Addii di Google nel 2024 e trend marketing da abbandonare nel 2025

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Il 2025 è ormai alle porte e ci ritroviamo (ahimè!) a fare il punto su come molte funzioni di Google e strategie di marketing, un tempo essenziali, siano ora superate. L’evoluzione delle abitudini dei consumatori e l’affermarsi di nuovi strumenti digitali invitano a cambiare approccio, lasciandoci alle spalle pratiche ormai inefficaci. In questo articolo, esploreremo gli “addii” di Google nel 2024 e le strategie di marketing che dovremmo abbandonare per restare competitivi e al passo con i tempi.

Strategie e strumenti marketing da abbandonare

Il marketing digitale cambia rapidamente e alcune tattiche, un tempo utili, ora non funzionano più come prima. È il momento di dire addio a strategie e strumenti superati e fare spazio a soluzioni più moderne ed efficaci. Ecco cosa conviene lasciare indietro per continuare a crescere nel 2025.

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  • Chatbot di base: l’era dei bot statici è finita

I primi chatbot, nati negli anni ‘60, offrivano risposte pre-programmate per domande frequenti: utili per interazioni di base, ma incapaci di gestire conversazioni complesse. I consumatori moderni richiedono ora esperienze più fluide e personalizzate, con assistenti AI che sfruttano il natural language processing (NLP) e il machine learning per rispondere a domande articolate e risolvere problemi. Oggi, quasi il 90% dei manager segnala miglioramenti nella risoluzione dei reclami e nella gestione del customer service grazie ai chatbot avanzati.

In un contesto sempre più orientato alla customer experience, i chatbot di base non sono più competitivi.

  • Pratiche SEO manipolative

Tecniche come il keyword stuffing e l’acquisto di backlink di scarsa qualità, un tempo utilizzate per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, sono ormai superate e rischiano di causare penalizzazioni. È fondamentale adottare strategie SEO etiche, incentrate sull’esperienza dell’utente, per ottenere risultati duraturi e di valore.

La SEO non è cambiata di colpo, ma si è evoluta gradualmente, spostando il focus dall’uso delle parole chiave all’interpretazione delsearch intent (intento di ricerca). Questo cambiamento ha introdotto un nuovo approccio, focalizzato sulle esigenze specifiche degli utenti: la ricerca per domande, che oggi rappresenta il fulcro di ogni strategia SEO. SEOZoom ha integrato questo paradigma nei suoi strumenti, mettendo a disposizione funzionalità come il Question Explorer, che consente di superare la keyword research tradizionale per individuare le vere domande poste dagli utenti e il loro intento, creando così contenuti mirati. Inoltre, con Google FAQ è possibile scoprire le domande ricorrenti legate alle keyword per cui il sito è posizionato in top10, ottimizzando i contenuti per soddisfare in modo diretto e puntuale le esigenze degli utenti.

Questa evoluzione riguarda non solo Google, ma anche piattaforme di intelligenza artificiale come SearchGPT o strumenti come Google Gemini. Per i marketer, ottimizzare in base a queste nuove forme di ricerca è ormai indispensabile per rimanere competitivi nel digital marketing del futuro.

  • Predictive Analytics solo su dati storici

In passato, le predictive analytics basate sui dati storici erano essenziali per prevedere i comportamenti dei consumatori. Tuttavia, con l’evoluzione rapida delle preferenze, oggi è indispensabile un aggiornamento continuo, tramite l’analisi dei dati in tempo reale. Le nuove predictive analytics combinano dati storici e dati real-time, consentendo una personalizzazione più accurata e tempestiva. Le aziende che continuano a basarsi solo sui dati passati rischiano di offrire esperienze superate e poco rilevanti.

  • Social Media Monitoring e Sentiment Analysis di base

In passato, l’AI applicata al social media listening si limitava all’analisi testuale basata su parole chiave, misurando solo il sentimento generale verso il brand. Oggi, gli strumenti di sentiment analysis sono molto più avanzati: analizzano testi, immagini e video, cogliendo il sentiment anche nei contenuti multimediali. I nuovi modelli di intelligenza artificiale rilevano sfumature emotive e modulano la comunicazione del brand in tempo reale, adattandosi ai cambiamenti d’umore del pubblico. Questa evoluzione è essenziale per costruire relazioni autentiche e durature con i propri clienti.

  • Segmentazione su dati demografici di base

Un tempo, segmentare i clienti per età, genere e localizzazione era considerato sufficiente per personalizzare l’esperienza utente. Oggi, però, i consumatori si aspettano interazioni molto più mirate e rilevanti. La segmentazione dinamica, che integra dati psicografici e comportamentali, permette un livello di personalizzazione irraggiungibile con i soli dati demografici.

I brand che adottano questo approccio avanzato possono offrire esperienze su misura attraverso diversi touchpoint come email, app mobile, social media e siti web, calibrando ogni messaggio sugli interessi e i comportamenti reali degli utenti. Questa strategia non solo crea connessioni più profonde e significative, ma risponde alle aspettative dei consumatori moderni, incrementando engagement e fidelizzazione lungo tutto il percorso del cliente.

  • Voice Search Optimization (VSO): un trend che non ha decollato

Tra il 2018 e il 2019, la ricerca vocale sembrava destinata a rivoluzionare il marketing digitale, rendendo indispensabile l’ottimizzazione per essere trovati tramite assistenti vocali come Alexa e Google Home. Tuttavia, l’adozione della voice search è stata più lenta del previsto, spingendo a un cambiamento di direzione verso esperienze vocali orientate all’azione, come il voice commerce e le app interattive. Oggi, i consumatori non si accontentano di cercare informazioni: vogliono poter svolgere azioni concrete tramite comandi vocali, rendendo inefficaci le ottimizzazioni focalizzate esclusivamente sulla ricerca vocale.

Addii Google 2024: una (veloce) panoramica

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Quali funzioni e strumenti Google ha rimosso nel 2024? Un rapido riepilogo:

  • Chat su Google – 31 luglio 2024: Google ha rimosso la funzionalità Messaggi sulle schede Google, che permetteva ai clienti di contattare direttamente le aziende tramite Google e Google Maps. Questo strumento, pur utile per una comunicazione immediata, ha perso rilevanza a fronte di nuove piattaforme di contatto più avanzate e dirette. Con questa scelta, Google ha spinto le aziende a ripensare i canali di comunicazione digitali verso soluzioni più personalizzate e immediate.
  • Casella di ricerca sitelink Google – 21 novembre 2024: la casella di ricerca sitelink, che facilitava l’accesso diretto a pagine specifiche di un sito dalla SERP, è stata eliminata il 21 novembre 2024. Google ha preso questa decisione per via del cambiamento delle abitudini di navigazione: la funzione era utilizzata sempre meno, soppiantata da altre modalità di ricerca.
  • Cache di Google – 25 settembre 2024: il 25 settembre 2024, Google ha rimosso il link alla cache delle pagine dalla SERP. Per mantenere comunque l’accesso a versioni archiviate delle pagine, Google ha stretto una collaborazione con Internet Archive e Wayback Machine, spingendo i webmaster a ripensare la gestione dell’archiviazione dei contenuti online.
  • FID (First Input Delay, sostituito da INP nei Core Web Vitals) – 12 marzo 2024: nel marzo 2024, il First Input Delay è stato sostituito come metrica dei Core Web Vitals per misurare l’interattività da Interaction to Next Paint (INP), ritenuta migliore e più efficace. In particolare, FID misurava solo il ritardo della prima interazione, ignorando il tempo di elaborazione e l’aggiornamento visivo, mente INP valuta tutte le interazioni della pagina fino all’aggiornamento del display, migliorando reattività e qualità dell’esperienza di navigazione

Noi di SEOZoom siamo pronti a salutare i vecchi trend e ad accogliere tutte (o quasi) le novità che Google ci riserverà nel 2025, compresi tutti gli aggiornamenti dell’algoritmo del motore di ricerca. Buona fortuna!

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