Come portare traffico a un sito web nuovo, gli spunti dal webinar

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È una domanda che assilla chiunque si occupi di marketing digitale o gestisce il lancio di un progetto online: come possiamo generare traffico con un sito web appena lanciato? La sfida è evidente: un sito nuovo parte da zero, senza storicità, senza backlink e con contenuti che non hanno ancora avuto tempo di farsi conoscere dagli utenti e dai motori di ricerca. In più, c’è il rischio di finire nella sandbox di Google, che i Google leak hanno rivelato non essere solo un mito. Lo sappiamo: i tempi della SEO sono lunghi e impostare solo strategie organiche può non bastare per emergere e ottenere impressioni, visite e interazioni fin dai primi momenti. È qui che entra in gioco la SEA, e quindi le campagne di advertising su piattaforme come Google Ads e Meta Ads, che rappresentano una delle soluzioni più efficaci per guadagnare visibilità immediata. Grazie al webinar di Luigina La Rizza, consulente SEO e web marketing scopriamo quindi in che modo advertising e SEO possano agire in sinergia e quali sono i benefici diretti per un sito, anche appena nato.

Sito nuovo: perché usare le Ads per ottenere traffico

Tempestività, visibilità e dati chiari sono tre caratteristiche che rendono le ads uno strumento essenziale non solo per partire col piede giusto, ma anche per gettare le basi per la crescita futura di un progetto digitale.

Porta traffico al tuo sito web nuovo!
Rivivi il webinar di Luigina La Rizza per imparare a sfruttare le ads per il tuo nuovo sito
Webinar

Quando si lancia un nuovo sito web, infatti, una delle sfide principali è ottenere visibilità immediata – qualcosa che la SEO organica, pur essenziale, non può garantire nell’immediato. Come ci ha spiegato Luigina La Rizza, diventa quindi fondamentale rivolgere l’attenzione (e gli investimenti) a strumenti come Google Ads e Meta Ads, che possono aiutarci ad accelerare il processo di crescita e di posizionamento del sito.

Oltre a portare traffico subito, questi strumenti giocano un ruolo chiave nel costruire una connessione tra il sito e il suo pubblico di riferimento. Non si tratta – superficialmente – di sponsorizzare un contenuto: il SEM attira le persone giuste, quelle che potrebbero essere interessate ai prodotti o servizi proposti. Attraverso una segmentazione precisa e ben pianificata, le ads mettono subito in evidenza il brand, e questo genera un impatto strategico che va ben oltre il traffico immediato.

Ma c’è di più: come ha spiegato ancora La Rizza nel suo webinar, le ads rappresentano anche una potente fonte di informazioni per migliorare costantemente la strategia SEO. Attraverso le campagne pay-per-click (PPC) è possibile raccogliere dati reali sulle query di ricerca degli utenti, individuando nuove parole chiave di potenziale interesse per la nicchia di mercato. In questo modo, le ads si trasformano in una sorta di “laboratorio” virtuale, dove continuiamo a migliorare e calibrare il lavoro SEO, preparandoci alla crescita organica a lungo termine.

Inoltre, è interessante notare come advertising e SEO possano agire in sinergia. Un sito che beneficia di visibilità pagata, acquisendo traffico rilevante e interazioni con l’audience, inizia a generare metriche e segnali indiretti che possono influenzare positivamente il ranking organico su Google: miglior engagement, un più alto click-through rate, visite ripetute. Questo meccanismo rende chiaro che, se ben pianificato, anche un sito completamente nuovo può iniziare a costruire la propria autorevolezza con criteri misurabili ed efficaci fin dai primi giorni di vita sul web.

Quali sono i vantaggi delle ads su Google e Meta durante il lancio di un sito web

Ci sono numerosi benefici diretti che arrivano dall’impostazione di una efficace campagna ads su piattaforme come Google e Meta.

Il primo vantaggio, forse il più evidente, è la visibilità immediata. Grazie alle ads, ci è possibile bypassare quella fase iniziale di attesa che accompagna solitamente il posizionamento SEO, intercettando subito i potenziali clienti. Non si tratta solo di generare visite, ma di far arrivare sul sito persone effettivamente interessate, sin dal primissimo giorno. È una spinta che permette di impostare da subito un flusso di traffico rilevante, senza dover aspettare che i motori di ricerca “notino” il nostro sito.

In parallelo, c’è un ulteriore beneficio che spesso viene sottovalutato: le ads ci permettono di raccogliere dati preziosi. Attraverso le campagne su Google Ads possiamo infatti monitorare le query di ricerca degli utenti e utilizzare queste informazioni per affinare e potenziare la nostra strategia SEO. Si tratta di un’opportunità unica per conoscere in tempo reale cosa stanno cercando gli utenti e come si comportano, e di conseguenza, possiamo integrare queste parole chiave nei nostri contenuti e nella nostra ottimizzazione organica.

Ma le ads non si fermano qui. Anche le visite generate dalle campagne pubblicitarie possono lasciare un segno tangibile sul posizionamento organico. Google, infatti, tiene conto dell’interazione degli utenti con il sito, e un aumento delle visite che provengono da ads può contribuire a dare una spinta alla visibilità organica. Questo è un aspetto che dimostra come advertising e SEO possono lavorare mano nella mano, in una sinergia dove l’aumento di traffico pagato può, indirettamente, migliorare anche la posizione nelle SERP.

Poi, un altro aspetto chiave su cui La Rizza si è soffermata è la capacità di targetizzare con precisione il pubblico che vogliamo raggiungere. Google Ads e Meta offrono strumenti avanzati per segmentare il nostro pubblico in modo estremamente dettagliato, permettendoci, ad esempio, di creare pubblici personalizzati su Meta. Questo permette di mostrare i nostri annunci esattamente alle persone più in linea col nostro prodotto, ottimizzando il budget pubblicitario e ottenendo risultati più mirati e rilevanti.

Infine, va menzionato un ulteriore vantaggio che spesso sfugge a chi considera solo il traffico immediato. Le ads aiutano a far conoscere il brand, aumentando la sua riconoscibilità agli occhi degli utenti. Gli spazi pubblicitari che occupiamo su Google o sui social media possono rimanere impressi nella mente delle persone anche se non cliccano immediatamente. Con la giusta frequenza e gli annunci ben tarati, ciò contribuisce a familiarizzare il nostro pubblico con il sito, aumentando così la fiducia verso il marchio e, nel lungo termine, spianando la strada anche per il traffico organico e per eventuali conversioni future.

Google Ads e Meta Ads: le differenze di strategia e obiettivi

Le principali piattaforme di riferimento sono Google Ads e Meta Ads, che offrono due approcci distinti alla pubblicità online, ciascuno con strategie e obiettivi diversi che rispondono a fasi differenti del percorso d’acquisto degli utenti.

Con Google Ads, ci troviamo di fronte a una domanda consapevole. Gli utenti che vedono gli annunci su Google stanno già cercando informazioni o prodotti specifici, e questo rende Google un canale ideale per intercettare persone che si trovano già nella fase attiva della ricerca. Questi annunci puntano spesso a rispondere a bisogni immediati ed espliciti, contribuendo a generare conversioni in tempi rapidi. In parallelo, la rete display di Google, che include siti partner, YouTube e Gmail, amplia ulteriormente le possibilità di raggiungere gli utenti tramite diverse modalità pubblicitarie.

Al contrario, Meta Ads si rivolge principalmente a quella che possiamo definire domanda latente. Gli utenti su piattaforme come Facebook e Instagram non stanno necessariamente cercando un prodotto o servizio specifico; piuttosto, sono immersi nel loro flusso quotidiano di contenuti. Qui è l’abilità di Meta nell’analizzare i comportamenti e gli interessi degli utenti a fare la differenza. Con un targeting basato su interazioni passate e profili comportamentali, Meta Ads permette agli inserzionisti di mostrarsi a utenti che potrebbero non essere ancora alla ricerca di un prodotto, ma che, dati gli interessi e le abitudini osservate, potrebbero essere comunque interessati alla proposta. È un approccio orientato più alla scoperta e alla costruzione di relazioni, spesso mirato ad aumentare consapevolezza e coinvolgimento sul lungo termine.

Anche quando si tratta di strumenti di targetizzazione, entrambe le piattaforme mostrano differenze significative. Google Ads lavora principalmente sul targeting per parole chiave, retargeting e pubblico in-market – ovvero utenti che hanno dimostrato interesse per prodotti simili. L’idea è quella di raggiungere persone già pronte a completare un’azione, o comunque molto vicine alla fase decisionale. Dall’altro lato, Meta Ads fa leva su un targeting incredibilmente dettagliato, che include non solo i dati demografici, ma tutte quelle informazioni relative agli interessi e comportamenti degli utenti. Meta consente anche di sfruttare i pubblici personalizzati e lookalike – ossia gruppi di persone simili a quelle che hanno già interagito con il marchio – per affinare ulteriormente la precisione della campagna.

Infine, le differenze più marcate emergono negli obiettivi principali che ciascuna piattaforma può perseguire. Le campagne su Google Ads sono costruite spesso con l’obiettivo di ottenere conversioni immediate, puntando su persone che sono già pronte a compiere un acquisto o a intraprendere una specifica azione, come richiedere informazioni o iscriversi a una newsletter. Su Meta, invece, l’obiettivo tende più alla costruzione del brand e al coinvolgimento: è un ambiente ideale per raccontare la propria storia, aumentare la riconoscibilità e promuovere interazioni più profonde con il pubblico, che magari non si trasformeranno subito in vendite, ma che gettano le basi per una relazione più duratura.

Queste differenze influiscono su come le aziende decidono di utilizzare ciascuna piattaforma. Mentre Google è perfetto per approfittare delle ricerche attive e capitalizzare su necessità già espresse, su Meta possiamo lavorare per stimolare l’interesse e stabilire una connessione con il pubblico anche prima che questo sviluppi una necessità consapevole. La scelta della piattaforma dipende quindi dagli obiettivi di marketing che ci poniamo e dal comportamento dell’audience che vogliamo raggiungere.

DSA di Google Ads: cos’è e quando utilizzare la campagna

L’esperta ha fatto poi un focus sulle campagne DSA, o Dynamic Search Ads, che rappresentano una delle soluzioni avanzate offerte da Google Ads per la creazione automatica di annunci mirati. Basandosi sull’intelligenza artificiale, queste campagne scandagliano il contenuto del sito web per generare in modo dinamico titoli e collegamenti pertinenti agli interessi degli utenti. In altre parole, sono pensate per intercettare quelle query di ricerca che corrispondono a parti del sito che potremmo non aver coperto con altre campagne pubblicitarie.

Ma quando conviene davvero utilizzare una campagna DSA? Un contesto tipico è quello di siti con molti contenuti, come un blog esteso o una piattaforma di e-commerce con numerosi prodotti. In questi casi, le DSA permettono di coprire in modo efficiente un ampio spettro di ricerche, offrendo agli utenti annunci correlati ai contenuti o prodotti che pubblicizziamo, anche senza dover definire preventivamente ogni parola chiave. Questo significa che, anche se non abbiamo creato una campagna specifica per ogni variante di prodotto o articolo sul sito, Google può far emergere l’annuncio giusto al momento giusto basandosi sul contenuto dinamico del sito.

Un altro contesto in cui le campagne DSA sono particolarmente utili è quando il sito web è ben ottimizzato in ottica SEO: se è strutturato correttamente, con contenuti di qualità e un’organizzazione precisa delle pagine, Google sarà in grado di analizzare queste informazioni e creare annunci altamente pertinenti per chi effettua ricerche che matchano con ciò che offriamo.

Per chi ha poco tempo e risorse da investire nella gestione manuale delle campagne, le DSA rappresentano una grande opportunità per semplificare il processo. L’automazione fornita dall’intelligenza artificiale si occupa di creare e aggiornare gli annunci in base all’evoluzione del contenuto del sito, permettendo di risparmiare tempo nella pianificazione e gestione delle inserzioni. Non dobbiamo più preoccuparci di identificare ogni singola parola chiave o scrivere manualmente titoli e descrizioni per ogni prodotto o servizio.

Infine, è uno strumento particolarmente potente per e-commerce con ampi cataloghi e un numero elevato di prodotti. Con le DSA si evitano complicazioni nel promuovere ogni singolo prodotto e le sue varianti, perché la campagna si adatta automaticamente alle ricerche dell’utente per mostrare ciò che è più rilevante nel momento del bisogno. Ad esempio, se vendiamo prodotti stagionali o con molte caratteristiche diverse, le DSA possono mostrare automaticamente i prodotti corretti a seconda delle ricerche di quel periodo o degli interessi specifici dell’utente.

Come creare campagne efficaci per un sito nuovo

Il webinar ci ha anche accompagnato a scoprire alcune indicazioni e best practice per creare campagne efficaci per un sito nuovo, partendo anche dall’analisi di un proficuo caso di studio presentato da La Rizza – il blog “Calabria nell’Anima“, che ha mostrato nella pratica come combinare le strategie di advertising per rispondere efficacemente alle diverse tipologie di domanda di mercato.

In linea di massima, l’approccio vincente per strutturare campagne pubblicitarie ben fondate parte sempre da alcuni aspetti chiave, che conviene analizzare e seguire con attenzione, in modo da sostenere il lancio del sito e piantare le radici per il futuro, sviluppando traffico, fiducia e potenziali clienti in modo continuativo e sostenibile.

Prima di tutto, è cruciale definire chiaramente gli obiettivi. Cosa vogliamo veramente ottenere dalle nostre campagne? Aumentare la visibilità? Spingere traffico sul sito? Acquisire lead? Ogni obiettivo richiede un set di strategie specifiche, e avere ben chiara la destinazione ci permetterà di selezionare gli strumenti e le piattaforme più adatte per raggiungerla. Ad esempio, una campagna per far crescere rapidamente il traffico potrebbe avere dinamiche diverse rispetto a una progettata fin dall’inizio per la conversione.

In questo contesto, sfruttare piattaforme pubblicitarie adatte come Google Ads e Meta Ads può fare la differenza. Qui stiamo parlando di canali che permettono, grazie alle loro caratteristiche di visibilità immediata, di superare i tempi di attesa che solitamente accompagnano i risultati organici della SEO. Quando l’obiettivo è intercettare clienti potenzialmente interessati dal giorno zero, queste piattaforme offrono un trampolino di lancio formidabile. Con le giuste campagne, possiamo raggiungere un pubblico mirato molto più rapidamente, avendo immediati margini di manovra per testare il nostro impatto sul mercato.

Ma chiaramente non basta apparire: creare contenuti accattivanti per i nostri annunci è fondamentale. Gli utenti sono inondati di messaggi pubblicitari ogni giorno, quindi dobbiamo assicurarci che i nostri contenuti emergano. Le immagini devono essere di alta qualità, accompagnate da testi brevi, mirati e soprattutto coinvolgenti. Una call-to-action efficace può essere l’elemento decisivo per trasformare un annuncio visto di sfuggita in un clic su cui vale la pena investire. Chiarezza e appeal visivo devono lavorare insieme per catturare l’attenzione e portare gli utenti ad agire.

Naturalmente, per far sì che questi contenuti vengano mostrati alle persone giuste, occorre sfruttare un targeting preciso. Qui, tanto Google Ads quanto Meta Ads ci offrono strumenti avanzati di segmentazione che ci permettono di raggiungere esattamente chi è più probabile che risponda positivamente ai nostri annunci. Meta, ad esempio, consente di creare pubblici personalizzati, sfruttando le interazioni passate con il marchio per ampliare ulteriormente il raggio d’azione, ma sempre in modo mirato. Questa precisione nella targetizzazione è ciò che spesso fa la differenza tra una campagna efficiente e una dispersiva.

Nessuna campagna deve, però, rimanere immutabile. È fondamentale monitorare le performance costantemente. Strumenti di analisi come Google Analytics ci permettono di osservare in tempo reale l’andamento delle nostre inserzioni, evidenziando cosa funziona e cosa può essere migliorato. Questa capacità di effettuare modifiche e ottimizzazioni rapide sulla base di dati reali è un vantaggio diretto che amplifica notevolmente i risultati nel corso del tempo.

Contestualmente, non dimentichiamo il valore di raccogliere dati attraverso campagne come quelle di Google Ads. Le informazioni che emergono, soprattutto riguardo alle query di ricerca degli utenti, possono rivelarsi preziose anche per sviluppare la nostra strategia SEO futura. Capendo cosa cercano esattamente gli utenti, possiamo identificare le parole chiave su cui puntare per migliorare ulteriormente il posizionamento organico del sito, offrendo un vantaggio di lungo termine oltre al traffico immediato.

Infine, un altro aspetto decisivo è l’aumento della riconoscibilità del brand. Le campagne pubblicitarie, oltre a generare clic immediati, svolgono un ruolo strategico nella costruzione della fiducia verso il nuovo brand. Quando un utente vede ripetutamente un annuncio o un contenuto sponsorizzato, diventa più familiare con quel brand e inizierà a sviluppare un senso di fiducia, anche se non effettuerà subito una conversione. Questa riconoscibilità è essenziale per gettare le basi di una relazione duratura con il pubblico.

I benefici delle Ads per un sito nuovo: l’intervista a Luigina La Rizza

Le Ads assumono quindi un peso centrale per far decollare un nuovo sito web e il webinar ci ha consentito di fare luce sui vari aspetti strategici di questo approccio “multicanale”.

Webinar importanza ads

Google Ads e Meta Ads, in particolare, permettono di acquisire fin da subito fiducia e autorevolezza agli occhi di Google, e combinare le strategie di advertising ci dà il vantaggio di rispondere efficacemente alle diverse tipologie di domanda di mercato.

Per andare ancora più a fondo in questi concetti abbiamo sottoposto alcune domande aggiuntive a Luigina La Rizza, che ha analizzato alcuni punti centrali affrontati nel corso del webinar, partendo dal raccontarci un po’ di se stessa, delle sue competenze e delle sue esperienze.

Per citare le sue parole, Luigina La Rizza si divide “a metà tra la passione per la SEO e l’amore per la mia Calabria” e la sua “missione è aiutare libere professioniste, freelance e imprenditrici nerd e intraprendenti ad essere più visibili su Google e a farsi trovare dai clienti ideali, senza disperdere energie ed esporsi h24 su Instagram”. Detto in parole semplici, crea e riprogetta siti web posizionandoli sui motori di ricerca e si occupo di formazione, insegnando alle “donne che amano le sfide” come intercettare le persone giuste e vendere di più.

Ecco le sue risposte di approfondimento al webinar “Lancio di un sito web – l’importanza delle ads“.

  1. Perché è fondamentale utilizzare Google e Meta Ads nel momento del lancio di un nuovo sito web?

 Lanciare una campagna di advertising sia su Google che su Meta quando andiamo online con un nuovo progetto digitale ci aiuta per diversi motivi:

  • Il nostro sito web ha una visibilità immediata che ci permette di anticipare i tempi più o meno lunghi della SEO.
  • Rispondiamo alla domanda di mercato latente e consapevole, quindi intercettiamo sia coloro che sono attivi e stanno facendo delle ricerche online per avere delle risposte ai loro problemi o necessità e sia coloro che potrebbero essere interessati andando a creare una strategia di comunicazione e marketing equilibrata.
  • Aumentiamo la riconoscibilità del brand/personal brand.
  • Grazie agli strumenti avanzati offerti da entrambe le piattaforme abbiamo la possibilità di effettuare una targettizzazione molto precisa del pubblico.
  • Possiamo raccogliere dati preziosi come i termini di ricerca digitati dalle persone e quindi definire meglio e ampliare la strategia SEO.
  • Diamo una grande spinta al posizionamento organico in quanto Google considera l’interazione degli utenti come fattore di ranking.

 

  1. Quali sono le differenze principali tra SEO e SEA in riferimento ai risultati che possono portare inizialmente a un sito web?

La SEO è una strategia che mira a migliorare la visibilità di un sito web nei risultati organici di ricerca nel medio/lungo periodo. Nel breve, gli effetti tendono ad essere limitati ma tutto dipende dalla competizione che c’è nella nicchia che abbiamo scelto e anche da quanto siamo attivi sul nostro sito in termini di pubblicazione dei contenuti. 

Se lavoriamo in un settore poco concorrenziale possiamo vedere i primi riscontri anche dopo qualche mese. 

Quindi con la SEO costruiamo le fondamenta per un traffico organico duraturo, stabile nel tempo e soprattutto sostenibile in termini di impegno ed energie rispetto ai social media e all’advertising.

Nel breve periodo sono sicuramente più efficaci le campagne di advertising su Google Ads grazie alle quali possiamo posizionarci al di sopra dei risultati organici e quindi ricevere visite e potenziali contatti e vendite. 

Questo posizionamento è cruciale soprattutto da mobile dove l’annuncio sponsorizzato occupa tutto lo schermo dello smartphone. 

Inoltre, a differenza della SEO, in cui l’ultima parola ce l’ha sempre Google, possiamo scegliere le keyword con cui posizionarci, i titoli, le descrizioni e la pagina di destinazione senza dipendere dalle scelte, a volte inaspettate, del motore di ricerca.

In sintesi, per chi cerca risultati immediati in termini di visibilità, la SEA è la soluzione più efficace, mentre la SEO è una strategia a medio/ lungo termine che richiede pazienza ma offre benefici duraturi.

  1. Come decidere quale piattaforma tra Google Ads e Meta Ads è più adatta per una specifica campagna di lancio?

La scelta tra Google Ads e Meta Ads per una determinata campagna di lancio dipende da diversi fattori che riguardano il pubblico di riferimento, gli obiettivi della campagna, il tipo di prodotto o servizio che stiamo lanciando e il budget disponibile. 

Google Ads è ideale se il pubblico sta cercando attivamente prodotti o servizi in cui c’è un’intenzione di acquisto consapevole. 

Inoltre è molto utile nel caso in cui lanciamo un blog dove ci sono già numerosi articoli ottimizzati in ottica SEO e strutturiamo la vendita di un prodotto digitale. In questo caso, grazie alla campagna DSA, possiamo creare degli annunci dinamici mirati per le query digitate dagli utenti, sostenere in linea generale dei costi per click più bassi rispetto alle classiche campagne della rete di ricerca e aumentare potenzialmente le vendite.

Se il budget è ridotto io preferisco sempre dare priorità alle Google Ads in quanto rispondono alla domanda consapevole e quindi intercettano persone che hanno bisogno di avere una risposta ai loro problemi o necessità.

Ricordiamoci che la piattaforma offre per chi si approccia per la prima volta al mondo dell’advertising una serie di crediti pubblicitari da 400, 800 o 1.200 euro.

Le campagne di advertising su Meta sono adatte per i prodotti che richiedono un alto coinvolgimento visivo, come moda, lifestyle, e-commerce. 

Grazie alle potenzialità di strumenti di tracciamento come il pixel possiamo creare dei pubblici personalizzati formati da un target che conosce già il nostro brand o personal brand e quindi più propenso alla conversione rispetto ad un pubblico freddo che intercettiamo con le Google Ads e che ancora non ci conosce.

  1. Potresti spiegare cosa sono le Dynamic Search Ads (DSA) e come si implementano in una strategia di lancio?

Le campagne DSA, acronimo di Dynamic Search Ads, cioè annunci dinamici della rete di ricerca, rappresentano il modo più semplice per ottenere traffico profilato.

Grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning, Google Ads abbina le query di ricerca degli utenti al contenuto più in linea presente sul nostro sito web e mostra un annuncio personalizzato generato dinamicamente. Questo significa che non dobbiamo inserire le parole chiave, i titoli e le descrizioni come accade nelle classiche campagne della rete di ricerca ma semplicemente caricare gli url che ci interessano e una descrizione idonea per tutti i contenuti.  

Prima di creare una campagna DSA dobbiamo assicurarci che il nostro sito sia progettato e ottimizzato in ottica SEO. Questo significa aver seguito una serie di passaggi, tra cui la ricerca delle parole chiave, la scrittura di contenuti SEO oriented e l’ottimizzazione di tutti quegli elementi della SEO on page, come tag title, meta description e immagini.

Queste tipologie di campagne sono perfette se implementate per una strategia di lancio di un blog con almeno 20/30 articoli e ancora meglio se abbiamo un ecommerce che ha un portafoglio prodotti abbastanza ampio. Grazie alle opzioni di targeting possiamo selezionare sia le categorie di prodotto che vogliamo pubblicizzare sia le pagine dei prodotti che generano il maggior numero di vendite.

Per realizzarla dobbiamo prima avviare una classica campagna sulla rete di ricerca quindi decidere la localizzazione geografica, il budget giornaliero e la pianificazione degli orari in cui vogliamo che i nostri annunci siano visibili. Una volta pubblicata aggiungiamo un gruppo di annunci dinamico anziché standard, definiamo il targeting caricando ad esempio tutti gli url che ci interessano e infine inseriamo una descrizione dell’annuncio che possa andare bene per tutti i contenuti/prodotti.

  1. In che modo le ads aumentano la visibilità e la riconoscibilità del brand durante il lancio?

Quando si lancia un nuovo sito web, un prodotto o un servizio, una delle sfide è emergere e attirare l’attenzione del nostro pubblico in un oceano di contenuti online. Prima di farlo dovremmo concentrarci sull’identità del nostro brand e costruire una base solida per rendere le campagne pubblicitarie molto più efficaci altrimenti tutto ciò che facciamo in termini di advertising sarà vano.

Le ads danno un impulso immediato al traffico del sito web e alla costruzione della brand awareness.

Con le campagne sulla rete di ricerca possiamo creare degli annunci visibili in cima alla SERP che si accendono quando gli utenti digitano le parole chiave inerenti la nostra attività, aumentando così le visite e le probabilità di avere più clic e conversioni.

Dall’altra parte, con le ads su Facebook e Instagram raggiungiamo un pubblico ideale grazie alla profilazione avanzata fatta per interessi e comportamenti.

I social media sono particolarmente efficaci nel costruire la brand awareness grazie alla loro natura visiva e alla possibilità di raccontare una storia attraverso immagini e video.

Le interazioni che ne derivano, come like, commenti e condivisioni, contribuiscono ulteriormente a rafforzare la presenza del brand online, creando un effetto a catena che può amplificare la visibilità del sito web.

  1. Secondo la tua esperienza puoi descrivere come le ads influenzano positivamente il posizionamento organico di un sito web?

Prima di parlare di come le ads possono incidere in modo indiretto sul posizionamento voglio sottolineare un po’ di cose che possono sembrare scontate e che ho accennato alla fine del webinar “L’importanza delle ads in fase di lancio di un sito web” parlando del caso studio di Calabria nell’Anima.

Quando noi lavoriamo sulla promozione di un sito web e in modo particolare sui contenuti c’è un grande lavoro da fare a monte, in termini di personal branding e soprattutto di SEO.

A mio avviso il successo di un sito in termini di posizionamento è determinato da una serie di elementi, tra cui:

Detto questo, un paio di anni fa, è stato confermato prima da Danny Sullivan e poi da Matt Cutts, che il fatto di realizzare delle campagne su Google Ads non ha un beneficio diretto sul ranking organico. 

Tuttavia ci sono dei modi indiretti in cui la pubblicità a pagamento può influire:

  • Maggiore visibilità: Se lanciamo delle campagne di advertising possiamo aumentare la visibilità del nostro sito web nei risultati di ricerca, portando più clic e visite al sito web. Questo incremento di traffico può avere un impatto se porta a più backlink o condivisione dei contenuti sui social.
  • Esperienza utente migliore: Se i contenuti sono validi le persone rimangono più tempo sul sito, possono ritornarci più volte dopo aver visto l’annuncio e salvare il portale tra i preferiti di Chrome. Da quello che sappiamo Google sembrerebbe considerare in modo positivo questi elementi legati alla user experience per elaborare i risultati in serp.   

 

  1. In questo contesto quali metriche e strumenti utilizzi per valutare il successo delle campagne ads?

Quando ho lanciato le campagne pubblicitarie per il blog di cui ho parlato nel webinar, il mio obiettivo era aumentare il traffico e far conoscere da un lato, il mio progetto a persone che stavano cercando attivamente informazioni sulla Calabria (campagna DSA Google Ads), e dall’altro ad un pubblico che poteva potenzialmente essere interessato (campagne su Meta). 

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Per la campagna DSA ho considerato come metrica il CTR. 

Se abbiamo lavorato bene in termini di ricerca delle parole chiave, scrittura dei contenuti e ottimizzazione SEO on page, possiamo arrivare ad un CTR per l’intera campagna del 23%. Negli altri casi, altri KPI da valutare sono il tasso di conversione e il ROAS.

Per le campagne su Meta vale sempre come indicatore di performance il CTR, le visualizzazioni della pagina di destinazione, la copertura e le impression.

In merito agli strumenti, uso Google Analytics per tracciare il traffico e capire non solo quante visite ha portato la campagna pubblicitaria ma anche la durata media del coinvolgimento.

Altri tool che uso per valutare il successo della strategia di advertising sono Google Search Console e Seozoom per verificare nel lungo periodo gli effetti indiretti sul posizionamento in termini di keyword posizionate e Zoom Authority.  

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