Gli easter egg di Google sono contenuti nascosti, giochi segreti e divertenti che programmatori e sviluppatori di Google hanno inserito all’interno del motore di ricerca e in altri prodotti Google per puro piacere di sorprendere e divertire. Sono come piccole sorprese, delle gemme che premiano gli utenti più curiosi e attenti, capaci di scovare questa galassia di centinaia di sorprese che appaiono digitando una specifica query o lanciando alcuni comandi speciali. Per un giorno mettiamo da parte la SEO per rilassarci un po’, andando alla scoperta di tutte le curiosità, le sorprese e gli easter egg di Google, occasioni di svago che sono sparpagliate tra le query. Forse non tutti sanno, infatti, che le pagine del motore di ricerca più famoso al mondo sono ricche di queste divertenti e simpatiche stravaganze, che cambiano poco alla funzionalità al servizio e rappresentano un omaggio per celebrare una particolare ricorrenza, un personaggio o il trend del momento.
Google Easter Egg, cosa sono e a cosa servono
Funzionalità impreviste che appaiono a sorpresa, proprio come le uova nascoste che nella tradizione anglosassone i bambini devono trovare a Pasqua: in linguaggio informatico è questa la definizione di easter eggs, letteralmente uova di Pasqua, le feature che gli utenti geek e nerd riescono a scoprire dentro un qualsiasi software, presenti anche all’interno di programmi celeberrimi quali Word o Excel e in videogame, serie tv e film. Classicamente, gli easter egg servivano agli sviluppatori di videogiochi per firmare il loro lavoro: questi “extra” non erano parte integrante del gioco, ma erano lì per essere scoperti dai gamer più curiosi e attenti.
E anche il colosso di Mountain View partecipa con piacere a questa fiera del just for fun, proponendo all’interno del motore di ricerca una serie lunghissima di funzioni e contenuti nascosti, bizzarri, innocui e solitamente divertenti, destinati essenzialmente a intrattenere gli utenti che li scoprono e a strizzare loro l’occhio. Nel contesto di Google Search, un easter egg è quindi una funzionalità nascosta, un messaggio speciale o un gioco che appare quando si digita una determinata frase o parola chiave, sparso in tutto il motore di ricerca (ma a volte non in maniera identica per tutte le versioni di Google nelle diverse lingue, né sempre sui dispositivi mobile), che può variare da semplici scherzi a giochi interattivi, spesso all’interno di battute e riferimenti culturali inseriti nei media.
Perché ci sono gli easter eggs in Google?
Ma perché Google ha deciso di inserire questi easter egg nella sua Ricerca? La risposta è semplice: per divertimento. Google è nota per la sua cultura aziendale giocosa e innovativa, e le uova di Pasqua sono un modo per trasmettere questa cultura ai suoi utenti.
Inoltre, queste sorprese sono anche un modo per Google di mostrare la sua competenza tecnica: in molti casi, infatti, queste funzionalità richiedono una notevole abilità di programmazione per essere implementate, e la loro presenza è una testimonianza della sua avanzata tecnologia.
Infine, servono a creare un clima di sintonia con gli utenti più scafati e capaci di trovare tutte le uova disseminate: sono delle piccole strizzate d’occhio che permettono a Google di umanizzarsi, in qualche modo, e di tendere la mano alle persone che riescono a scoprire il gioco e si sentono pertanto coinvolte e piacevolmente intrattenute – al di là dei risultati organici!
Essendo ben nascosti, infatti, gli utenti trovano gratificante la loro scoperta e questo contribuisce a formare legami tra i loro creatori e trovatori. Secondo vecchi accordi di lavoro, i dipendenti di Google sono incoraggiati a dedicare il 20% del loro tempo a progetti di interesse personale e talvolta questo tempo serve proprio a sviluppare e aggiungere easter eggs, che hanno un unico “veto”: solitamente non vengono nascoste all’interno delle pagine di ricerca popolari, poiché Google non vuole che abbiano un impatto negativo sull’usabilità.
Qual è il primo easter egg nella storia dei videogiochi?
La storia degli easter eggs ci fa andare indietro nel tempo, e per la precisione al 1979, quando viene rilasciato il videogame “Adventure” per la console Atari 2600. In quella fase, la politica di Atari vietava agli sviluppatori di giochi di firmare i propri lavori (non erano accreditati neppure nei titoli di coda), e così Warren Robinett trovò un modo originale e storico di aggirare l’ostacolo: aggiunse una speciale stanza segreta che i giocatori potevano scoprire, la quale celava il messaggio “Created by Warren Robinett“, una sorta di firma digitale. Questo è quindi il primo easter egg riconosciuto nella storia dei videogiochi (secondo anche quanto ricordato dal celeberrimo Ready Player One di Ernest Cline), ma altri attribuiscono questa invenzione al gioco “Spitfire” in versione cartuccia per la console Fairchild Channel F: era il 1976 e, inserendo un codice di 48 numeri all’inizio, i giocatori potevano veder apparire il nome di Michael K. Glass, presunto autore del gioco stesso.
Già questo esempio contiene le caratteristiche chiave di tutti gli easter egg successivi nel contesto dei videogiochi e del software in generale: una caratteristica nascosta, un messaggio, un’immagine o una funzione che gli sviluppatori inseriscono in modo segreto all’interno del loro prodotto, che non sono evidenti durante l’uso normale del software o del gioco e richiedono una serie di azioni specifiche o la soddisfazione di determinate condizioni per l’attivazione. In tal senso, si concretizza il riferimento alla caccia alle uova di Pasqua tipica di USA e Regno Unito, ovvero alla tradizione pasquale che prevede che le uova decorate vengano nascoste per essere poi cercate e trovate dai bambini. Il piacere sta nella scoperta: proprio come i bambini provano gioia nel trovare le uova nascoste, gli utenti provano soddisfazione nel scoprire gli easter eggs, speciali segreti digitali.
Google easter egg lista aggiornata
Non è facile tener traccia di tutti gli easter egg di Google, perché le pagine del motore di ricerca sono in continua evoluzione (non solo in termini di fluttuazione di ranking) e capita spesso che alcune di queste sorprese vengano rimosse in modo improvviso, mentre altre continuano a funzionare e divertire nel tempo, stuzzicando la curiosità degli utenti regolari ma anche di tantissimi smanettoni che provano a scoprire altre feature nascoste o bug inaspettati
La linea di fondo di queste uova di Pasqua è il proposito di far sorridere gli utenti, spingendo forte sul concetto di gamification e di svago: i Google easter eggs sono tanti sistemi nascosti con cui Google ammicca alle persone che si servono del motore di ricerca, arricchendo le SERP con funzionalità extra rispetto a quelle normalmente presenti.
Tra i miliardi di query possibili, infatti, ci sono alcune “parole chiave” che possono attivare messaggi segreti, inside joke intenzionali o funzionalità speciali, che possiamo definire generalmente easter eggs: al momento, ci sono una settantina di funzionalità speciali che risultano attive, mentre appunto molte altre non sono più online.
Grazie anche al lavoro di cognitiveseo e alla pagina inglese di Wikipedia, abbiamo provato a stilare una lista esaustiva di tutti gli easter eggs della Ricerca Google, che possono regalarci qualche momento di distrazione tra una ricerca e l’altra.
L’elenco completo di tutti gli easter egg Google
Gli Easter Eggs di Google non sono facili da trovare: non esiste una mappa o un elenco ufficiale che li elenca tutti, sono nascosti in luoghi inaspettati, pronti a sorprendere chiunque li scopra. Alcuni si trovano digitando determinate frasi nella barra di ricerca, altri sono nascosti nelle funzionalità di Google come Google Maps o Google Images.
Dal punto di vista tecnico, poi, siccome le ricerche su Google sono case insensitive (non fanno distinzione tra maiuscole e minuscole) i termini di ricerca sono elencati in minuscolo tranne dove viene esplicitamente indicata la distinzione tra maiuscole e minuscole.
- Yeti pescatore. Cercando una query per cui Google non trova risultati e corrispondenze (come testo casuale senza senso o caratteri Unicode speciali) appare l’animazione di una figura mostruosa in stile cartoon (una sorta di Yeti) seduto su una banchina di ghiaccio che cerca di catturare un pesce. Facendo clic sul pescatore sarà possibile catturare un oggetto a caso (ad esempio un pesce, una confezione di sardine, uno stivale o un barattolo piegato) e lanciarlo in un secchio: se lo stivale e il barattolo piegato faranno intristire il pescatore, il pesce e le sardine in scatola lo faranno sorridere.
- Answer to life the universe and everything (in italiano “Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto”). Riferimento alla celeberrima “Guida Galattica per gli Autostoppisti” di Douglas Adams, questa query fa apparire (in inglese) una calcolatrice che dà in risposta 42, che nella saga rappresenta appunto la risposta a questa fondamentale domanda.
- Bletchley Park. La ricerca per Bletchley Park (la “Stazione X” che durante la seconda guerra mondiale è stata la sede dell’unità principale di crittoanalisi del Regno Unito in cui lavorava, tra gli altri, Alan Turing) fa apparire il nome dell’attrazione decodificata nel Knowledge Graph, che ci fa letteralmente vedere come funziona un sistema di decrittazione dei codici.
- BTS. Cercando il nome della famosa band sudcoreana appare un cuore viola con un microfono al suo interno che, cliccato, farà volare palloncini viola insieme a quelli a forma di cuore; facendo scoppiare con un clic i palloncini a forma di cuore (che contengono un microfono) si sente il messaggio di uno dei membri dei BTS (ognuno identificato da un microfono di colore diverso – azzurro per RM , rosa per Jin , nero per Suga , argento per J-Hope , oro per Jimin , verde per V e viola per Jungkook) che dicono “I purple you”.
- Doctor Who. La ricerca di Doctor Who mostra un TARDIS tridimensionale che ruota a che, una volta cliccato, mostrerà un doodle dedicato al Dottore.
- Earth Day. Earth Day o Giornata della Terra mostra un’ape che vola sulla Terra: cliccandoci su, parte il doodle che Google ha realizzato nel 2020 per celebrare il 50° anniversario della Giornata della Terra.
- Katamari. Cercando Katamari o Katamari Damacy appare una pallina interattiva nel knowledge graph, con cui possiamo giocare a Katamari con gli elementi della pagina.
- Baby Yoda. Query quali “baby yoda”, “grogu”, “il mandaloriano” o “Din Grogu” fanno apparire un’animazione di Grogu (vero nome di “baby yoda” nella serie tv ambientata nell’universo di Star Wars) nell’angolo in basso a destra dello schermo: cliccandoci, Grogu userà la forza per attirare un risultato e lanciarlo nella parte inferiore dello schermo.
- Festività. Le query per “Natale”, “Hanukkah” e “kwanzaa” fanno apparire le tipiche decorazioni accanto alla barra di ricerca per ogni rispettiva festività, dedicate alle varie religioni e fedi. Ogni anno vengono mostrate nuove decorazioni.
- Natale. La ricerca di Natale fa cadere un regalo incartato dalla parte superiore dello schermo nella pagina web incorporata, che con un clic indirizza al sito Google Santa Tracker (che permette di seguire gli spostamenti di Babbo Natale).
- Hannukah. Appare l’icona del tipico candelabro a nove bracci in alto, mentre in basso c’è un pulsante blu: cliccandoci si attiva un’animazione a tutta pagina in cui l’utente deve accendere tutte le luci e far partire i festeggiamenti per la ricorrenza della cultura ebraica.
- Kwanzaa. Compare l’icona del classico candelabro in alto, con un pulsante in basso: cliccando, si attiva un’animazione a tutta pagina in cui l’utente deve accendere tutte le luci, così da avviare i festeggiamenti per la ricorrenza della cultura afroamericana.
- Diwali. Compare una lampada che, se cliccata, avvia un gioco di illuminazione della lampada, tipica per il festival delle luci Hindu.
- Holi. Cercando Holi (festa religiosa di origine indiana che prevede il lancio finale di polveri colorate e acqua) compare un’immagine delle tipiche ciotole di polvere colorata che, se cliccate, simuleranno il lancio di proiettili di colore sulla pagina in cui si è fatto clic; cliccando invece sull’icona della goccia di pioggia in basso la pagina sarà ripulita dalla polvere colorata.
- Juneteenth. Attiva un pulsante con il logo della ricorrenza che commemora la liberazione degli schiavi afroamericani negli Stati Uniti: cliccandoci parte un’animazione e una pioggia di coriandoli rossi, neri e verdi.
- Chicxulub. La ricerca di Chicxulub o meteorite fa apparire un asteroide che cade sulla pagina dei risultati, provocando un leggero “scossone” all’intera pagina.
- Conway’s game of life. Le query “The Game of Life” o “Il gioco della vita di Conway” generano una configurazione in esecuzione del gioco nella pagina dei risultati della ricerca; il processo può anche essere interrotto e modificato dall’utente.
- Dinner for one. Query come “Dinner for one” o “The 90th Birthday” fanno apparire una testa di tigre grigia ispirata al film “Dinner for one” (un vecchio show inglese diventato “must” di Capodanno in Germania e altri Paesi europei): cliccandoci, parte l’animazione di una persona che inciampa su un tappeto a forma di tigre.
- Drop Bear. Questa ricerca fa apparire un segnale triangolare: cliccandoci, inizia la caduta di un orso Koala o più precisamente di un drop bear, l’animale immaginario del folklore australiano che è in pratica una versione carnivora del koala.
- Pride. Query come “Gay Pride” o “LGBT Pride” o “Parata del Pride” attivano un cuore con i colori dell’arcobaleno che, cliccato, fa piovere coriandoli e bandiere sui risultati della ricerca.
- Salvaschermo dvd. Questa ricerca trasforma il logo di Google nella classica icona che faceva da screensaver ai DVD, cambiando i colori tra blu, rosso, giallo e verde ogni volta che raggiunge i limiti della pagina.
- Festivus. Questa query (che, come sanno gli appassionati dello show Seinfeld, si riferisce alla “festa laica” celebrata il 23 dicembre come alternativa alla spinta consumistica determinata dalla stagione natalizia) fa comparire il simbolico palo Festivus (un’asta di alluminio spoglia di decorazioni) a lato dei risultati della ricerca e il messaggio “A festivus miracle!” accanto al numero dei risultati della ricerca.
- Forrest Gump. Cercando questi termini appare un Forrest Gump in miniatura nella parte superiore dello schermo che corre inseguito da altre persone, come in una delle scene più iconiche del film.
- Friends. Le ricerche di “Friends” o dei nomi dei personaggi principali (Chandler Bing, Phoebe Buffay, Monica Geller, Ross Geller, Rachel Green e Joey Tribbiani) attivano varie icone interattive legate allo show.
- Friends Glossary. In inglese, questa ricerca fa apparire un riquadro con alcune delle definizioni per le citazioni più famose dello spettacolo
- Googly Eyes. Letteralmente “occhi finti”, fa scorrere un paio di occhi finti appunto dalla parte superiore della pagina per coprire ogni lettera “O” nel logo Google; gli occhi seguiranno lentamente la posizione del cursore dell’utente.
- Jerry Lawson. Attiva una miniatura sprite a 8 bit del noto ingegnere informatico che cammina, con link al doodle originariamente realizzato nel 2022 per celebrare l’82esimo compleanno di Jerry.
- Legally Blonde. Questa query, riferita al film da noi noto come “La rivincita delle bionde” fa apparire l’icona di una borsa rosa in SERP che, cliccata, fa saltare fuori dalla borsa il chihuahua domestico della protagonista Elle Woods, Bruiser, che si dirige verso una poltrona da salotto rosa che lo veste con il suo vestito caratteristico; il cagnolino torna indietro e salta nella borsa, mentre la voce di Elle dice “Ciao, sono Elle Woods, e questo è Bruiser Woods, e siamo entrambi Gemelli vegetariani”. Una volta completata l’animazione, il colore dei collegamenti sulla pagina cambia dal solito blu al rosa per abbinarsi al “look caratteristico” di Elle.
- Mars 2020. Query come “mars 2020”, “perseverance rover”, or “ingenuity” fanno apparire l’elicottero drone Ingenuity che, se cliccato, vola sullo schermo rendendo lo sfondo più “marziano”.
- Double Asteroid Redirection Test. Query come “Dart Mission”, “Nasa Dart” o “Double Asteroid Redirection Test” fanno apparire la sonda spaziale dell’esperimento che attraversa la pagina e si schianta lateralmente, facendo inclinare lo schermo.
- Capodanno + Anno. Questa query fa comparire uno sparacoriandoli (party popper) nella parte superiore della pagina di ricerca, che con un clic si attiva e lancia i coriandoli sulla SERP.
- Isaac Newton. In pagina appare un melo: cliccandoci, cadrà una mela dalla parte superiore dello schermo.
- Cani e gatti. Digitando alcune query legate a cani e gatti (ad esempio “cucciolo”, “puppies”, “dog” o “gatto”, “gattino” e “kitten”) compare un’icona a forma di zampa che, cliccata, fa uscire la zampetta dell’animale che lascia un’impronta dov’era posizionato il mouse, riproducendo un abbaio o un miagolio.
- Rabbit rabbit rabbit. Scrivendo tre volte rabbit appaiono tre emoji di conigli che si muovono su e giù nella parte superiore dello schermo.
- RRR. Questa query (nome di un film indiano del 2022) fa apparire un’emoji di un cavaliere e di una persona in bicicletta, in riferimento ai personaggi principali dell’opera.
- Sonic. Digitando “sonic the hedgehog game”, “green hill zone” o ”sonic” appare l’icona di un Sonic in attesa: cliccando o toccando l’icona, il mitico hedgehog blu inizierà a girare come nel videogame (se cliccato o toccato 25 volte, Sonic si trasformerà in Super Sonic).
- Splatoon. Query come “splatoon”, “splatoon 2”, or “splatoon 3” fanno apparire icone di macchie colorate, come nel videogame: cliccandoci partono dei proiettili di inchiostro sullo schermo con i colori del logo di Google, che generano macchie che a volte hanno gli occhi o forma di calamari e polpi.
- Super Mario. Ricerche per “Super mario brothers” o “Mario Bros” mostrano il classico cubo del videogame Nintendo con il segno “?” lampeggiante: cliccando, otteniamo una moneta e 200 punti; raccogliendo 100 monete viene riprodotto il suono “1UP”.
- The last of us. Questa query o “cordyceps” fanno apparire un pulsante a forma di fungo rosso, ispirato al videogame e alla successiva serie tv; premendo, sullo schermo apparirà il cordyceps, che si può moltiplicare.
- Webdriver torso. Trasforma il logo di Google in blocchi colorati in movimento, in riferimento a un canale YouTube automatizzato creato da Google per testare le prestazioni di YouTube. Nel 2014, questo canale YouTube divenne famosissimo e seguitissimo per i suoi video misteriosi e strani (consistenti in 11 secondi di rettangoli blu e rossi) che alcuni collegarono addirittura agli alieni o a messaggi in codice; in realtà, si trattava appunto di un canale test usato dai tecnici di Google per verificare la qualità audio e di immagine dei video.
- Westminster dog show. Come le ricerche per “cuccioli” e affini, questa query fa apparire un bottone viola con la sagoma di un’impronta di zampa nella parte superiore della ricerca risultati, che attiva l’animazione della zampa di cane.
- Wordle. Introdotta intorno agli inizi di febbraio 2022, questa feature segue il boom di Wordle (e dei cloni), il gioco browser-based per indovinare un termine nascosto di 5 lettere con un numero limitato di tentativi a disposizione. Aprendo Google e digitando Wordle, infatti, compare un easter egg che sostituisce il classico logo del motore di ricerca, facendo apparire al suo posto un’animazione che mostra la schermata classica di Wordle che, in tre tentativi, porta a comporre la parola Google proprio come avviene nel gioco (guardare il video per capire meglio!).
- Cha Cha Slide. Un’altra curiosità si può scoprire digitando la query [cha cha slide] e cliccando sul microfono fumettoso che compare nell’angolo a destra del video in evidenza. Partiranno le note della omonima canzone di Mr C The Slide Man (pubblicata nel 2002 anni fa) e, proseguendo a cliccare sulle icone successive, il nostro schermo ballerà al ritmo (e alle azioni) della canzone, ricreandone il ritornello principale nel browser.
- I giochi in Google Arts. Nella versione americana del motore di ricerca, per gli utenti mobile, alcune query attivano degli speciali giochi e quiz legati alla personalità ricercata. Come raccontato su seroundtable, digitando Fernando Botero o Ansel Adams sarà possibile partecipare a questi giochi interattivi sull’arte e la cultura, selezionando la risposta giusta tra quelle proposte (con tanto di punteggio).
- Google in 1998. Valido per la versione US, questo comando ci riporta indietro nel tempo e ci fa riscoprire una versione classica (e ormai molto datata) del motore di ricerca.
- Is Google down. Attenzione a ciò che chiediamo al motore di ricerca: la query (sempre su US) is Google down provocherà una risposta piccata, un bel NO scritto in maiuscolo (a patto che, ovviamente, Google non sia effettivamente down!).
- Google Logo History. Com’è cambiato in questi anni il logo di Google? Lanciando la ricerca per Google Logo History (in inglese) appare uno snippet a scorrimento in cui possiamo ripercorrere i momenti più importanti e le trasformazioni ufficiali del marchio iconico di Big G.
- Google Birthday Surprise Spinner. Lanciato in occasione del 19esimo compleanno del motore di ricerca, questo easter egg consente di fare un giro alla “ruota della sorpresa” e giocare al risultato che compare. A disposizione ci sono 19 differenti esiti, tra giochini, doodle animati e altre chicche.
- Marquee Tag. Digitando marquee tag nella barra di ricerca Google dà una dimostrazione pratica di cos’è questo tag HTML, che serve a impostare l’effetto scorrevole a testi ed elementi.
- Blink Tag. Allo stesso modo, Google ricorda a tutti che cos’è il tag Blink, facendo lampeggiare alcune parti dei testi dei risultati in SERP (quelle dove compaiono proprio le parole blink e tag).
- Kerning. In ambito tipografico, la crenatura – kerning in inglese – è una tecnica di spaziatura delle parole, che regola lo spazio tra le lettere: Google ne mostra visivamente il significato, aumentando la distanza tra i caratteri che formano il termine kerning in tutte le occorrenze della SERP.
- Keming. Al contrario di kerning, che aggiunge spazio, keming fa riferimento a una crenatura impropria che rimuove gli spazi tra le lettere (in particolare non lasciando abbastanza spazio tra le lettere, così da provocare la lettura errata del termine, confondendo “rn” per una “m”): lo stesso effetto si genera tra le parole degli snippet, che vengono ravvicinate.
- Font. A proposito di tipografia, a questa pagina è possibile scoprire tutti i Google fonts e testarne visivamente l’effetto grafico, comparando più tipi per trovare quello adatto alle nostre esigenze.
- Color Picker. Digitando color picker compare un pantone che ci consente di scegliere tutti i colori possibili in differenti codici (HEX, RGB, CMYK, HSV, HSL).
- Do a Barrel Roll. Digitando questa query o in alternativa “z or r twice” (riferimento nel gergo tecnico a un avvitamento o tonneau), il motore di ricerca eseguirà letteralmente il comando e farà girare a 360 gradi la pagina.
- Askew. Cercando questo termine (che in inglese significa sbilenco, storto) la pagina dei risultati si inclinerà per l’appunto di traverso.
- Google Gravity. In questo caso, dobbiamo digitare la query nella home page del motore di ricerca e cliccare sul pulsante “mi sento fortunato”: improvvisamente la pagina precipiterà per effetto della gravità (i più attenti noteranno che si tratta di una vecchia versione della home di Google, come si nota dal logo).
- L’errore 418 e la teapot. In seguito a due differenti pesci di aprile (1998 e 2014), Google ha pubblicato una pagina relativa allo status code di errore 418 dell’Hyper Text Coffee Pot Control Protocol (HTCPCP), il protocollo di rete per il controllo, il monitoraggio e la diagnostica delle caffettiere e delle teiere. A questo indirizzo si può verificare l’errore e versare il tè cliccando sulla teiera (o inclinando lo smartphone, nella navigazione mobile).
- The funniest joke in the world. Gli appassionati dei Monty Python sorrideranno nello scoprire che c’è un inside joke dedicato a un loro famoso sketch: inserendo nella barra di ricerca la frase “Wenn ist das Nunstück git und Slotermeyer? Ja! Beiherhund das Oder die Flipperwaldt gersput! to English”, Google Translate risponderà con [FATAL ERROR], esattamente l’effetto provocato dalla barzelletta più divertente del mondo.
- Google Bork. Da questo indirizzo, la home page di Google appare in una lingua speciale, il “bork bork bork” parlato dal cuoco svedese del Muppet Show.
- Google Hacker. Da questo indirizzo, la home page di Google parlerà una lingua diversa, il linguaggio tipico degli hacker (come si vede dalle parole intermezzate da cifre).
- Google Klingon. Per gli appassionati di Star Trek, esiste questa versione di Google con parole scritte in klingon.
- Google Pig Latin. Esiste anche questa variante di Google in Pig Latin, la lingua ludica che trasforma le parole.
- Google Elmer Fudd. È un omaggio a Elmer Fudd, il personaggio dei Looney Tunes in Italia noto come Taddeo: anche in questo caso, le scritte della home page di Google ricalcano la lingua dell’arcinemico di Bugs Bunny.
- Google Pirate. Ahrrr, pirati! A questo link è possibile avere un assaggio della lingua dei pirati su Google. Aye!
- Bakers dozen. Scrivendo bakers dozen (letteralmente “dozzina del panettiere”), Google mostra lo snippet di una calcolatrice che dà come risultato 13: stando all’Enciclopedia Britannica, infatti, è proprio questa la “porzione” che, nell’Inghilterra medievale, ricevevano i clienti dai panettieri. Il motivo sarebbe da ricercare nella difficoltà di assicurare il peso effettivo “a termini di legge” di 12 pani e quindi, per sicurezza (e per evitare pene anche pesanti), i fornai decisero di aggiungere un pezzo extra.
- Fun facts. Interessati a scoprire qualche curiosità? Basta digitare fun facts su Google e il motore di ricerca presenterà (in inglese e in modo casuale) alcuni di questi fatti bizzarri e interessanti, come ad esempio “quanto tempo impiega una persona media per addormentarsi” o “quando il naso e le orecchie smettono di crescere”.
- Testa o croce. Cercando “testa o croce” (o flip a coin), Google ci mostra un’animazione con il lancio della monetina, utile magari a chi cerca aiuto nel fare una scelta.
- Uovo in 3D. Una sorpresa davvero particolare: digitando una particolare funzione (o più semplicemente cliccando qui) è possibile visualizzare un uovo tridimensionale che ruota.
- Cuore di San Valentino. Allo stesso modo, una complessa funzione (o un clic qui) consente di attivare un easter egg di San Valentino, con il grafico di un cuore blu.
- Loneliest Number. Anche questo easter egg funziona solo su Google US e mostra la risposta alla domanda (sottintesa) sul “numero più solitario” con una calcolatrice che indica 1.
- Anagramma. Scrivendo anagramma nella barra di ricerca, Google si divertirà a suggerire che “forse cercavi arma magna”, che è appunto un anagramma della parola! In inglese, scrivendo anagram e define anagram ci vengono presentati altri due casi, ovvero nag a ram e nerd fame again.
- Loch Ness. Questo easter egg si attiva in Google Maps: cercando Loch Ness, la mappa indicherà la posizione di Nessie, il mitico mostro del lago.
- Google Mars. Altro che Google Earth: questa applicazione consente di esplorare la superficie di Marte!
- Google Moon. Siamo più vicini alla Terra, in questo caso: Google Moon infatti ci porta sulla Luna.
- Google Sky. Stanchi del nostro pianeta? Possiamo partire alla scoperta dello spazio con Google Sky.
- Che ore sono. Non un vero e proprio easter egg, ma una funzione di risposta secca di Google, che da qualche anno ormai risponde direttamente alle domande con uno snippet piuttosto comodo. Basta digitare “che ora è a” e inserire la località per reperire l’informazione.
- Convertitore valutario. Come prima, basta scrivere le valute a cui siamo interessati per avere una conversione automatica e immediata.
- Calcolatrice. Scrivendo un calcolo matematico (dalla semplice addizione a qualcosa di più complesso) attiveremo la calcolatrice, che ci darà la risposta corretta.
- Numeri in inglese. Difficoltà a fare lo spelling in inglese di numeri lunghi e complessi? Basta chiedere a Google US: digitando le cifre, l’indicatore di uguaglianza e il termine english, il motore di ricerca leggerà il numero per noi. Qui l’esempio con 123456789=english.
- Info su personalità. Possiamo chiedere a Google l’altezza o l’età di tantissimi personaggi famosi, ottenendo in risposta uno snippet in evidenza che riporta l’informazione.
Alcuni easter eggs sfruttano la funzionalità “Forse cercavi”, con cui Google cerca di perfezionare la ricerca degli utenti suggerendo delle query più pertinenti o precise; in questo caso, la feature serve a strizzare l’occhio a riferimenti culturali, cinematografici o comunque di facile comprensione per l’utente. Nella maggioranza dei casi, questi giochetti valgono solo per Google in lingua inglese.
- Alex Trebek attiva “Did you mean: who is alex trebek” in riferimento allo show Jeopardy! (di cui Treber è stato lo storico conduttore per 37 stagioni!) che aveva come regola di fornire risposte sotto forma di domanda.
- Assistant regional manager attiva “Did you mean: assistant to the regional manager”, in riferimento allo show The Office.
- Bruno Madrigal attiva “Did you mean: we don’t talk about bruno”, in riferimento alla canzone del film Encanto della Disney.
- Emacs attiva “Did you mean: vi” e viceversa se la query di ricerca è “vi”; questo è un riferimento alla guerra tra i text editor vi ed Emacs .
- Han shot first attiva “Did you mean: greedo shot first” e viceversa, riferendosi alla controversa scena del primo film Star Wars, modificata nel 1997 per suggerire appunto che Han Solo abbia sparato per difesa.
- Mia Thermopolis attiva “Did you mean: amelia mignonette thermopolis renaldi princess of genovia”, riferimento alla protagonista nel film The Princess Diaries.
- Olivia Newton John attiva “Did you mean: the one that i want”, riferimento alla celeberrima canzone You’re the One That I Want di Grease, cantata appunto da Olivia Newton-John e John Travolta.
- Ricorsivo mostra un “Forse cercavi: ricorsivo”, che rimanda alla stessa ricerca più e più volte. Ricorsivo indica una funzione che si ripete continuamente, e Google ha così trovato un modo perfetto per spiegarne il senso, facendo in pratica ripartire la ricerca iniziale e così all’infinito. Funziona anche in inglese con il termine recursion.
- Groundhog day attiva “Did you mean: groundhog day”, attivando un processo ricorsivo come avviene nell’omonimo film (in italiano noto come Ricomincio da capo).
- Steamed hams attiva “Did you mean: steamed clams”, in riferimento a un episodio dei Simpson.
- The one ring attiva “Did you mean: my precioussss” in riferimento alla frase icastica in lingua originale di Gollum ne Il Signore degli Anelli (in italiano tradotta come “Il mio tesssoro”, ma l’easter egg da noi non funziona).
- Tina Turner attiva “Did you mean: simply the best”, in riferimento alla celeberrima canzone The Best.
- War in ba sing se attiva “Did you mean: THERE IS NO War in Ba Sing Se”, in riferimento allo show Avatar: The Last Airbender, in cui i personaggi cercano di prevenire le voci di guerra.
- Wingardium Leviosa attiva “Did you mean: win gar dium levi ohhh sa” in riferimento alla scena del film Harry Potter e la pietra filosofale in cui Hermione corregge la pronuncia degli altri protagonisti.
- World’s best boss attiva “Did you mean: Michael Scott”, altro riferimento a The Office.
- Wubba lubba dub dub attiva “Did you mean: i am in great pain please help me”, in riferimento alla sitcom animata Rick and Morty (come rivelato in un episodio, la frase significa appunto “Sto soffrendo molto, per favore aiutatemi”). Quando si utilizza l’Assistente Google, risponde con “Stai soffrendo? Come posso aiutare?”, “Scusa, non parlo Birdperson” o “Morty, prendiamo Schwifty”.
I giochi segreti di Google nascosti nella Ricerca
Stare al computer per molte ore può portare a stanchezza e stress: perché allora non distrarsi un po’, provando magari qualche gioco online? È forse questo lo spirito con cui gli ingegneri di Big G hanno disseminato vari giochi nel sistema di Search, più o meno nascosti, oppure aggiunto funzionalità integrate che compaiono nella SERP per “alleggerire” un po’ il carico di nervosismo.
- Dinosauro. In assenza di connessione di Rete (o collegandosi a chrome://dino), sulla pagina di errore di Chrome compare l’icona di un piccolo e carino T-Rex in 8-bit: cliccando sulla tastiera parte un gioco a scorrimento, in cui dovremo aiutare il dinosauro a evitare gli ostacoli che si frappongono alla sua corsa.
- Snake. Snake è stato un grande classico della generazione dei telefoni cellulari degli anni Novanta: per rivivere quei momenti, basta digitare Snake o collegarsi a questo indirizzo per una partita.
- Tris. Tutti conoscono il Tris (o Tic-Tac-Toe o Terni Lapilli, il nome che aveva nell’Antica Roma), la sfida strategica tra X e O: per una partita contro la macchina, basta cercare appunto il nome del gioco (in tutte e tre le varianti) o collegarsi qui. È possibile scegliere di giocare contro il browser a diversi livelli – “facile”, “medio” o “difficile” (chiamato “impossibile”) – o contro un amico.
- Solitario. Cercando Solitario (o cliccando qui) è possibile avviare una partita al solitario di carte versione Klondike.
- Pac Man. Anche il mitico videogame arcade inventato da Tōru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980 ha il suo spazio su Google: basta cercare Pac Man (google pacman o play pacman) o lanciare questa pagina per ritrovarsi nei panni della sfera gialla! Il gioco riprende il Google Doodle interattivo lanciato nel 2010 e facendo clic Insert Coin per due volte si abiliterà un secondo giocatore, Ms. Pac-Man.
- Minesweeper. Chi non ha mai giocato al campo minato (poi fiorito) su Windows? Basta scrivere minesweeper su Google per avviare una partita, selezionando tra tre livelli di difficoltà.
- Text Adventure. Gli appassionati di avventure testuali (text adventure) troveranno gradita l’opportunità di vivere questa esperienza su Google. Basta andare sulla versione americana del motore di ricerca e digitare text adventure (o cliccare qui) e poi usare il comando per ispezionare la pagina (Ctrl+Maiusc+I); ora andiamo su Console e il sistema ci chiederà “Would you like to play a game? (yes/no)”. Digitando yes comincia la nostra avventura.
- Interactive fiction. Funziona un po’ come la sorpresa precedente: scrivendo interactive fiction e ispezionando la Console, appare un messaggio di Warning e poi la possibilità di lanciare una partita di avventura testuale.
- Carmen Sandiego. Questo è un gioco contenuto in Google Earth, basato sul famoso personaggio dei videogame creato dalla Brøderbund (e poi protagonista anche di serie animate), in cui bisogna scoprire in quale parte del mondo si trova e sta per colpire la sofisticata ladra Carmen Sandiego.
- Esercizio di respirazione fa partire un esercizio di respirazione di 60 secondi.
- Livella o livella a bolla fa apparire una livella con la bolla. Contrariamente alla maggior parte degli easter eggs, questo funziona solo per le ricerche mobile e non da desktop.
- Earth day quiz attiva su un test dedicato alla Giornata della Terra che permette di scoprire che animale siamo.
- Fidget spinner o spinner attiva una sorta di “ruota della fortuna” o, cliccando sull’interruttore, un fidget spinner con cui giocare.Per la ruota che gira, possiamo modificare il numero di numeri presenti da 2 a 20, mentre il fidget spinner va lanciato imitando un movimento rotatorio con il mouse.
- Google tuner o accordatore Google attiva un accordatore di strumenti che, autorizzando l’acquisizione via microfono, ascolta l’utente che suona e, con una GUI , mostra come accordare lo strumento.
- Memory game attiva un gioco di memoria.
- Metronome o metronomo attiva un metronomo regolabile da 40 a 218 BPM.
- Periodic table o tavola periodica fa apparire una risorsa 3D interattiva dalla tavola periodica: facendo clic sul pulsante “esplora elementi” si accede a artsexperiments.withgoogle.com.
- Pi greco. Digitando “pi” e facendo clic sul simbolo “π” dalla calcolatrice si avvierà un gioco di memoria simile a Simon, in cui la calcolatrice evidenzia le cifre di pi greco e invita l’utente a ripetere la sequenza, che si allunga a ogni passaggio.
- Play dreidel, dreidel o gioca a dreidel consente di far girare un dreidel, una trottola tipica della festa ebraica di Chanukah, che atterrao su una delle quattro lettere dell’alfabeto ebraico.
- Random number generator o rng genere un numero casuale. L’intervallo iniziale è compreso tra 1 e 10, ma il massimo e il minimo possono essere regolati; la modifica del massimo o del minimo in un numero con più di 10 cifre genererà un’emoji con la faccia frastornata, mentre impostando sia il massimo che il minimo a 100 genererà un simbolo “cento”.
- Roll a die o tira un dado permette di lanciare un dado a varie facce: sei, quattro, otto, dieci, dodici o venti facce, individualmente o come multipli in combinazioni selezionate dall’utente, il tutto con un modificatore opzionale.
- Snake, play snake, snake game, snake video game o gioco snake consente di giocare al gioco Snake, con possibilità di personalizzare lo scenario e persino cambiare la modalità di gioco, che viene regolarmente aggiornata con nuove funzionalità.
- Stopwatch, timer o cronometro attivano metodi di cronometraggio interattivi, e in particolare il cronometro che misura il tempo e il timer che esegue il conto alla rovescia. È possibile utilizzare varianti come “imposta un timer per 10 minuti”.
- Tip calculator mostra un calcolatore di mance che può aiutare gli utenti a gestire le mance al ristorante.
- Translate attiva una versione incorporata dello strumento Google Translate nei risultati di ricerca.
- Versi degli animali. Cercando i versi degli animali è possibile ascoltarne una registrazione.
Alcuni famosi pesci d’aprile di Google
Da menzionare anche alcuni scherzi di Google passati alla storia – anche se il più grande di tutti resta l’annuncio di Gmail, arrivato il 1 aprile 2004 proprio per ingannare gli utenti (che difatti pensarono subito all’ennesimo fool!).
- Mentaplex. Per il 1 aprile 2000, Google brevettò il Mentaplex, una ricerca attivabile direttamente tramite pensiero: ovviamente era un pesce d’aprile, ma il sito esiste ancora nella sua forma originaria.
- Google Gulp. Altro che link juice: con i quattro smart drinks della linea Google Gulp è possibile massimizzare l’efficienza di navigazione e sentirsi più intelligenti (e meno assetati). Annunciate il 1 aprile 2005, sono ovviamente uno dei tanti pesci d’aprile della compagnia.
- Google Romance. Il 1 aprile 2006 invece Google si lancia nel matching, lanciando Google Romance, un motore di ricerca di partner sentimentali. Occorre dire che si tratta di un altro april’s fool?
- Google TiSP. Lo scherzo del 2007 riguarda l’invenzione di uno speciale kit per avere una connessione a banda ultralarga e gratuita a casa direttamente… dalla tavoletta del bagno! Anche in questo caso, la pagina di annuncio è ancora attiva.
Gli easter eggs di Google dismessi
L’elenco è soggetto a tantissime variazioni, perché capita come detto che Google utilizzi qualche easter egg temporaneo, in occasioni speciali ma per periodi limitati (ad esempio in occasione di festività o ricorrenze particolari), che quindi risultano ora dismessi, oppure decida di deprecare le funzionalità quando le ritiene superate.
È il caso ad esempio degli inside joke legati a film: c’è stato lo snap di Thanos di Avengers: Infinity War, attivabile cercando Thanos o Guanto dell’infinito, che faceva sparire metà dei risultati in SERP, oppure varie funzionalità legate alla saga di Harry Potter.
Tra i giochi, invece, c’era la possibilità di fare una partita all’Atari Breakout o a Zerg Rush, che oggi sono raggiungibili invece visitando il sito https://elgoog.im/, un progetto speciale che mostra Google “allo specchio” e che contiene tantissimi easter eggs pubblicati in questi 22 anni.
Questo è un elenco, molto parziale, degli easter egg di Google che non risultano più attivi (dismessi completamente o funzionanti solo in precisi momenti dell’anno).
- Eventi sportivi. A conclusione delle principali manifestazioni sportive, la ricerca mostrerà fuochi d’artificio per celebrare la squadra vincitrice. Ad esempio, query come 2022 FIFA World Cup o World Cup 2022 facevano apparire la bandiera dell’Argentina
- 2/22/22 o Twosday ha fatto apparire, il 22 febbraio 2022, coriandoli con il numero 2 e una frase che diceva “Happy Twosday 2You!”.
- A long time ago in a galaxy far far away trasformava la SERP nello stesso stile inclinato e usato per le introduzioni ai film originali di Star Wars, compresa la musica (che era disattivata di default, ma poteva essere avviata facendo clic o selezionando l’icona dell’altoparlante sulla pagina). È stato dismesso il 28 giugno 2017.
- Ascii art mostrava il logo di Google come creato con caratteri ASCII.
- Barbie 2023. Per celebrare l’uscita del film Barbie del 2023, le ricerche per “Barbie”, “Ryan Gosling” o “Margot Robbie” facevano apparire fuochi d’artificio rosa, colorando il logo di Google in rosa e trasformando l’interfaccia sempre in rosa.
- Binario, esadecimale, ottale mostravano il numero di risultati di ricerca nel rispettivo sistema numerico.
- Canale di Suez, suez canal o ever given mostravano l’emoji di una barca che scorreva nella parte superiore dello schermo, facendo riferimento allo sbloccamento dell’ostruzione del canale di Suez del 2021.
- Cherry Blossom o Sakura faceva apparire un fiore di ciliegio rosa: cliccandoci, i petali iniziavano a cadere.
- Choco taco mostrava emoji scorrevoli di taco, gelato, una lapide e la data 1983-2022, che si riferisce all’inizio e alla fine della produzione di questo prodotto.
- Drag queen, gay pride, homosexuality, stonewall o altri termini legati al mondo LGBTQ+ attivano un header della SERP a tema arcobaleno (ma funzionano in genere solo durante il periodo del festival del gay pride).
- Christmas cambiava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” nella parte inferiore di ogni pagina dei risultati mostrando le lampadine di Natale invece delle o. Ciò non funziona più da quando Google ha introdotto lo scroll infinito anche da desktop.
- Hanukkah cambiava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” in fondo a ogni pagina dei risultati mostrando le torte di Hanukkah invece delle o. Come sopra, non funziona più da quando è sparito l’indicatore delle pagine.
- Pasqua cambiava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” nella parte inferiore di ogni pagina dei risultati mostrando uova di Pasqua invece delle o.
- Lunar new year, chinese new year o year of the rabbit facevano esplodere fuochi d’artificio nella pagina di ricerca – saltuariamente, un fuoco d’artificio formava una sagoma di coniglio – per celebrare l’anno del coniglio nel capodanno lunare nel 2023.
- Ramadan: durante il mese di Ramadan attivava un gioco interattivo per cercare una falce di luna nel cielo notturno; dopo averla trovata, l’utente riceveva le congratulazioni con il messaggio “L’hai trovato! Ramadan Kareem a te e ai tuoi cari!” con lanterne che scendevano intorno. Questo ha funzionato anche durante il mese di Eid al-Fitr, ma il messaggio alla fine è stato cambiato in “L’hai trovato! Eid Mubarak a te e ai tuoi cari!”.
- Qibla, eid al fitr e varianti cambiava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” in fondo a ogni pagina dei risultati mostrando invece nove tazze e una brocca, per celebrare la festività islamica che segna la fine del Ramadan.
- Fifa e world cup durante la FIFA World Cup 2010 cambiava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” in fondo a ogni pagina dei risultati in “Goooo…al!”.
- Fireworks, 4 july e altri termini di ricerca simili il 4 luglio, nel giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti, fanno apparire fuochi d’artificio multicolori simulati per diversi secondi.
- Fresh prince of bel-air celebrava il 30° anniversario della prima messa in onda della sit-com Il principe di Bel Air, mostrando una replica della targa “FRESH” che attivava un taxi vicino allo schermo; i risultati della ricerca acquisivano un tema anni ’90 con vari riferimenti e battute in riferimento a persone e luoghi nel programma televisivo tramite clip audio e animazioni, compresa l’apparizione di alcuni dei personaggi dello show che urlavano mentre cadevano sullo schermo.
- Heartstopper faceva scivolare sulla pagina un trio di foglie animate (riferimento all’omonimo show).
- Gotham City, Batman o Bruce Wayne (per celebrare l’uscita di The Batman nel 2022): facevano comparire un Bat-segnale accanto ai risultati che, attivato, avviava uno sfondo di una notte tempestosa nella pagina dei risultati di ricerca, insieme al segnale luminoso del pipistrello sovrapposto in alto, seguito poi dall’apparizione dell’ombra di Batman che oscillava sullo schermo.
- Giornata internazionale della donna o international women’s day: in occasione dell’8 marzo 2023 ha attivato una sfilata di bandiere blu e coriandoli, celebrando l’evento.
- Memorial Day nel Memorial Day fa partire una sequenza che dice “Per tutti coloro che si sono sacrificati” e “Grazie” con i papaveri sullo sfondo.
- Meteor Shower oscurava lo schermo, mostrando un gruppo di tre meteore che passavano in diagonale.
- Pelè trasformava l’indicatore di pagina “Goooo…gle” nella parte inferiore della pagina in “Gooo..al”, con l’ultima “o” sostituita da un pallone da calcio. Era un omaggio per l’80° compleanno di Pelé.
- Pluto planet descriveva Plutone come “Il nostro pianeta nano preferito dal 2006” nel Knowledge Graph.
- Rat Czar mostrava un’emoji di topo e un’emoji di corona che si spostavano nell’area del conteggio dei risultati, come riferimento al direttore nominato per la mitigazione dei roditori di New York City, denominato “Rat Czar”.
- Star Wars e altri termini di ricerca correlati alla saga: in occasione del 4 maggio (Star Wars Day ) evocano una spruzzata di coriandoli, alcuni dei quali sono personaggi/oggetti della serie di Star Wars.
- Superb owl: nel periodo del Super Bowl mostra un Knowledge Graph per il Super Bowl, insieme a un pannello informativo intitolato “Superb Owl” con l’immagine di un gufo che indossa una corona, in risposta a una battuta in corso tra i redditor sul frequente misspelling del termine.
- Taylor Swift. Nel settembre 2023, Google ha anticipato l’uscita dell’album “1989 (Taylor’s Version)” inserendo un easter egg a misura di tutti gli “Swifties”: digitando Taylor Swift nella barra di ricerca partiva infatti una complicata caccia al tesoro – i titoli delle nuove tracce dell’album – attraverso ben 89 enigmi per i veri fan dell’artista statunitense. Il successo è stato così elevato che il sistema è andato in crash e in pratica nessuno è riuscito a completare la complicata ricerca….
- Tennis. La ricerca di qualsiasi torneo di tennis importante in corso (con singoli e doppi maschili, singoli e doppi femminili e doppi misti) attivava un minigioco simile a Pong, disponibile anche per i tornei di tennis passati (cercando il nome del torneo e l’anno di svolgimento).
- Thanos, guanto dell’infinito o infinity gauntlet: appariva un Guanto dell’Infinito che, cliccato, eseguiva il famigerato “snap” come Thanos in Avengers: Infinity War, provocando lo stesso effetto. Ovvero, la cancellazione di metà dei collegamenti, delle immagini e del conteggio dei risultati sulla pagina.
- Toni Stone: il 9 Febbraio attiva una spruzzata di coriandoli in onore della giocatrice di baseball, prima professionista della storia di quello sport.
- Velma e correlati facevano apparire coriandoli insieme a bandiere rappresentanti la comunità LGBT+ e lesbica; era stato attivato dopo che il personaggio di Velma in Scooby Doo è stato confermato come lesbica.
- Wizard of Oz o mago di oz: nell’angolo del knowledge panel compariva un’immagine cliccabile delle iconiche scarpette rosse luccicanti di Dorothy che ci trasportavano in una versione in bianco e nero di Google (stile 1939, anno di uscita del film con Judy Garland). Da qui, cliccare sul tornado ci riporterà nel Kansas, o meglio nella versione attuale di Google.
- Zerg Rush faceva apparire un esercito di Os di Google che attaccava e distruggeva i risultati della ricerca, da sconfiggere a colpi di clic. Al termine della partita (la vittoria era impossibile), gli Os formavano due G (GG) per Good Game (Bella partita).
Non solo easter egg: le altre sorprese di Google, i doodle e gli omaggi
Non è tecnicamente un easter egg, ma una feature nota, apprezzata e attesa del motore di ricerca quella dei doodle, ovvero le varianti divertenti e sorprendenti (a volte anche animate o interattive) del classico logo di Google in home page che sono pubblicate per celebrare festività, anniversari e le vite di artisti, innovatori e scienziati famosi, sia a livello internazionale che locale (ovvero solo nella versione di Google di quel Paese). Al contrario della maggior parte delle “uova di pasqua”, i doodle vanno in soffitta rapidamente per loro stessa natura, essendo legati alla commemorazione di una data/giornata speciale e durando di solito solo 24 ore.
Anche se può sembrare un’introduzione piuttosto recente, anche l’invenzione e l’utilizzo dei doodle risalgono agli albori del motore di ricerca. Già il 30 agosto 1998 infatti i fondatori Larry e Sergey “giocherellavano con il logo aziendale per comunicare la loro partecipazione al festival Burning Man nel deserto del Nevada”.
Il primo doodle di Google compare proprio in quella data e consiste semplicemente nel disegno di un omino stilizzato che fa capolino dalla seconda O del brand, come un segnale simbolico e comico agli utenti del fatto che in quel giorno i fondatori sarebbero stati “fuori ufficio”.
Due anni dopo, nel 2000, gli stessi Page e Brin chiesero un logo speciale per celebrare l’anniversario della presa della Bastiglia: il compito fu affidato all’allora stagista Dennis Hwang (in seguito divenuto responsabile di tutti i webmaster di Google, mantenendo comunque un ruolo nella progettazione dei doodles), e il risultato fu talmente gradito che i doodle diventarono una presenza sempre più regolare sulla home page di Google (con tanto di team specifico di ingegneri e illustratori, chiamati doodler, che lavorano su questo fronte).
Secondo la pagina ufficiale di questa iniziativa, finora Google ha creato oltre 4000 doodle per le home page in tutto il mondo, tutti destinati a “commemorare eventi e anniversari interessanti che rispecchino la personalità di Google e il suo amore per l’innovazione” e, allo stesso tempo, ravvivare la home page di Google e far sorridere gli utenti in tutto il mondo.
Un salto indietro nel tempo: la storia di Google
A proposito di commemorazioni e date speciali, però, non possiamo esimerci dal fare un salto indietro nel tempo per scoprire un po’ le origini di questo search engine che oggi riempie gran parte delle nostre giornate (sia da utenti che da SEO, marketer ed editori di siti).
Pur non essendo tecnicamente un uovo di Pasqua, ad esempio, è curioso scoprire che Google festeggia vari compleanni: secondo i dati ufficiali, la prima data di ricorrenza è il 15 settembre 1997, giorno della registrazione del dominio e del lancio online di Google Search, ma gli archivi riportano anche la data del 4 settembre 1998 e del successivo 27 settembre 1998, che poi è effettivamente il giorno scelto per il vero compleanno di Google.
Il 4 settembre rappresenta una giornata chiave per la nascita della società Google, perché è proprio il 4 settembre 1998 che i due papà del motore di ricerca, Larry Page e Sergey Brin, firmano i documenti che ufficializzano il debutto della incorporation chiamata appunto Google.
Il 27 settembre 1998, invece, avviene il record di pagine indicizzate nel database del motore di ricerca rispetto alla concorrenza: come detto, questo è poi il giorno ufficiale che viene celebrato come compleanno di Google, scelto a tavolino nel 2002.
Cosa significa Google: le origini del nome
Parlando poi di questioni divertenti (o quanto meno innocue), ci sono varie leggende anche intorno alle origini del nome del motore di ricerca, che stando alla versione più accreditata si collega a un errore – un vero e proprio caso di misspelling. Per il loro motore di ricerca, Page e Brin volevano un nome iperbolico, che esprimesse subito la sua capacità di organizzare l’immensa quantità di informazioni disponibili sul Web.
La scelta ricadde sul termine matematico googol, coniato nel 1938 per definire il numero 1 seguito da 100 zeri, che sembrò perfetto per rappresentare metaforicamente la vastità del Web. Al momento di registrare la compagnia, però, sbagliarono a scrivere la parola e googol diventò Google, un nome che evidentemente ha portato fortuna!
Esistono altre versioni di questa storia, che ridimensionano l’errore e collegano la scelta definitiva del termine a vari giochi di parole in lingua inglese. In particolare, al verbo to goggle – sgranare gli occhi per la sorpresa – e al sostantivo goggles – occhialini protettivi che migliorano la visione e consentono di guardare da vicino – o ancora al personaggio di un fumetto statunitense, chiamato appunto Barney Google, a cui fu dedicata la famosa canzone “Barney Google with the Goo-Goo-Googly Eyes” (1923) e un francobollo commemorativo (inserito tra i 20 Comic Strip Classics degli Stati Uniti).