Il digital marketing e la SEO non sono certo discipline statiche, anzi si evolvono con un ritmo frenetico! Come raccontiamo dalle pagine del nostro blog, innovazioni tecnologiche, cambiamenti negli algoritmi dei motori di ricerca e nuove abitudini dei consumatori provocano spesso scossoni che impongono ai professionisti del settore capacità di adattamento e flessibilità. Ecco perché l’aggiornamento costante non è un lusso, ma una necessità assoluta. E proprio per tenere il passo con le ultime novità di questo contesto così dinamico abbiamo coinvolto il team di The Breaking Web, protagonista di un webinar e di questa intervista in cui facciamo il punto sulle news del momento su SEO, Ads e AI.
The Breaking Web, il collettivo che prepara la colazione digitale
A tessere le fila di questo racconto, che riepiloga circa un semestre di novità targate Google (in tutte le “superfici”) e non solo, con un focus particolare sulle recentissime evoluzioni dell’AI, sono Fabio Antichi, Antonio Mattiacci, Demetrio Orecchio e Michele Senatore.
Ovvero, i quattro fondatori di The Breaking Web, il collettivo italiano di professionisti del marketing digitale che da oltre un anno serve la “colazione digitale“, pubblicando su vari canali del Web i video con le news più interessanti del mondo SEO, ADV, CRO, Legal, UX e molto altro.
Come detto, il progetto è partito ufficialmente nell’agosto 2022 (anche se i quattro ne parlavano già da tempo) e funziona perché mette insieme profili e competenze differenti. Ad esempio, Fabio Antichi racconta di essersi “riciclato” nel Marketing dopo esser diventato Capofficina in un’azienda metalmeccanica e aver scoperto che era un lavoro troppo faticoso! Oggi si occupa di formazione e segue la promozione online di grandi e piccoli brand con particolare attenzione al mondo dell’e-commerce.
Anche Demetrio Orecchio ha “corretto” il suo percorso professionale e si definisce “ingegnere Informatico per sbaglio, marketer per scelta”: nel corso degli anni si è occupato di SEO, CRO, ADV e Analytics per grandi brand internazionali, diventando SEO Specialist e, attualmente, ricoprendo il ruolo di Head of Technical SEO & Analytics Manager in Nucleus.
Antonio Mattiacci si occupa di Web Marketing con focus su Search Engine Optimization, Digital Strategy per e-commerce e progetti editoriali e produzione di idee, lavorando come Consulente SEO e Digital Strategist in modalità freelance per agenzie web e PMI. Il suo approccio è “data driven“, perché ha presto compreso che “i dati sono il primo passo per far funzionare e sopravvivere un business online”. Ciò vale soprattutto in “un universo così veloce e in movimento come il digital”, in cui esperienza, sperimentazione e formazione continua sono obbligatori per chi non vuole restare indietro.
In ultimo, Michele Senatore inizia come produttore di contenuti: la sua passione per la scrittura lo ha portato a curare una rubrica come redattore SEO oriented per un quotidiano online di informazione. Oggi si occupa di digital marketing ed è specializzato in SEO e gestione di campagne PPC su Google ADS.
Aggiornamento continuo, obiettivo strategico per chi lavora nel digital
Nel corso del webinar, quindi, i quattro hanno elencato e commentato alcune delle principali novità emerse nel settore del Web negli ultimi mesi, parlando tra l’altro dei core update di Google, degli annunci di Open AI e delle modifiche introdotte al sistema ADS.
Il “senso” di questa panoramica è strettamente legato a quanto scritto: solo restando aggiornati sulle ultime novità in ambito SEO e digital marketing è possibile aumentare le chance di avere successo online e do rimanere rilevanti nel panorama digitale in continua evoluzione.
Ad esempio, The Breaking Web ha citato l’introduzione della versione 2 di Consent Mode, una funzionalità introdotta da Google per consentire un controllo più elevato della privacy degli utenti online. Questo strumento comunica con le Consent Management Platforms (CMP), le piattaforme per la gestione del consenso degli utenti in merito alla raccolta e all’utilizzo dei loro dati online, e modifica lo stato in base alle preferenze espresse dagli utenti riguardo alla privacy e al consenso. La CoMo2 è stata implementata in risposta all’evoluzione delle normative sulla privacy digitale, come il Digital Markets Act: offre funzionalità avanzate che permettono di modellare i dati tramite il consenso integrato, garantendo così maggiore controllo agli utenti sulla propria privacy online. Inoltre, il Consent Mode v2 include nuovi storage come ad_user_data e ad_personalization, che contribuiscono a migliorare l’esperienza degli utenti online rispettando le normative sulla privacy e consentendo una gestione più efficace del consenso riguardo alla raccolta e all’utilizzo dei dati personali.
Un altro argomento molto interessante è stato l’analisi delle conseguenze dello spam update di marzo 2024 di Google, che ha introdotto il “site reputation abuse” tra le azioni manuali. In vigore lo scorso 5 maggio, giorno che il collettivo ha battezzato “couponing day“, il Site Reputation Abuse colpisce i siti colpevoli di abusare la reputazione del sito web utilizzando pratiche scorrette per ottenere un vantaggio nei risultati di ricerca. In particolare, hanno destato scalpore gli interventi diretti di Google contro alcuni siti prestigiosi che hanno aggiunto sezioni di couponing (appunto) completamente slegate dai topic dei loro contenuti standard, beneficiando della reputazione conquistata per ottenere “ingiusta” visibilità anche per le ricerche di coupon. E questo ha convinto Forbes, ad esempio, a bloccare la sua directory di coupon proprio per non incappare in questa nuova policy.
Insomma, anche solo questi due esempi dimostrano quanto e come sia veramente importantissimo nel nostro lavoro restare aggiornati, per essere pronti ad accogliere le sfide di ogni giorno con consapevolezza e sguardo strategico.
Le news del momento su SEO, Ads e AI
Ma ecco quindi le domande che abbiamo rivolto al collettivo The Breaking Web e le risposte che ci hanno dato Fabio Antichi, Antonio Mattiacci, Demetrio Orecchio e Michele Senatore, che fanno il punto sulle ultime novità e ci danno il loro punto di vista su queste notizie, con tanti spunti utili.
- Quali sono stati gli aggiornamenti di Google più significativi dell’ultimo anno e quali impatti hanno avuto sul SEO?
Nell’ultimo anno sicuramente gli aggiornamenti più importanti sono stati: il core update di novembre 2023 e marzo 2024 e lo spam update uscito in concomitanza del core update di marzo. Google rilascia periodicamente aggiornamenti dei suoi algoritmi, noti appunto come “Core Update”. Questi aggiornamenti non sono focalizzati su aspetti specifici ma mirano a migliorare complessivamente la qualità dei risultati di ricerca. L’impatto solitamente dovrebbe essere positivi per tutti quei siti web che forniscono contenuti di alta qualità per l’utente e che si focalizzano su pertinenza e autorevolezza.
Per quanto riguarda invece lo spam update è un aggiornamento che tende a concentrarsi sull’identificazione e la penalizzazione dei siti che utilizzano tecniche di spam per manipolare i risultati di ricerca. Attività black-hat, come ad esempio il cloaking o il keyword stuffing, e l’acquisto di backlink possono portare ad una penalizzazione.
Ultimo, non per importanza, è l’aggiornamento relativo al page experience. A marzo infatti è stato sostituito uno dei core web vital, FID con INP. Questi aggiornamenti si concentrano sull’esperienza dell’utente andando a misurare elementi quali: il tempo di caricamento, l’interattività e la stabilità visiva. I siti che offrono un’esperienza utente ottimale tendono a riscontrare miglioramenti nel ranking.
Ah, non dimentichiamoci della Search Generative Experience di Google eh!
- Come l’introduzione di GPT-4 Omni quali ipotizzate siano gli scenari?
Gli scenari possono essere davvero tanti, proviamo a dare qualche insight positivo e non catastrofico. L’introduzione di GPT-4 Omni, con la sua capacità avanzata di comprendere e generare linguaggio naturale, rappresenta un cambio di rotta epocale. Si aprono nuovi scenari e opportunità per tutto l’ecosistema digitale e non solo. Se dovessimo buttar giù un elenco di possibili opportunità troveremmo: la facilità nel migliorare la qualità dei contenuti e relativo supporto nella loro realizzazione, miglioramento dell’esperienza utente grazie all’assistenza virtuale. E ancora, l’ottimizzazione per la ricerca vocale, l’automazione delle attività SEO più metodiche ma soprattutto il passaggio dal motore di ricerca all’assistente alla ricerca.
- Quali sono le migliori pratiche per proteggere i siti web dagli ultimi aggiornamenti anti-spam di Google?
Questa domanda lascia qualche perplessità perché ad oggi capita sempre più spesso di imbattersi in situazioni al limite del paradosso; progetti curati nel dettaglio a 360° che perdono traffico a discapito di siti web nuovi o tecnicamente pieni di errori. Proteggere un sito web dagli aggiornamenti anti-spam di Google richiede un’attenta e costante visione di insieme, senza tralasciare i già citati contenuti di qualità. In generale possiamo dire che, le più importanti pratiche per garantire che un sito rimanga conforme agli standard richiesti da Google sono: creare contenuti di qualità che forniscono un valore aggiunto all’utente, evitare tecniche black hat o ingannevoli come il cloaking o il keyword stuffing, ottimizzare l’esperienza utente mediante la un’alberatura consona e una facilità di navigazione e una costruzione di backlink quanto più naturale possibile. Non dimentichiamoci di un costante monitoraggio della search console, delle scansioni e dei KPI principali. Ultimo non per importanza, mantenersi aggiornati con le linee guida di Google.
- Perché è importante avere una strategia multicanale in risposta agli aggiornamenti degli algoritmi di ricerca?
Avere una strategia multicanale è fondamentale per rispondere efficacemente non tanto agli aggiornamenti degli algoritmi di Google ma al modo di vivere internet da parte dell’utente. Affidarsi esclusivamente al traffico organico espone il nostro progetto a rischi significativi. Un singolo update può ridurre drasticamente visibilità e traffico. Utilizzando più canali come: social media, email marketing, advertising etc etc, si cerca di minimizzare il rischio e si assicura che il traffico complessivo non dipenda da una sola fonte. Inoltre essere presenti su più piattaforme aumenta le possibilità di essere trovati dai nuovi clienti. Ogni canale aggiunge un touch point importante con il nostro pubblico andando a migliorare anche la presenza online e la visibilità del brand. Ricordiamoci come il funnel sia cambiato e come il customer journey sia diversificato negli ultimi anni. Quando acquistiamo su un sito andiamo a colpo sicuro? Ovviamente no! Gli utenti utilizzano quanti più canali possibili per interagire con i brand prima di prendere una decisione. Avere attiva una strategia multicanale permette di accompagnare il cliente lungo tutto il percorso. Non dimentichiamoci di quanto la sinergia tra canali sia oggi un punto cruciale. Pensiamo semplicemente ad una campagna su Google ads fatta su un sito ottimizzato lato SEO; non c’è paragone rispetto ad un sito che la SEO non sa neanche cosa sia, questo per dirne una. Se andiamo ad integrare quanti più canali abbiamo la possibilità di creare attività iper efficaci. Facciamo attività di DEM? Ottimo, i dati raccolti potranno essere utilizzati per campagne di retargeting ad esempio. Insomma… “sky is the limit”
- Come i nuovi indicatori di Core Web Vitals, come INP, stanno cambiando l’approccio alla user experience nel SEO?
A questo domanda rispondiamo andando a riprendere i primi 3 punti delle 10 verità di Google che potete andare a leggere qui.
- L’utente prima di tutto: il resto viene dopo.
- È meglio fare una cosa sola, ma farla in modo impeccabile.
- Veloce è meglio di lento.
La user experience, oggi più che mai, è parte integrante di dell’ottimizzazione SEO di un sito web. Siamo nell’era di “tutto e subito” ma anche di attenzione al dettaglio. I core web vitals di fatto servono proprio a questo, a misurare l’attenzione che abbiamo per il nostro progetto. Ricordiamo che molto non dipende da chi va a fare SEO sul sito, un ottimo server è alla base e questo spesso viene dimenticato.
- Quali nuove tecnologie o piattaforme emergenti dovrebbero essere monitorate da professionisti del digital marketing nel prossimo anno?
Tutte, indistintamente. Sicuramente tutte le piattaforme social network, possibili nuovi motori di ricerca, strumenti di IA e realtà aumentata. Non dimentichiamo tutti i protocolli di marketing mix model che Google e Meta hanno studiato e che potranno sopperire alla mancanza dei cookie nel prossimo futuro. Ma in generale, qualsiasi piattaforma, davvero.
- Quali consigli pratici potete dare per adattarsi rapidamente ai frequenti aggiornamenti degli algoritmi di ricerca?
Ma in realtà sono emersi già diversi insight come la qualità dei contenuti e la loro estrema utilità. Ragionate NON per i motori di ricerca ma per gli utenti. I core web vitals: non si sfugge. Google è stato chiaro, i CWV sono fattore di ranking. I dati strutturati e tutta la semantic web. Questo è un modo davvero affascinante. Spesso quando si parla di semantic web si pensa al mero contenuto in pagina, sbagliatissimo. La semantic web è una disciplina enorme e molto complessa, dovremmo fare un video solo su questo!
L’usabilità e l’accessibilità. Ecco queste due tematiche sono davvero un nodo cruciale per la SEO moderna. Un sito che non rispetta questi due valori è destinato a fallire nel lungo periodo. Per farla breve, è finita l’epoca del “posizionamento facile”. Oggi per emergere serve tanta costanza, qualità, empatia, perseveranza, umiltà e tecnica.
- Quali sono le fonti che seguite da cui attingete le novità del settore e che suggerite ai nostri lettori per restare aggiornati?
Tantissime. In primis il confronto tra di noi, spesso ci poniamo domande anche se già conosciamo la risposta. Un po’ ci serve per rimanere allenati e attenti anche sulle cose più banali, dall’altra per prenderci un po’ in giro. Le fonti più importanti, oltre alla condivisione fatta da altri colleghi, sono il SEL (search engine land) il SEJ (search engine journal), il SER (search engine roundtable) il Google search central blog, Google Search Liaison, OpenAi blog e i blog di vari esperti nazionali ed internazionali che condividono insight utili per la community, come ad esempio il blog di SEOZoom ;).
Tra le persone da seguire ce ne sono davvero tante e ci dispiacerebbe omettere qualcuno o qualcuna solo per una stupida dimenticanza. Per questo vi invitiamo a seguirci perché a rotazione citiamo davvero qualsiasi fonte.