raggiungendo un vasto pubblico di utenti interessati ai prodotti o servizi offerti.
Come usare SEOZoom per le attività SEM e SEA
Anche se, in linea generale, gli strumenti presenti in SEOZoom sono dedicati soprattutto alle attività SEO di ricerca organica, ci sono comunque una serie di dati, metriche e indicatori che possono essere utilizzati nelle più ampie campagne SEM o per perfezionare la creazione di tattiche SEA e PPC, in particolare per valutare le keyword e comprendere il livello di difficoltà rispetto al contesto globale.
Nello specifico, le informazioni sono disponibili in ogni tipologia di indagine presente nella suite – e quindi analisi keyword, analisi dominio e analisi URL – e sono integrate in vari strumenti e tabelle di approfondimento, con il riferimento al valore di CPC.
Con questa sigla in SEOZoom si definisce un concetto fondamentale per il SEM, ovvero invece il costo per clic (cost per click, da cui appunto l’acronimo CPC) che SEOZoom riesce a stimare sotto forma di valore medio per ogni singola keyword rispetto alle sponsorizzazioni effettuate da tutti i siti. Si comprende quindi la differenza con il significato di PPC, che come detto identifica il complesso dell’attività “pay per click” e segnala il totale della pubblicità online in Google Ads su cui investe un sito.
Sul fronte pratico, ad esempio, possiamo analizzare un dominio nella sua interezza e visualizzare immediatamente una quotazione del suo “valore traffico”: si tratta di una stima basata sul calcolo del CPC di ogni singola pagina, che restituisce dunque il dato approssimativo dell’investimento che dovremmo sostenere in spesa su Google Ads per ottenere gli stessi posizionamenti che il sito ha invece ottenuto con il traffico organico. Il valore rappresenta una stima basata sul calcolo del CPC di ogni singola pagina per cui il sito analizzato ha parole chiave posizionate in prima pagina su Google, eseguita su base mensile.
L’indicazione può essere utile per analizzare i competitor e per cercare di trovare eventuali angoli da aggredire tramite campagne promozionali, o al contrario per capire se conviene concentrarsi sul lavoro SEO, on page o off page, per migliorare il ranking del sito. In teoria, può anche suggerire quanto potremmo guadagnare attraverso Google Adsense: se ci sono CPC elevati, è probabile la presenza di più inserzionisti display disposti a investire, badando però ad approfondire le valutazioni perché i guadagni ADSense possono essere molto variabili a seconda del settore.
Se scegliamo di analizzare un URL specifico, invece, SEOZoom riesce a offrirci una stima della copertura organica della pagina, indicando la copertura percentuale degli annunci Ads presenti e il valore totale degli investimenti CPC. Nel dettaglio, la suite mostra nel box Copertura, in blu, la somma del CPC delle keyword che l’URL analizzato ha posizionato in prima pagina, mentre il box Totale CPC segnala, in azzurro, la somma del CPC delle keyword che attualmente non sono in prima pagina: lo scarto percentuale tra i due valori presentati rappresenta appunto la Copertura ADS, un dato che ci aiuta a capire a colpo di quanto potrebbe migliorare il “valore traffico” della pagina se tutte le keyword posizionate arrivassero in prima pagina su Google. Il valore della copertura ADS può essere strategico per aumentare la monetizzazione con AdSense delle nostre pagine, perché ci consente di scoprire anche quali sono le keyword sulle quali investono maggiormente gli inserzionisti Ads e che, dunque, potrebbero offrirci ritorni migliori a fronte di un buon posizionamento in SERP.
L’ultima modalità di analisi è quella che riguarda la singola keyword, che forse è anche la più complessa (in entrambi i significati dell’aggettivo): quando ci concentriamo su una parola chiave, SEOZoom risponde immediatamente con il dato del CPC medio sostenuto dagli inserzionisti, mentre nel campo inferiore si trova il valore del livello di concorrenza presente negli annunci Ads; questo dato è compreso tra 0 e 1 (che indicano, rispettivamente, livello di concorrenza minimo e livello di concorrenza altissimo, con i valori intermedi espressi in base decimale) ed è fornito direttamente da Google Ads.
Come detto, poi, in alcuni strumenti compaiono le indicazioni di CPC medio e volume CPC totale. Nel primo caso, com’è facile intuire, facciamo riferimento alla media ponderata di tutti i CPC delle keyword posizionate per l’URL in esame (quindi nel calcolo vengono esclusi i valori molti discordanti per ottenere il dato medio). Oltre a questo, c’è il valore CPC totale, che in pratica rappresenta una stima potenziale della somma di tutti CPC delle keyword che fanno riferimento all’URL analizzato, in modo da fornire un’idea del valore che potrebbe avere questa pagina, anche considerando i CPC delle varie parole chiave.
Analizzare i competitor per ottimizzare la strategia
Gli strumenti SEM di SEOZoom ci permettono dunque di avere informazioni utili se stiamo pensando di avviare investimenti in Google Ads, da utilizzare per migliorare e rendere più efficaci le campagne pay per clic e individuare eventuali criticità del nostro progetto da correggere o punti di forza su cui puntare.
L’aspetto importante e vantaggioso di SEOZoom sta però nel continuo confronto tra il dato delle ricerche a pagamento e quello del traffico organico, per comprendere come si compongono davvero le SERP anche dal punto di vista delle feature di Google, quali sono i costi potenziali dell’investimento, quali sono i volumi di traffico delle parole chiave e quali keyword sono più remunerative, in modo da avere stime sul ritorno effettivo di una promozione rispetto ai risultati che si possono raggiungere lavorando solo di ottimizzazione SEO e con campagne di rafforzamento delle pagine attraverso link building.