Volume di traffico, leggere e capire i dati di SEOZoom e Analytics

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Oggi mettiamo da parte i classici argomenti sulla SEO e novità di Google per affrontare un tema piuttosto caldo che ci riguarda da vicino, ovvero la differenza tra i dati sulle visite di Analytics e quelli stimati da SEOZoom. Cerchiamo cioè di capire perché tali valori non sempre corrispondono, rispondendo a quella che è una domanda spesso posta anche in assistenza.

Cosa significa il valore del traffico in SEOZoom

Tutta la differenza sta in quella parola che abbiamo aggiunto accanto al nome della suite, ovvero stimati: come per gli altri tool, anche SEOZoom non misura gli accessi diretti al sito, ma elabora appunto una stima sugli accessi attraverso il monitoraggio delle parole chiave presenti nel suo database e le relative posizioni su Google, calcolando di conseguenza il valore potenziale del traffico organico di un sito.

Dati sul valore potenziale delle visite

Volendo essere ancora più precisi, SEOZoom non legge le visite ma calcola il valore potenziale del traffico organico di un sito, che sia desktop o mobile, analizzando le keyword per cui un dominio è posizionato su Google. Un esempio concreto: se un sito è in prima posizione su Google per la keyword “prova” che ha un volume di 1000 visite al mese, SEOZoom indica che potenzialmente il sito potrà fare circa 500 visite (che siano da mobile o da desktop è ininfluente per il calcolo dei valori).

Le stime di SEOZoom si basano su funzioni algoritmiche che mettono in relazione proporzionale la posizione su Google e il traffico potenziale, con ovvia predominanza per il posto numero uno. Eppure, la realtà del comportamento degli utenti sul motore di ricerca potrebbe essere differente e non premiare col clic sempre e solo il primo risultato, per motivi legati all’esperienza precedente di cronologia della persona (che magari conosce e ritiene affidabile i siti che compaiono in posizioni successive alla prima) o perché titoli e meta descrizioni di altri siti posizionati in SERP sono più esaustivi e rispondono meglio al search intent iniziale.

Tutti i SEO tools non hanno accesso diretto al sito

Partendo da questo presupposto, è inevitabile che questi SEO tools sottostimino il traffico effettivo di un sito, poiché lavorano su un campione di keyword e non hanno accesso alla totalità delle informazioni come invece succede con Google Analytics o con la Google Search Console, che hanno accesso diretto al sito.

I punti di forza di SEOZoom

A differenza degli strumenti competitor, il grande vantaggio di SEOZoom è la dimensione del campione di keyword, molto più ampio di qualsiasi altro tool pur restando sempre un campione e, dunque, in grado di presentare una visione parziale e teorica del dato di traffico organico di un sito. C’è poi da ricordare un altro dettaglio importante: se il sito da monitorare è inserito nei Progetti dell’utente, SEOZoom stima e aggiorna le metriche ogni 7 giorni, mentre per gli altri domini le elaborazioni non hanno tempistiche certe e così frequenti.

Elenco di kw monitorate in Progetto

Per quanto riguarda invece la specifica scansione delle keyword, i tempi variano sulla base di molteplici fattori, inclusa la “dimensione” della stessa parola chiave. Questo specchietto ci aiuta ad avere un prospetto dei tempi di scansione più comuni:

    • Keyword monitorate in Progetto: Ogni 24 ore, sempre per qualunque volume di ricerca.
    • Keyword ad alto volume di traffico, ma in nessun progetto: Ogni 7 giorni
    • Keyword a medio volume di traffico, ma in nessun progetto: Ogni 15 giorni
    • Keyword a scarso volume di traffico (ad esempio, volume 10): Ogni 21 giorni o poco più.

Le differenze tra SEOZoom e Google Analytics sul traffico organico

Dunque, in sintesi, i valori di Analytics e quelli di tool di stime come SEOZoom non sono confrontabili, e anzi possiamo dire che ha poco senso utilizzare le metriche della suite per indovinare il traffico organico e compararlo con quello degli strumenti Google.

Analytics, ad esempio, controlla la totalità delle statistiche sui visitatori di un sito web e conteggia analiticamente il traffico che raggiunge il sito in base ai singoli accessi, offrendo il traffico reale del sito misurato una visita alla volta. Al contrario, gli strumenti SEO usano un campione di keyword per mostrare l’andamento del posizionamento su Google, così da informare se il sito sta salendo o scendendo per quelle parole chiave (cosa che Analytics non può fare).

Dati differenti nelle stime di traffico di strumenti diversi

La stessa spiegazione vale anche per i casi in cui notiamo disuguali dati di stime di traffico tra SEOZoom e altri strumenti simili: anche qui, infatti, sono differenti la base di dati, le keyword rilevate e il campione su cui si effettua la stima, motivo per cui le informazioni elaborate da un tool potrebbero non essere simili a quelle di un altro strumento.

È “impossibile” determinare chi abbia ragione, in tali situazione, perché – dicevamo anche prima – gli strumenti di keyword analysis si basano su campioni di dati, metriche e algoritmi proprietari, e ognuno sviluppa lo strumento secondo i propri metodi e dati con l’obiettivo di aiutare il proprietario di un sito web ad analizzare la situazione. Lo scopo di strumenti come SEOZoom non è quello di azzeccare il traffico, poiché il numeretto non serve a nulla, ma proporre dati coerenti e utili a chi vuole ottimizzare le sue strategie e far crescere il proprio progetto online.

Che cos’è Google Analytics

Può servire a questo punto una parentesi per spiegare che cos’è Google Analytics, il servizio gratuito di Web analytics di Google che serve a controllare le statistiche sui visitatori di un sito web. Si tratta di un altro importante strumento per chi opera nel Web marketing, al pari di quelli integrati nella Google Search Console, ed è secondo alcuni studi il servizio di statistiche più usato nel web.

Le funzioni di Analytics

Tra le varie funzioni, Analytics consente di eseguire il monitoraggio dei visitatori provenienti da tutte le fonti: traffico organico da motori di ricerca, siti referer o campagne a pagamento, il Display Advertising, le reti di Pay per click e l’email marketing, ma anche link interni ai documenti PDF. Usando questi dati si possono ad esempio individuare le pagine più visualizzate dai visitatori di un sito, la provenienza (referrer), la durata della visita (il tempo di permanenza all’interno del sito) e la loro posizione geografica.

Già da questa sintesi si dovrebbe comprendere la grande differenza tra il dato delle visite in Analytics e il volume di traffico stimato da SEOZoom, che – ribadiamo ancora una volta – esegue un calcolo delle visite che un sito potrebbe ottenere attraverso il posizionamento su Google.

SEOZoom è uno strumento per fare SEO

SEOZoom nasce per essere uno strumento SEO e aiutare le strategie di posizionamento sui motori di ricerca e non serve a indovinare il traffico, che come dicevamo può avere fonti differenti (diretto, da referral, da social, da pubblicità, da Bing, da Yahoo e via così). Ha dunque uno scopo completamente diverso da quello di Analytics, perché è un tool di analisi che permette di scoprire aspetti del lavoro SEO professionale come i trend del traffico da motori di ricerca, le opportunità sulle keyword, il modo in cui lavorano i competitor.

Esempio delle informazioni sulle keyword fornite da SEOZoom

Come interpretare il traffico rilevato da SEOZoom

In definitiva, quando si parla di traffico su SEOZoom bisogna tener presente che:

  • SEOZoom “non rileva le visite”, mobile o desktop, perché tali dati sono monitorati solo da Google Analytics e Search console.
  • SEOZoom (e tutti gli altri SEO tools competitor) vede i posizionamenti del sito in base alle keyword.

Ecco alcuni consigli per leggere i dati del traffico rilevato da SEOZoom: se il tool mostra un grafico in calo significa che almeno una keyword del sito sta perdendo posizioni nel ranking su Google. Se al contrario in Analytics si vede un grafico in salita per lo stesso sito, significa che di sicuro il traffico sta aumentando, ma tale incremento potrebbe non essere correlato a keyword importanti, ma magari a parole chiave di long tail, oppure non si sta considerando la stagionalità.

Consigli per intervenire sui cali

Fermarsi solo al dato di Analytics e pensare che tutto vada bene perché i numeri sono in crescita potrebbe essere un grave errore: lo strumento di Google non consente di monitorare cosa sta succedendo realmente sulle keyword importanti per il business o di comprendere le dinamiche che portano un sito a fare traffico da keyword importanti o da long tail.

Comprendere il valore dei grafici per migliorare le prestazioni

Infatti, un sito potrebbe essere in fase di calo di traffico organico su un campione di keyword fondamentali, quelle monitorate da SEOZoom, mentre nei grafici di Analytics si vede una salita derivante da migliaia di altre piccole keyword. In una situazione del genere si comprende il valore dei grafici di SEOZoom e dei SEO tools, che partono dal traffico stimato sulle keyword che hanno posizionamenti migliori e segnalano che bisogna intervenire con ottimizzazioni onpage e onsite per recuperare le posizioni perse anche se le visite totali del sito reggono grazie ad  “altre strade”.

Perché SEOZoom è utile e affidabile

Tutto questo assume ancor più valore se pensiamo che quando si recuperano i ranking delle keyword migliori, l’incremento visibile anche in Analytics ha una portata sicuramente maggiore.

In definitiva, quindi, se abbiamo bisogno di conoscere il traffico reale del sito e delle pagine, Google Analytics è la strada più efficace e precisa, ma se invece vogliamo valutare delle metriche che aiutano il nostro sito a crescere, SEOZoom è la risposta ottimale, anche perché ha il grande vantaggio di contare su un campione di keyword più ampio rispetto ai competitor e su tantissime altre informazioni preziose per l’ottimizzazione delle pagine.

E dunque, il dato mostrato da SEOZoom serve per intervenire e recuperare sulle keyword più importanti e per migliorare nel complesso le prestazioni di un sito: esattamente ciò che dovrebbe fare uno strumento SEO affidabile.

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