Per chi deve creare report dettagliati per i propri clienti i dati sono tutto, e avere tutte le informazioni SEO raccolte in un unico luogo rappresenta un’opportunità fondamentale per migliorare l’efficacia delle strategie digitali. È il messaggio che arriva dalla lezione di William Sbarzaglia, protagonista di un webinar in cui ha approfondito il tema della data visualization con SEOZoom e Looker Studio.
L’utilità di Looker Studio per la reportistica
Google Looker Studio è una piattaforma per la Business Intelligence (BI) e la visualizzazione di dati basata sul cloud. Consente agli utenti di connettersi a diverse fonti di dati, trasformarli, analizzarli e crearne report e dashboard interattive e personalizzate.
È quindi uno strumento prezioso per i professionisti che lavorano con i dati, come appunto analisti e responsabili marketing, che possono creare report e dashboard personalizzate che presentano i risultati in modo chiaro e comprensibile, e più in generale per chiunque necessiti di trasformare i propri dati in informazioni utili per prendere decisioni migliori.
Possiamo immaginare Google Looker Studio come un pannello di controllo personalizzabile per i dati: anziché estrarre i dati da diverse fonti e analizzarli manualmente, Looker Studio lo fa per noi, connettendosi a diverse fonti, trasformando i dati in un formato comprensibile e creando visualizzazioni accattivanti.
Il connettore SEOZoom in Looker Studio: quali sono le principali attività SEO
Per sfruttare a pieno Google Looker Studio ai fini delle attività SEO possiamo usare il connettore rilasciato da SEOZoom, che consente agli utenti di importare i dati dal nostro software e di personalizzare ancora di più le proprie analisi.
L’utilizzo integrato di SEOZoom e Looker Studio agevola lo svolgimento di diverse attività fondamentali per ottimizzare le strategie SEO e migliorare le performance online di un sito web, a cominciare dall’estrazione delle keyword, che consente di identificare i termini più rilevanti per il proprio settore e per il target di riferimento, ottimizzando così il posizionamento sui motori di ricerca.
Inoltre, con l’ausilio combinato di queste piattaforme è possibile condurre un’analisi dettagliata del posizionamento del sito web, monitorando le posizioni sui motori di ricerca e identificando opportunità di miglioramento, e analizzare i trend di ricerca, individuando le evoluzioni del mercato e adattando di conseguenza le strategie SEO.
Ancora, è possibile fare analisi del dominio, per valutare la visibilità complessiva del sito web e confrontarla con quella dei competitor, in modo da identificare punti di forza e di debolezza come nelle matrici SWOT e individuare le aree su cui concentrare gli sforzi per migliorare la posizione sui motori di ricerca.
Inoltre, SEOZoom e Looker Studio consentono di analizzare il traffico del sito web, monitorando le visite e le interazioni degli utenti, e di valutare le performance degli URL, ottimizzando la struttura del sito e migliorando l’esperienza degli utenti. Infine, con l’elenco dei backlink e l’analisi dei core web vitals, è possibile valutare l’autorità del sito e l’esperienza di navigazione, due fattori cruciali per il posizionamento sui motori di ricerca e per garantire una presenza online di successo.
Perché usare Looker Studio con i dati SEOZoom
Il connettore SEOZoom per Looker Studio è un ponte di collegamento che consente di importare direttamente i dati da un account SEOZoom all’interno di Looker Studio, così da creare dashboard ancora più complete e informative e da facilitare la consultazione e l’analisi delle informazioni.
In pratica, questa integrazione ci permette di avere tutti i dati necessari a disposizione in un unico luogo, semplificando il processo decisionale e consentendo di identificare trend e opportunità di ottimizzazione in modo più efficiente. Grazie alle dashboard, è possibile tenere sotto controllo costante l’andamento delle attività SEO, monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e intervenire tempestivamente in caso di variazioni significative.
Un altro vantaggio delle dashboard è la capacità di creare report personalizzati, adattando la visualizzazione dei dati e delle metriche alle esigenze specifiche del team o dei clienti. Questo permette di comunicare in modo chiaro ed efficace i risultati ottenuti grazie all’ottimizzazione SEO, valorizzando il lavoro svolto e dimostrando l’efficacia delle strategie adottate.
Guida alla connessione tra SEOZoom e Google Looker Studio: l’intervista a William Sbarzaglia
Il punto di partenza per un uso consapevole degli strumenti è, però, mettere a fuoco quali informazioni vogliamo sapere, comprendere cosa debbano raccontare i dati: cosa è più utile al cliente? Quali sono le domande più frequenti?
Proprio per approfondire questi argomenti e per avere un quadro completo sull’uso di Google Looker Studio col connettore SEOZoom abbiamo posto qualche domanda specifica a William Sbarzaglia, che nel corso della sua esperienza professionale si è specializzato nella consulenza in ambiti che spaziano dal web marketing fino alla web analytics, real time marketing e Marketing Automation, oltre a svolgere anche attività formative e docenze nel mondo del digital marketing.
Potresti descrivere brevemente cosa è Looker Studio e come può essere utilizzato per la SEO?
Google Looker Studio è un tool di data visualization gratuito e recentemente ne è stata creata una versione a pagamento che si chiama semplimentemente Looker (senza Studio) con alcune funzionalità in più, il supporto da parte di Google e una logica di costruzione a mio parere più schematica.
Looker Studio lo ritengo uno strumento potente e semplice, a differenza di altri di tool di data visualization, dà la possibilità di esprimere maggiormente la creatività. Abbiamo sia dei template pronti sia la possibilità di iniziare da un foglio bianco, pronto per le nostre creazioni su misura in base alle tipologie di progetti che trattiamo.
Per quanto riguarda la SEO, ci sono delle dinamiche che noi vogliamo ovviamente rappresentare, per rendere chiara di fatto una cosa: le performance.
Nell’ambito dell’ottimizzazione organica dividerei in due la rappresentazione dei dati: quella del nostro progetto, quindi dei risultati che stiamo ottenendo tramite le nostre azioni e quella di monitoraggio dei nostri competitor e del mercato in generale.
Looker Studio ci dà la possibilità di fare ordine nei dati e di effettuare analisi e passare all’azione!
Quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo del Connettore di SEOZoom con Looker Studio rispetto all’utilizzo dei report standard?
Avere la sorgente dati generati da SEOZoom a mio avviso ha molti vantaggi:
- poter creare report su misura;
- gestire dinamicamente l’arco temporale o altre tipologie di filtri per segmentare i dati;
- mostrare i kpi con diverse tipologie di grafici per migliorare la comprensione;
- creare una vera e propria struttura con overview e sezioni verticali in modo da agevolare l’analisi per diversi destinatari;
- infine, permette di applicare la propria creatività in modo da creare presentazioni efficaci per clienti o responsabili.
Quali sono i passaggi chiave nella creazione di una dashboard personalizzata in Looker Studio?
Prima dello strumento è importante la progettazione! Cerchiamo di identificare i passaggi per arrivare a realizzare dashboard funzionali ed efficaci.
- Partiamo dai destinatari: chi dovrà leggere i dati? Solo io io? Il cliente? I miei responsabili? Elenchiamoli.
- L’indice: organizziamo le aree e i contesti dei dati, le tipologie che vogliamo rappresentare, quindi una lista delle dashboard dall’overview a dashboard più specifiche.
- I KPI: per ogni dashboard elenchiamo i KPI che vogliamo rappresentare.
- I grafici: identifichiamo il grafico più adatto per visualizzare al meglio la tipologia di dato.
- L’usabilità: creiamo un menù, dei link per accedere velocemente alle varie dashboard.
- Infine…. tanta tanta tanta creatività: nei workshop che tengo, faccio progettare sempre prima su carta con penne, matite, colori e poi passiamo a Looker Studio.
Quali KPI consideri essenziali da includere in una dashboard di Looker Studio per monitorare efficacemente le performance SEO?
Oltre ai classici KPI per monitorare il traffico organico, il posizionamento e le performance delle keyword, il mio consiglio è di non limitare i KPI al solo traffico, ma di mappare tutti i touchpoint che possano far capire quali risultati porta il nostro lavoro SEO in termini di experience e di conversione.
Altro consiglio è di segmentare sempre le keyword brand e unbrand in modo da fornire un’effettiva misura delle performance per le diverse strategie di comunicazione e marketing in essere.
Potresti spiegarci il prototipo di dashboard che hai mostrato durante il webinar e come gli utenti possono sfruttarlo per le proprie esigenze?
Intanto mi fa molto piacere poter condividere questo lavoro per facilitare il più possibile le persone che vogliono provare questa integrazione.
Mi sono immedesimato in un consulente che deve fare attività SEO e che deve mostrare i risultati del proprio lavoro.
Deve essere tutto sia semplice da attivare, configurare ma anche da utilizzare, quindi ho limitato lo sforzo per la configurazione ad un semplice copia e incolla del proprio codice di integrazione del progetto (token) in una casella dentro le dashboard, in modo da avere immediatamente i dati del proprio progetto.
Di fatto ho aggregato in un unico documento di Looker Studio, i vari template per ogni tipologie di analisi che erano stati creati dal team di SEOZoom.
In più ho organizzato i contenuti con una dashboard menù che permette di accedere velocemente alla dashboard desiderata con la possibilità di tornare alla home.
Ho dato inoltre la possibilità di selezionare il periodo, dove era possibile ed in alcuni casi ho utilizzato più grafici per rappresentare lo stesso KPI.
Ci sono tendenze emergenti nel campo della data storytelling?
Ahhhhh!!!!! Adoro letteralmente la data storytelling ❤️
Dopo aver messo ordine nei dati e dopo averli analizzati, c’è un passaggio fondamentale: comunicare gli insight in maniera efficace ai nostri interlocutori.
La data storytelling è l’intersezione tra 3 sfere, i dati, la data visualization e la parte narrativa, che aiuta a far comprendere il dato, ovvero l’informazione che ci fornisce.
La parte più difficile solitamente è la parte azionabile, ovvero una volta che abbiamo ricavato valore dal dato, deve seguire un’azione, un piano, ovviamente motivato da determinati elementi chiari come la possibilità di “perdere” dei risultati, delle conversioni, del fatturato se non agiamo nell’ottica data driven, ovvero in maniera oggettiva e dettata dai dati.
Servono varie competenze su questa parte, sia tecniche per quanto riguarda la parte dei dati, sia creative per la data visualization ed infine di storytelling per veicolare in maniera efficace un piano di azione.
Il trend a mio avviso sarà che questa attività verrà eseguita sempre più spesso e supportata dall’Ai per passare dall’analisi ad un “racconto” conciso ed efficace per convincere in senso buono i nostri interlocutori ad ottenere un vantaggio da questo processo.
Questa attività cerco sempre di veicolarla ed insegnarla attraverso dei workshop per allenare questa tecnica in modo che venga acquisita e fatta rientrare nei processi aziendali.
Ricordiamoci che i numeri generano i dati, ma le storie generano gli insight.