Un format che dà maggior risalto al brand, messo in evidenza e in posizione centrale, che aiuta le persone a comprendere prima e meglio le fonti delle informazioni su cui stanno per cliccare, che rende più facile la scansione comparativa dei vari risultati e, di conseguenza, decidere quale sito esplorare. Sono questi gli obiettivi che Google intende raggiungere con il nuovo layout della Ricerca da desktop, la cui fase di testing è ufficialmente finita nei giorni scorsi.
Ufficiali le trasformazioni al design della Ricerca Google da desktop
Ne ha dato notizia l’account ufficiale su Twitter @searchliaision, che ha raccontato (ovviamente in breve) anche i ragionamenti che hanno guidato l’azione degli sviluppatori della compagnia californiana: tutto inizia lo scorso anno, con il nuovo look dato ai risultati di ricerca di Google per navigazione mobile, e con i successivi interventi per il design del motore di ricerca visualizzato da dispositivi desktop.
Unificato il look della Ricerca
Già a ottobre, infatti, avevamo intravisto qualcuno degli esperimenti di Google per il design di Search da desktop, ma i test si sono protratti a lungo; ancora nelle scorse settimane, la maggior parte delle sessioni di ricerca dava ancora come schermata di default la “vecchia versione”, e solo in pochi casi appariva il look modificato, tanto che non era chiara la strada definitiva che la compagnia volesse intraprendere.
Scompaiono gli URL in verde
Ora invece abbiamo finalmente la certezza del cambiamento e dovremo solo abituarci al nuovo design, verso cui non mancano le prime polemiche, tra chi parla di “salto nel passato” (per uno stile che richiamerebbe alla memoria quello degli anni Novanta!) e chi invece lamenta la scomparsa degli URL cliccabili in SERP.
La novità più evidente è proprio questa, ripresa da quanto già provato per i dispositivi mobile: sparisce il breadcrumb verde che riportava per esteso l’URL del sito posizionato, mentre non ci sono apparenti cambiamenti a title SEO e meta descrizioni, sia nella forma che nelle dimensioni dei caratteri.
Brand più rilevante anche con la favicon
Accanto al titolo, inoltre, compare ora la favicon del sito, altro elemento fortemente caratterizzante il risultato, nonché altro fattore da valutare in una strategia di brand awareness, come dicevamo già qualche tempo fa. Per impostare e definire l’immagine di miniatura del sito, Google ha realizzato una guida che offre le principali indicazioni da seguire e i parametri da rispettare (citata anche nei tweet ufficiali).
Cambiamenti alla visualizzazione degli annunci in SERP
Molto più sostanziali le modifiche che riguardano il comparto Google ADS: ora gli annunci delle SERP su Google Italia sono evidenziati con una etichetta che riporta la parola “Annuncio” scritta in nero e grassetto, al posto del precedente box verde che era stato introdotto nel 2017. Cambia colore e posizione anche l’URL, che da verde diventa nero e si trova ora nella parte superiore al titolo.
Più confusione per gli utenti?
Il rischio, stando agli osservatori più critici, è che l’abbandono del verde possa generare maggiore confusione per gli utenti più inesperti nella distinzione tra risultati organici e link a pagamento (elemento critico già per tantissime persone, come sappiamo), e in effetti, nonostante la parola annuncio messa in evidenza, a colpo d’occhio non è facile riconoscere i risultati ADS e il ranking classico (ma forse non lo era neppure prima).
Valutazioni SEO sugli effetti del nuovo design
Il nuovo look della Ricerca Google da desktop diventerà di default nelle prossime settimane, stando a quanto è possibile comprendere, e nel frattempo avremo modo di abituare i nostri sguardi a questi cambiamenti. Non dovrebbe essere troppo difficile, perché lo stile ricalca quello che stiamo già usando da smartphone, ma ad ogni modo è sempre bene non fare valutazioni immediate rispetto a eventuali cali di traffico o variazioni di click-through rate dalle SERP: meglio concedere un po’ di tempo agli utenti per adattarsi alle novità, capire come reagiscono le persone alle interazioni con favicon e brand e solo successivamente intervenire per correggere eventuali errori o criticità.