SEO per TikTok: ottimizzare i video per una maggiore visibilità
A molti l’espressione farà storcere il naso o venire l’orticaria, ma oggi parliamo di SEO per TikTok. Suona strano, vero? Dopotutto, la SEO è letteralmente l’attività di ottimizzazione per motori di ricerca ed è nata per ottimizzare siti web e migliorarne il posizionamento su Google, non certo per una piattaforma di video virali. Eppure, TikTok ha smesso da tempo di essere solo un social “da svago”: milioni di utenti lo usano per cercare informazioni, prodotti, tutorial, consigli e recensioni, proprio come farebbero su un motore di ricerca. Il fatto che Google stesso posizioni sempre più contenuti provenienti da TikTok nelle sue SERP dovrebbe far riflettere. Insomma, TikTok non è più solo un social per brevi video di intrattenimento, ma rappresenta un vero e proprio strumento di ricerca, utilizzato soprattutto dai più giovani che preferiscono cercare risposte direttamente qui piuttosto che su Google. Ma cosa significa fare SEO su una piattaforma che non ha link né SERP tradizionali? Significa comprendere le dinamiche dell’algoritmo, sfruttare le giuste parole chiave, ottimizzare video e didascalie perché siano trovati dagli utenti e inseriti nei preziosi “Per Te”. Insomma, anche qui si compete per la visibilità. E chi pensa che basti ballare o lanciare una challenge per spopolare deve invece scoprire come funziona davvero questa nuova forma di scoperta digitale.
Cos’è la SEO per TikTok?
Parlare di SEO di TikTok significa riferirsi a un insieme di strategie volte a rendere più trovabili e visibili i video pubblicati su questa speciale piattaforma, sfruttando sia la funzione di ricerca interna che il sistema di raccomandazione del feed “Per Te”.
A prima vista, SEO e TikTok non sono mondi affini: il social non ha una SERP classica, non indicizza link e non si basa su fattori di ranking tradizionali come il numero di backlink o l’autorità di dominio. D’altra parte, la SEO racchiude testualmente e semanticamente le tattiche per emergere sui motori di ricerca tradizionali.
Eppure, basta allargare solo un po’ il nostro sguardo per capire che questa relazione non è così “sballata”: sempre più utenti usano TikTok per trovare risposte a domande specifiche, recensioni di prodotti, consigli pratici e contenuti formativi, al punto che Gen Z e Millennials hanno ormai messo da parte Google per alcune tipologie di ricerca informativa, grazie alla rapidità e alla visibilità dei contenuti video.
Pur non essendo un “vero” search engine, quindi, il modo in cui gli utenti scoprono i contenuti su TikTok presenta molte analogie con la SEO classica: anziché formulare una query e ricevere risultati basati su rilevanza e autorità dei contenuti, su questa piattaforma l’algoritmo distribuisce i video in base all’engagement, ma anche considerando parole chiave, suoni, testo e interazioni del pubblico.
Questo cambiamento ha portato alla diffusione della SEO per TikTok, espressione che racchiude tutte le tecniche per far sì che i propri video vengano trovati più facilmente dagli utenti, sia tramite la ricerca interna di TikTok sia tramite l’algoritmo che decide quali contenuti inserire nei feed “Per Te”. Questo approccio combina ottimizzazione delle parole chiave, posizionamento negli hashtag pertinenti, utilizzo strategico di suoni virali e un’attenzione particolare alla struttura del contenuto, affinché l’algoritmo di TikTok possa riconoscere e classificare correttamente il video, aumentando le possibilità che venga mostrato al pubblico giusto, senza dipendere esclusivamente dagli annunci pubblicitari.
TikTok SEO e SEO tradizionale: differenze e punti di contatto
Possiamo quindi considerare TikTok quasi un ibrido tra un social e un motore di scoperta, e padroneggiare le sue regole di visibilità permette a creator, aziende e professionisti di costruire una presenza solida e ottenere traffico costante.
È comunque evidente che TikTok e Google funzionino in modo molto diverso: la SEO sul motore di ricerca si basa tra l’altro su fattori come link, autorità del dominio, rilevanza semantica, aspetti tecnici eccetera, mentre le dinamiche della piattaforma cinese sono più immediate e reattive. Un video può ottenere milioni di visualizzazioni in poche ore, se ottimizzato nel modo giusto e amplificato dalla distribuzione algoritmica.
La prima, grande differenza, è che TikTok non ha una classica pagina di risultati ordinata gerarchicamente in base a un algoritmo di ranking testuale. Ma – ed è un elemento molto rilevante – esiste una ricerca interna che mostra i video in base alla pertinenza con la query digitata, dando priorità ai contenuti più interattivi e ottimizzati con parole chiave adeguate. Questo fa sì che ottimizzare testo, hashtag e suoni aumenti la probabilità di comparire tra i risultati di ricerca all’interno della piattaforma.
Altro aspetto dissimile è il comportamento dell’utente: su Google, la persona sceglie attivamente su quale risultato cliccare sulla base della propria ricerca, mentre su TikTok sono le preferenze e le interazioni pregresse a determinare i contenuti visualizzati. Il feed “Per Te” propone video su misura per ogni singolo utente, valutando elementi come tempo di visione, ripetizione delle visualizzazioni, commenti, like e condivisioni – motivo per cui un video su TikTok non deve semplicemente esistere, ma deve essere coinvolgente per essere distribuito in modo efficace.
C’è però una importante similitudine da considerare, e riguarda la gestione delle parole chiave. Se su Google l’uso di keyword nei titoli e nei contenuti testuali è (ancora) fondamentale per il posizionamento, su TikTok la piattaforma analizza attentamente la didascalia, gli hashtag, il testo sovrimpresso nel video e persino le parole pronunciate. Questo significa che, anche se non esiste uno strumento come Google Search Console, ottimizzare il linguaggio all’interno del contenuto aiuta a migliorare il suo posizionamento nella ricerca interna.
TikTok come motore di ricerca per le nuove generazioni
Lo abbiamo detto: TikTok sta diventando sempre più un’alternativa alla ricerca su Google, specialmente tra la Gen Z e i Millennials, ed è diventato il punto di riferimento per un’ampia fetta di pubblico che cerca tutorial, recensioni di prodotti, consigli di viaggio e informazioni su argomenti specifici e preferisce un formato video immediato a un classico articolo testuale.
Questa trasformazione è stata confermata anche da Google stesso: il motore di ricerca ha rilevato che circa il 40% dei giovani adulti preferisce TikTok e Instagram alla ricerca tradizionale per scoprire luoghi, tendenze e prodotti. L’autenticità e la rapidità delle informazioni offerte dai creator – spesso percepiti come più affidabili rispetto ai brand istituzionali – hanno reso TikTok uno strumento chiave per il customer journey digitale .
Di conseguenza, chi vuole emergere online non può trascurare TikTok come canale di visibilità, integrandolo nelle proprie strategie di content marketing e SEO per intercettare un pubblico che utilizza sempre meno Google come unica fonte di ricerca.
Perché possiamo parlare di SEO per TikTok
E quindi, anche se TikTok non è un motore di ricerca, il suo algoritmo deve comunque decidere quali contenuti mostrare agli utenti, sia nel feed che nelle ricerche interne. Questo significa che esistono dinamiche di ottimizzazione specifiche che influenzano la visibilità dei video, proprio come succede nel contesto SEO tradizionale.
E c’è ancora un altro elemento che non possiamo trascurare, che chiama in causa il comportamento di Google stesso: sempre più spesso i video di TikTok vengono l’espressionedelle ricerche, lo sappiamo bene, e in molti casi compaiono persino prima di contenuti testuali tradizionali, rendendo ancora più urgente per brand e creator l’adozione di strategie di ottimizzazione adeguate.
Come funziona l’algoritmo di TikTok
L’algoritmo di TikTok è il motore nascosto e dinamico che decide quali contenuti mostrare a ogni utente, rendendolo una delle piattaforme più personalizzate e coinvolgenti. A differenza di altri social media, dove il feed è dominato da post e contenuti di amici o profili seguiti, TikTok basa la sua distribuzione su una combinazione di segnali di coinvolgimento, preferenze e comportamento dell’utente e analisi dei contenuti, e quindi organizza la visibilità dei contenuti principalmente tramite raccomandazioni automatiche. Questo rende possibile per qualsiasi creator ottenere milioni di visualizzazioni anche senza una base di follower consolidata, a patto che il video venga riconosciuto come interessante dall’algoritmo.
Ogni video caricato viene immediatamente analizzato e testato su un campione iniziale di utenti. Se genera un buon livello di interazione e viene visto nella sua interezza, il sistema lo distribuisce progressivamente a un pubblico sempre più ampio. Tuttavia, il processo non è lineare: alcuni contenuti possono guadagnare visibilità anche dopo giorni o settimane, se l’algoritmo rileva una nuova opportunità di diffusione. Questa logica di apprendimento continuo fa sì che i contenuti su TikTok non abbiano necessariamente un ciclo di vita breve, ma possano essere rilanciati più volte in base ai trend del momento o ai cambiamenti nel comportamento degli utenti.
La chiave della visibilità su TikTok non è però semplicemente pubblicare video accattivanti, ma capire come il sistema decide di spingerli ai diversi pubblici. L’algoritmo apprende costantemente dalle interazioni di ciascun utente e adatta il feed individuale sulla base degli interessi espliciti e impliciti. Questo significa che, per chi crea contenuti, non basta ottenere engagement una sola volta: la continuità nel tempo è essenziale per costruire una presenza stabile e riconoscibile sulla piattaforma.
Il feed “Per Te”, il cuore della piattaforma
Lo abbiamo citato già diverse volte, e a ragione: “Per Te” è la sezione principale di TikTok e rappresenta il punto di ingresso per la maggiore parte degli utenti. Qui non vengono mostrati in modo prioritario i video pubblicati dagli account seguiti, ma una selezione di contenuti basata sulla pertinenza rispetto agli interessi specifici della persona che sta navigando. Ogni feed è unico e costruito in base ai comportamenti digitali del singolo utente, facendo di TikTok una piattaforma altamente personalizzata.
Questa è un’altra rilevante distinzione tra la piattaforma cinese e gli altri social network: qui i contenuti non vengono mostrati principalmente in base alle connessioni sociali, ma i video ricevono una prima fase di test, che serve a verificarne i tassi di interazione prima dell’eventuale distribuzione a una platea più ampia.
L’apprendimento delle preferenze avviene attraverso un’analisi continua delle interazioni. Ogni video visto, ogni like, ogni condivisione o commento e persino la velocità con cui si scorre via un contenuto segnalano a TikTok quali argomenti risultano più interessanti per un utente. Il sistema incrocia questi dati con quelli di altri utenti con interessi simili, creando un ecosistema di raccomandazioni sempre più preciso.
Rispetto a piattaforme come Facebook e Instagram, fortemente basate su reti di contatti (anche se negli ultimi anni gli algoritmi stanno progressivamente spostando il focus anche sulle raccomandazioni di contenuti esterni alla rete di contatti diretti), TikTok funziona più come una piattaforma di contenuti che come un social tradizionale, perché qui gli utenti non hanno bisogno di seguire attivamente un profilo per vedere i suoi contenuti nel feed. Questa logica rende più semplice emergere per nuovi creator: non è necessario costruire una community consolidata per aumentare la visibilità, ma il contenuto giusto (e ritenuto rilevante dall’algoritmo e dal sistema di raccomandazione) può raggiunge un’ampia audience anche se il creator ha pochi follower.
Quali sono i fattori di ranking su TikTok
Pur non avendo dettagli espliciti sul funzionamento di questa macchina complessa, abbiamo comunque qualche informazione generale sul funzionamento dell’algoritmo di TikTok e sugli elementi che valuta per decidere quali video promuovere nel feed “Per Te” e a chi mostrarli. Non esiste un singolo parametro dominante, ma una combinazione di fattori che determinano la capacità di diffusione di un contenuto sulla piattaforma.
Uno degli aspetti più rilevanti è il livello di interazione del pubblico con un video. Maggiore è il numero di like, commenti, condivisioni e salvataggi ricevuti, maggiore sarà la probabilità che il video venga spinto a un ulteriore pubblico. Tuttavia, la metrica che sembra avere l’impatto più significativo è il tempo di visione: se un utente guarda un video nella sua interezza o lo rivede più volte, TikTok valuta il contenuto come particolarmente coinvolgente e pertinente, aumentando la sua distribuzione nel feed.
Oltre alle interazioni dirette degli utenti, TikTok analizza anche il contenuto stesso del video. Testo in sovrimpressione, audio, parole pronunciate nel video e descrizione influenzano la classificazione del contenuto. L’algoritmo utilizza questi elementi per comprendere di cosa tratta un video e associarlo alle ricerche fatte dagli utenti sulla piattaforma. Per questo motivo, i video che utilizzano parole chiave coerenti tra didascalia, testo visibile e audio hanno una probabilità più alta di essere correttamente indicizzati e distribuiti alla giusta audience.
Anche le impostazioni dell’account e del dispositivo hanno un ruolo nella distribuzione iniziale del contenuto. TikTok considera fattori come la lingua dell’account, la posizione geografica e il modello di dispositivo utilizzato per mostrare i video prima a un pubblico potenzialmente più affine. Ad esempio, un video in italiano verrà inizialmente distribuito principalmente a utenti che parlano italiano, a meno che non presenti segnali di particolare rilevanza universale che ne giustifichino una diffusione più ampia.
Infine, esistono anche fattori negativi che possono limitare la visibilità di un contenuto. Se un video riceve numerosi feedback di tipo “Non Interessato”, oppure se registra un alto numero di utenti che lo saltano nei primi secondi senza interagire, l’algoritmo può ridurne la distribuzione fino a escluderlo completamente dal feed “Per Te”. Anche violazioni delle linee guida di TikTok possono avere conseguenze sulla visibilità del profilo, portando a una limitazione temporanea della distribuzione dei contenuti o, nei casi più gravi, alla sospensione dell’account.
Perché fare SEO su TikTok
Ma perché dedicare tanta attenzione a una “semplice” piattaforma di intrattenimento? In realtà, come dicevamo già parlando di come usare TikTok per i brand, questo social sta diventando uno strumento essenziale per la scoperta di contenuti e la ricerca di informazioni, forte anche di una platea di utenti che ormai ha superato il miliardo di profili attivi.
Ottimizzare i video per la SEO su TikTok significa massimizzare la visibilità, generare più interazioni e creare opportunità di monetizzazione, sfruttando il modo in cui l’algoritmo distribuisce i contenuti.
Se un tempo la viralità su TikTok sembrava dipendere quasi esclusivamente dalla fortuna e dalla capacità di inserirsi nel flusso delle tendeze, oggi sappiamo che la scoperta dei contenuti è guidata da logiche precise. Un video ben ottimizzato ha maggiore possibilità di essere mostrato nel feed “Per Te”, nelle ricerche interne di TikTok e persino nei risultati organici di Google, e quindi diventa uno strumento strategico sia per creator che vogliono aumentare il proprio seguito, sia per brand e aziende che puntano a visibilità e conversioni.
Benefici dell’ottimizzazione dei video
Dal punto di vista pratico, lavorare all’ottimizzazione SEO su TikTok offre vantaggi concreti, perché può influenzare direttamente il posizionamento, l’interazione del pubblico e il ritorno sull’investimento per brand e creator.
Un video che segue le migliori pratiche SEO su TikTok non si limita ad apparire ai follower, ma raggiunge un pubblico più ampio grazie al feed “Per Te”. TikTok mostra i video in base agli interessi specifici dell’utente, e i contenuti ottimizzati hanno più possibilità di essere distribuiti progressivamente a utenti sempre nuovi.
L’algoritmo di TikTok premia i contenuti che ricevono interazioni elevate, come detto: un video ben strutturato e ottimizzato porta più like, commenti, condivisioni e watch time, creando un effetto di crescita esponenziale. Questo aiuta sia nella costruzione di una community fidelizzata sia nella possibilità di raggiungere nuovi utenti interessati ai contenuti proposti.
Un profilo ottimizzato rende anche più efficace la conversione da visualizzazione a interazione commerciale: molti creator e aziende monetizzano direttamente da TikTok attraverso il Creator Fund, sponsorizzazioni e vendite dirette. Maggiore è la visibilità e l’engagement di un profilo, maggiori sono le possibilità di ottenere collaborazioni con brand o monetizzare tramite i programmi interni della piattaforma.
TikTok come strumento di ricerca: le statistiche
Riuscire a emergere sulla piattaforma significa anche essere più vicini alle abitudini di una rilevante fetta di mercato: il 40% della Gen Z utilizza TikTok per cercare informazioni prima ancora di affidarsi a Google, una tendenza che sta cambiando il modo in cui i contenuti vengono scoperti e consumati sulla piattaforma.
Le ricerche più frequenti riguardano tutorial pratici, recensioni di prodotti, consigli di viaggio, tecnologia e tendenze beauty, segno che le persone preferiscono contenuti video brevi, immediati e socialmente convalidati da altri utenti, piuttosto che articoli o risultati testuali.
A differenza di Google, infatti, TikTok offre risposte visive e dirette, basandosi non solo sulle parole chiave ma anche sull’engagement e sulle interazioni dell’utente. Questo fa sì che i contenuti altamente coinvolgenti abbiano più possibilità di emergere rispetto a quelli che puntano solo sulla pertinenza della ricerca.
Ma c’è di più.
L’ottimizzazione non produce effetti solo all’interno della piattaforma. Sempre più TikTok vengono indicizzati da Google e mostrati tra i risultati organici, offrendo una possibilità strategica per chi crea contenuti. Vale a dire: un video ben ottimizzato su TikTok ha la possibilità di guadagnare visibilità anche al di fuori della piattaforma, raggiungendo utenti direttamente dalla SERP di Google. Se prima si parlava genericamente di “segnali social” che Google considerava per rafforzare l’autorevolezza di un brand, con la SEO moderna l’impatto di queste piattoforme è diventato ancora più diretto e rilevante.
Come sfruttare la SEO di TikTok per ottenere traffico su Google
Prima di andare a scoprire le “vere” regole di ottimizzazione, ci sono alcuni piccoli accorgimenti che possono aumentare le possibilità che un video TikTok venga mostrato nei risultati di ricerca di Google. Si tratta di fare attenzione a:
- Includere parole chiave pertinenti nel titolo e nella descrizione del video.
- Utilizzare hashtag strategici che riflettano le query di ricerca più diffuse.
- Creare contenuti esaustivi e di valore che abbiano un’alta retention (maggiore possibilità di posizionarsi su Google).
- Incorporare i video TikTok anche in blog e siti web, migliorando la loro indicizzazione organica attraverso il traffico esterno.
L’integrazione tra TikTok e Google rappresenta un’opportunità concreta per ampliare la visibilità e sfruttare le dinamiche dei motori di ricerca per portare traffico al proprio profilo o business.
Strategie per ottimizzare i contenuti su TikTok
Ma entriamo nel cuore del concetto SEO per TikTok.
Il punto di partenza è che pubblicare un video senza una strategia precisa equivale a lasciare la propria visibilità al caso: lo abbiamo detto, l’algoritmo della piattaforma lavora su logiche ben definite, che determinano quali contenuti meritano di essere distribuiti a un pubblico più ampio e quali finiscono relegati ai margini. Pertanto, ottenere risultati concreti significa comprendere come ottimizzare ogni aspetto del contenuto, dall’utilizzo delle parole chiave all’interazione con la community, passando per la scelta degli hashtag e il corretto sfruttamento delle tendenze musicali.
L’ottimizzazione su TikTok non è un processo rigido come può esserlo la SEO su Google, ma segue regole proprie che ne fanno più un misto tra content strategy e social media marketing. La piattaforma privilegia contenuti che riescono a intercettare l’interesse della propria audience in modo istantaneo, puntando sulle interazioni e sul tempo di visione. Per questo motivo, curare ogni dettaglio del video aumenta significativamente la probabilità di essere mostrati nei feed “Per Te”, di ottenere ricerche interne e persino di apparire nei risultati organici di Google.
Come fare keyword research per TikTok
L’uso corretto delle parole chiave può sembrare un concetto più vicino alla SEO su Google che a una piattaforma come TikTok. In realtà, comprendere quali keyword utilizzare nei testi di accompagnamento ai video, nei sottotitoli o nei contenuti visivi stessi è una delle strategie più efficaci per migliorare la reperibilità di un contenuto.
TikTok, a differenza di Google, non si basa su un sistema di ricerca incentrato su pagine statiche, ma utilizza una combinazione di analisi testuale, elementi visivi e comportamento degli utenti per determinare il miglior posizionamento di un video. Trovare le giuste keyword significa quindi capire come le persone usano la piattaforma per cercare contenuti e replicare quelle dinamiche in modo strategico.
Esistono vari metodi per individuare le parole chiave migliori su TikTok. Il più immediato consiste nella barra di ricerca interna della piattaforma: digitando un termine generico, vengono mostrati suggerimenti automatici che indicano le query reali utilizzate dagli utenti. Ad esempio, cercando “skincare”, TikTok potrebbe suggerire parole chiave più specifiche come “skincare routine pelle grassa” o “skincare anti-age economica”.
Un altro strumento molto utile è il Creative Center di TikTok, una piattaforma che permette di individuare trend, hashtag e parole chiave emergenti in base a dati concreti sull’utilizzo della piattaforma. Questo è particolarmente utile quando si vogliono anticipare tendenze ed entrare in conversazioni già attive.
Affidarsi ai dati interni della piattaforma, però, non è sufficiente. Per una ricerca più mirata, è utile analizzare i contenuti dei principali competitor e dei creator più performanti nella propria nicchia. Bastano pochi minuti a scorrere i video dei profili più seguiti in un determinato settore per capire quali parole ricorrono più frequentemente nelle descrizioni e nei testi in sovrimpressione.
Tecniche per la ricerca di parole chiave rilevanti
Selezionare le keyword giuste non significa limitarsi alle parole più popolari, ma (anche qui!) comprendere l’intento dell’utente nella ricerca. Le parole chiave generiche hanno un volume di ricerca alto, ma competere su di esse è difficile. Inserire termini più specifici permette di intercettare un pubblico mirato e ridurre la competizione.
Un’ottima strategia è puntare sulle keyword long-tail, ovvero combinazioni di più parole che identificano ricerche specifiche e più vicine alle reali necessità dell’utente. Ad esempio, il termine “fitness” è molto generico e saturo di contenuti, mentre “allenamento HIIT per principianti” ha un target molto più preciso e, di conseguenza, maggiori possibilità di generare interazioni pertinenti.
Una volta individuate le parole chiave, è fondamentale utilizzarle correttamente all’interno del video. TikTok non si limita a leggere la descrizione del post, ma analizza testo visivo, audio e sottotitoli per individuare il tema del contenuto e classificarlo di conseguenza.
Come curare i testi che accompagnano e descrivono i video
C’è lavoro anche per i copywriter, perché – pur essendo fortemente basata sui video – la piattaforma presta attenzione anche all’aspetto testuale, in particolare in descrizioni, sottotitoli e hashtag. Analizzare dati, testare approcci diversi e rispondere attivamente all’interazione della community permette di ottenere risultati concreti e far crescere un profilo in modo organico e costante.
La descrizione che accompagna un video su TikTok può contenere fino a 2.200 caratteri, ma la sezione visibile agli utenti nel feed è limitata. Per questo motivo, è essenziale inserire le parole chiave più importanti all’inizio della descrizione, evitando di relegarle solo nei commenti o nelle parti finali del testo.
Una didascalia efficace deve essere chiara e orientata all’engagement, senza risultare né generica né ridondante. Confrontiamo due approcci:
- “Nuovo tutorial, spero vi piaccia! Fatemi sapere nei commenti!”
- “Ecco come realizzare una base trucco perfetta per pelli miste in 3 step facili! Qual è il vostro prodotto preferito per il contouring?”
La seconda opzione è più efficace sia perché include keyword specifiche, sia perché stimola direttamente l’interazione.
TikTok utilizza inoltre un avanzato sistema di analisi visiva per interpretare i contenuti del video, motivo per cui il testo in overlay contribuisce alla classificazione del contenuto . Inserire la parola chiave direttamente nel video, ad esempio con un titolo visibile, aumenta la probabilità che l’algoritmo lo riconosca come rilevante per quell’argomento.
Allo stesso modo, i sottotitoli non sono solo un aiuto all’accessibilità, ma rappresentano un ulteriore segnale che TikTok usa per comprendere e catalogare il contenuto. Se un video parla di “come curare i capelli ricci”, ma questa informazione è presente solo nella descrizione e non nel testo o nell’audio, l’algoritmo potrebbe non classificarlo nel modo corretto.
Infine, gli hashtag non sono un riempitivo, né hanno il solo scopo di aumentare la visibilità generica. Utilizzare il giusto mix di hashtag generici di tendenza e hashtag più specifici e pertinenti aiuta a far emergere il contenuto tra le ricerche interne e nei video suggeriti.
Errori da evitare e problemi comuni
Anche il miglior contenuto può fallire se vengono commessi errori che penalizzano la visibilità su TikTok. L’algoritmo della piattaforma è progettato per favorire la distribuzione dei video ad alta rilevanza per il pubblico, ma piccoli passi falsi possono far sì che un contenuto non venga indicizzato correttamente, finisca nascosto tra miliardi di altri o non riesca a raggiungere il pubblico giusto.
Molti creator si concentrano esclusivamente sulla qualità del video, ma la SEO su TikTok non è solo una questione di estetica: errori di indicizzazione, un uso sbagliato di parole chiave e hashtag o pubblicazioni irregolari possono limitare la diffusione dei contenuti anche quando questi sono potenzialmente validi.
Video non indicizzati o indicizzati con parole chiave sbagliate
Non tutti i video su TikTok vengono indicizzati nel modo corretto. Quando un contenuto viene caricato, la piattaforma analizza il testo, la voce, gli hashtag e gli elementi visivi per comprenderne l’argomento e inserirlo nei feed più adatti. Se questa categorizzazione non avviene nel modo giusto, il video può finire in un segmento di pubblico poco pertinente o addirittura non apparire nelle ricerche interne della piattaforma.
Un modo rapido per controllare l’indicizzazione dei nostri video è controllare la barra di ricerca: se compare una parola chiave strettamente collegata al contenuto pubblicato, abbiamo avuto successo.
Se non compare o, peggio, viene mostrata una keyword non pertinente, significa che l’algoritmo non ha interpretato correttamente il tema.
Un altro segnale che il video potrebbe non essere stato classificato in modo corretto è il mancato inserimento nei “Per Te”, specialmente se i contenuti precedenti ottenevano regolarmente visualizzazioni significative. Se l’impression del video sembra bloccata dopo poche centinaia di visualizzazioni, è possibile che sia stato mal interpretato dall’algoritmo.
Se un video non viene trovato tramite ricerca o non viene distribuito correttamente, ci sono alcune azioni che possono aiutare:
- Analizzare titolo, descrizione e hashtag: verificare che le parole chiave siano pertinenti e utilizzate in modo naturale. Un errore comune è l’uso di termini troppo vaghi o non contestualizzati.
- Utilizzare il testo nei video: parole chiave inserite in overlay testuali e sottotitoli aiutano TikTok a classificare meglio il contenuto.
- Evitare di modificare la descrizione dopo la pubblicazione: cambiare il testo o rimuovere hashtag dopo che il video è stato pubblicato può ridurre la sua stabilità nella distribuzione dell’algoritmo.
- Osservare il comportamento degli utenti: se i primi spettatori scrollano rapidamente senza interagire, TikTok potrebbe considerare il video irrilevante e limitarne la diffusione.
Se tutto il resto fallisce, una soluzione estrema può essere rimuovere il video e ripubblicarlo, assicurandosi di correggere eventuali problemi prima di pubblicarlo di nuovo.
Overload di hashtag e keyword stuffing
L’uso strategico di parole chiave e hashtag è fondamentale per la visibilità su TikTok, ma un eccesso può avere l’effetto opposto. Riempire la descrizione di keyword scollegate o ripetere continuamente gli stessi hashtag non migliora le possibilità di ranking — anzi, può confondere l’algoritmo e ridurre la pertinenza del contenuto.
Come detto, molti creator commettono l’errore di inserire hashtag ultra-generici come #FYP, #viral o #trend sperando in un aumento delle visualizzazioni, ma questi termini, essendo abusati da milioni di utenti, hanno un impatto quasi nullo sulla scoperta del contenuto. Inoltre, TikTok classifica i video in base a una combinazione tra hashtag, parole chiave testuali e comportamento degli utenti: se questi segnali non sono coerenti, il video rischia di non essere distribuito al pubblico più giusto.
L’algoritmo premia la specificità e la rilevanza: piuttosto che saturare il post con hashtag e parole chiave scollegate, è molto più efficace scegliere 3-5 hashtag ben mirati, che abbiano un volume di ricerca solido e una reale connessione con il contenuto del video.
Pubblicazione Irregolare e Perdita di Slancio
TikTok funziona su un sistema di apprendimento progressivo. Ogni account costruisce una relazione con l’algoritmo, che tiene traccia della frequenza di pubblicazione e dell’engagement medio. Pubblicare con una cadenza irregolare impedisce alla piattaforma di costruire una distribuzione stabile dei contenuti, riducendo gradualmente l’esposizione dei video successivi.
Su TikTok la costanza è un segnale di affidabilità. Gli account che pubblicano più volte a settimana ottengono spesso una maggiore visibilità rispetto a quelli che caricano contenuti sporadicamente. Un lungo periodo di inattività può far sì che i nuovi video impieghino più tempo a guadagnare slancio, con una distribuzione iniziale più ridotta rispetto a quanto accade per i creator che postano con continuità.
Mantenere una pubblicazione regolare non significa spingere contenuti forzati. È più importante avere un calendario editoriale sostenibile, anche limitato a 2-3 post settimanali, piuttosto che alternare settimane con molti video e periodi di fermo.
Creazione di contenuti non pertinenti alla propria nicchia
Uno degli errori più gravi su TikTok è pubblicare contenuti che non rientrano nella nicchia di riferimento del proprio profilo. L’algoritmo cerca di identificare con precisione la tematica trattata da ogni creator , e se la produzione di video è incoerente, l’account rischia di perdere la sua identità agli occhi della piattaforma.
Se oggi un profilo pubblica contenuti di fitness e domani passa alla recensione di ristoranti, TikTok potrebbe faticare a inquadrarlo, distribuendo i video a un target non coerente e diminuendo la capacità di ottenere interazioni organiche. Questo problema riguarda soprattutto i creator alle prime armi, che sperimentano argomenti diversi senza una strategia chiara.
Per evitare questo problema è essenziale definire una nicchia e attenersi a essa, lavorando su contenuti che rafforzino il posizionamento del profilo in una determinata categoria. Nel caso in cui si voglia esplorare un nuovo tema, una strategia più efficace può essere introdurlo gradualmente, collegandolo a ciò che già funziona nel proprio profilo.
La coerenza dei contenuti non influisce solo sull’algoritmo, ma anche sul pubblico. Gli utenti seguono account per motivi ben precisi: se un profilo cambia frequentemente argomento, la community costruita fino a quel momento potrebbe disinteressarsi ai nuovi contenuti, complicando non solo la distribuzione, ma anche il livello di engagement generale.
Come ottimizzare i video su TikTok, le azioni di base
Abbiamo quindi capito che l’ottimizzazione per TikTok richiede l’integrazione di diverse strategie che consentono a un video di raggiungere il pubblico giusto e ottenere una distribuzione efficace nel feed “Per Te”. Ogni elemento del video, dalla scelta delle parole chiave alla struttura narrativa, incide sulla visibilità e sull’engagement, influenzando il modo in cui l’algoritmo valuta il contenuto.
Il primo passo per provare a migliorare il posizionamento di un video su TikTok consiste nell’identificare le parole chiave più pertinenti. La piattaforma non funziona come un motore di ricerca classico, ma analizza attentamente i termini utilizzati nella descrizione, nel testo visibile e nei sottotitoli per comprendere il contenuto e associarlo a un pubblico interessato. Per questo motivo, l’inserimento di keyword rilevanti nelle prime righe della didascalia aiuta l’algoritmo a catalogare correttamente il video, mentre l’uso di termini chiave nel testo in sovrimpressione o nei sottotitoli rafforza questa associazione e migliora la precisione della distribuzione. Oltre alla ricerca diretta, si possono sfruttare strumenti come il TikTok Creative Center, che fornisce dati aggiornati su trend e termini emergenti, e studiare i video più performanti dei propri competitor per identificare termini comuni che ritornano frequentemente nelle descrizioni o nei testi visibili nei video.
La descrizione deve invitare all’interazione: chiedere agli utenti di commentare, rispondere a una domanda o salvare il video aumenta i segnali di engagement, che sono uno dei principali fattori di ranking per TikTok. Frasi come “Qual è la tua esperienza con questo argomento?” o “Scrivi nei commenti cosa ne pensi” incoraggiano la partecipazione e migliorano la distribuzione del video. Inoltre, alcuni studi sui contenuti virali dimostrano che i video con sottotitoli ben strutturati ottengono un maggiore tempo di visualizzazione e engagement rispetto a quelli che ne sono privi.
Parallelamente, la scelta degli hashtag gioca un ruolo strategico: TikTok non ragiona come Instagram, dove esiste la logica di “copertura per volume”, e quindi inserire #FYP o #viral non aiuta a ottenere visibilità, perché sono usati in modo indiscriminato. È utile selezionare con attenzione quelli più pertinenti, evitando tag generici e troppo competitivi che non aggiungono valore al ranking del video. Una combinazione efficace di hashtag include sia quelli popolari legati alla nicchia di riferimento, sia quelli specifici che aiutano a intercettare ricerche più mirate, orientandosi intorno ai 3/5 hashtag per video. Una selezione coerente con il contenuto assicura che il video venga mostrato a utenti realmente interessati, riducendo il rischio che l’algoritmo distribuisca il contenuto a un’audience poco coinvolta.
Una terza leva fondamentale per l’ottimizzazione riguarda l’uso dei trend sonori. L’algoritmo monitora quali suoni sono maggiormente utilizzati e interagiti dagli utenti , e tende a promuovere contenuti che sfruttano trend sonori popolari. Il metodo più semplice per scoprire suoni in trend è esplorare la sezione “Suoni” all’interno della piattaforma: qui troviamo un elenco aggiornato delle tracce più utilizzate nel periodo recente, dove trovare una traccia da usare per il nostro contenuto in modo coerente e pertinente, così da farlo inserire all’interno di un trend già consolidato e aumentare le opportunità di discovery.
Alcuni creator sperimentano con più versioni dello stesso contenuto utilizzando suoni diversi per vedere quale genera più engagement: questa strategia permette di testare l’impatto dell’audio sulla distribuzione e adattare i futuri contenuti in base ai risultati ottenuti. Va però ricordato che non tutti i suoni virali sono adatti a ogni nicchia. Se il contenuto non si integra naturalmente con una determinata traccia musicale o effetto audio, forzarne l’uso può risultare controproducente . È sempre preferibile scegliere trend sonori affini al proprio target di riferimento, assicurandosi che il contenuto e l’audio siano complementari.
Gli interventi per ottimizzare la struttura del video
TikTok premia i contenuti che riescono a catturare l’attenzione rapidamente e trattenere gli spettatori fino alla fine del video: la struttura del contenuto è quindi determinante per migliorare le performance e massimizzare la distribuzione.
I primi 2-3 secondi di un video sono i più importanti. Se lo spettatore non viene coinvolto immediatamente, è probabile che passi avanti con uno scroll rapidissimo, che l’algoritmo interpreta come un segnale negativo di mancanza di interesse che penalizzerà la distribuzione del video. Per questo motivo, è fondamentale iniziare con un hook efficace, ad esempio con una domanda diretta , un’anticipazione del tema un’affermazione sorprendente o un elemento visivo che incuriosisca.
Anche la durata conta. Non esiste un tempo “ideale” e molto dipende dal tipo di contenuto, ma in media i video compresi tra i 7 e i 15 secondi tendono a ottenere il miglior engagement rate, poiché hanno un tasso di completamento elevato. Se il contenuto richiede un approfondimento maggiore, è possibile realizzare video più lunghi, ma senza perdere il ritmo e l’impatto visivo necessario per mantenere il pubblico coinvolto.
Un altro fattore cruciale è l’invito all’azione. Incoraggiare direttamente gli utenti a commentare, a mettere like o a salvare il video contribuisce a migliorare le metriche di engagement, aumentando la probabilità che il contenuto venga mostrato a un numero crescente di persone. Frasi come “Salva questo video per non perderlo” o “Scrivi nei commenti la tua esperienza” stimolano l’interazione e generano segnali positivi che TikTok utilizza per ampliare la portata del video.
Non sembra invece fare molta differenza “quando” pubblichiamo, anche se le interazioni sono decisive nella prima fase di distribuzione. Grazie ai dati sugli insight possiamo comunque individuare gli orari di maggiore attività dei follower e studiare un piano editoriale per programmare i contenuti nei momenti più strategici, migliorando la loro visibilità iniziale e le chance di finire nel feed “Per Te”.
Inoltre, TikTok premia la costanza. Un profilo che pubblica regolarmente ha più probabilità di vedere i suoi contenuti diffondersi rispetto a uno che carica video in modo occasionale. L’algoritmo tiene conto dello storico di pubblicazione: chi posta 3-5 volte a settimana mantiene stabilità nella distribuzione dei video, migliorando gradualmente le performance.
Infine, nessuna strategia è efficace senza analizzare i risultati. L’analisi dei dati di TikTok consente di identificare punti di forza e debolezza nei nostri contenuti, correggere errori e replicare ciò che funziona. La piattaforma fornisce offre strumenti analitici dettagliati con metriche come tempo di visualizzazione medio, tasso di engagement, impression e interazioni, tutte informazioni fondamentali per capire quali contenuti stanno davvero funzionando. Il tasso di completamento è uno dei parametri più importanti: più utenti guardano un video fino alla fine, maggiore sarà la possibilità che l’algoritmo lo mostri a nuove audience. Una tecnica utile per individuare le best practice per il nostro canale è quella degli A/B test: creare varianti di video con titoli, hashtag o descrizioni differenti permette di identificare quali elementi influenzano maggiormente le performance.
Checklist finale: cosa fare per massimizzare la visibilità su TikTok
Riassumendo tutte queste parole, ecco una checklist pratica e completa per massimizzare la visibilità su TikTok e sfruttare appieno l’algoritmo della piattaforma.
- Ricerca e selezione delle keyword
- Identificare parole chiave pertinenti utilizzando la barra di ricerca di TikTok.
- Consultare il TikTok Creative Center per scoprire trend e termini chiave emergenti.
- Analizzare i contenuti dei principali creator della propria nicchia per individuare keyword ricorrenti.
- Usare keyword long-tail per intercettare ricerche più specifiche.
- Ottimizzazione della didascalia e del testo nel video
- Includere la parola chiave principale nelle prime parole della descrizione.
- Scrivere una didascalia che stimoli l’interazione, ad esempio con una domanda diretta al pubblico.
- Evitare testo generico come “Nuovo video! Cosa ne pensate?” , puntando su descrizioni più dettagliate.
- Utilizzare il testo in sovrimpressione nel video per rafforzare il riconoscimento dell’argomento da parte dell’algoritmo.
- Inserire sottotitoli contenenti la parola chiave per migliorare accessibilità e rilevanza della ricerca.
- Uso di hashtag strategici
- Evitare hashtag generici come #FYP o #viral che non aggiungono valore al ranking del video.
- Combinare hashtag popolari con hashtag specifici di nicchia per apparire in risultati più mirati.
- Limitare l’uso degli hashtag a 3-5 ben selezionati, invece di riempire la descrizione con tag irrilevanti.
- Attenzione ai trend sonori
- Scegliere suoni e brani musicali in tendenza per aumentare la distribuzione.
- Consultare sezioni come “Suoni popolari” su TikTok per identificare la musica più utilizzata.
- Creare varianti dello stesso contenuto con suoni diversi e verificare quali ricevono maggior engagement.
- Struttura del contenuto efficace
- Curare l’hook iniziale: le prime 2-3 secondi devono catturare immediatamente l’attenzione per evitare che l’utente skippi.
- Durata del video ottimale: i contenuti tra 7 e 15 secondi tendono ad avere più probabilità di completamento, un fattore premiato dall’algoritmo.
- Invito all’azione chiaro (CTA): incoraggiare gli utenti a interagire con frasi come “Salva questo video per dopo!” o “Scrivi nei commenti la tua esperienza!” .
- Piano di pubblicazione costante
- Mantenere una frequenza regolare di pubblicazione (almeno 3-5 video a settimana).
- Analizzare gli orari migliori per postare utilizzando gli insight di TikTok e pubblicare nei momenti di maggiore attività del proprio pubblico.
- Mantenere coerenza nei contenuti, evitando di passare da una tematica all’altra senza una strategia chiara.
- Monitoraggio delle performance
- Analizzare gli insight di TikTok per valutare quali contenuti hanno avuto più successo e perché.
- Osservare il tasso di completamento del video, che è un forte indicatore di qualità per l’algoritmo.
- Sperimentare con diversi formati e tipologie di video per valutare cosa funziona meglio con il proprio pubblico.
- Registrare i dati di ogni pubblicazione e fare test A/B, verificando l’impatto di hashtag, didascalie e formati diversi.
SEO per TikTok: FAQ e dubbi principali
Ottimizzare i contenuti su TikTok richiede metodo, sperimentazione e un buon livello di comprensione delle dinamiche della piattaforma; elemento non trascurabile, le strategie continuano a evolversi e quindi è anche necessario imparare ad adattarsi ai cambiamenti.
L’obiettivo deve essere passare dal particolare – migliorare la visibilità di un singolo video – al generale, ovvero costruire nel tempo una solida presenza digitale indipendentemente dal numero di follower di partenza.
Dopo aver affrontato ogni aspetto della SEO di TikTok, può essere utile chiarire alcuni dubbi comuni per evitare errori e impostare una strategia efficace.
- Cos’è la SEO su TikTok e perché è importante?
La SEO su TikTok è un insieme di tecniche utilizzate per ottimizzare i video in modo che vengano meglio compresi dall’algoritmo e mostrati a un pubblico più vasto, sia attraverso la sezione “Per Te” sia nelle ricerche interne della piattaforma. A differenza della SEO tradizionale su Google, qui i fattori chiave sono il watch time, le interazioni, l’uso efficace di parole chiave e hashtag, e la coerenza tematica dell’account. Ottimizzare i contenuti su TikTok permette di aumentare la visibilità del proprio profilo, crescere organicamente senza investimenti pubblicitari e, in alcuni casi, ottenere visibilità anche nei risultati di ricerca di Google, dove sempre più video TikTok vengono indicizzati e posizionati.
- Come posizionare meglio i propri video su TikTok?
Il ranking su TikTok si basa su una serie di fattori chiave:
- Retention del pubblico: più un video viene guardato fino alla fine, più TikTok lo distribuirà.
- Coinvolgimento (like, commenti, condivisioni, salvataggi): l’algoritmo premia i video che ricevono molte interazioni.
- Pertinenza: contenuti allineati con i trend e con gli interessi specifici del pubblico hanno più probabilità di essere spinti nei “Per Te”.
- Frequenza e costanza di pubblicazione: postare regolarmente aiuta a mantenere stabile la distribuzione dei contenuti.
- Come aumentare il traffico verso il proprio profilo TikTok?
Per generare più traffico organico e attirare nuovi follower, è fondamentale:
- Creare contenuti di valore, utili o divertenti, per incentivare la condivisione.
- Sfruttare trend virali, adattando il format ai propri contenuti per intercettare nuovi utenti.
- Partecipare attivamente alla community, rispondendo ai commenti e interagendo con altri creator attraverso Stitch e Duet.
- Promuovere i video su altre piattaforme, includendo TikTok nei propri canali social (Instagram, YouTube Shorts, Twitter).
- Come rendere un video TikTok più facilmente trovabile?
Per aumentare le possibilità che un video venga trovato su TikTok, è importante:
- Includere parole chiave nei primi secondi del video, nel testo in sovrimpressione e nella didascalia.
- Ottimizzare la descrizione, posizionando le keyword all’inizio e creando un testo coinvolgente che stimoli l’interazione degli utenti.
- Usare hashtag pertinenti, combinando quelli virali con quelli più specifici della propria nicchia.
- Aggiungere sottotitoli e menzionare le parole chiave anche nell’audio del video per aiutare l’algoritmo a riconoscere l’argomento trattato.
- Come trovare le parole chiave migliori per TikTok SEO?
Individuare le giuste keyword SEO per TikTok è essenziale per migliorare la reperibilità dei video. Esistono diversi metodi utili per trovare keyword pertinenti:
- Utilizzare la barra di ricerca di TikTok: digitando un termine generale, appariranno suggerimenti di ricerca correlati, indicando le query più usate dagli utenti.
- Analizzare i competitor e i creator di successo nella stessa nicchia, verificando quali parole chiave usano nelle descrizioni e nei testi in sovrimpressione.
- Sfruttare il TikTok Creative Center, una risorsa utile per scoprire trend e tendenze di ricerca emergenti.
- Osservare gli hashtag più utilizzati nelle ricerche correlate per identificare keyword efficaci da integrare nei video.
- Quali sono gli hashtag migliori per la visibilità su TikTok?
Gli hashtag su TikTok aiutano l’algoritmo a categorizzare un contenuto e mostrarlo agli utenti più interessati. Per ottimizzarne l’uso:
- Evitare hashtag generici come #FYP o #viral , che hanno milioni di video associati e non garantiscono maggiore visibilità.
- Utilizzare 3-5 hashtag ben mirati, combinando quelli di largo utilizzo con hashtag specifici e meno inflazionati.
- Scegliere hashtag che riflettano l’intento di ricerca degli utenti, evitando di inserirne troppi per non confondere l’algoritmo.
- Qual è la durata ottimale di un video per la massima visibilità?
La durata perfetta di un video dipende dal contenuto, ma alcuni dati confermano che i formati più brevi tendono ad avere maggiore successo.
- I video tra 7 e 15 secondi hanno il miglior tasso di completamento e retention e sono più facilmente distribuiti dal sistema.
- Contenuti più lunghi (30-60 secondi) possono funzionare se hanno un ritmo dinamico e trattengono lo spettatore fino alla fine, evitando cali di attenzione. È una durata adatta a tutorial o contenuti più complessi.
- I video oltre i 60 secondi funzionano meglio in nicchie specifiche, come storytelling o approfondimenti di nicchia. TikTok consente video fino a 10 minuti, ma questi vengono favoriti solo in casi particolari.
L’elemento più importante non è la durata in sé, ma la capacità di mantenere lo spettatore fino alla fine del video. Se un video più lungo trattiene bene il pubblico, TikTok lo premierà rispetto a contenuti più brevi con basso engagement.
- Quanto contano i suoni e le musiche di tendenza?
L’uso dei suoni virali è uno dei fattori più importanti per la crescita organica su TikTok. L’algoritmo tende a spingere i video che utilizzano tracce in tendenza, favorendo la loro distribuzione nel feed “Per Te”.
Per sfruttare questo elemento:
- Consultare la sezione “Suoni Popolari” su TikTok per identificare i brani più utilizzati.
- Combinare un suono di tendenza con un contenuto originale per aumentare l’attenzione dell’utente.
- Testare diversi suoni per scoprire quali generano il maggior engagement nel proprio settore.
- TikTok premia gli account con più follower?
A differenza di altre piattaforme, TikTok non basa la distribuzione dei video esclusivamente sul numero di follower di un account e ogni contenuto viene trattato singolarmente. Anche un nuovo profilo può ottenere milioni di visualizzazioni se un video è in linea con i criteri di interesse del pubblico e mantiene un buon watch time.
Ciò significa che chiunque può scalare rapidamente TikTok, anche senza una fanbase iniziale. Tuttavia, costruire una community aiuta a creare un bacino di utenti fedeli, che possono interagire più spesso con i video e migliorare la distribuzione nel tempo.
Un profilo con molti follower ha comunque vantaggi indiretti: maggiore engagement abituale, supporto della community e un potenziale di viralità più costante.
- Esiste uno strumento per analizzare la SEO su TikTok?
TikTok non offre strumenti SEO avanzati come quelli disponibili per Google, ma fornisce dati dettagliati all’interno degli insight del profilo. L’Analytics Dashboard di TikTok consente di monitorare:
- Da dove arriva il traffico sui video (feed “Per Te”, profilo, ricerche interne).
- Quali contenuti generano più interazioni e quali hanno un tasso di completamento più alto.
- A che ora il pubblico è più attivo , utile per pianificare le pubblicazioni.
Per un’analisi delle tendenze e delle keyword, strumenti come TikTok Creative Center offrono dati utili sugli argomenti più cercati. Inoltre, con un utilizzo laterale di SEOZoom è possibile monitorare la visibilità dei video TikTok nelle SERP di Google, usando Opportunità Social per identificare quali contenuti raggiungono la “viralità organica” e trovare così nuovi angoli utili per le proprie strategie multicanale.
- Quanto tempo ci vuole per vedere risultati con la SEO su TikTok?
I tempi di visibilità su TikTok possono variare in base alla frequenza di pubblicazione, alla qualità del contenuto e alla risposta del pubblico. Alcuni video ottengono visibilità immediata, mentre altri possono impiegare giorni o persino settimane prima di essere distribuiti nel feed “Per Te”.
Un fattore determinante è il comportamento degli utenti nelle prime ore dopo la pubblicazione: se il video genera interazioni rapide e ha un buon tasso di completamento, può essere spinto velocemente. Tuttavia, TikTok può anche rilanciare contenuti “dormienti” se l’algoritmo rileva un aumento dell’interesse nel tempo.
Per ottenere risultati più prevedibili, è fondamentale mantenere una pubblicazione costante e monitorare gli insight per comprendere quali contenuti funzionano meglio.
- Come capire se un video è stato indicizzato correttamente?
TikTok non fornisce un’indicazione diretta sull’indicizzazione dei video, ma esistono alcuni segnali che possono confermare se un contenuto è stato classificato nel modo giusto:
- Ricerca interna: il metodo più immediato è cercare il proprio video utilizzando la parola chiave principale nella barra di ricerca di TikTok. Se il video appare tra i risultati, significa che è stato indicizzato per quella keyword.
- Suggerimenti nella barra di ricerca: in alcuni casi, TikTok mostra parole chiave correlate sotto un video. Questo è un indizio che l’algoritmo ha associato correttamente il contenuto a un tema specifico.
- Dati dagli insight: scorrere le statistiche avanzate del video e verificare da dove proviene il traffico (ricerche, “Per Te”, profilo) aiuta a capire se il video è stato scoperto tramite query interne.
Se un video non appare nelle ricerche o non riceve traffico, potrebbe essere utile rivedere la strategia delle keyword utilizzate nella descrizione e nei testi del video.
- Posso applicare le strategie SEO di TikTok anche ad altri social?
Sebbene ogni social abbia un algoritmo differente, molte delle strategie di ottimizzazione usate su TikTok possono essere applicate anche a Instagram Reels e YouTube Shorts, ovviamente con alcune differenze chiave da tenere a mente.
- Parole chiave e testo nei video: come su TikTok, anche su YouTube Shorts l’algoritmo analizza il testo visibile e l’audio per catalogare un video. L’uso di parole chiave nei sottotitoli e negli overlay testuali aiuta la scoperta dei contenuti.
- Hashtag e trend: Instagram e Facebook utilizzano un sistema di discoverability simile a TikTok per Reels, quindi il corretto uso di hashtag e trend sonori aiuta a migliorare il posizionamento anche su queste piattaforme.
- Engagement rate: su tutte le piattaforme, la distribuzione dei video è influenzata dal comportamento del pubblico. Un alto tasso di completamento e interazioni veloci indicano che un video è rilevante e ne facilitano la diffusione.
Tuttavia, TikTok ha un algoritmo più aggressivo nella scoperta di nuovi contenuti, il che rende più semplice la crescita organica per chi parte da zero rispetto ad altri social.