Google Search News di Marzo 2022, il recap delle novità più recenti

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Mancava dalla fine dello scorso anno l’appuntamento con il recap sulle attività di aggiornamento legate al mondo della Ricerca (e non solo), e finalmente arriva il nuovo episodio con Google Search News, la serie su YouTube che ci accompagna a scoprire le principali notizie che interessano appunto l’ecosistema di Search e la SEO. Ecco quindi tutto ciò che bolle ultimamente nel calderone di Mountain View!

Google Search News di Marzo 2022, mesi di attività intensa

“Cambiamenti nel ranking, una nuova API, un cambiamento in Analytics e altro ancora”: è diretto John Mueller nell’annunciare il sommario del nuovo video della serie Google Search News, che come di consueto ci permette di ripercorrere le ultime settimane dell’attività di Google, mettendo in luce notizie e informazioni che possono avere effetto sulla SEO e che magari ci sono sfuggite e non abbiamo letto.

Sommario dell'episodio di Marzo 22

La Page Experience diventa fattore di ranking anche su desktop

Il primo cambiamento riguarda la Page Experience, il noto (e chiacchierato…) fattore di ranking introdotto da Google lo scorso anno, che prende in esame le prestazioni tecniche delle pagine e, in particolare, i cosiddetti Core Web Vitals, parametri per quanto possibile oggettivi per misurare velocità, reattività e stabilità percepite dagli utenti.

Fino a poche settimane fa, questa rivoluzione dei criteri di classificazione (che però ha avuto impatti decisamente inferiori alle attese, come notato anche da Barry Schwartz e da tanti esperti internazionali) era riservata solo alla navigazione mobile, ma dallo scorso 3 marzo si è definitivamente completato il rilascio dell’update anche per gli utenti desktop (una notizia già anticipata da tempo e presente anche in Google Search News di novembre 2021, ad esempio).

Differenze tra Page Experience mobile vs. desktop

Secondo Mueller – che ci tiene a sottolineare che la Google Page Experience “è indipendente dall’indicizzazione mobile-first” – in questi mesi “abbiamo visto alcuni fantastici progressi sul web per quanto riguarda i Core Web Vitals e molti siti, forse anche il tuo, sono migliorati in modo significativo”.

L’aggiornamento dell’algoritmo di recensione prodotti

Nelle ultime settimane c’è stato anche un altro intervento che ha interessato i sistemi di classificazione di Google, e nello specifico gli algoritmi che hanno il compito di valutare la qualità e la pertinenza delle recensioni dei prodotti. È infatti arrivato pochi giorni fa il terzo update per migliorare il Product Reviews System, il complesso sistema lanciato esattamente un anno fa che prende in esame una serie di parametri per individuare i contenuti di alta qualità tra le pagine incentrate sulle recensioni dei prodotti.

Con il March 2022 Google Product Reviews Google ha ulteriormente perfezionato la capacità dell’algoritmo di identificare effettivamente recensioni di prodotti efficaci e ad aiutare le persone a trovare consigli affidabili e validi quando usano Search per qualsiasi tipo di ricerca di prodotto. Come ricorda il Search Advocate, i creatori di contenuto possono far riferimento alle raccomandazioni per le recensioni di prodotti, che devono essere approfondite, autentiche e di alta qualità, in estrema sintesi; anche se questo aggiornamento al momento riguarda solo l’inglese, viene confermato che l’obiettivo è “coprire più lingue nel tempo”.

Chiaramente, questo update interessa principalmente siti che pubblicano recensioni di prodotti, ma anche chi fornisce altri contenuti potrebbe trovare informazioni utili nella consultazione delle best practices e guide di Google, che possono fornire “una migliore comprensione del tipo di contenuto che gli utenti di Google hanno trovato utile e parallelismi interessanti” anche per gli altri siti web.

Le Search Console Inspection API

Di tutt’altro tipo è il successivo intervento ricordato da questo episodio di Google Search News, che menziona il rilascio delle Search Console URL Inspection API.

Una API – dice il video – “è un modo in cui i programmatori possono riutilizzare le funzionalità di un sistema in una loro applicazione”: nel caso specifico, consente di usare una funzione di controllo degli URL e permette ai programmi di controllare lo stato di indicizzazione di qualsiasi pagina particolare su un sito web.

Le informazioni fornite dalle API

Tra le altre cose, permette di verificare se l’URL è stato scoperto, scansionato, indicizzato e, in caso affermativo, qual era il canonico selezionato – informazioni disponibili anche nell’uso manuale in Search Console.

In forma di API, è ora consentito ad altri strumenti includere questa funzionalità, compresi i semplici fogli di calcolo (spreadsheet) per monitorare un sito web, ed è anche possibile scrivere codice da solo (sfruttando l’ampia documentazione al riguardo) per combinare le informazioni con altre fonti di dati e “creare qualcosa di veramente stravagante”.

Google Analytics 4 manda in pensione Universal Analytics

La notizia successiva non riguarda strettamente il mondo della Ricerca, ma interessa comunque la SEO perché riguarda uno strumento spesso centrale nelle strategie di monitoraggio del traffico organico: Google Analytics ha recentemente annunciato che entro il prossimo anno terminerà la raccolta dati per Universal Analytics, uno dei modi più comuni con cui si tiene traccia delle metriche del sito web.

Per la precisione, il tool informa che “a partire dal 1° luglio 2023 Universal Analytics non elaborerà più i nuovi dati nelle proprietà standard”. La versione più recente, Google Analytics 4, è disponibile ormai da qualche anno, ma UA resta ancora la configurazione preferita da molti: con questa mossa, Google intende dare una sterzata netta verso la versione GA4, dando comunque modo e tempo agli utenti di familiarizzare con l’interfaccia e gli strumenti nuovi.

Le altre novità dal mondo Google (e non solo)

Un altro aggiornamento recente è il lancio del meta tag robots indexifembedded per i contenuti incorporati, che permette a una pagina di specificare se il suo contenuto deve essere utilizzato per l’indicizzazione in determinate situazioni. Come ammette Mueller, “copre una situazione un po’ unica, quindi probabilmente non vi capiterà spesso di usarlo o trovarlo”.

Inoltre, chi usa Search Console Insights – la piattaforma che integra le funzioni di Analytics e Search Console e che è “pensata specificamente per i creatori che spesso non hanno bisogno di tutte le funzionalità dei due tool” – potrebbe aver ricevuto di recente una email di congratulazione.

Nuovo episodio di Google Search News

Il video prosegue poi con uno speciale ringraziamento proprio al citato Barry Schwartz, che di recente ha annunciato di aver pubblicato oltre 40.000 articoli sui tema del SEO attraverso Search Engine Roundtable, meritandosi quindi l’appellativo di “pietra miliare nella comunità”. Per John Mueller, Barry “è al passo con ogni cambiamento in tutti i principali motori di ricerca e spesso ci chiede maggiori dettagli quando le cose non sono così chiare” e “ha fatto questo, più o meno, dagli inizi della SEO”: il suo lavoro “ha veramente fatto una grande differenza nei motori di ricerca nel mondo SEO e nei siti web di tutto il mondo”, per cui merita un ringraziamento speciale.

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