Tra i fattori principali per il posizionamento su Google ci sono i link: non sono cronache dal passato, ma quello che emerge (in maniera neppure troppo sorprendente, diciamo la verità) da uno studio sul ranking effettuato negli Stati Uniti da Stone Temple Consulting, i cui risultati sono stati rivelati da Search Engine Land.
L’importanza dei link per posizionare contenuti
Nell’articolo, a firma di Barry Schwartz, si legge che i link sono “ancora incredibilmente importanti per il posizionamento in Google“, come dimostrato appunto dal report che, in un arco temporale di alcuni anni, ha studiato le variazioni nel ranking di siti e parole chiave. Arrivando alla conclusione, come detto, che “avere collegamenti di buona qualità al tuo sito ha un’alta correlazione con il posizionamento del sito stesso nelle ricerche di Google”, proprio come accadeva negli anni passati.
Anche nel 2019 i collegamenti come fattore di ranking
L’ultimo aggiornamento dello studio di Stone Temple è stato pubblicato nei giorni scorsi e non offre novità di rilievo: anche nel 2019 viene riscontrata questa forte correlazione tra link in ingresso e posizioni in classifica in Google Search. Nello specifico, sono state analizzate oltre 27 mila query in differenti settori di interesse, e praticamente ovunque si è riscontrata questa costante, e secondo Eric Enge, fondatore di Stone Temple, comprendere questa realtà consente di impostare una strategia per creare grandi siti, che passi anche dal fornire ottimi contenuti, garantire un’ottima user experience e nel realizzare un lavoro efficace per farsi conoscere a livello globale.
Lo studio americano conferma il valore
È chiaro che questo report conferma una “sensazione” che nel mondo SEO era comunque ben diffusa, ma allo stesso tempo non bisogna lasciarsi trarre in inganno e pensare che i link siano l’unico o il principale fattore di ranking su Google; sappiamo bene che i parametri su cui si fonda l’algoritmo di Big G sono oltre duecento e prendono in considerazione anche autorevolezza e affidabilità del sito (soprattutto dopo l’ultimo broad core update di agosto), ma soprattutto dovremmo sapere che viene valutato anche il sito che offre il collegamento in uscita, attraverso gli opportuni strumenti che consentono di eseguire l’analisi dei backlink.
Fondamentali pertinenza e qualità
Secondo lo studio di Stone Temple, in particolare, la pertinenza (relevance) e la qualità dei contenuti sono fattori fondamentali: se una pagina web non ha correlazione per una query, non riuscirà ad aiutare nella classificazione. Il report cita poi anche alcuni esempi pratici del lavoro svolto dall’agenzia per alcuni clienti anche attraverso un’attività di link building: così, attraverso 11 nuovi backlink un sito è riuscito a passare dalla posizione 7 alla numero 1 per una parola chiave dal volume 135 mila, mentre un altro ha scalato addirittura 17 posizioni (dalla 18esima alla prima) anche grazie a 7 nuovi link.
Come creare una strategia SEO
La conclusione degli esperti americani chiarisce ancora un punto: non si suggerisce certo di fare link spam, ma di riuscire a organizzare un’attività pianificata e naturale, perché il punto decisivo è che “i collegamenti non possano salvare contenuti di scarsa qualità” né quelli che non abbiano una correlazione con le pagine linkate. Insomma, bisogna lavorare su ogni aspetto della Search Engine Optimization, senza trascurare i miglioramenti onsite né una strategia offsite.
GM